31 ottobre 2007

Ritorno al futuro

Luisa Capitanio Santolini, responsabile UDC per la famiglia:
A sostegno delle tesi del Ministro non vi può essere l'idea, che si va pericolosamente affermando negli ultimi tempi, che la gravidanza inizi con l'impianto dell'embrione: ginecologia ed esperienza comune sono concordi infatti a farla risalire addirittura alla data dell'ultimo ciclo mestruale.
Non vorrei aver capito male: secondo la Santolini l'inizio della gravidanza si deve far risalire ad un momento antecedente a quello del rapporto sessuale che ne costituisce il presupposto.
Non c'è che dire: "addirittura" è l'avverbio giusto.

Premesso che

«Premesso che il Papa può, come sempre, dire ciò che gli pare (e infatti lo fa quotidianamente su tutti i tg a reti unificate e senza contraddittorio), l'azione di premeditato boicottaggio delle leggi dello Stato non potrà essere subita senza reagire. Infatti, nel caso in cui dei farmacisti realizzassero azioni di "imposizione di coscienza" sui cittadini italiani, in particolare sulle donne, allora sarebbe necessario sottoporre la loro azione al giudizio dei Tribunali della Repubblica italiana.
L'Associazione Luca Coscioni si mette fin d'ora a disposizione di tutti i cittadini per fornire l'assistenza giuridica necessaria a denunciare il comportamento illegale di farmacisti che avessero deciso di sabotare la vendita di un qualsiasi farmaco o supporto medico "immorale" regolarmente in commercio. In tal caso, dovrà anche immediatamente scattare la sospensione o il ritiro della licenza». (Marco Cappato, Segretario dell'Associazione Luca Coscioni, 30 ottobre 2007)

30 ottobre 2007

A volte divento patriottico anch'io

Leggendo i commenti sul blog recentemente aperto da Renato Vallanzasca ho avuto modo di rilevare che taluni (molti, per la verità) ritengono vergognoso che ad un ergastolano si conceda la possibilità di esprimere le proprie opinioni.
Mi corre l'obbligo di ricordare a costoro che Renato Vallanzasca, ancorché condannato al carcere a vita, è un cittadino italiano.
Joseph Ratzinger, tanto per fare un esempio, no.
Distinti saluti.

Premio giornalistico "Un uomo, un perché". Capitolo 4): Antonio Socci

Carissimi,
la terza puntata del grande concorso, quella dedicata a Marina Corradi, ha registrato un altro plebiscito; la (notevolissima) frase premiata, che entra di diritto nella finalissima dei magnifici otto, è stata la seguente:

«Tocca al Papa difendere i fondamenti della civiltà».

Detto questo, veniamo alla tappa di oggi, che ha come protagonista un vero e proprio pezzo da novanta: sto parlando di Antonio Socci, editorialista di Libero e strenuo difensore dei valori cristiani. Lascio a voi il compito (arduo, per la verità) di scegliere la sua affermazione più geniale: quindi (come sempre) votate, votate, votate.
E stasera, per l'amor di Dio, concedetevi una mezz'ora di cilicio.
Dopo aver partecipato ad una nefandezza come questo sondaggio, mi sembra il minimo.

Linee guida per il disegno di legge sul testamento biologico (VI)

Non possiamo pretendere di essere i padroni assoluti della nostra vita e del nostro destino, né che la sofferenza sia eliminata del tutto. (Paola Binetti durante la conferenza “La questione di fine vita”, 26 ottobre 2007)

Buio, controbuio, over

Joseph Ratzinger al Congresso dei Farmacisti Cattolici:
«Anche i farmacisti hanno un diritto riconosciuto all'obiezione di coscienza nella fornitura di medicine che abbiano scopi chiaramente immorali, come per esempio l'aborto e l'eutanasia».
Se si considera che curaro e affini non vengono venduti in farmacia, che la pillola anticoncezionale, come dice il nome, previene il concepimento, che la pillola del giorno dopo non è un farmaco abortivo se non nella fantasia malata di alcuni integralisti, che la RU486 (ahimè) non è ancora commercializzabile in questo paese, si può agevolmente dedurre che il buon Benedetto XVI, in buona sostanza, non ha detto un cazzo.
Amen.

