Dice: la guerra non è una cosa bella, ma a volte è necessaria.
Sarà.
Sta di fatto, però, che al mondo ci sono un sacco di cose non belle, eppure necessarie: ma il fatto che siano necessarie pur non essendo belle non implica la necessità di farle sfilare in parata per la gioia di grandi e piccini, spendendo soldi e impiegando risorse per organizzare lo spettacolo.
Gli eserciti sono stati inventati per fare la guerra: e quindi, anche se servono a fare una cosa brutta, possono essere necessari.
Ciò non giustifica il fatto che sfilino in parata: anzi, credo che sborsare fior di quattrini per farli sfilare in parata sia un'alzata d'ingegno insensata.
Altrimenti finisce che a forza di applaudirli qualcuno si confonde, e finisce per pensare che la guerra, oltre a poter essere necessaria, è pure una cosa bella.
Tutto qua.
Ok. Togliamo le parate militari, perchè danno fastidio ai pacifisti. Togliamo le processioni religiose, perchè danno fastidio agli atei. Togliamo le opere pubbliche perchè danno fastidio agli ecologisti. Togliamo le manifestazioni sportive perchè danno fastidio ai colti moralisti. Togliamo i centri commerciali perchè danno fastidio agli anti-consumisti. Alla fine toglieremo pure le manifestazioni sindacali e quelle di protesta civile, perchè scusami, non vuoi che diano fastidio a qualcuno? Anzi, dato che ci siamo togliamo pure gli Stati, torniamo all'epoca del baratto e stiamocene ognuno in pace nella nostra grotta.
RispondiEliminaIl significato attuale di una parata è far vedere al cittadino di quali mezzi lo stato dispone, inclusi quelli di salvataggio e soccorso, mica sfilano solo lanciamissili.
RispondiEliminaEd è comunque un'occasione per chi rischia la pelle ogni giorno di prendersi qualche meritato applauso.
Che è proprio il fine delle parate, celebrazioni del 24 maggio, fanfare con la leggenda del piave e tutte queste altre minchiate qui.
RispondiEliminaApplausi antimilitaristi!
Scialuppe
Concordo al 100%
RispondiEliminaGigi
facessero na sfilata di cuccioli, io andrei a vederla subito
RispondiElimina@Guido
RispondiEliminaCon la guerra si uccide, con lo sport no
Sfugge forse il fatto che stiamo parlando della parata del 2 giugno che commemora la nascita della Repubblica. E la Repubblica, è bene ricordarlo, nasce da una guerra feroce quanto necessaria contro i nazifascisti da parte delle forze alleate e della resistenza (non credo che se ne sarebbero andati lanciando loro confetti...).
RispondiEliminaA ben pensarci anche l'unità nazionale non ci è stata regalata ma ha richiesto, quantomeno, tre guerre ed una spedizione dei mille.
Il senso della parata militare e della visita al milite ignoto intende quindi onorare quanti in passato hanno avuto la strana pensata (che oggi ci sembra così strana) che valeva la pena di rischiare la propria vita per la libertà e per la patria ed anche quelli che, la vita, ce l'hanno lasciata per davvero.
La parata militare è un modo per dimostrare che anche oggi, ove ce ne fosse la sfortunata necessità, i militari (ma anche tutti gli altri corpi armati dello Stato e persino i cittadini che ci vanno a vederla) sarebbero pronti a fare altrettanto.
E c'è bisogno di una parata (con i relativi costi) per ricordare tutto ciò?
Ovviamente, in senso tecnico, no. Ma allora non c'è bisogno neppure dei monumenti sulle pubbliche piazze, dei corazzieri, della bandiera e della fascia tricolore dei sindaci...
Andrea Missaglia: game, set and match. D'accordo su tutto, e c'è poco o nulla da aggiungere!
RispondiEliminaA volte invece di criticare sarebbe meglio semplicemente riflettere due secondi in più, oppure almeno togliersi l'aria di superiorità intellettuale che attacca tutto e tutti. Altrimenti alla lunga può sembrare che lo si stia facendo alla cieca.
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