Violare la legge picchiando in carcere chi si è macchiato di un crimine è un modo davvero singolare, ne converrete, per dimostrare a chi volesse commettere gli stessi reati che in questo paese la legge va rispettata.
31 gennaio 2009
Esemplificazioni dell'adagio "disse la vacca al mulo, oggi ti puzza il culo" /26
Violare la legge picchiando in carcere chi si è macchiato di un crimine è un modo davvero singolare, ne converrete, per dimostrare a chi volesse commettere gli stessi reati che in questo paese la legge va rispettata.
Brown: "Rischio deglobalizzazione!". Berlusconi: "Ci pensa la bellezza italiana..."
Da Davos, ecco i tre step di Gordon Brown per uscire dalla crisi mondiale: - ricapitalizzazione delle banche;
- stimolo monetario e fiscale;
- che il prestito sia disponibile a tutti, soprattutto a coloro che vivono nei paesi in via di sviluppo, altrimenti il rischio è una deglobalizzazione e la perdita di capacità del mercato mondiale, con ricadute per tutti.
Solo le tette in tv hanno un che di materno?
Tutti a scandalizzarsi per il cartellone pubblicitario per le vie di Napoli in cui dei poliziotti prequisiscono e strattonano alcune ragazze poco vestite. “La dignità della donna venga rispettata” dice il sindaco Iervolino. Qualcuno si sarebbe scandalizzato, se non fosse stata agli onori della cronaca la violenza di Guidonia? Allora ne approfitto io, che alla dignità della donna ci tengo: perché dobbiamo subire a ogni programma di intrattenimento donne con le tette di fuori, con perizoma “molto vedo e poco non vedo” e che non sanno spiaccicare una parola? Qualche esempio: la soubrette di Scherzi a Parte (che se non sbaglio, si è guadagnata il posto perché ha rubato l’uomo a Nina Moric), le veline, la stallona di Papi su Italia 1. Qualcuno dirà: finché fa share, è il libero mercato a comandare. Se Mediaset può continuare a proporre una televisione che “incentiva una mentalità che considera [le donne] oggetto” - Iervolino dixit, per il cartellone che non si guarda nessuno, però - la Rai, che proprio in questi giorni mi chiede oltre 100 euro per finanziare una televisione di regime, ha una responsabilità maggiore, e dovrebbe smettersela di inseguire il trash.
Anche perché non le riesce bene per niente.
http://giuliainnocenzi.com
Introducing Giulia e Pouki
30 gennaio 2009
Record di suicidi per i soldati americani in Iraq
Ma noi che ne sappiamo di cosa succede in Iraq e in Afghanistan? Oggi tutta l’attenzione dei media è rivolta al conflitto israelo-palestinese, eppure le truppe americane sono ancora là, ma nessuno ne parla più. Allora passa quasi sotto l’indifferenza generale il dato rilasciato ieri sul record del tasso di suicidi dei soldati americani: nel 2008 sono stati in 143 a metter fine alla loro vita, a fronte dei 115 del 2007. Se si sarebbe tenuti a pensare che la stragrande maggioranza degli omicidi volontari avviene sul campo di battaglia, i dati rivelano invece che più di un terzo si uccide una volta tornato a casa. I tre quarti di quelli che si uccidono in guerra, invece, sono al loro primo mandato.
Anziché mostrare il video dei soldati americani che lanciano il cagnolino nel deserto, oppure quello girato nelle carceri di Abu Ghraib, ho scelto il video che mostra la paura dei ragazzi in guerra. Molti degli errori commessi sono dovuti alla mancanza di preparazione, o piuttosto alla mancanza di convinzione per quel che fanno? Non lo so, ma sono certa che se ne parla fin troppo poco.
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Metilparanticipazioni
If I were in Your shoes
Il 14 dicembre 2008 Muntadhir al-Zaidi, giornalista iracheno di Al-Baghdadia TV particolarmente impegnato nel documentare le condizioni delle vedove e degli orfani della guerra in Iraq (e già arrestato due volte dalle forze armate americane in ragione di tale attività), lanciò una scarpa all'allora presidente George W. Bush durante una conferenza stampa a Bagdad.
Dopo quel gesto al-Zadi venne picchiato, arrestato e, secondo alcune testimonianze, torturato durante la detenzione.
Ebbene, nella città di Tikrit è stata presentata una statua dell'artista Laith al-Amari che ricorda quell'avvenimento in modo piuttosto esplicito: la scultura, realizzata in rame e fibra di vetro, rappresenta, per l'appunto, una scarpa, ed è completata da un'iscrizione contenente una poesia in onore di Muntadhir al-Zaidi.
Chissà se qualche artista di casa nostra vorrà trarre ispirazione dalla notizia...
