27 aprile 2009

Buon 27 Aprile

Finalmente è passato il 25 Aprile, la festa più stressante dell'anno: non soltanto per le famiglie numerose che organizzano la maxi-scampagnata in pineta con amici, pallone e pasta al forno*, ma anche e soprattutto per le persone sane di mente. Perché noi persone normali, noi gente che lavora, noi cittadini moderni, insomma noi parte sana del Paese, del 25 Aprile siamo stufi. Ogni anno, alla terza settimana del mese, inizia puntuale la solita solfa: ma Berlusconi dove va, ma allora è fascista, ma a Milano hanno fischiato il sindaco, ma La Russa è proprio brutto forte**, e via dicendo. E allora diciamolo una volta per tutte: la gente è stufa. Siamo nel 2009, il fascismo è finito tantissimi anni fa e nessuno si ricorda più com'è iniziato, vogliamo finalmente metterci una pietra sopra? Invece no, voi vivete nei ricordi, voi siete rimasti al comunismo, questa è la verità. La verità è che il 25 Aprile non serve più. Noi siamo liberi dai fantasmi del passato. Berlusconi: ogni anno volete sapere dove va Berlusconi. Ma dico, ormai lo conoscete, è quasi un ventennio che comanda l'intero Paese, a lui la festa non piace, saranno pure cazzi suoi? Invece no, voi dovete insistere, voi dovete per forza dire che siccome rappresenta l'Italia e l'Italia è antifascista e si festeggia la liberazione dal fascismo allora lui per qualche strano collegamento di idee dovrebbe andare a trovare i vecchietti col cappello buffo, e magari giocare con loro a bocce e passare le giornate ad osservare i lavori nei cantieri. Ma forse voi non avete capito che la gente seria lavora, la gente seria ha altro a cui pensare. Ma voi no, voi siete lì a lamentarvi, "ooh, il sindaco di Milano non si è fatto vedere, ma com'è possibile, e dire che Milano ha anche vinto la medaglia d'oro della resistenza alle olimpiadi del 72". Ma santo cielo, basta, ancora con questa storia, è quasi un ventennio (sempre lo stesso ventennio di prima) che a Milano comanda la destra e voi ancora dovete farvene una ragione? Sì, certo, "fascisti", è sempre così. Uno carica i rifugiati e gli date del fascista. Uno cerca di vietare gli assembramenti sediziosi fuori dai ritrovi etnici e gli date del fascista. In questa città andrà a finire che daranno del fascista anche a chi fa le ronde. Buon 27 Aprile, perché la Liberazione è una divisione del passato. I repubblichini e i partigiani, alla fine, erano tutti uguali, si sa che la storia la scrivono i vincitori, e oltre al fatto casuale che abbiano vinto gli Alleati non abbiamo nessun altro parametro etico per distinguere i nazifascisti autori di rastrellamenti, deportazioni, torture e genocidio dai partigiani che con la scusa di liberarci dalla dittatura hanno ucciso decinaia e decinaia di persone, hanno preso dagli americani parole come "cingomma" e hanno composto tutte le canzoni dei Modena City Ramblers. «Ci sono state differenze anche se la pietà deve andare anche a coloro che credendosi nel giusto hanno combattuto per una causa che era una causa persa». E anzi, non vi sembrano già più simpatici, questi ragazzi di Salò, inguaribili sognatori, impegnati fino all'ultimo in una causa persa? Non sono forse uomini anche loro? Non sono, a loro modo, degli eroi? A noi il 25 Aprile non serve. Siete voi che siete arretrati, che pensate ancora a Mussolini, all'uomo della Provvidenza, ai Patti Lateranensi, ma cos'è questa roba, ma vivete nel presente, ma venite su Facebook. La Gelmini ha detto che “l’insegnamento della religione deve avere la stessa dignità delle altre materie”: anzi, poiché “ha una valenza educativa maggiore di altre discipline”, “deve assumere ancor più una valenza centrale”. Questa è una cosa bella, perché l'ora di religione è utile, l'ora di religione unisce invece di dividere***. Buon 27 Aprile, perché siamo nel terzo millennio e della storia di cent'anni fa non ce ne frega niente. E no, il fatto che la gente ritenga normale dare fuoco a un barbone, o dare fuoco a un campo rom, o dare fuoco ad una casa di immigrati dopo una rissa provocata dall'aver pisciato nei loro fiori non ha niente a che fare con tutto ciò. L'unica liberazione che vorremmo, il 25 Aprile, è quella dai disfattisti che gridano al regime solo perché non c'è opposizione, solo perché metà dei ministri sono burattini nelle mani del premier, solo perché il Parlamento è svuotato delle sue funzioni. Quelli che si scandalizzano se in televisione si mette il bavaglio a Silvan. Silvan. Ma diciamoci la verità, ma chi cazzo è Silvan? Ma quanti anni ha, ma chi se lo ricordava? Ma fatemi il favore, ma venite su Facebook. -------- * Noi in famiglia facevamo queste scampagnate, tanti anni fa, in cui partivamo in trenta persone con sei macchine, cinque teglie di pasta al forno, due di lasagne, due di tortellini, sei chili di carne, trenta sedie e dodici sgabelli, tre tavoli, cinque palloni da calcio di cui due Super Santos, tre nonni e un ciccione. ** Ogni riferimento a fatti orribili o persone bruttissime realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale. *** Unire, unire è importante. Io mi ricordo che quando mandarono via Don Mario, che era uno che ai suoi ragazzi si univa moltissimo, arrivò il prof. Magni, una persona buonissima, gentilissima, dolcissima, che non alzava mai la voce, e ricordo benissimo che quando lui spiegava eravamo tutti uniti, tutti come una sola cosa, tutti insieme perfettamente uniti a passeggiare nei corridoi della scuola.

10 commenti:

  1. Buon 27 Aprile...con l'augurio di liberarci poresto da neofascisti e vatiCANI.

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  2. solito cappello... e ho girato il tutto ai miei contatti di facebook. spero che non ti dispiaccia.

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  3. un aioros cosi' - ma e' sempre cosi' - e' una festa, anzi una liberazione.

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  4. Per fortuna che c'è Concita, ottimo il suo articolo di oggi.

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  5. http://www.youtube.com/watch?v=ndDw4HCxCWk&feature=related

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  6. A me il 25 aprile non ha per niente stufato... ce ne vorrebbero 365 ogni anno... e il fascismo non è affatto finito... fabius

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  7. Ehm anonimo credo che questo articolo sia pieno di ironia. Spero di aver colto il giusto significato

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