29 ottobre 2007

Those who deserve the best in life

Tarcisio Bertone, Segretario di Stato del Vaticano, giovedì scorso:

«Le difficoltà delle famiglie di arrivare alla fine del mese sono reali. Mi auguro che le promesse del Governo vengano mantenute. Il problema è quello delle risorse limitate, noi chiediamo che siano impiegate a favore della famiglia, dei figli, della solidarietà».

Il comitato degli inquilini sfrattati dalle case di proprietà del Vaticano, stamattina:

«Le chiediamo una speranza nell’incubo di finire in mezzo alla strada, espulsi dai contesti sociali in cui abbiamo vissuto per decenni. Al di là delle questioni legali, ci chiediamo il perché di questo calvario. Siamo stati dei bravi inquilini: abbiamo sempre pagato l’affitto e avuto cura dell’appartamento, nessuno sfratto è per morosità bensì per finita locazione. Se, come spesso accadeva, non avevamo bagno né riscaldamento, i lavori erano a nostre spese. Eppure veniamo sbattuti fuori».

I'm confused, so confused

Per affermare che omosessuali si nasce, verità peraltro scientificamente da dimostrare, hanno usato un neonato a loro piacimento, come se fosse naturale. Per un discorso di parte, per una forzatura ideologica, hanno usato un bambino come fosse un argomento. (Davide Rondoni, il Tempo, 28 ottobre 2007)

L’avrete capito, parlo del passeggino. Quell’affare di varie fogge e misure, a volte diabolicamente congegnato, e spesso caro ammazzato che a volte facilita e a volte impedisce i movimenti. In Piazza San Giovanni ce n’erano tantissimi, quasi nuovi emblemi di protesta, più eloquenti di bandiere e slogan che ormai han fatto il loro tempo. (Davide Rondoni, Avvenire, 18 maggio 2007)

26 ottobre 2007

Santo prioritario

Vittorio Messori sul Corriere della Sera:
Se è lecito, dunque, (e per capire), un aneddoto personale. Una spastica grave che non ho mai visto di persona ma con la quale intrattengo da decenni un rapporto epistolare, molto imparando dal suo sensus fidei. La sua desolazione, anni fa, per il ritardo nel ricevere posta, a causa di miei viaggi e di superlavoro, il suo rivolgersi a padre Pio, di cui è ovviamente devota, e l'immediato, forte profumo di fragola che è per lei il segno di essere stata ascoltata. Il mattino dopo, ecco la lettera. Ma, dall'annullo sul francobollo, risultava spedita il giorno stesso, soltanto un'ora prima: e tra le nostre case corrono più di 300 chilometri. L'esclusione, da parte del direttore dell'ufficio, che fosse possibile un errore nel timbro, errore impensabile ma che, comunque, avrebbe portato a un ritardo, non a un anticipo della data. Poco tempo dopo, una mia visita a un convento lombardo di cappuccini, l'incontro con un vecchio frate che fu a lungo segretario del Santo, sul Gargano. Al racconto dell'episodio, nessuna sorpresa ma un gesto di condiscendenza: «Roba normale, niente da stupirsi. Quando aveva una lettera che gli stava a cuore, mi diceva di metterla nella buca in piazza: ma al recapito provvedevano gli angeli custodi. Un'ora dopo, puntualmente, arrivava». Che fare, con un tipo così?
Be', l'ideale sarebbe farci un francobollo.
Come dite? Già fatto?
Ah ecco, dicevo io...

Già fatto?

L'Evento, annunciato in home page con due settimane di anticipo, si è finalmente concluso.
Chissà che la prossima volta non si decidano a intervistare un musicista.

Premio giornalistico "Un uomo, un perché". Capitolo 3): Marina Corradi

Cari amici,
la seconda tappa del Premio Giornalistico "Un uomo, un perché", dedicato alla strana coppia Gnocchi-Palmaro, ha registrato un vero e proprio plebiscito in favore della seguente frase:

«La cosa più importante per un politico è la capacità di pensare e agire secondo categorie cristiane, anche senza esserlo.».

