Pisciapia!
Ahahahahahahahahah, quoto!
Pisciapia!
Ahahahahahahahahah, quoto!
È una vittoria sonante, sono risultati straordinari. Tutta l'Italia ha mandato un segnale chiaro a xxx.Sapete chi l'ha detto? Bersani dopo i ballottaggi di domenica e lunedì?
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Adesso andiamo a battere cassa.
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Al nord abbiamo vinto tutto quello che c'era da vincere.
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In alcune realtà la forbice è enorme.
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È chiaro che xxx deve tirare le somme.
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Questo paese non vuole più essere governato da questa maggioranza.
Il risultato delle amministrative, che mette alcune città nelle mani dei marxisti, per noi non è del tutto positivo e indurrà senza dubbio una profonda riflessione nel centrodestra: tuttavia, esso non ha alcun rapporto con la la maggioranza di governo, che è più unita che mai e continua serenamente ad operare per finalizzare le riforme irrinunciabili per il rafforzamento del paese.
Le elezioni del 15 e 16 maggio sono elezioni amministrative, ma dobbiamo vincerle non solo per portare il buon governo nei comuni e nelle province, ma anche e soprattutto per confermare e rafforzare il nostro governo sul piano nazionale.Adesso, per cortesia, qualcuno mi spieghi perché il risultato delle elezioni amministrative non dovrebbe essere "anche e soprattutto" un risultato politico.
«Non ho nulla contro gli omosessuali ma trovo sconveniente che un simile cartello venga affisso proprio all'esterno di una scuola d'infanzia - osserva Mariagrazia, mamma di un bimbo della Pollitzer e portavoce di dissenso di altri genitori - mio figlio fortunatamente non l'ha ancora notato»Ma allora, se non ci sono bambini devastati dall'immagine di un bacio.. qual è il problema? Sono sempre i nostri prodi a darci una risposta:
I bimbi scorrazzano felici sull'erba dell'asilo, si arrampicano sulle panchine, saltellano giù dagli scalini. Molti di loro quei cartelloni accanto al loro asilo non li hanno ancora visti
«Quello che mi fa imbestialire è che oggi noi genitori facciamo di tutto per tenere lontani i figli da certi discorsi - evidenzia ancora Mariagrazia - e poi ti sbattono queste immagini in faccia».Probabilmente tutta la civiltà di cui siamo capaci si racchiude nell'incipit della prima e dell'ultima citazione: "Non ho nulla contro gli omosessuali ma" e "Non siamo omofobi ma"
«Non mi piace quel cartellone», ammette Radica, madre serba di due bambini di 2 e 6 anni. E rincara: «Faccio appositamente un'altra strada per non far vedere a mia figlia che in questo periodo è già piena di curiosità - riferisce Francesca, la madre di una bimba che frequenta la Pollitzer - certi temi io desidero trattarli quando ritengo sia il momento adatto e non quando uno sciocco cartello me lo impone».
«Non siamo omofobi ma i nostri figli non sono ancora in grado di capire...»
"Mio figlio gay per colpa dei poster fuori dall'asilo"
Ah, eccoti finalmente!
Buongiorno! Come butta?
Non me ne parlare... Infatti ti aspettavo proprio per dirti questo: sai che In italia c'è una tirannia dei magistrati comunisti che...
Azz, devo andare, ho una lampada prenotata tra cinque minuti.
Vogliamo spostare da Roma anche il mercato di Val Melaina, la pajatina d'abbacchio e il lungomare di Ostia.
Il calo delle mie preferenze è colpa delle cabine elettorali senza filodiffusione, ma la sinistra vincerà solo se gli elettori lasceranno a casa il perizoma in latex. La crisi? Chiacchiere: non vedete quanto com'è difficile trovare un posto libero in una dark room?
Non ci sono dubbi che i supercriminali, in primis Goblin e lo stesso Joker, sarebbero felicissimi se a Milano la Lega dovesse perdere e Pisapia diventasse sindaco.
Non ci sono dubbi che i fondamentalisti islamici, in primis Al Qaida e lo stesso Al Zawahiri, sarebbero felicissimi se a Milano la Lega dovesse perdere e Pisapia diventasse sindaco.Vabbe', allora ditelo, che mi avete copiato il codice dei generatori automatici.
Non credo davvero che vogliamo un sindaco che sembra vada a prendere il caffè tutti i giorni con quelli dei centri sociali.La domanda sorge spontanea: quanti caffè prende, 'sto Pisapia?
