09 marzo 2012

I figli dei nostri figli

L'Earth Overshoot Day è il giorno dell'anno in cui le risorse complessive consumate dall'umanità superano le capacità del pianeta di produrre quelle risorse nell'anno stesso: si tratta, in altri termini, del momento in cui i bisogni umani eccedono la capacità rigenerativa dell'ecosistema naturale, e quindi l'uomo richiede più risorse e produce più rifiuti di quanto la biosfera possa rigenerare e assorbire.
Il primo overshoot si è verificato nel 1987: negli anni precedenti il consumo umano delle risorse naturali era inferiore alla capacità della terra di rigenerarle.
Da quel momento è iniziato il baratro, perché di anno in anno il giorno dell'overshoot è arrivato sempre prima: il 19 dicembre nel 1987, il 21 novembre nel 1995, il 20 ottobre nel 2005, il 27 settembre nel 2011.
In buona sostanza, ciò significa che oggi la terra impiega un anno e mezzo per rigenerare quello che usiamo in un anno, ovvero che l'umanità, per approvvigionarsi delle risorse che consuma e per smaltire i rifiuti che produce, sta usando l'equivalente di un pianeta e mezzo.
Il problema, con ogni evidenza, è che di pianeta ne abbiamo uno solo, il che conduce a concludere che lo stiamo distruggendo.
Ora, può anche darsi che io sia entrato in una spirale ambientalista dalla quale non riesco a uscire vivo; sta di fatto, però, che sono letteralmente terrorizzato dal fatto che l'annientamento del pianeta su cui viviamo non dipende da fattori esterni e incontrollabili, ma da noi stessi: da quello che mangiamo, da come ci spostiamo, dalle risorse che consumiamo.
Si può scegliere di fottersene, ovviamente, contando sul fatto che quando il disastro sarà compiuto non ci saremo più, e a smazzarsi la faccenda saranno i nostri figli, o i figli dei nostri figli: ma quello che dovrebbe indurci a riflettere è la circostanza che probabilmente non si andrà molto oltre quel limite. E che quindi potrebbero essere i nostri nipoti, vale a dire persone che ci auguriamo di conoscere e che ameremo, ad essere sommersi dall'ondata di merda.
Loro, non individui indefiniti collocati in un futuro ipotetico. Persone vere, in carne ed ossa, con una faccia, una voce e un carattere che ci saranno familiari.
Dite la verità, la cosa non spaventa a morte anche voi?

23 commenti:

  1. No. Perché, dovrebbe?
    Un vecchio detto ripete che la terra non l'abbiamo ricevuta in erediatà dai nostri genitori, ma in prestito dai nostri figli....

    Ciao

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  2. Il problema è che quanto si fa già (essere vegetariani, riciclare, girare in bici ecc. ecc.) incide molto poco su un pianeta che è dominato e violentato quotidianamente dai poteri forti dell'industria e della politica che ce lo stanno distruggendo per bene come pare loro. E - sarò cinica/pessimista, o semplicemente realista - la presa di coscienza collettiva in sintonia con le tue riflessioni secondo me non può non portare a (tentativi di) soluzioni che difficilmente potranno ancora passare per strategie legali/istituzionali/convenzionali, visto che la politica di quelle non ha più nulla a che fare con noi cittadini. Te ne rendi conto, sì? :-)

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  3. è una cosa tremenda che viene sottovalutata (volutamente)! mi trovi d'accordo su tutto, ma siamo ancora una percentuale troppo piccola e irrilevante soprattutto perchè chi potrebbe fare qualcosa più concretamente non vuole farlo per mantenere i suoi privilegi.
    che io infatti non capisco, ma a che serve accumulare miliardi quando poi tutto il pianeta finirà devastato? poi respirerai e mangerai i tuoi soldi?

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  4. Arriverà molto prima.

    Però ricordiamoci di una cosa: tutto ciò fondamentalmente è stato reso possibile solo ed esclusivamente dalla possibilità di avere a disposizione una forma di energia abbondantissima e a poco prezzo: il petrolio.
    Ora il picco è stato raggiunto e superato, e gli effetti si iniziano a vedere.
    La mia speranza è che gli effetti politici ed economici della crisi siano più veloci degli effetti ambientali irreversibili, ed arrivino prima.
    Non sarà un gran bel vivere comunque, eh.

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  5. io sono nel mezzo della spirale di cui parli e ci penso sempre!

