22 aprile 2009

In Italia i malati non possono votare

Quest'oggi, amici, vi racconto una storia che conoscono in pochi. La possibilità di voto domiciliare è stata introdotta in Italia nel 2006: gli elettori affetti da gravi infermità tali da impedire l’allontanamento dalla loro abitazione, se si trovano in condizioni di dipendenza continuativa e vitale da apparecchiature elettromedicali, hanno la possibilità, qualora lo richiedano, di essere ammessi al voto presso il proprio domicilio. La normativa, quindi, esclude dalla possibilità di voto domiciliare tutti i malati e i disabili che, pur essendo impossibilitati a muoversi o ad allontanarsi dalla propria abitazione, non si trovano in condizioni di dipendenza da macchinari, privando di fatto quei cittadini del diritto di voto. Come se non bastasse, la (già insufficiente) normativa vigente è di difficile applicazione, perché costringe chi ne voglia usufruire ad una complicata serie di adempimenti burocratici, e perché l’ambiguità con cui è formulata dà luogo a molte difficoltà interpretative che ne rendono assai complicato l’ambito di applicazione.
Come al solito i Radicali (quelli che non hanno niente da dire, secondo alcuni) sono gli unici che si battono, da anni, per cercare di cambiare le regole, e dare a tutti i malati che hanno difficoltà ad uscire di casa la possibilità di votare presso la loro abitazione.
Ci si prova da anni, credetemi, con grande ostinazione, ottenendo in cambio sempre le stesse rassicurazioni: di legislatura in legislatura, di governo in governo, tutti si affrettano a promettere che se ne occuperanno, salvo poi disinteressarsene completamente e lasciar cadere la questione nel vuoto.
Tra poche settimane, come tutti sapete, ci saranno le elezioni europee: e quei malati, per l'ennesima volta, non potranno votare. Così i soliti Radicali, quelli delle polemiche strumentali, quelli specializzati nelle battaglie perse, quelli che stanno sempre a rompere i coglioni sollevando questioni futili, si sono presi la briga di occuparsi del problema ancora una volta, prendendosi la briga di porre la questione all'attenzione dell'opinione pubblica.
Soli, come sempre, nell'indifferenza generale.
Soli come quei malati, che evidentemente non interessano a nessuno.

4 commenti:

  1. Mi sono spaventato.
    Sai perchè? Perchè la prima cosa che ho pensato è stata: "non può andare a votare? che gliene frega?"

    Primo pensiero che mi è flashato in testa. Mi ha fatto una paura boia perchè è quello che penso davvero.
    Il voto non serve a un cazzo.
    Il diritto al voto va esercitato e lo esercito pur pensando che non serve a niente in questo paese.

    RispondiElimina
  2. Idem, come sopra.
    Per quanto mi riguarda, in generale, vivere in questo paese mi causa un leggero senso di angoscia che, più passa il tempo, più faccio fatica a ignorare...

    Lorenzo

    RispondiElimina
  3. Forse votare non serve a niente, ma almeno lasciamo la scelta ai cittadini!

    RispondiElimina
  4. Scusa edit perchè non lo chiedi alla Montalcini se "forse votare non serve a niente.

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.