Non c'è che dire, stiamo mettendo insieme un bel campionario di amenità: roba da lasciar presagire, dopo le eliminatorie, una votazione finale pirotecnica.
Questo fine settimana, per la terza puntata del nostro concorso, vi lascio in compagnia di un vero e proprio pezzo da novanta: sto parlando dell'inimitabile Marina Corradi, incisiva ed appassionata editorialista di Avvenire. Anche in questo caso, ne sono certo, scegliere sarà un problema:
d'altra parte ve l'avevo detto, che stiamo parlando di fuoriclasse, no?
Stavolta avete tutto il fine settimana, per esprimervi: perciò votate, votate, votate.
E confessatevi, domenica.

25 ottobre 2007

Profondità demenziali

In risposta alle polemiche divampate intorno alla campagna antidiscriminazioni della Regione Toscana, il sito Cultura Cattolica non trova di meglio che proporre un'intervista al Dott. Joseph Nicolosi, psicoanalista e inventore della cosiddetta "terapia riparativa dell'omosessualità".
Poiché un minimo di decenza è rimasta perfino a un laicista come me, mi astengo dal riportarvela integralmente e mi limito ad alcuni, significativi stralci:
Alcune persone sono nate con un deficit dell'attenzione, cecità o sordità, ritardo mentale, handicap fisici o con il gene della schizofrenia. Ma se anche sono nati in quel modo, noi non diciamo che Dio li ha fatti in quel modo e che devono essere così.
(...)
Implicitamente si sostiene che qualsiasi tipo di amore tra due persone sia sano e buono. Questo vorrebbe dire che non si deve giudicare l'amore di un pedofilo per un bambino, o l'amore di una donna sposata per il marito di un'altra donna.
(...)
In realtà la nostra identità più profonda non può mai essere omosessuale; allo stesso modo la nostra identità più profonda non può mai essere quella di un alcolista, di un sadomasochista o di un marito violento.
A quanto pare, invece, la nostra identità più profonda può essere quella di un coglione.
Chissà, magari c'è qualche terapeuta che se ne occupa.

24 ottobre 2007

Premio giornalistico "Un uomo, un perché". Capitolo 2): Gnocchi & Palmaro

Allora, gente, ho un po' di cose da dirvi. Tanto per cominciare, il primo sondaggio del Premio Giornalistico "Un uomo, un perché", quello dedicato all'ineffabile Davide Rondoni, si è concluso con la schiacciante vittoria del seguente brano:
«Mentre scrivo non ho ancora ovviamente i dati sull'ascolto del dibattito televisivo voluto da Michele Santoro intorno a un discusso filmato Bbc preti sui pedofili. Ma comunque vada, una cosa è certa: la Chiesa esce da questa faccenda a testa alta».
Ciò premesso, veniamo al sondaggio odierno (il secondo delle eliminatorie), che ha per oggetto le esternazioni di una coppia di giornalisti: Alessandro Gnocchi (saggista e scrittore) e Mario Palmaro (Docente della Facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma). La combinazione tra i due, che sono soliti scrivere insieme sulle colonne del Giornale, è davvero esplosiva: anche stavolta, insomma, avrete l'imbarazzo della scelta. Perciò votate, votate, votate. E ricordate: come in ogni gara che si rispetti, il bello deve ancora arrivare...

Santo con l'asta

L'autenticità della vettura sarebbe provata in modo inconfutabile dalle tracce di acido fenico sul volante.

Ancora sulla vacca, e sul mulo

Luca Volontè commenta i manifesti antidiscriminazioni della Regione Toscana, nei quali è raffigurato un neonato con la scritta "homosexuel" sul braccialetto:
«Strumentalizzare i neonati per far credere che le pulsioni omosessuali siano una caratteristica innata è un atto fuorviante e vergognoso sotto il profilo scientifico e sociale. (...) Dov'è finito il rispetto per i bambini?».
Strumentalizzare i neonati, atti vergognosi, rispetto per i bambini.
Troppo facile, dai...

23 ottobre 2007

Nothing like the Nun

Spero di farLe cosa gradita, Eminenza, segnalandoLe che da queste parti non ci si limita a raccogliere le Sue esortazioni, ma addirittura ci si premura di precederle.
Suo in Cristo.
Metilparaben.

