27 marzo 2012

E' chiaro che va a finire così

Io non lo so, se comprare la "pillola dei cinque giorni dopo" sul web senza ricetta comporti effettivamente dei rischi per la salute delle donne: però so, per essermene occupato direttamente, che in Italia accedere alla contraccezione d'emergenza "normale", cioè alla classica pillola del giorno dopo, nella maggior parte dei casi è un vero e proprio calvario.
Allora, secondo me, la vera domanda è questa: se si costringono le donne a vere e proprie vie crucis notturne da un ospedale all'altro tra fantomatiche obiezioni di coscienza, ineffabili questioni di lana caprina sulla difesa della vita umana e inenarrabili mortificazioni personali per ottenere quello che rappresenta a tutti gli effetti un loro diritto, come si fa a meravigliarsi quando quelle donne mandano tutti a cagare e risolvono il problema da sole utilizzando internet?
Volete davvero proteggere la salute delle donne? Allora piantatela di fare i crociati della domenica, di imporre la vostra coscienza sulla loro e di comportarvi come se qualcuno vi avesse attribuito la qualifica di arbitri del bene e del male.
Vedrete che il problema delle pillole comprate sul web si risolve subito.

15 commenti:

  1. Eh sì, poi se ne escono con "State attente a internet". Certo è proprio colpa di internet...

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  2. in quelle notti io non ho incontrato un medico ciellino. Altrimenti ora sarei a San Vittore.

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  3. io sono cattolica, ma non seguace del Vaticano, e posso assicurare, poichè l'ho studiato, che la regola di vita che Gesù diede e il suo annuncio nulla ha a che vedere con secoli di sovrastrutture maschiliste. Le nascite si sono sempre controllate ed al corpo della donna ci pensava la donna "erborista" ma nel medioevo giammai queste conoscenze dovevano essere ad appannaggio della donna, per cui esse furono bruciate come streghe, con il risultato che da allora si è avuto l'incremento di abbandono di bambini, senza contare le pratiche di aborto clandestino che ancora oggi fanno morire le donne o le rendono sterili... ma tanto, la donna è funzionale alla gloria dell'uomo e chi se ne frega! Ovvio che non tutti i maschi sono maschilisti e che ci sono molti uomini che ci sostengono nel mantenere i diritti acquisiti (non bisogna essere contrapposti ma proseguire insieme il cammino: una donna con pari dignità è molto più "utile" ad un uomo, si vive meglio tutti, a cominciare dai figli...). Io ho un bambino e il mio progetto su di lui è quello di fargli passare messaggi giusti e non distorti: nel bene e nel male molte "storture" (sei maschio non puoi fare questo o quello, lo fa tua sorella, lo fa tua mamma... lo pretendo da mia moglie!) le trasmettiamo noi donne a questi maschietti...

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  4. E' un SERVIZIO PUBBLICO, per cui non dovrebbe essere ammessa NESSUNA obiezione di coscienza...o d'incoscienza. sembra che però i ciellini della giunta regionale lombarda non abbiano nessuna obiezione di coscienza a prendere mazzette...

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  5. l'obiezione di coscienza è un diritto sacrosanto. Però le strutture ospedaliere devono _garantire_ il servizio. Se io vado in un ps ginecologico h24 non mi si può rispondere 'tutti i medici ora in servizio sono obiettori'. Hai assunto solo ciellini? Ti leviamo pure la convenzione, visto che _non_ sei in grado di garantire il servizio pubblico. E quando li colpisci al portafoglio, vedi che si muovono...

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  6. "Killer assoldato sul Web. Allarme."

    Io non lo so, se assoldare un "killer" sul web senza referenze comporti effettivamente dei rischi per la salute: però so, per essermene occupato direttamente, che in Italia trovare un killer attraverso un ufficio di collocamento "normale" è un vero e proprio calvario.
    Allora, secondo me, la vera domanda è questa: se si costringono le persone a vere e proprie vie crucis notturne da un locale malfamato all'altro tra fantomatiche obiezioni di coscienza, ineffabili questioni di lana caprina sulla difesa della vita umana e inenarrabili mortificazioni personali per ottenere quello che rappresenta a tutti gli effetti un loro diritto, come si fa a meravigliarsi quando quelle persone mandano tutti a cagare e risolvono il problema da sole utilizzando internet?
    Volete davvero proteggere la salute delle persone? Allora piantatela di fare i crociati della domenica, di imporre la vostra coscienza sulla loro e di comportarvi come se qualcuno vi avesse attribuito la qualifica di arbitri del bene e del male.
    Vedrete che il problema dei killer sul web si risolve subito.

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  7. Sante parole.
    se non ti offendi per il "sante"

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  8. @alessandro
    hai qualche problema nel distinguere l'etica individuale dal contratto sociale.
    Visto che, ahimè, la contraccezione, anche quella immediatamente seguente a un eventuale concepimento, è inclusa tra i comportamenti leciti dal nostro contratto sociale, non vedo cosa ci sia di illuminato nel renderla molto difficoltosa.
    L'omicidio, se la memoria non mi inganna, mi pare una pratica esclusa dal contratto sociale corrente.

