La primavera non ha fatto manco in tempo ad arrivare e nei supermercati già si gela.
Non so voi, ma io l'aria condizionata l'ho sempre vista così: per stare freschi dentro casa propria si butta a manetta aria bollente addosso a tutti gli altri; il che, per carità, sarà pure legittimo, ma per come la vedo io non è il massimo della cortesia.
Anzi, per quello che vale lo trovo un concetto decisamente menefreghista; che poi, detto per inciso, spesso e volentieri serve principalmente a cagarsi addosso dal freddo in ufficio, e magari doversi coprire, mentre fuori c'è un sole che spacca le pietre: così come in inverno i riscaldamenti a palla costringono la gente a mettersi seminuda quando fuori nevica.
Certo, c'è la storia che senza la giusta temperatura non si riesce a lavorare come si deve: circostanza, questa, che ha senz'altro pregiudicato l'opera di gente come Michelangelo, Einstein, Pasteur, i quali disponendo di un impianto di raffreddamento adeguato avrebbero senz'altro fatto grandi cose, invece del poco e niente che hanno combinato.
A latere, ma marginalmente, c'è la questione dell'inquinamento, per la quale tuttavia è senz'altro più comodo scagliarsi contro i cattivoni che bruciano il carbone piuttosto che dire due paroline a chi attraverso tale combustione si sollazza le ascelle tenendole al fresco.
Io, nel mio studio, l'aria condizionata non ce l'ho. E a lavorare, vi dico la verità, mi pare di riuscirci. Quando fa caldo accosto le persiane, mi metto in maniche di camicia e -orrore- a volte sudo. Poi mi lavo, comunque, ché per fortuna l'acqua mi arriva dritta a casa dal rubinetto e dalla cipolla della doccia. Mi deodoro, anche. E, giuro, di solito non puzzo neanche un po'.
Li metterò, i condizionatori, quando non potrò più farne a meno: cioè quando la temperatura di questa città, a causa dell'aria bollente pompata da tutti gli altri per potersi mettere un golfino invece di indossare una polo a maniche corte, sarà così alta da non poter sopravvivere.
Anche se nessuno di loro, naturalmente, mi darà un contributo: né per avermi costretto a spendere soldi per l'impianto, né per aver sparpagliato un po' di inquinamento nell'aria -che è anche la mia- per soddisfare l'insopprimibile smania di starsene al gelo.
Pazienza.
Accendiamo i condizionatori per sopperire al caldo causato dall'inquinamento provocato dal fornire energia ai condizionatori, humanity strikes again :)
RispondiEliminaComunque la temperatura del tuo studio può dipendere da tante cose, dalla città in cui è e quindi da quanto è inquinata, da quanto sono spessi i muri, etc, etc... non è il caso di fare stastiche non significative per poi applicarle al resto del mondo... altrimenti vado a 2.000 metri e filosofeggio sul perchè la gente, a Milano, ha caldo e accende il condizionatore... :P
Per carità Mattia, però nel mio ex ufficio la ragazza veniva a lavorare molto scollata d'inverno per lamentarsi del freddo e vestita allo stesso modo d'estate per lamentarsi del caldo. E' vero che chi bello vuole apparire un poco deve soffrire... ma neppure io a casa ho l'aria condizionata e direi che sopravvivo, nonostante la mia casa non sia delle migliori qualità in termini di isolamento (inesistente) ne di insolazione (praticamente esposta a sud per tutta la lunghezza). E ti dirò che questo inverno nonostante la dispersione massiva è bastato vestirsi un po di più per spendere molto meno di metano, tanto che l'eni dovrà rinfondermi almeno 80 euro invece di vedermi arrivare una bolletta da 200 e più euro.
RispondiEliminaCosì, per dire.
Sei il mio idolo. Niente altro da aggiungere, a parte che da quando ho comincito a lavorare in ambienti con aria condizionata non faccio più il cambio degli armadi ( il che mi deprime). La temperatua è sempre costante con la sola differenza che quando fuori cominciano a sentirsi le prime primaverili e tiepidi giornate, l'impianto di condizionamento si sente autorizzato a sputare aria gelata da quel momento e per i sei mesi successivi.
RispondiEliminaMa cosa pretendi?
RispondiEliminaEstate o inverno la trafila è la seguente:
ho un impianto di riscaldamento/raffrescamento sofisticatissimo ma non ho mai letto il manuale di istruzioni e non l'ho mai programmato, QUINDI
entro in casa e fa caldo/freddo; metto il termostato a manetta perché così penso che scaldi/raffreddi al massimo e poi mi dimentico di reimpostare una temperatura umana, con le seguenti conseguenze:
1. mi ritrovo l'inferno/il polo nord quindi apro le finestre (nel frattempo mi sono preso qualcosa per lo sbalzo termico);
2. il contatore del gas/della corrente è praticamente impazzito dato che sto consumando come un'acciaieria
tutto questo senza disquisire sulle prestazioni dell'edificio dove ci troviamo, perché anche qua si potrebbe scrivere dei libri
Bah...una volta non si diceva che la verità sta nel mezzo? Perchè dobbiamo sempre creare queste dicotomie Aria condizionata SI/NO?