29 gennaio 2009
Decadenza clericale
Il proliferare dello stupro è un chiaro segno della decadenza morale dei tempi: quando si insiste sulle radici cristiane dell'occidente non lo si fa mica per un un vezzo clericale, come dite voi.Non sono sicuro di aver capito bene: stupro? Decadenza morale? Radici cristiane? Suvvia, amico mio, un minimo di ritegno...
40 gradi di valutazione
Da qualche tempo ho preso l'abitudine di scorrere tutti i giorni le notizie più votate di Digg: oggi, per esempio, viene segnalato un articolo di Cosmopolitan che suggerisce alle donne come valutare un uomo al primo appuntamento in meno di dieci minuti, basandosi su una serie di ben quaranta indizi che vengono minuziosamente elencati.
Irresistibilmente attratto dalla curiosità di sapere che tipo di personalità verrebbe fuori se qualcuno si prendesse la briga di usare quei parametri per valutare me, ho approfondito la vicenda, scoprendo di essere poco propenso a stare da solo, competitivo, non indipendente intellettualmente, poco leale (!), adattabile alle nuove situazioni, ambizioso, non in grado di badare a me stesso, economicamente autonomo (ma come, se uno non è in grado di badare a se stesso...), prudente, ansioso, sicuro di sé (sequenza oscura, ne converrete), testardo, desideroso di attenzione, all'antica (questa, poi), amante delle donne semplici, con poco interesse per il prestigio, egocentrico, non aggressivo, capace di autocontrollo, inquieto, instabile, non noioso, mentalmente aperto, non pigro, pieno di senso dell'umorismo, non analitico, più responsabile che creativo o sensibile, sicuro di sé (di nuovo), saldo nelle relazioni affettive, all'antica (e sono due), meritevole di fiducia, spesso intimidatorio negli sguardi, spontaneo.
Se avete voglia di ripetere il giochetto con voi stessi, o con i vostri attuali o ex compagni, potete cliccare qua.
E in bocca al lupo per quello che scoprirete.
Impronte parlamentari
Il sistema costerà 550mila euro: il tutto perché qualcuno si ostina a fare il furbo senza la minima vergogna, esattamente come il tizio che cerca di saltare la fila alle poste, l'evasore fiscale che non paga una lira di tasse, il truffatore che clona le carte di credito e si intasca i soldi degli altri, il borseggiatore che sfila i portafogli nei tram.
Imbroglioni, per dirla com'è.
Con le impronte digitali, dicono, sarà possibile "moralizzare" il Parlamento: ma quando si arriva a questo, non vuol dire che si è già perso?
28 gennaio 2009
Coraggio o linciaggio?
Ecco, a me piacerebbe sapere dove sono, 'sti cuor di leone, tutte le volte che una donna stuprata racconta di aver gridato aiuto con tutto il fiato che aveva senza veder arrivare nessuno.
Io mi limito a segnalare che il linciaggio è un gran brutto reato; dare una mano a una persona in difficoltà, invece, no.
Si vede che a certi il coraggio e l'indignazione vengono fuori solo in presenza dei carabinieri e delle telecamere.
Per il resto, fate un po' voi.
Estorsione fiscale
27 gennaio 2009
Ritenzione monetaria
Secondo il noto cantante Povia l'omosessualità è un istinto dal quale si può guarire.
Pare invece che per l'irrefrenabile impulso di sbandierare una donazione e poi tenersi i soldi in tasca non sia attualmente disponibile alcuna cura.
Wikipedia a rischio censura?
Crociati contro ogni evidenza
Facciamo mente locale.
Sino ad oggi si sono espressi in favore del diritto di Eluana Englaro di vedere rispettata la propria volontà, e di ottenere quindi il distacco della nutrizione e dell'idratazione artificiali:
- la Corte d'Appello di Milano (25 giugno 2008);
- la Corte di Cassazione (13 novembre 2008);
- la Corte Europea per i Diritti dell'Uomo (22 dicembre 2008);
- il TAR della Lombardia (26 gennaio 2009).
26 gennaio 2009
Se non volete trasmettere l'appello per Gaza, lo faccio da solo
On the road again
Supponiamo di vivere in un paese nel quale la violenza sulle donne costituisca un'abitudine praticata con notevolissima e raccapricciante frequenza.
Supponiamo che gli episodi nei quali detta violenza si declina, allorché si verifichino in luoghi pubblici, suscitino sistematicamente un'ondata di generale indignazione, sollevando le proteste dell'opinione pubblica e inducendo il governo ad adottare radicali misure deterrenti, quali ad esempio la dislocazione di migliaia di militari nelle strade, allo scopo di impedire che gli efferati atti di violenza in questione possano aver luogo.
