Forse ricorderete la vicenda di Giuseppe Uva, il gruista 43enne morto "misteriosamente" nel reparto psichiatrico dell'ospedale di Circolo di Varese a giugno del 2008 dopo essere stato fermato in stato di ebbrezza da una pattuglia dei carabinieri.
Ebbene, Luigi Manconi mi mette a parte di una novità agghiacciante: secondo la relazione preliminare dei tre periti incaricati dalla Procura, nella macchia rossastra che era stata trovata sui pantaloni del morto tra il cavallo e la zona anale, oltre al sangue, vi erano anche delle tracce di sperma; il che potrebbe suggerire la possibilità che Uva sia stato (anche) violentato.
Potete trovare a questo link tutti i particolari delle vicenda: per la paura, invece, provate a fare un salto in farmacia.
Anche se dubito fortemente che possa passarvi con un tranquillante.
una vicenda che diventa sempre più tetra
RispondiEliminaForse hai ragione, forse no. Premesso che sono un medico di Pronto Soccorso con qualche nozione di tossicologia, volevo far notare che, quando si cerca la verita', la si deve cercare dappertutto. Quindi faccio l'avvocato del diavolo, così per esercizio.
RispondiElimina1) Mi pare di capire che Giusppe Uva fosse un balordo gia' abbondantemente noto alle forze dell'ordine.
2)Al momento dell'arresto la sua alcolemia era di 2,31. Una enormita', vi assicuro.
3) Alcuni messaggi mediatici (vedasi le Iene)sono stati scandalosi. In quel servizio, per esempio, la sorella mostrava delle zone livide sul dorso e sul collo. Qualunque studente di Medicina del 6 anno si sarebbe reso conto che erano palesemente macchie ipostatiche (vedasi wikipedia), e non certo lividi da traumi.
4) Quelle che sono state definite come bruciature di sigaretta in realta' probabilmente non lo erano
5) L'embolia grassosa, che dalla sorella e' stata data come causa di morte, è stata comunque modesta, mentre invece al momento tutti i periti concordano nella sinergia fra i farmaci, l'alcool, e forse qualche altro problema fisico (il discorso del QT lungo della perizia, non ci addentro, e' molto complesso)
Queste sono le cose più macroscopiche che mi vengono in mente.
Concludo dicendo che non posso dire che le forze dell'ordine abbiano agito bene, nè posso escludere che siano addirittura stati loro a causarne la morte. Ma vorrei che in Italia non finisse di vivere una cosa che e' già in coma profondo: LA VOGLIA DI VERITA', anche quando è scomoda.
Che vuoi che sia... in Italia le Donne stuprate non si contano più.
RispondiEliminaun altra brutta storia...
RispondiEliminaPer alcuni che in Italia portano una divisa con onore ce ne sono altri che fanno pena e poca pietà, che sanno benissimo come far girare la boccia per sfuggire alle responsabilità.
RispondiEliminaAvere davanti una persona sfatta da alcol o quant'altro dà forse il diritto a qualcuno di trattarlo come una m***a? No, ovviamente no, ma si sa bene come aggirare l'ostacolo.
È storia vecchia come il cucco, e sfortunato chi, come (scusa il gioco di parole non voluto) Cucchi o Uva o Aldovrandi si trova lì in mezzo a quella massa di bestie umane.
Basterebbe solo un po' di giustizia.
Cioè praticamente,dei tuoi followers,o non sa un cazzo nessuno o fanno commenti tipo Daniele o quell'altra che dice che alemanno ha agito bene col divieto di manifestare.
RispondiEliminaTe lo avevo detto che se sul sito trovi certa pubblicità,vuol dire che certa gente lo frequenta e certuna altra ci scrive sopra certe cose certamente da certame di un certo livello.
Una cosa è certa finiremo con lo scannarci l'un l'altro per fare spazio ai potenti ed ai loro lacchè.
@noemi non so se ti sei accorta che stai scrivendo e non parlando,se il gioco non fosse stato voluto avresti potuto sostituire cucco con mondo per esempio e non aprire una parentesi.
RispondiEliminaVorrei offenderti ma non lo faccio per non essere bannato dal censore approvatore di post.
@Spazzolone: il gioco di parole mi sembrava consono alla situazione. Mi dispiace non sia stato di tuo gradimento.
RispondiEliminaErrata corrige: "gioco di parole voluto".
Se le critiche sono costruttive le accetto sempre.