12 aprile 2012

Un'altra commissione per cosa?

Abbiate pazienza, ma proprio non capisco: con tutti gli organismi di varia natura che già esistono allo scopo specifico di controllare i bilanci di società che macinano miliardi di fatturato l'anno, perché mai per quelli dei partiti politici dovrebbe esserci bisogno di istituire una commissione fatta apposta?
Cioè, non sarebbe sufficiente stabilire che i rendiconti dei partiti debbano essere redatti secondo i principi contabili attualmente in uso, certificati dalle società all'uopo esistenti e sottoposti al controllo della Corte dei Conti e della Guardia di Finanza?
Tantopiù che da commercialista mi sento di poter ritenere che il bilancio di un partito politico, qualora elaborato come quello di tutti gli altri, sia un documento piuttosto facile da leggere e interpretare: niente, ma proprio niente, in confronto alle contabilità di certe aziende, che presentano effettivamente aspetti assai complessi e quindi necessitano di particolari competenze per essere analizzati.
Fatemi capire, perché quello che basta e avanza per loro non dovrebbe essere sufficiente per i partiti?

4 commenti:

  1. ...perchè siamo in Italia, il paese dei balocchi...il caro Collodi aveva visto bene...

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  2. ...ovvio il perché, come tutte le domande ben poste anche la tua (...la nostra) é gravida della risposta.

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  3. Ragionamento complicato, si vede che non c'arrivano... (ironiaportamivia)

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  4. "con tutti gli organismi di varia natura che già esistono allo scopo specifico di controllare i bilanci di società"

    sono tutti esterni alla Casta. più o meno diciamo.
    quindi non adatti.
    O almeno questo è la prima cosa che mi è venuta in mente

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