La Camusso dovrebbe avere il buongusto di rileggersi tutte le iniziative che il governo Berlusconi ha posto in essere a favore delle donne, passando dalla legge sullo stalking al libero patrocinio per le donne che hanno subito violenza. Berlusconi è peraltro il presidente del Consiglio che ha maggiormente contribuito alla presenza femminile in Parlamento e al Governo. Sarebbe meglio, quindi, che la Camusso, nel suo ruolo di sindacalista, si concentrasse su ben altre battaglie a favore delle donne.Michaela Biancofiore, 22 maggio 2011:
E certo, sei donna? Allora sei isterica. Veda cosa hanno fatto anche con la Moratti: a Milano sembra che la colpa della sconfitta sia solo sua. Gli altri si sono defilati. Per non parlare della Carfagna. Io sono stata l'unica a difenderla quando fui attaccata in Campania da Cosentino e compagni. E anche adesso che Lehner, che è ossessionato da lei, l'ha criticata.Ricapitoliamo, vi spiace? A febbraio, secondo la Biancofiore, il PdL era una specie di paradiso delle donne: ora, dopo appena tre mesi e mezzo, la deputata altoatesina abbandona il partito dicendo che è un inferno maschilista.
E però le altre donne del suo partito di solito tacciono anche rispetto a cose visibilmente offensive.
Si riferisce alla selezione della classe dirigente? Ha ragione, sì. Ma perché alcune di noi si sono ben accucciate sotto la coperta del potere degli uomini.
Non consegneremo la città agli inalatori di speedball, ai voyeuristi e agli Hezbollah: se vinceremo le elezioni abrogheremo il divieto di fumare nei cinema e trasferiremo l'Auditorium a Milano.
Il mio comitato elettorale, intanto: nessuno dei ragazzi è iscritto al PD, molti meno giovani sono iscritti e arrabbiati, altri non ci pensano nemmeno, tutti amano la politica e si appassionano alla città. Viviana, Giorgia, Marco era la prima volta che facevano qualcosa di così esplicitamente politico. Altri non hanno nemmeno il diritto di voto.(via Ciwati)
Suad vive qui da 12 anni, è nata in Marocco ed è una torinese nei modi, nella pronuncia e nella puntualità. Valter è bosniaco, rom nato a Banja Luka e qui da quasi sempre. Non hanno la cittadinanza ma esercitano, da sempre, la cittadinanza. Quella attiva, appassionata, seria, intelligente. Andare con loro nei mercati e discutere insieme di immigrazione, paura, conflitto cambia la prospettiva, vi assicuro. La prospettiva della signora Maria, intanto. Che di fronte a questi ragazzi sorridenti, intelligenti e preparati si incuriosisce, sorride e discute. Poi ci sono stati Bocar, Abdelhaziz, Hakima, Aurelia, Mohamed, Fatima, Esmeralda, Mark, Eva, Ibrhaim, Amir, Younis, Sherif, Benko... così tanti che non li elenco nemmeno tutti.
C’è stato Faousi che ha ricordato ai suoi connazionali tunisini: «noi non abbiamo il diritto di voto ma abbiamo il dovere di far votare quelli che ce l’hanno e non lo considerano un valore. Noi subiamo le scelte della politica ma non possiamo decidere. Adesso tocca a noi, perché Torino è anche nostra». E allora ci sono stati volantinaggi spontanei ai mercati, incontri con i genitori italiani dei loro figli, con i compagni di università, con i connazionali con cittadinanza, con i vicini di casa. Ho partecipato a decine di incontri così: gruppi di 20, 30 persone con le quali ho discusso di politica, di Torino, di lavoro, di scuola, di futuro.
Sono andata ad un incontro organizzato da Mohamed: 300 persone, uomini e donne, e domande sulla partecipazione, il voto, la democrazia. Molti kebabbari avevano il mio materiale sul bancone e spiegavano ai clienti chi ero. E’ così che ho conosciuto due ragazzi giovani che hanno letto il pieghevole, sono andati sul sito, hanno visto dove trovarmi e sono venuti a conoscermi. Si sono incuriositi, mi hanno detto, perché non è usuale che il proprietario di un kebap si spenda così tanto per convincere a votare una del PD. Donna, per di più. I principali centri islamici della città hanno scritto una lettera in arabo e italiano ai 2.500 arabi con cittadinanza italiana. Cominciava così: «l’articolo 3 della Costituzione Italiana a Torino è programma politico».
