Ci vuole poco, per governare a forza di emergenze: le cose non vengono affrontate per tempo, oppure vengono fatte male e si fa finta di niente, e poi quando succede il casino si grida all'emergenza, ci si agita come indemoniati e ci si fanno scappare pure un paio di lacrimucce, che vengono sempre comode perché alla gente piacciono.
Intanto il paese sprofonda, e non soltanto sotto le frane e le inondazioni: sprofonda nell'immondizia che si accatasta lungo le strade delle città, nel medioevo di un'immigrazione gestita come deportazione, nel panico dell'alcolismo giovanile incentivato dalle ordinanze proibizioniste, nel dramma delle tossicodipendenze lasciate al monopolio delle mafie, nella desolazione di una scuola smontata pezzo dopo pezzo e ridotta a fare di necessità virtù senza un quattrino in tasca, nelle atrocità perpetrate sulle donne da chi le picchia e da chi nega i loro diritti, nella barbarie di carceri ridotte a luoghi di tortura fatti e finiti.
Tutti problemi che dovrebbero essere affrontati per tempo con onestà, coraggio e lungimiranza, proprio come quelli legati alla speculazione edilizia e alla sicurezza idrogeologica di tanti paesi italiani.
Ma a governare a forza di emergenze, come dicevo, ci vuole poco.
Perché mai immaginare di fare qualcosa in più?
Lo sai perche' possono continuare a governare cosi'? Perche' siamo in un Paese dove appena spunta il sole, nessuno vuole pensare alle alluvioni (che si ripetono con cadenza annuale, visto che abbiamo un clima per l'appunto "alluvionale"). Carceri piene; mafia; scuole che crollano; terremoti: appena spariscono dai titoli dei giornali (per chi li legge), spariscono anche dalla mente e dal cuore della gente. Quale longimiranza e' possibile in un contesto del genere??
RispondiEliminaNon solo "ci vuole poco", ma presenta anche dei vantaggi. Le immagini di pianti e disperazioni varie trasmesse dai tg sottraggono lo spazio ad altri temi (ad esempio scandali e corruzioni), l'apparire come i "risolutori delle emergenze" paga in termini di voti e di visibilità molto più che il fare seria prevenzione. Non dimentichiamo inoltre che "a forza di emergenze" è anche più facile inserire favori e spese extra (si consideri tutto quanto è successo in Abruzzo)...
RispondiEliminain italia in termini di consenso l'emergenza paga sempre perché le catastrofi naturali non hanno all'apparenza un colpevole (che invece c'è) e vuoi mettere dire "ghe pensi mi" e andare sul luogo del disastro invece che spendere in prevenzione e fare magari misure impopolari come negare di costruire in alcuni punti?
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