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  9. Semplicistico, e già detto, ma essendo l'aborto legale in Italia dal 1978, chiunque si sia iscritto a medicina, si sia poi laureato e abbia preso una specializzazione che abbia attinenza con le pratiche contraccettive o abortive dopo quella data, sapeva benissimo che avrebbe poi dovuto comportarsi conformemente a quanto stabilito dalla legge. L'obiezione di coscienza ha senso se è praticata contro qualcosa che ti viene imposto per legge e a cui non ti potresti, teoricamente, sottrarre. Queste persone avrebbero potuto benissimo scegliere un'altra professione, evitando oggi di porre gravi limitazioni alle libertà altrui.

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  10. @Tommaso: molti ginecologi "giovani" scelgono l'obiezione per fare carriera, altrimenti preclusa.
    Se non ricordo male a Roma, capitale, citta' sterminata, solo il San Camillo pratica ancora l'IVG, con un solo medico rispetto a non so quanti obiettori. E con inevitabili attese che vanno oltre il terzo mese. Le mammane, ecco qual e' il problema. Non l'acquisto su internet. Quante immigrate o donne di basso ceto sociale ricorrono piuttosto al vecchio ferro?

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  11. L'obiezione di coscienza NON è un diritto. Non si ha il diritto di imporre i valori della propria coscienza ad altre coscienze.

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  12. (opinione personale)l'obiezione di coscienza E' un diritto, o meglio è un'espressione diretta del 'diritto ad avere una coscienza", a prescindere da leggi, norme e convenzioni sociali.

    Se ad un medico venisse imposto (ipoteticamente parlando) di somministrare l'iniezione letale ad un condannato a morte, ritengo che sarebbe nel suo pieno diritto rifiutarsi, e non somministrare tale sostanza al condannato se è contrario alla pena di morte.

    Se il principio è valido, deve essere valido anche quando non ci fa comodo.

    Detto questo, è la struttura (nel caso specifico, l'ospedale) che deve garantire il servizio. Se il medico ha delle remore morali (quando sincere e non d'interesse) padronissimo di comportarsi come meglio crede. Sarà, o dovrebbe essere cura dell'ospedale preferire al momento delle assunzioni medici che possano garantire il servizio stesso cui è chiamato ad assolvere e il dottore "coscienzioso" dovrà accettare le conseguenze della sua scelta.
    (Come in tutti i casi della vita in cui siamo chiamati a scegliere dopotutto).

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  13. OT:
    scusa se mi permetto, e puoi anche far a meno di pubblicare questo commento, ma posso permettermi di attirare la tua attenzione su questa inchiesta che è stata presentata ieri?

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03/27/pestaggi-della-polizia-susa-presentata-procura-controinchiesta/200494/

    http://www.youtube.com/watch?v=mS9htMKF2Ns

    http://www.notav.info/

    poliziotti che tirano pietre, usano manganelli dalla parte dell'impugnatura per far più male, l'esercito che picchia manifestanti a terra con bastoni presi dal bosco, pestaggi collettivi dei manifestanti catturati...ce ne sarebbe abbastanza per provocare uno scandalo nazionale e invece i nostri media stan passando l'inchiesta in millesima pagina, con le sole notevoli eccezioni del Fatto e del Manifesto.
    È una ripetizione in piccolo di Genova, solo a bassa intensità e diluita nel tempo, e più nascosta.
    E mentre le forze dell'ordine commettono questi abusi, la magistratura non si muove...
    Grazie dell'attenzione e scusa del disturbo,

    Scialuppe

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  14. In topic: devo dire che a mio parere l'obiezione di coscienza è un diritto soggettivo inalienable, anche quando rappresenta posizioni diverse dalle mie.
    Il problema è che lo stato, se deve garantire un diritto, dovrebbe prendere delle misure per fare in modo che l'esistenza di obiettori di coscienza non intralci l'esercizio di quel diritto.
    Detto in soldoni: ogni medico e farmacista ha diritto a fare obiezione di coscienza su quello che vuole, e questo è un suo diritto inalienabile.
    Ma è compito dello stato garantire che esistano e siano disponibili per chiunque dei medici non obiettori.

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  15. Siamo d'accordo sul fatto che ciascuno ha pieno diritto di fare obiezione di coscienza, se ci sono le condizioni. Mi, e vi, chiedo se una persona che ha liberamente scelto una determinata professione conoscendo la legislazione in vigore, ha poi il diritto di comportarsi come gli pare. La mia risposta è no, e il fatto, noto (evidentemente medici e farmacisti sono geneticamente predisposti al fervore religioso...), che molti lo facciano per opportunismo li rende ancora più ipocriti. Io, non fossi stato dispensato, avrei fatto obiezione di coscienza alla leva militare, che era obbligatoria. Avrebbe senso, oggi, arruolarsi per poi rifiutarsi di andare in missione, giustificandosi con l'obiezione di coscienza?

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