Provate a contare fino a diecimila.
Al ritmo di un numero al secondo ci vogliono quasi tre ore.
Giusto il tempo che serve per arrivare in Libia, prendere il simpaticone che si sta producendo in questo orrore, chiuderlo a chiave da qualche parte e processarlo per crimini contro l'umanità.
Che ne dite, volete farci un pensierino, oppure preferite darci a bere la stronzata di quella "non ingerenza" che adoperate solo quando vi fa comodo e aspettare che il conteggio diventi lungo il doppio?
stesso amaro sapore della "non ingerenza" che portò l'occidente a ignorare la deportazione dei polacchi ad opera dei nazisti, salvo intervenire solo quando la minaccia si estese, e con essa gli interessi politici ed economici.
RispondiEliminaBeh, ma così non rischi di giustificarmi la guerra in Iraq e in Afganistan, il rapimento di Abu Omar e un sacco di altre cose molto spiacevoli dalla Baia dei Porci in qua? Io starei attenta...
RispondiEliminaDirei che tra andare a fare una guerra per catturare un fantomatico attentatore che fantomaticamente pare si sia nascosto laggiù e manda fantomatici videomessaggi da una fantomatica grotta, e fermare la mano a uno che sta sterminando la popolazione civile sotto gli occhi di tutti c'è una bella differenza. Quindi tu mi stai dicendo che hanno fatto bene a non fermare il massacro del Rwanda, per esempio?
RispondiEliminasono sconvolta!!
RispondiEliminaTi leggo da parecchio, sono spesso d'accordo, ma guarda che andare a fermare Gheddafi non è facilissimo. Ne parlavo con tizi esperti in problemi militari, per bombardare i suoi aeroporti bastano i Tornado (ma gli elicotteri che può usare contro i civili si disperdono facilmente), per mantenere una no-fly zone ci vorrebbero delle portaerei, per andarlo a prendere una operazione con truppe a terra attraverso una città nel caos ("Black Hawk Down" dice niente?)
RispondiEliminaGheddafi è stato democraticamente eletto e se Berlusconi dice che va bene va bene.
RispondiEliminaE dire che Berlusconi lo considera un moderato viste le sue recenti dichiarazioni di stare attenti ai fondamentalisti. Cosa ha? Un'ischemia?
RispondiEliminaNo, ma dico che, purtroppo non si può ragionare con una mentalità da "arrivano i nostri", andiamo là e risolviamo il problema perché noi siamo quelli democratici ecc.ecc. Secondo me il fatto che uno scalmanato uccida migliaia di persone non è di per sè sufficiente a giustificare un intervento armato in un paese straniero, a meno che non si parta con l'idea neocolonialista e da guerra fredda che veda la Libia come un protettorato che non deve cadere nelle mani sbagliate.
RispondiEliminaTi ricordo che demagogicamente pure la guerra in Iraq venne giustificata col fatto che Saddam era un dittatore brutto e cattivo che ammazzava i curdi e della guerra in Afganistan è stato detto che i talebani erano cattivi e che noi siamo andati là a togliere il burqua alle donne.
E non dimentichiamo che in Marocco stanno avvenendo pesanti repressioni di cui nessuno parla, cosa facciamo, andiamo anche là? che l'Arabia Saudita è tutto tranne che un paese democratico, cosa facciamo, smettiamo di importare petrolio?
Certo la comunità internazionale qualcosa deve fare, si può discutere se l'intervento nella guerra in ex Yugoslavia possa essere una via ripercorribile. Ma finché non si è invitati a intervenire si possono solo fare pressioni. Ecco magari darci un taglio con le telefonate affettuose potrebbe essere un buon inizio.
Il rischio che ho sentito ventilare è quello che la Libia diventi una nuova Somalia. Sarebbe da evitare.
Scusate se son stata lunga, ma dovevo spiegarmi per bene.
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RispondiEliminaIo ho solo una domanda:
RispondiElimina"Perchè?"
Andare in Libia con un intervento armato violerebbe l'articolo 11, senza contare che il nostro ipotetico intervento poterebbe facilissimamente venire frainteso, ricordiamo che la libia ha parole come "morte all'italia" nel suo inno nazionale.
Ma dannazione in Iraq c'erano (sicuro eh) le armi di distruzione di massa (leggasi atomiche), eppure non c'era una strada dove non ci fosse un giornalista, anzi ci godevano a inquadrare carri armati e tizi con la kefià e un mitra in mano...
Ora quì cosa possono avere quei poveri rivoltosi, un bastone con un chiodo in cima? forse una vanga o un forcone? Lo schioppo del nonno?