Premio giornalistico "Un uomo, un perché". Capitolo 1): Davide Rondoni

Vi comunico che ho deciso di istituire un grande concorso, avente lo scopo di premiare il più geniale tra i giornalisti che sono stati citati su questo blog.
I concorrenti che ho scelto, ve lo annuncio sin d'ora, sono otto: altrettanti, quindi, saranno i sondaggi che vi sottoporrò; una volta scelta, per ciascuno di loro, l'esternazione più efficace, procederemo ad una votazione finale, grazie alla quale potremo assegnare una specie di Premio Pulitzer tutto nostro, intitolato per l'appunto "Un uomo, un perché".
Come immaginerete, non potevo non iniziare con Davide Rondoni, l'editorialista di Avvenire che negli ultimi tempi ci ha regalato moltissime soddisfazioni.
Allora, gente, siamo pronti a partire?
Votate, votate, votate.
E non pentitevi, date retta. Non ne vale la pena.

Save it 'til the morning after

Ora, a parte il fatto che mi sfugge in che modo una circostanza simile possa emergere da un test, qualcuno dica loro di smettere.

22 ottobre 2007

Colazione terminale

Stamattina, ore 9:15.
Mentre chiamo l'ascensore per salire a studio incrocio un mio cliente che sta scendendo.
«Buongiorno, Dottore!»
«Buongiorno a lei. Come va?»
«Bene, grazie. Ho appena visto la sua segretaria e ho lasciato a lei la cartella esattoriale di cui le parlavo al telefono».
«Perfetto. Salgo subito e appena ho un secondo la guardo; entro domani o dopodomani al massimo le faccio sapere se c'è da pagare o se dobbiamo fare ricorso».
«Faccia pure con comodo, non c'è fretta, abbiamo sessanta giorni, no?
«Certo, ma sa come la penso: meglio levarsele di torno il prima possibile, 'ste rogne».
«Grazie, lei è sempre gentile. Che fa, viene al bar, le offro qualcosa?»
«Volentieri, ma preferisco salire, sono già in ritardo e ho un appuntamento tra pochissimo...»
«Suvvia, cinque minuti! Si prende un cornetto al volo e risale».
«Grazie, ma davvero preferisco di no, tra l'altro ho già fatto colazione a casa e...»
«Ma su, ci tengo, almeno un cappuccino, o magari un caffè, ecco un caffè e poi risale subito, non faccia complimenti...»
«Nessun complimento, davvero, come se avessi accettato...»
«Allora, stronzo, te lo ripeto per l'ultima volta: ti avessi offerto un'Aspirina o un Maalox, capirei; ma fare colazione è un tuo diritto sacrosanto, lo sai o non lo sai? Quindi chiudi quella boccaccia e vieni al bar senza farla troppo lunga, sono stato chiaro?»
Non c'è niente da fare.
Quando si incontrano persone così generose, è proprio impossibile dir loro di no.

Preziose risorse

Joseph Ratzinger durante l'incontro promosso dalla Comunità di Sant’Egidio domenica scorsa a Napoli:
Di fronte a un mondo lacerato da conflitti, dove talora si giustifica la violenza in nome di Dio, è importante ribadire che mai le religioni possono diventare veicoli di odio; mai, invocando il nome di Dio, si può arrivare a giustificare il male e la violenza. Al contrario, le religioni possono e devono offrire preziose risorse per costruire un’umanità pacifica, perché parlano di pace al cuore dell’uomo.

Con rispetto parlando

Giuseppe Betori, Segretario della CEI, durante la 45ª Settimana sociale dei cattolici:
«Meno legiferiamo sulla vita, meglio è».
Infatti, com'è noto, la Legge 40 l'ha approvata Fraccazzo da Velletri.