Nella sede del Comitato – 15 metri quadri nel cuore di Barriera di Milano –il mitico Enzo insieme a Franco e gli altri che si alternavano hanno passato le giornate a spiegare come si vota a frotte di immigrati che venivano, chiedevano, cercavano di capire la differenza tra il voto in comune e quello in circoscrizione. I ragazzi di Via Agliè – il gruppo rap di Torino Nera – sono venuti a cantare al Lapsus insieme agli Architorti, a Furio de Castro e a tanti altri. Un mio conoscente che già mi avrebbe votato ha ricevuto il mio santino dai suoi collaboratori domestici filippini. Lo stesso è capitato alla mia amica Gianna a cui il pieghevole è stato portato dalla sua signora rumena. Sono stata votata dai datori di lavoro e dai dipendenti. Ciumbia di nuovo. Hakima ha parlato con tutti gli ambulanti del mercato dove lavora suo marito. I genitori di Fedoua hanno bussato alle porte dei loro vicini italiani e hanno spiegato che votare è importante. Esmeralda, travolgente Pasionaria intelligente e coltissima, è venuta con me in giro per la città e mentre distribuivamo materiale chiacchieravamo di arte e poesia. Le sisters, fantastiche suore di strada, hanno volantinato alle donne con cui passano i pomeriggi a cucire e parlare. I ragazzini multimulti di Barbara sono andati in giro in bici per il quartiere facendo il buca a buca. I balonari hanno organizzato una cena dove si è discusso di mercati, di DURC, di usato, di 121unisti che nessuno ricorda cosa siano a parte pochi di noi e loro. Poi c’è stato anche altro, tanto altro. Così tanto e così intenso che davvero sembra un concentrato di pomodoro che sta tutto nel tubetto e bisogna diluirlo.
[...] Io non so se le 1983 preferenze arrivano da questa rete. E non saprei nemmeno dire se una rete così si può improvvisare o, piuttosto, è quella intessuta nei tanti anni di immersione nella pancia della città. Io so che sulla parola “consenso” dovremmo riflettere a lungo e imparare a gestire anche le questioni scomode con un po’ più di coraggio e meno paura di perdere. E sulla partecipazione degli immigrati sarebbe bene, anche qui, essere un po’ più articolati e meno schematici. Perché non basta metterne qualcuno in lista per conquistarsi il titolo di partito aperto e multietnico.
Non serve scoprire due mesi prima delle elezioni che un botto di loro votano anche: a Torino circa 7.000 (esclusi i rumeni). Un numero simile a quello che ci ha fatto perdere le Regionali, per dire. Non è neanche detto che siano tutti di sinistra, tutti disponibili a votare, tutti interessati alla politica. Però sono parte dei nostri potenziali elettori e spesso sono molto più motivati alla democrazia di quanto non si possa pensare.
Vale per gli immigrati, per le donne, per i giovani: la partecipazione si attiva se si è convincenti, se ci si mette la faccia, se si aprono le porte, se si attivano reti e se si è disponibili a mettersi in gioco. Serve accogliere la voglia di partecipazione, serve far crescere classe dirigente. Serve tempo, cura e attenzione. Perché la prossima volta mi piacerebbe essere io a fare volantinaggio per Suad, Esmeralda, Valter o Aurelia. E morirei di soddisfazione a veder entrare Houda in Sala Rossa con il suo foulard colorato e la sua pacata intelligenza politica.
Basta insulti, abbiamo già sbagliato troppo.Adesso manca solo che qualcuno avverta quelli del sito web, e poi siamo a posto.
Fermo restando che è necessario evitare gli attacchi personali, ribadisco che Pisapia è un simpatizzante degli Orchi di Sauron, che nel passato apparteneva alle Tigri Tamil e che vuole riempire Milano di venditori porta a porta di aspirapolveri.
Le elezioni del 15 e 16 maggio sono elezioni amministrative, ma dobbiamo vincerle non solo per portare il buon governo nei comuni e nelle province, ma anche e soprattutto per confermare e rafforzare il nostro governo sul piano nazionale.Quelli che leggete qua sopra sono l'incipit e la conclusione del videomessaggio di Silvio Berlusconi per le elezioni amministrative.
(...)
Vota e fai votare per il Popolo della Libertà: sceglierai così un buon sindaco e una buona amministrazione per la tua città, e con il tuo voto rafforzerai anche il nostro governo, che continuerà così a garantire a te, come a tutti gli italiani, la difesa dei tuoi interessi, dei tuoi diritti, della tua libertà.