Supponiamo, poi, che un blogger qualsiasi si prenda la briga di aprire Firefox e porti a termine, utilizzando i box di ricerca appositamente messi a disposizione dai siti dei più diffusi quotidiani, una piccola ricerca dalla quale emerga quanto segue:
Supponiamo che a questo punto il blogger si sia stancato di accumulare link su link, e che rinunci, ritenendo sufficienti le informazioni si qui raccolte, a ripetere l'operazione anche per gli anni antecedenti al 2008.
Supponiamo, tuttavia, che gli rimanga il desiderio di propore ai suoi lettori qualche interrogativo.
Perché, tanto per cominciare, le violenze contro le donne che avvengono all'interno delle cosiddette mura familiari (numerose, com'è agevole riscontrare dall'elencazione testè prospettata, almeno quanto quelle che hanno luogo altrove) non suscitano, apparentemente, la medesima costernazione delle coscienza che si leva per ogni (esecrabilissimo, sia chiaro) abuso posto in essere fuori di casa, specie se ad opera di immigrati provenienti dall'est?
Perché, inoltre, sembra suscitare maggiore allarme l'eventualità che una donna venga stuprata, picchiata o uccisa da estranei (nei confronti dei quali, evidentemente, si è soliti adoperare maggiore prudenza) rispetto all'idea che tali abusi vengano commessi da persone come i familiari, nelle quali, almeno astrattamente, sarebbe lecito riporre maggiore fiducia?
Perché, ancora, i frequentissimi e drammatici atti di violenza contro le donne che hanno luogo all'interno delle famiglie configurano assai di rado, né nell'immaginario collettivo né tantomeno nell'agenda politica, quello che viene comunemente definito un "allarme sociale"?
E soprattutto, in che modo pensate che 30.000 militari in più nelle città saranno utili per arginare questo allarmante (ancorché ampiamente sottovalutato) fenomeno?
Al di là delle supposizioni, quindi, al blogger qualsiasi di cui sopra rimane un fastidiosissimo dubbio: non è che il problema della violenza sulle donne è (e continuerà ad essere, se non ci si decide a porvi mano con decisione) prima di tutto culturale, e militarizzare le città rendendole simili a vere e proprie caserme a cielo aperto servirà esclusivamente a dare una bella mano di vernice sulla faccenda senza risolvere un cazzo di niente?
Attendo lumi.
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24 gennaio 2009
Bye bye, Windows
Scrivo questo post subito dopo aver formattato il mio portatile, eliminato definitivamente Windows e installato Ubuntu.
A dire il vero mi ero preparato a passare un pomeriggio difficile, tra problemi di compatibilità e intoppi vari; invece, a quanto pare, tutto è filato liscio come l'olio: il sistema ha riconosciuto al volo le periferiche, il computer è più veloce e mi pare che tutto funzioni a meraviglia.
Sarà che sono suggestionabile, ma mi sento più leggero.
Mi punge vaghezza che non soffrirò di nostalgia.
Esemplificazioni dell'adagio "disse la vacca al mulo, oggi ti puzza il culo" /26
Barack Obama sulla contraccezione e l'aborto:
Occorre prevenire le gravidanze non volute, ridurre il ricorso all’aborto, e allargare l’accesso delle famiglie ai contraccettivi e ai servizi preventivi.Il commento di Monsignor Rino Fisichella, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita:
L'essenziale è saper ascoltare tutte le istanze del Paese, senza rinchiudersi in visioni ideologiche con l'arroganza di chi, avendo il potere, pensa di poter decidere della vita e della morte.Detto dall'esponente di un'organizzazione che il potere ce l'ha da un paio di millenni, lo esercita con l'arroganza di chi ritiene di possedere la verità rivelata, e terrorizza le popolazioni con la minaccia di scaraventare le persone all'inferno, non c'è male. Quanto all'accusa di rinchiudersi in un visioni ideologiche, lasciamo perdere. Sennò, ne converrete, diventa davvero troppo facile.
23 gennaio 2009
Metilparaben subisce un furto: la cronaca
Seguite attentamente, amici miei, ché in questa storia i dettagli sono importanti.
Il pulpito - Ovvero: chi la spara più grossa /2 [di Neoalfa]
A seguito di indiscrezioni che attribuirebbero l’appartenenza alla massoneria del signor Gianfranco Funari, mentre si ribadisce il giudizio negativo della Chiesa a riguardo delle associazioni massoniche, si fa presente che le esequie richieste dai familiari (raccogliendo la volontà esplicita del signor Funari), sono un gesto di preghiera con il quale la Chiesa affida a Dio coloro che sono stati battezzati, ed esprime la propria fede nella misericordia divina.
Non si tratta quindi di un rito che comporta un giudizio sulla persona che come tale spetta solo a Dio. ..... Anche se a volte qualcuno ne fa le veci, invero. Fonte: Affaritaliani Neoalfa PS: Grazie per l'opportunità di scrivere su questo bel blog Alessandro. Spero di partecipare ancora con del materiale fresco però.
