06 dicembre 2011

E' colpa vostra

I dati parlano chiaro: tra i ragazzi di età compresa tra i sedici e i diciannove anni sei su dieci hanno rapporti sessuali, ma cinque non usano il profilattico nemmeno per quelli occasionali; due credono che l'AIDS si curi con un vaccino, e uno si è già preso una bella malattia sessualmente trasmissibile.
Sono numeri obiettivamente agghiaccianti, dai quali si desume che i nostri figli corrono un grave pericolo perché non dispongono di informazioni importantissime: eppure voi, amici crociati, vi battete ancora affinché i preservativi non vengano distribuiti nelle scuole e i giovani non ricevano alcuna informazione sessuale.
Perché è immorale, dite. E' immorale e incita i ragazzi a fare sesso. Come se fare sesso fosse di per sé una cosa brutta. E come se non sapeste che la gente fa sesso lo stesso, indipendentemente dal fatto che se ne parli o no: con l'unica differenza che lo fa in modo peggiore, crogiolandosi nell'ignoranza e rischiando la pelle.
Voi, però, preferite così: occhio non vede, cuore non duole.
Sapete cosa? Siete oggettivamente responsabili per ogni ragazzo che si ammala, per ogni ragazzo che muore: semplicemente, è anche colpa vostra, che vi piaccia o no.
Se aveste un decimo della coscienza di cui vi agghindate, non ci dormireste la notte.

20 commenti:

  1. Per carita` hai ragione, ma non credo che i giovani a cui fai riferimento siano tutti orfani.

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  2. Se poi in tv c'è Fiorello che ci scherza sù.... siamo a posto!

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  3. Li ritieni responsabili di crimini ma li chiami "amici crociati", non c'è un'ipocrisia di troppo?

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  4. Sono d'accordo con Mattia P., sicuramente quei cinque non sono tutti orfani. Per quanto un'istruzione scolastica sia fondamentale, perché permetterebbe ai ragazzi di potersi confrontare con qualcuno apertamente senza imbarazzi famigliari, un minimo i genitori dovrebbero preoccuparsene.
    Forse alcuni si vergognano a parlare di sesso con i propri figli, ma anche solo il dire "vedi di usare sempre il preservativo che se no son guai" sarebbe un bel passo avanti. Ignorare la faccenda pensando che tanto tra amicizie, internet e televisione se la caveranno da soli, aumenta solo la portata del problema.

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  5. qua a southempton in inghilterra sono gratis sotto ai 25 anni in alcune farmacie convenzionate: tutte le volte che voglio, anche più di una al giorno, posso etrare e chiedere un pacco da 12!

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  6. @ Antonio 06/12 14.06
    ... non è che ti viene il dubbio che li abbia chiamati 'amici' perché FRA DI LORO si chiamano amici (e poi si insultano e/o accoltellano l'un l'altro) e 'crociati' per la loro battaglia in nome di un simbolo da difendere (anche se non lo si conosce davvero, basta combattere sotto una stessa bandiera)?

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  7. Ma fra i cattolici, si nascondono ancora dei cristiani? evidentemente si nascondono molto bene!

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  8. Non può essere demandato tutto alla scuola o alla società in generale.....i genitori devono aprire un dialogo coi loro figli maschi o femmine che siano ed educarli a proteggersi

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  9. Non sono d'accordo.
    Tra i 16 e i 19 anni la responsabilità è dell'adolescente, prima di tutto, e solo molto dopo di genitori e scuola.

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  10. Non sono d'accordo.
    Prima di tutto il responsabile è l'adolescente, che a 16 anni sa già cos'è un preservativo, e solo dopo di genitori e scuola, che possono sollecitarne l'uso o no.
    E infine c'è la chiesa, per chi crede.

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  11. Dall'articolo risulta che l'88% sa che il preservativo serve per la prevenzione.... ma solo il 43%, la metà esatta, lo usa. Colpa dei crociati?

    Non bisogna essere Einstein per imparare ad usare il preservativo...

    Forse il problema non sta tanto nello spiegare a cosa serve quanto a parlarne con qualcuno di cui i ragazzi possano avere fiducia... e spesso non è la scuola.