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  6. La cosa non mi spaventa a morte per due motivi.
    Il primo è che di questo fatto ero già consapevole. Noi possiamo ritenerci una specie evoluta, che ha generato esperienze filosofiche, artistiche, culturali ecc. Ma agli occhi di un alieno che ci guardasse col telescopio dallo spazio, appariremmo come una specie infestante, come cavallette, che divorano tutte le risorse, anche le altre specie, dell'habitat. In pratica siamo noi gli invasori alieni di noi stessi, altro che "Independence Day".
    Il secondo motivo, come spiega pure Steinbeck in "Quel fantastico giovedì", la Natura ha le sue regole interne. Noi ora siamo una minaccia al pianeta e a noi stessi proprio perché paradossalmente abbiamo debellato col progresso le malattie e le altre principali cause di morte. Basterà un'epidemia "salutare" innescata dalla Natura (forse la "soluzione" futura è già negli OGM) e per i sopravvissuti le scorte alimentari e le risorse basteranno e avanzeranno.
    Non ci si può basare soltanto su calcoli lineari da overshoot. Altri fattori si "attiveranno" al momento opportuno. E non è detto che la sopravvivenza della nostra specie faccia parte di questi sviluppi. Sarebbe troppo comodo.
    La situazione sarà tragica, forse a-umana, ma non è certo disperata o prevedibile.

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  7. Che stiamo vivendo un periodo di involuzione, mi sembra evidente, tutto ciò che sembrava prometerci un benessere sempre più grande sta arrivando al punto da non riuscire più a mantenere le vecchie promesse. A causa della sovrappopolazione, del consumo smodato di risorse, dell'inquinamento, dell'esaurimento degli stock biologici (pesca, alberi, minerali, petrolio).

    Quindi, ci aspetta un periodo di decrescita, molto probabilmente irreversibile.

    Quello che mi fa più paura non è questo, ma la cattiveria di coloro che questa transizione continueranno a negarla fino al limite estremo.

    Ho paura che per mantenere l'ordine sociale non basteranno nemmeno gli stati di polizia, la val di susa è solo un assaggio.

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  8. Che stiamo vivendo un periodo di involuzione, mi sembra evidente, tutto ciò che sembrava prometerci un benessere sempre più grande sta arrivando al punto da non riuscire più a mantenere le vecchie promesse. A causa della sovrappopolazione, del consumo smodato di risorse, dell'inquinamento, dell'esaurimento degli stock biologici (pesca, alberi, minerali, petrolio).

    Quindi, ci aspetta un periodo di decrescita, molto probabilmente irreversibile.

    Quello che mi fa più paura non è questo, ma la cattiveria di coloro che questa transizione continueranno a negarla fino al limite estremo.

    Ho paura che per mantenere l'ordine sociale non basteranno nemmeno gli stati di polizia, la val di susa è solo un assaggio.

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  9. io infatti non capisco perchè la gente continui a fare figli

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  10. @Minverva
    "dominato e violentato quotidianamente dai poteri forti dell'industria e della politica che ce lo stanno distruggendo per bene come pare loro. "

    Non e' vero.
    E' la gente che consuma, non i politici.

    Gigi

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  11. @metil
    ti consiglio due letture
    "Gaia. A New Look at Life on Earth" di Lovelock e "Il gene egoista" di Dawkins.

    ti preoccuperai di meno ;)

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  12. Non ho figli e non ho nipoti, ma la cosa mi spaventa, come dovrebbe sempre spaventare ogni sintomo di stupidità umana. Poi, son sincero, mi spaventa anche quello che mi immagino dedurrai da questo scenario, ma questa è un'altra storia. Comunque: considerazioni condivisibili, inquietanti ed efficacemente presentate.

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  13. si, fa paura...ma confido in un prossimo conflitto mondiale tanto così per ridimensionare i numeri

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  14. Sarebbe interessante sapere con che sicurezza possiamo contare su questi numeri.

    Gigi

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  15. Vegetrianesimo, ecologia...
    Ammazza ma lo smog qualche beneficio lo da.
    Gli areosol che ti spuppi nel traffico ti stanno dando beneficio, inifine poi postare auspici ecologisti, nel frattempo, tramite blecberri ha un sapore irripetibile.
    Fermorestando che concordo mi chiedo, e ti chiedo, come argomenti come TAV, Libia, Siria, Anarchismo ancora tardino ad avere il sopravvento nei tuoi post. Confido che l'astenerti dal nutrirti di cadaveri ti sia d'aiuto. Ben altro giovamento trarresti dall' evitare di spenneggiare su carta da culo quale repubblica e co. Ma questi sono solo cacchi tuoi e di quelle poche migliaia che ti e se li leggono. Benedetto o ben detto o de benedetti? Caustica trinita'.

