06 aprile 2012

Un tantino preso per il culo

Per carità, sempre meglio tardi che mai. Però il fatto che per indurre i partiti ad una maggiore trasparenza ci siano voluti gli scandali significa che i partiti stessi si sono guardati bene dal proporre una riforma del genere finché non vi sono stati costretti; altrimenti l'avrebbero fatto prima, a bocce ferme e in tempo di pace, senza aspettare che la fuga dei buoi dalla stalla fosse certificata in modo inequivocabile.
Ecco, a me questa responsabilità che si attiva solo sotto pressione ispira l'esatto contrario della fiducia.
Per non dire che mi sento un tantino preso per il culo, che sarebbe più appropriato.

11 commenti:

  1. Vangelo.
    Come chi, indignato che la propria moralità venga messa in dubbio, una volta beccato, si impegna a restituire il maltolto.
    E gliene viene ancora a lui se a quel punto non si smette di puntargli l'indice contro.
    Anche le scuse bisogna fargli, e un applauso per il gesto di buona volontà.
    Postuma.

    RispondiElimina
  2. Per una volta possiamo parlare del PD come esempio, visto che ha un bilancio certificato dal 2008?

    RispondiElimina
  3. ecco appunto, lo stavo per scrivere io, non tutti i partiti sono uguali ...

    RispondiElimina
  4. Di una cosa si può essere sicuri: se la riforma la faranno questi partiti essa conterrà il trucco per poi "interpretarla" in modo da continuare ad assicurare un fiume di denaro pubblico.
    Non è questione di buona volontà. Questi sono partiti necessariamente criminogeni a causa della loro struttura clerical-leninista, partiti chiusi, ideologici e clientelari costretti a contendersi i voti a suon di milioni.
    Conosco un solo partito aperto, che non avendo la presunzione di apparire una comunità di santi può denunciare un suo dirigente senza aspettare la sveglia di qualche procura.

    RispondiElimina
  5. ma in fondo l'attivarsi sotto pressione è la via italiana al successo: siccome ci siamo sempre raccontati che diamo il meglio di noi in emergenza, condizione necessaria per fare qualcosa è far di tutto per trovarci in emergenza... (applicabile a qualunque aspetto della società italiota)

    RispondiElimina
  6. Nel '93 un referendum con il 90% di votanti abbrogò i finanziamenti ai partiti ... perchè dobbiamo dare ancora soldi a sta gentaccia?

    RispondiElimina
  7. A me pare che si stanno occupando del fumo per non far vedere l'arrosto. La certificazione dei bilanci in cui per legge i rimborsi elettorali (sic) possono essere dieci volte superiori alle spese effettivamente spese (come avviene adesso) è un'altra presa per il culo. E' questo che nella legge va cambiato, ma non lo faranno o faranno finta.

    RispondiElimina
  8. Quando e se riusciremo a fare della nostra coscienza individuale, una coscienza collettiva...forse saremo una nazione

    RispondiElimina
  9. C'è un errore di fondo. Se voi discutete degli obblighi di una SpA, sapete che cosa è una SpA, quali sono le funzioni, le rappresentanze, gli obblighi e le responsabilità. Dicono che ci vogliono 3 mesi per creare una società SrL, oppure una SaS, ancora di più per una SpA. Quanto ci vuole per fare un partito? Come funziona la catena di decisioni e responsabilità, come funziona la rappresentatività con l'esterno del partito? Lo dice lo statuto del partito. Ma siamo pazzi! ogni partito ha diritto ad un diverso statuto e ad avere regole diverse di che si dà da solo? Il primo passo è regolamentare che cosa è un partito, come si coniuga la democrazia interna del partito, chi rappresenta il partito in termini di responsabilità per la ricerca di consenso, ma anche in termini di responsabilità civili e penali dal punto di vista economico. Che senso ha certificare un bilancio di cui non è responsabile la direzione del partito, nè il segretario, etc.?

    RispondiElimina
  10. Bravo Willyco, il problema è proprio quello, cioè regolamentare questi partiti anticostituzionali attuando l'Art.49 (e magari anche il 39: sindacati) di quella che Bersani definisce "la più bella costituzione del mondo"....a condizione ce non venga applicata!

    RispondiElimina
  11. Nel '93 un referendum abrogò i finanziamenti ai partiti... reintrodotti come rimborsi elettorali.
    La politica si può fare anche senza soldi come dimostra l'esperienza del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo.
    Basta soldi ai partiti, la politica ai cittadini onesti !!!!

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.