25 settembre 2007

Disobbedienza alternata (scrivi, Metilparaben ti incolla)

Non è la prima volta che il mio amico Alessandro mi manda per mail quella che lui ritiene una semplice segnalazione, ma in realtà è un post bello e buono: come l'altra volta, mi limito a copiare e incollare.

Leggo sulla Stampa:
«La sentenza del Tribunale di Cagliari appare in netto contrasto con la legge 40 e l’interpretazione della Corte Costituzionale: un giudice non può emettere un giudizo che smentisce la legge e la Consulta». Il segretario generale della Cei, mons. Giuseppe Betori, ha commentato così la decisione del Tribunale di Cagliari in merito alla diagnosi pre-impianto.
Poi leggo sull'Espresso:
(Giovanni Paolo II) nel 1995, nell’enciclica “Evangelium Vitae”, arrivò a reclamare la pubblica disubbidienza a Cesare, in nome di Dio: "Quando una legge civile legittima l’aborto o l’eutanasia, cessa, per ciò stesso, di essere una vera legge civile, cioè moralmente obbligante"; è "del tutto priva di autentica validità giuridica".
Insomma, come dire, con la legge fanno un po' come cazzo gli pare...

2 commenti:

  1. A me la prima cosa che viene in mente è il concetto di "badilata nei ginocchi".
    Io credo molto alla non-violenza: loro sono forse gli unici che riescono a farmi cambiare idea.

    RispondiElimina
  2. Non è esatto ;-))) , in realtà il Vaticano vorrebbe assoggettarci alla sua legge salvo poi loro fare come gli pare...

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.