22 gennaio 2009
Le nuvole dei Presidenti
21 gennaio 2009
PD = Perché Decidere?
Allora, gente, ve ne racconto una davvero divertente.
Ieri i gruppi del PD di Camera e Senato si sono riuniti per prendere una posizione sul testamento biologico, in vista del prossimo 27 gennaio, allorché verrà presentato alla Commissione Sanità del Senato il disegno di legge predisposto dalla maggioranza.
Com'era (tristemente) ipotizzabile, tuttavia, i nostri amici hanno pensato bene di non contarsi, evitando di mettere ai voti una posizione univoca e limitandosi ad esprimere un cosiddetto "orientamento prevalente": il che equivale a dire, in parole povere, che come al solito il PD ha deciso di non decidere, proseguendo così nella sfolgorante tradizione di placida inerzia che l'ha caratterizzato sin dal momento della sua fondazione.
Io, da parte mia, me l'aspettavo, e quindi preferisco astenermi da ogni ulteriore commento, anche per non risultare noioso ripetendo all'infinito la mia opinione su questo curioso partito, che personalmente considero una delle esperienze politiche meno significative della storia di questo paese.
L'occasione mi è gradita, tuttavia, per proporvi qualche interrogativo.
Tanto per cominciare, siamo proprio sicuri che i cosiddetti teodem, ovvero quei quattro o cinque parlamentari (Binetti, Bobba e compagnia cantando) che vengono sistematicamente citati dai giornali quali difensori della catechesi nelle aule parlamentari, esauriscano la combriccola degli integralisti cattolici che operano, più o meno apertamente, all'interno del PD?
E poi, è possibile ritenere, come sembrano sostenere alcuni, che definirsi "democratici" significhi semplicemente non decidere mai alcunché, invocando una democraticissima quanto fantomatica libertà di coscienza che si traduce, nella pratica, in un compiaciuto atteggiamento di immobilità?
E infine, ma su questo dovete dirmi la verità: esiste ancora, in questo paese, un solo progressista autentico che possa ragionevolmente credere nel Partito Democratico quale forza in grado di portare all'attenzione dell'agenda politica le sue istanze?
Datemele voi, le vostre risposte, se ne avete voglia.
Io mi limito a salutarvi con la dichiarazione di Anna Finocchiaro, che ha ritenuto di commentare così l'esito della riunione di ieri: "E' un risultato molto soddisfacente; il problema non è votare o no, perché se siamo d'accordo non c'è neppure bisogno di votare".
Se invece non siamo d'accordo, aggiungo io, la soluzione è ancora più semplice: basta non decidere.
D'altra parte, siamo o non siamo il PD?
20 gennaio 2009
Pillola editoriale
guarda i due temi in questione.
Lo scorso 15 gennaio il quotidiano "Latina Oggi" dà notizia di una giovane che, vistasi negare la prescrizione della pillola del giorno dopo dai medici di turno di un ospedale, viene assalita dalla disperazione e si getta dal terzo piano, per fortuna senza riportare danni rilevanti. Orbene, al di là della gravità dell'accaduto (che conferma, una volta di più, l'intollerabile imposizione di coscienza cui sono sottoposte le donne nel nostro paese), è interessante notare che l'articolo parla della pillola del giorno dopo definendola "pillola abortiva" per ben due volte: potrete riscontrarlo cliccando sull'immagine a sinistra per ingrandirla e leggendo le parti sottolineate in rosso.
Incredibile, nevvero? Ma non è finita qua.
Già, perché due giorni dopo la Stampa informa i suoi lettori del fatto che l'inchiesta a carico di Silvio Viale, ginecologo e membro di direzione dell'Associazione Coscioni, per la presunta violazione della Legge 194 in seguito all'utilizzo della pillola RU486, è stata archiviata (detto tra parentesi, era ora); e siccome a quelli della Stampa, evidentemente, piace fare le cose per benino, ecco che aggiungono all'articolo uno schemino che in teoria dovrebbe spiegare il funzionamento della pillola abortiva: peccato, però, che in realtà il disegnino non riguardi la RU486, ma la pillola del giorno dopo (cliccare sull'immagine a destra per ingrandirla e verificare), il che dimostra che anche dalle parti di Torino i giornali hanno le idee parecchio confuse.
Ora, io mi rendo conto che pretendere da un giornalista la stessa preparazione tecnica di un medico costituirebbe un'aspirazione eccessiva: sarebbe opportuno, tuttavia, documentarsi prima di scrivere, anche per mettere a tacere i maligni come me, che di questo passo finiranno per reputare certi grossolani errori tutt'altro che casuali.
Sapete com'è, con tutti questi integralisti che ci sono in giro siamo già nella merda.
Se vi ci mettete anche voi c'è il rischio di affogarci.