19 ottobre 2007

Indecenza terminale

Davide Rondoni su Avvenire:
E dunque davanti alla vita difficile di Eluana, e a quella eroica dei suoi, dico: date a noi un po' di quel peso. Datelo a me. Vediamo come fare ad aiutare , invece che far morire di fame (di fame!) la ragazza Eluana che era bella, era forte, e ora è belle d'ulteriore beltà e forte di una forza non nostra che in vita la tiene. E' comprensibile che il padre non ce la faccia più. Nessuno lo giudichi. Ma nemmeno si lasci morire una ragazza.
Interpretazione davvero suggestiva, Dottor Rondoni: sta di fatto, però, che Beppino Englaro non abbia mai affermato di non farcela più; al contrario, egli conduce la sua battaglia in modo instancabile, fin dal primo giorno, affinché sia rispettata la volontà espressa da sua figlia quando era ancora in vita.
Non mi meraviglia, a dire il vero, che il passaggio continui a sfuggirle: la libertà di scelta è un concetto che certi cattolici riescono a comprendere con grande chiarezza nei casi in cui riguardi se stessi, salvo smarrirne la nozione nelle circostanze in cui essa debba essere riconosciuta agli altri.
Cionondimeno, la invito se non altro a riflettere su un fatto: senza la tenacia di Beppino, senza la forza che non gli è mai mancata, la sentenza sulla quale Ella oggi pontifica non sarebbe mai stata pronunciata. Le consiglio pertanto di lasciar perdere la tiritera della stanchezza, e di impiegare le Sue energie nell'elaborazione di argomenti più efficaci: questo non conduce da nessuna parte, se si eccettua la concreta possibilità di fare una brutta figura.
Quanto alla disponibilità che Ella manifesta, invitando Beppino a dare a Lei "un po' di quel peso", preferisco astenermi da ogni commento: ché perfino su un blog, mi creda, è opportuno mantenere un livello minimo di decenza.

Prima di andare oltre

Appare necessario, prima di andare oltre nell'affrontare ogni altra questione, chiarire che la dimensione etica in senso stretto, ovvero se non richiamata direttamente o indirettamente in concetti giuridici, non può far parte di questa disamina; pertanto concetti come "sacralità" del diritto alla vita oppure valutazioni sotto il profilo meramente etico della condotta dell'imputato non possono avere cittadinanza nelle argomentazioni di questo Giudice, che deve rigorosamente mantenere separate le prorprie personalissime scelte etiche rispetto all'esercizio del funzione giurisdizionale. Esula dal mondo giuridico ed esula pertanto anche dalla argomentazioni di questo Giudice, ad esempio, il concetto di "sacralità" del diritto alla vita. Quest'ultimo infatti potrà essere "inviolabile", "indisponibile", ma non "sacro", qualità, questa, che rimanda al fatto che esso debba essere letteralmente oggetto di "venerazione", di "adorazione" in quanto partecipe della natura divina, e che attiene conseguentemente al mondo della religione. (Giudice Zaira Secchi, motivazioni della sentenza di assoluzione nei confronti di Mario Riccio)

18 ottobre 2007

Lezione terminale

Oggi, ragazzi, leggeremo in classe le motivazioni della sentenza sul caso Welby che ha prosciolto il 23 luglio scorso l’anestesista Mario Ricco dal reato di omicidio del consenziente:
La condotta di colui che rifiuta una terapia salvavita costituisce esercizio di un diritto soggettivo riconosciutogli in ottemperanza al divieto di trattamenti sanitari coatti, sancito dalla Costituzione. (...) L’imputato Mario Riccio ha agito alla presenza di un dovere giuridico che ne discrimina l’illiceità della condotta causativa della morte altrui e si può affermare che egli ha posto in essere tale condotta dopo aver verificato la presenza di tutte quelle condizioni che hanno legittimato l’esercizio del diritto da parte della vittima di sottrarsi ad un trattamento non voluto.
Allora, facciamo un po' di silenzio? Ce l'ho anche con te, Volontè, cosa credi? E tu, Binetti, la smetti o non la smetti di chiacchierare col vicino di banco? Buttiglione, la fai finita con quel Gameboy o te lo devo sequestrare? E poi basta ridere laggiù in fondo, io lo sapevo che quella cricca andava divisa dal primo giorno, Ferrara e Fini e Fassino, piantatela o vi mando a casa con una nota sul registro, e già che ci sono sospendo anche te, Giovanardi, fuori dalla classe ci parli quanto ti pare con Rutelli, ma qua dentro state zitti, va bene? Poi te, Pedrizzi, non ne parliamo, credi che non t'abbia visto che insieme a quegli altri due delinquenti di Casini e Bindi stai tirando i cartoccetti da un'ora? Insomma basta o vi sbatto dal preside tutti quanti siete!
Oh ecco, finalmente un po' di silenzio.
Allora, adesso venite alla lavagna e scrivete:

COSTITUZIONE
DIRITTO
DOVERE GIURIDICO
TRATTAMENTO NON VOLUTO
DIVIETO DI TRATTAMENTI SANITARI COATTI

Uno alla volta, perdio, e cento volte ciascuno.
Così vediamo se in un modo o nell'altro vi ci entra, in quelle zucche vuote.