Per il PdL il risultato di Milano è un colpo sensazionale: del resto, avevamo detto in tempi non sospetti che Pisapia era dato per vincitore da tutti i bookmakers e che in caso di ballottaggio saremmo andati a piedi ad Arcore in pellegrinaggio.
Trieste, piazza tra i rivi, 13 maggio 2011Che già da sola l'idea di ridurre le donne a una categoria da proteggere mi irrita e il fatto sottinteso che le donne italiane siano diverse dalle altre donne mi fa accapponare la pelle. Ma vedere l'ipocrisia becera di FN (formazione violenta, razzista, xenofoba e antisemita)mi fa veramente arrabbiare: all'interno del gruppo di quelle che loro chiamano le "nostre" donne (scritto più piccolo come ogni fregatura pubblicitaria) non rientriamo mica tutte, se non siamo fasciste, eterosessuali, bianche, italiane, vestite come piace a loro, non solo non possiamo beneficiare della loro protezione (di cui personalmente faccio volentieri a meno), ma potremmo essere tranquillamente insultate, picchiate, stuprate.
Nel 1948 Pisapia è stato ripescato dal televoto dopo il furto di uno stuzzicadenti usato per togliersi il cerume dalle orecchie.
I leader della sinistra, dovendo venire in parlamento, sono costretti a tagliarsi le unghie, ma non si detergono le parti intime.
Mi inchino alle vittime del terrorismo, ma la diffusione dei superalcolici tra i giovani è colpa dei pm, che sono la scabbia norvegese del nostro paese.
Noi non vogliamo alzare i toni, noi li vorremmo abbassare.(Daniela Santanchè, 29 gennaio 2011)
Guardi, vuole un nome? La Boccassini. Gliel'ho detto chiaro? Sì, è una metastasi.(Daniela Santanchè, 9 maggio 2011)
I team della libertà potrebbero cominciare a raccogliere le firme per arrivare ad una legge di iniziativa popolare che dimezzi il numero dei parlamentari.Interessante. Però ho come la sensazione di averla già sentita, 'sta cosa.
C’è già un’intesa sui principi fondamentali riguardanti tre questioni: l’aumento dei poteri del Presidente del Consiglio la riduzione del numero dei parlamentari, il superamento del bicameralismo.Ma anche a marzo dello stesso anno:
Oltre alla riforma della giustizia, alle intercettazioni, al fisco e alla riduzione del numero dei parlamentari, Berlusconi promette di occuparsi anche dell'elezione diretta del presidente della Repubblica.E pure a maggio del 2009:
Sto veramente pensando a un ddl di iniziativa popolare per portare i deputati a 300 e i senatori a 150.Ma anche a marzo del 2009:
Proporrò una legge popolare per dimezzare il numero di parlamentari.E perfino a marzo del 2008:
Il piano dell'ex premier prevede un nuovo assunto ogni 8-10 dipendenti che vanno in pensione, informatizzazione, eliminazione delle province dimezzamento del numero dei parlamentari, dei consiglieri regionali e comunali.Si vede che ci sta pensando proprio bene, eh?
Meglio essere appassionati di belle ragazze che gay.(Silvio Berlusconi, 1° novembre 2010)
At salut, buson!(Beppe Grillo, 7 maggio 2011)
Il presidente che ha vinto di più dopo di me è il grande Bernabeu del Real Madrid.Ebbene, l'occasione mi è gradita per mettere a confronto le vittorie del Milan durante la presidenza di Berlusconi (dal 1986 ai giorni nostri) e quelle del Real Madrid durante la presidenza di Bernabeu (dal 1943 al 1978):
Milan di Berlusconi:Adesso, abbiate pazienza, come si fa a sostenere che uno ha vinto meno di te quando si è portato a casa otto scudetti in più, una coppa dei campioni in più, cinque coppe nazionali in più e solo due coppe intercontinentali -per la maggior parte consistenti semplicemente in una partita secca- in meno?
7 campionati nazionali (1988, 1992, 1993, 1994, 1996, 1999, 2004)
5 coppe dei campioni (1989, 1990, 1994, 2003, 2007)
3 coppe intercontinentali (1989, 1990, 2007)
1 coppa Italia (2003)
Real Madrid di Bernabeu:
15 campionati nazionali (1954, 1955, 1957, 1958, 1961, 1962, 1964, 1965, 1967, 1968, 1969, 1972, 1975, 1976, 1978)
6 coppe dei campioni (1956, 1957, 1958, 1959, 1960, 1966)
1 coppa intercontinentale (1960)
6 coppe del Re (1946, 1947, 1962, 1970, 1974, 1975)