E così, dopo decenni di presunto progresso, dobbiamo prendere atto che la soluzione al problema è lavorare di più e più a lungo.
Il che mi induce a pensare che il punto non sia nel trovare la soluzione, ma nel rendersi finalmente conto di quale sia il problema.
Saluti.
Esatto! Si continuano a dare soluzioni (fasulle) partendo dalla premessa di essere ancora dentro al sistema capitalistico classico. La classe dirigente di tutto il mondo non vuole prendere atto che oggi siamo in un sistema diverso, con regole diverse e che necessita di soluzioni diverse (che ci facciano, possibilmente, progredire e non tornare indietro!)
RispondiEliminaEppure ci sono nazioni nel mondo, o gruppi sociali nel nostro paese, per i quali si sta prospettando l'ipotesi di lavorare un po' di meno ed un po' meno a lungo.
RispondiElimina@ gianbarly: non credo proprio che tu abbia ragione. Le "regole" dell'attuale sistema sono proprio quelle capitalistiche. Il sistema è esattamente quello capitalistico classico.
RispondiEliminaSono le condizioni al contorno ad essere cambiate radicalmente (risorse scarse, sovrappopolazione, mercati saturi, inizio di crisi ecologica etc).
Forse stiamo dicendo la stessa cosa in realtà ma se sì uno di noi due si sta esprimendo male. Cordialmente,
Scialuppe
il problema è che il mondo si basa (erroneamente) sulla concorrenza e non sulla cooperazione
RispondiEliminaE invece secondo me il problema non sarebbe affatto il capitalismo o la concorrenza, se questa fosse onesta.
RispondiEliminaI problemi principalo sono:
- la concorrenza sleale degli "amici degli amici", che non merita ulteriore spiegazione
- la TOTALE INEFFICACIA del sistema giudiziario. E' mai possibile che se un cliente non mi paga (alla marchese del grillo: "io non te li do e tu non li pigli") è più conveniente lasciar perdere che spendere anni, fegato e soldi in processi infiniti?