02 settembre 2008

Il contagio della libertà

Beppino Englaro sull'Unità di oggi:
Ho notato, con amarezza, che le persone restie ai condizionamenti - delle quali Eluana era una evidente esemplare - vengono mal tollerate dalla nostra società perché, reclamando l'esercizio delle loro libertà fondamentali, sovvertono l'ordine prestabilito, e questo infastidisce e spaventa. Non si coglie che essi sono una ricchezza per la collettività, uno sprone al pensare da sé, un contributo al pacifico e prezioso fermento civile. Forse si teme il contagio che la libertà, come l'allegria, sanno muovere tra le persone dalle sensibilità affini.
All'affollato esercito dei blateranti suggerirei sommessamente di leggere e rileggere, se possibile imparando a memoria. E di vergognarsi un bel po'.

3 commenti:

  1. se quei blateranti possedessero il senso della vergogna, non staremmo qui a discuterne penso.

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  2. La delicatezza di Englaro è straordinaria. Anche nel dolore e sicuramente nella rabbia e nello strazio la sua parola illumina.
    Chi grida, chi lascia bottigliette, non ha semplicemente umanità. Se questi orrendi uomini detteranno le loro regole, il mondo sarà un mondo peggiore per tutti.

    Ciao Met (chissà se ti ricordi di me, ma penso di sì).

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