Abbiamo paura degli elicotteri, OK, ma perchè qualche tempo fà non temevamo i carri armati e gli aerei di Saddam?
Allora in Iraq i reporter facevano a gara a chi fa la bella figura, ora come ora i giornali si limitano a dire:
"ogni forma di comunicazione è interrotta"...
Godono nel inventarsi cose del tipo:
"un presunto attacco che si dice avrebbe causato seri danni, e si pensa che gli interessi economici siano danneggiati, mentre alcuni sostengono che negli ultimi tempi ecc..."
Sbaglio o è per evitare cose come queste (come il patetico intervistare la gente all'aeroporto) che esistono gli inviati speciali?
Torno in tema;
PERCHE' non c'è interesse a far sapere cosa diavolo succede, cosa ha innescato la rivolta?
E' stata forse causa di Lele che ha offeso il popolo libico?
E poi dove vuoi che andiamo che siamo senza un governo degno di questo nome... leggi le dichiarazioni del FigliolProdigoBarbareschi, e poi vomita.
RispondiEliminahttp://fidest.wordpress.com/2011/02/23/luca-barbareschi-gheddafi-e-un-male-necessario/
In questo 1989 arabo ricordate il caso di Timisoara e dei 4500 morti che non c’erano (erano meno di 100).
RispondiEliminaTutte le testate sparano in prima pagina cifre 20 volte maggiori di quelle date fino ad ora, citando un personaggio che su Google esiste solo in relazione a questa stessa notizia (e solo su giornali e agenzie italiane e spagnole: nessuna conferma dal mondo anglosassone, da BBC o CNN, insomma). La Libia non ha mai firmato il trattato che istituisce la Corte Penale Internazionale, come fa una persona ad farne parte come “membro libico”? Altrove si dice che presiede la “Commissione Giustizia e Sviluppo” della CPI, ma né sul sito della Corte né altrove in rete si trova alcun riferimento a tale commissione.
Tutto molto dubbio, no?
Occhio alla tendenza ad accreditare i numeri più alti solo perché fanno impressione: la notizia non è ciò che crea più sensazione ma ciò che è supportato da riscontri ed evidenze.
@ Saraton: probabilmente eri ironico nel tuo commento, quindi scusami se ricordo che Gheddafi non è mai stato "democraticamente eletto", ma salì al potere in seguito ad un colpo di stato nel 1969, e ci rimase, e ci rimane ancora oggi, solo come "guida della rivoluzione.
RispondiEliminaScusate ma capito per caso qui googlando sulla situazione della libia.
RispondiEliminaRitengo l'atteggiamento del nostro governo davvero come dire...coda di paglia.
Ora onestamente la situazione è complicata ma penso che a questo punto un intervento militare in Libia sia utile e necessario per portare quel paese verso una via di democratizzazione.
Mi piacerebbe sentire che il nostro governo proponga questa cosa e non altre, perchè sinceramente stiamo facendo la figura dei pagliacci a livello internazionale.
Grazie a tutti.
Ma stiamo parlando dello stesso governo con a capo l'uomo che fa il baciamano al responsabile dello scempio che sta avvenendo in Libia? No, perchè se ti aspetti che QUESTO governo faccia qualcosa del tipo andare a fermare uno scellerato mi sa che puoi stare fresca.
RispondiElimina@saraton: stai scherzando, vero?
RispondiElimina@eva: d'accordissimo con te, ma ti faccio un'osservazione. C'è un limite tra l'ingerenza in affari interni di una nazione e l'intervento umanitario e questo limite è dato dalla nostra coscienza, da quanto siamo disposti a sopportare.
RispondiElimina@Lopo concordo con tutto quanto hai scritto-
RispondiElimina@Morheus piano con la democratizzazione delle genti. C'è questa nobile missione che finora ha procurato più danni che altro. Io sarei per l'opinione che ogni Paese si autodetermini il proprio futuro, lasciando da parte la mania missionaria che è propria delle cosiddette nazioni civili.
@ Venerdì Sushi
RispondiEliminama infatti, chiaramente qualcosa bisogna fare, ci mancherebbe. Anche perché su certe situazioni pare che abbiamo responsabilità precise (penso ai subsahariani "bloccati" in Libia per gli accordi sui respingimenti, e ora a rischio di linciaggio perché confusi con i mercenari stranieri assoldati da Gheddafi). Iniziare dando una accoglienza decente ai profughi che non consista solo nell'incarcerazione nei cie sarebbe a mio avviso doverosa.