RispondiEliminaVi dico un segreto...ha il telecomando!Incredibile..potete avere l'aria condizionata in ufficio e tenere la temperatura a 22 o 24gradi invece che 18! Potete anche, quando non serve, spegnerla! Alla fine si torna sempre li..diamo alle macchine colpe che sono solo nostre!Non è l'AC il problema, ma come la si utilizza!
l'aria condizionata andrebbe usata per quei due mesi l'anno per togliere 3 o 4 gradi.
RispondiEliminacomunque il tuo post andrebbe spedito qui: http://www.governo.it/scrivia/RedWeb_Form.htm
Vai in un mercatino e compra un bel ventilatore da soffitto usato, costa e consuma una inezia rispetto a un condizionatore, non produci rifiuti, e fa tanto apocalypse now...
RispondiEliminaPotresti venire a vivere qui in Svezia dove quando fa proprio ma proprio caldo ci sono 26 gradi :)
RispondiEliminaL'aria condizionata è fantastica quando qui in sicilia ci sono più di 40 gradi e lo scirocco africano. Ma io la regolo a non più di 26 gradi. Ma per il resto dell'anno basta usare opportunamente porte e finestre aperte e favorire la ventilazione naturale.
RispondiEliminaIl vero problema è che l'energia costa troppo poco e tutti ne facciamo un grosso enorme abuso. Dovrebbe costare meno la prima fascia, quella che consente di coprire i consumi essenziali e molto ma molto di più le fasce successive.
Giordano: carino il tuo segreto, peccato che se in ufficio non si è soli ma con 7 prepotenti il condizionatore va a palla e anche se ti copri non è che posso lavorare con passamontagna (o forse sì?) per cui orecchie e gola sono scoperte e a rischio. Per non parlare dei mezzi pubblici, aspetti 20 minuti sotto il sole un bus e quando arriva è un frigorifero. Ottimo modo per ammalarsi. La temperatura deve essere non + di 5 gradi in meno di quella esterna. Lo scorso hanno sono stata da un immunologo mega professore in maniche lunghe, in una giornata torrida, e nel suo studio c'era una frescurina giusta una roba fighissima. NON IL POLO NORD e un immunologo forse ne sa qualcosa. Non ho l'aria condizionata a casa, vivo a Milano e + di 3 settimane via in estate non riesco a fare. Mi pare di non essere morta, anzi è + facile che soccomba al gelo in ufficio che al caldo in casa. GRAZIE PER QUESTO POST!
RispondiEliminaFaccio umilmente notare che il citato Michelangelo, grazie alle bellissime condizioni di lavoro che tanto lo hanno aiutato nella sua creatività, è praticamente diventato cieco e gobbo.
RispondiEliminaCapisco l'invito a non esagerare, ma non cadiamo nella boiata inversa.
Tenendo tipicamente il condizionatore al lavoro a 26 gradi sinceramente non mi sento catalogabile tra gli inquinatori aggratis, poi non so se tu cataloghi i 37 gradi esterni come "condizioni difficili per la sopravvivenza" o no, ma poco m'importa anche...
Scusate, ma i vecchi saggi consigli delle nonne per l'estate di tenere i locali areati, eliminare tende, coperte e tappeti, vestirsi leggeri e per l'inverno abbondare di coperte e cappotti vestendosi pesanti (o a strati) se fa freddo e infine aumentare la propria resistenza, quindi la propria salute, con cibo decente, sport e la cosiddetta 'vita attiva' devono proprio andare a farsi benedire? Possibile che se d'estate non finiamo in centri commerciali che sono freezer e d'inverno non stiamo in uffici iper-riscaldati sembra che crolli il mondo?
RispondiEliminaOrmai siamo ammalati *sempre*: magari un piccolo ragionamento sul fatto che ce lo cerchiamo con modalità di vita che imponiamo anche agli altri di fare e di cui siamo stupidi complici ci sta pure, eh? Capisco gli spazi dove ci sono persone debilitate o anziane che hanno bisogno di temperature controllate nelle stagioni più torride o più gelide - lì controllare il clima in modo da renderlo stabile e non affaticante ulteriormente ci sta - ma tutti gli altri potrebbero darsi una svegliata e risolvere il fastidio verso la temperatura non ideale senza danni a loro stessi, a chi hanno intorno e all'ambiente...
Guarda, in linea di massima concordo.
RispondiEliminaLa casa che abbiamo comprato ha l'aria condizionata, ma l'avremo usata si e no due notti la scorsa estate.
In ufficio, ammetto, la situazione è diversa. La posso regolare individualmente, e la uso quasi tutti i giorni. Non è il polo, ma una temperatura a cui posso lavorare.
Purtroppo non lavoro da casa - dove c'è tranquillità, grandi finestre con persiane e posso farmi una doccia se sono sudata. Il mio ufficio è situato al primo piano di una strada centrale molto trafficata. Se apro la finestra entra un rumore infernale, oltre che puzza, e il calore emanato dagli impianti di condizionamento delle auto! Peraltro aiuta poco aprire, perchè le finestre sono tutte esposte dallo stesso lato, e dunque impossibile creare giro d'aria.
Questo per dire che purtroppo certi immobili, soprattutto in centro, NON sono stati concepiti per permettere adeguata aerazione. E dato che lì devo lavorarci parecchie ore al giorno, ho bisogno di avere quanto meno un ambiente vagamente adeguato.
Per questa ragione, nell'estate milanese, ringrazio l'aria condizionata, che mi permette di non soffrire troppo.
Oh come sono d'accordo su tutto!
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