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  16. Vale la pena di ricordare che quelle riportati da Metil sono stime effettuate da un'organizzazione californiana e non dati scientifici certi; nessuno può effettuare queste stime con un minimo di accuratezza. Dopo il Climategate (pubblicazione di dati falsi riguardo i cambiamenti climatici) mi permetto di sollevare dei dubbi.

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  17. @ la bottega di melany
    l'uomo nel complesso è un animale che si riproduce anche in cattività. non c'è di che stupirsi.

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  18. se si considerasse anche l'uso di combustibili fossili l'overshoot day sarebbe all'una di note del primo gennaio.
    Se mettiamo da parte l'emotività e guardiamo la cosa da un punto di vista di eree geologiche, il bordello che stiamo combinando da un secolo e passa non è poi nulla di così drammatico, orsi polari e panda permettendo. Il pianeta continuerà ad esistere anche se leggermente diverso da com'è ora; riguardo a noi, dato che non siamo abbastanza intelligenti da estinguerci gradualmente con oculatezza (ma anzi alcuni vanno dicendo in giro che per uscire dalla crisi bisogna fare più figli, che magari nel breve termine sarà anche vero), ci penserà la desertificazione, la riduzione delle terre emerse dovuta all'innalzamento dei mari, e il bisogno di liberare un'area grande come il nord america solo per produrre biodiesel una volta che petrolio & co saranno terminati. Penso che se metà della popolazione mondiale muoia di fame, nonstante i progressi degli ogm o l'eventuale fusione nucleare, la cosa non possa che essere educativa e i nostri bisnipoti ne faranno tesoro.

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  19. @ Luca: il Climagate di cui tanto si parla è stato dimostrato essere una montatura ad arte. Ma c'è ancora gente che ci crede, evidentemente. Cerca qualcosa in giro invece di credere solo a quello che ti fa comodo.

    @ pippokennedy: a parte che non è affatto scontato che un ecosistema riesca ad adattarsi a mutamenti climatici che avvengono su tempi scala delle decine di anni, beh: a me il punto di vista dell'universo, mistico lontano e distante e a cui non fa differenza se ci siamo noi o qualcun altro, proprio non interessa: mi interessa il mio e quello dei miei figli (che ancora non ho).

    Scialuppe

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  20. http://lettura.corriere.it/la-sinistra-bio-illogica/

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  21. @gigi: chi è che educa "la gente" al consumo e fa grandi proclami in quella direzione - quasi fossimo tutto sfigati se non abbiamo l'ultimo modello d'un oggetto o non ci alimentiamo secondo quello che la televisione ci bombarda a consumare altrimenti vieniamo percepiti come 'devianti'?
    chi norma le nostre vite fino nella loro dimensione più privata?
    chi decide con cosa produrre/conservare/trasformare un alimento prima che arrivi sulla mia tavola provocandomi indirettamente allergie e intolleranze alimentari grazie alle porcate introdotte per gli interessi di alcuni?
    Non "la gente", ma coloro che stanno sopra. Poi io posso ribellarmi, ma se hanno consentito schifezze, me le ingoio, o e le respiro e comunque ne muoio. Per l'avidità di alcuni sorretta, avallata, sostenuta da altri nei modi più biechi. Cerchiamo di distinguere chi è responsabile (e in quale misura del danno) che stiamo vivendo, e chi ne è vittima e fa di tutto per non essere tale, né complice, ok? :-)

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  22. @Minerva
    @gigi: chi è che educa "la gente" al consumo e fa grandi proclami in quella direzione - quasi fossimo tutto sfigati se non abbiamo l'ultimo modello d'un oggetto o non ci alimentiamo secondo quello che la televisione ci bombarda a consumare altrimenti vieniamo percepiti come 'devianti'?

    Sono in totale disaccordo.
    Ognuno e` libero di pensare con la propria testa e comprare quello che vuole.

    Gigi

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  23. si gigi, se permettono di produrlo, si, tipo la macchina ad idrogeno

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