    Discorso più ampio: dal punto di vista educativo secondo voi rapporti sessuali occasionali vanno incentivati, disincentivati oppure sono tema neutro che non rientrano nell'educazione dei ragazzi?

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  12. @marco panino: ma stiamo scherzando o cosa? l'adolescente, prima dei 18 anni, non è responsabile di se stesso nemmeno per la legge, e anche dopo, se lasciato a se stesso e agli insegnamenti che riceve da soggetti incontrollabili come la televisione e la chiesa, può spingere la propria irresponsabilità fino a credere che i ristoranti siano davvero pieni e che la crisi sia più un disagio psichico che un fatto concreto. per favore, la smettiamo di sparare cazzate?

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  13. vero che dovrebbero pensarci i genitori ma se anche per loro è un tabù come possiamo pensare che i figli ricevano un'educazione sessuale adeguata?

    Ricordiamoci che i genitori sono stati allevati nel pregiudizio, nel bigottismo e nell'ipocrisia tipica italiana.

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  14. Scusa Marco, ma tu credi che l'istruzione e la saggezza calino dal cielo improvvisamente quando ci si sviluppa?
    Se ti fai un giro in internet scopri che ci sono una marea di adolescenti con idee tremendamente confuse riguardo alla contraccezione: ti dico solo che il mito delle lavande alla coca-cola è ancora radicato.
    Quindi no: la responsabilità è PRIMA dei genitori e della scuola e POI dell'adolescente. Potrai anche avere 16 anni, ma se prima di quell'età nessuno ti ha spiegato niente è un po' dura sapere cosa fare.

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  15. http://www.google.it/search?q=famiglia+cristiana+fiorello&hl=it&sa=X&qscrl=1&prmd=imvnsu&source=univ&tbm=nws&tbo=u&ei=ppLfTpr-BIzU4QTqwYTaBg&ved=0CDkQqAI&biw=1366&bih=653

    Segnalo la posizione di famiglia cristiana & Co. sullo sketch di Fiorello sul preservativo, che se non altro è servita per far pronunciare la parola profilattico in TV ed in prima serata, oltre tutto vista dal 50% degli italiani.

    Sulla questione invece mi trovo totalmente d'accordo con il post.

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  16. Secondo me (opinione personale), a 14 anni uno non sa esattamente in cosa votare o credere.
    Però c'è tutto quello che serve perché alla fine dell'adolescenza decida se votare sinistra o destra e se andare in chiesa o no.
    Dai 14 in su i genitori sono sempre un punto di riferimento, ma hanno un potere sempre minore, e quello che potevano fare per evitare gravidanze indesiderate e AIDS o l'hanno già fatto o sono in ritardo.
    A una certa età - a meno di non voler crescere dei bamboccioni - il pischello deve stare sulle sue gambe, e non si può incominciare a formarlo sul sesso a partire dai 18 perché tanto prima comanda il genitore.
    Sempre secondo me.

    @ganfione: vedo che sei molto "preso" dal tema, e sono contento di confrontarmi con qualcuno che la pensa in modo diverso; solo ti chiedo di non avere toni da De Filippi, alla fine non ho proclamato la fine del mondo, ma solo espresso un'opinione!

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  17. Non solo nel nostro paese non si può parlare del preservativo, non solo si parla di infezione da HIV una volta l'anno, appunto il primo dicembre, ma in una fase dell'epidemia in cui la tempestività della diagnosi è fondamentale per bloccare la diffusione e sottoporre chi ha contratto il virus alla terapia farmacologica, non è consentito sottoporre i minori al test senza il consenso dei genitori o senza attivare la procedura del giudice tutelare. E questo li fa rinunciare.
    Negli Stati Uniti, le linee guida sul test dei Centers of Disease Control and Prevention
    raccomandano che a chiunque tra i 13 e i 64 anni effettui un prelievo di sangue venga aggiunto di routine il test HIV, a meno che non venga espresso un rifiuto esplicito. Inoltre, sono numerosi gli stati USA ad avere normative che esplicitamente consentono il test ai minori senza il consenso dei genitori, addirittura a partire dai 12 anni. E in sette di essi è prevista anche la possibilità di effettuare il trattamento antiretrovirale con il solo consenso del minore.
    laura

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