Linee guida per il disegno di legge sul testamento biologico (V)

«Eluana è in coma persistente da anni e anni. Non è morta; è malata». (Francesco D'Agostino, Avvenire, 18 ottobre2007)

17 ottobre 2007

Suggerimenti per giovani giornalisti

L'esercizio che vi propongo consiste nella seguente sequenza operativa:
  1. prendere nota della recente pronuncia della Cassazione secondo la quale, in certe circostanze, è legittimo interrompere l'idratazione e l'alimentazione artificiale di un paziente in stato vegetativo;
  2. astenersi dal tentativo di comprendere ciò che si legge e catalogare erroneamente la vicenda come apertura all'eutanasia;
  3. prendere un'altra manciata di notizie, riguardanti rispettivamente l'omicidio di un pregiudicato, la condanna di alcuni truffatori, un caso di figlicidio, una rissa con accoltellamento fra studenti, il suicidio di un ex appartenente alla 'ndrangheta che a sua volta aveva partecipato all'assassinio di un noto esponente politico;
  4. mescolare le notizie così raccolte e piazzarle in un bel box dalla grafica accattivante, in modo che risulti intuitivamente chiaro al lettore che quello spazio si occupa di crimini e di criminali;
  5. pubblicare in bella vista la piccola opera d'arte così ottenuta, in modo che l'accostamento non possa sfuggire ad alcuno.
Vi consiglio caldamente di mandare a memoria questi cinque punti: se imparerete ad applicarli con disinvoltura, niente di più facile che vi assumano al Corriere della Sera.

Sottoscrizione differenziata

In estrema sintesi: Ornella è una barbona di 53 anni che vive alla Stazione Termini di Roma, è rimasta incinta e non ha voluto saperne di interrompere la gravidanza; Flavia Amabile racconta la sua storia e i lettori della Stampa si appassionano, al punto che tutti insieme decidono di aprire una sottoscrizione per l'ammirevole mamma-coraggio.
Quanto alle Ornelle che decidono di abortire, non mi risulta che la Amabile e i suoi lettori si siano pronunciati.
L'occasione mi è gradita per rassicurarle sul fatto che potranno continuare tranquillamente a schiattare in mezzo alla strada.

Apparizioni

Itri
Misteriosa apparizione durante il falò organizzato dalla classe 3a A del liceo classico cattolico "Cuore di Cristo": nelle fiamme è apparsa in modo nitido la sagoma del Prof. Gelindo Sbraga, recentemente passato a miglior vita e soprannominato dagli studenti "er trapano" per la sua proverbiale vivacità sessuale. Il Preside dell'istituto ha diramato un comunicato, nel quale afferma che il miracolo costituisce un ammonimento celeste contro i comportamenti sessuali promiscui e disordinati.

Milano
Misteriosa apparizione durante l'annuale grigliata sociale del Movimento per la Vita: nel fuoco del barbecue è apparsa chiaramente la figura di una mamma che protegge il suo bambino dalle insidie del mondo moderno. Il Presidente Carlo Casini ha prontamente diramato una nota nella quale sostiene che il prodigio va interpretato come una conferma divina dell'urgenza di abrogare la Legge 194, a causa della quale ogni anno, in tutti gli ospedali italiani, vengono sterminati milioni di innocenti.

Borgo San Michele
Misteriosa apparizione durante l'incendio che la scorsa notte ha distrutto il Circolo Bocciofilo: nel fuoco divampante è apparsa la mano aggraziata di Ersilia Merendoni intenta a fare una sega al Vice Sindaco, esponente dell'Ulivo. Il marito della donna, che già da tempo nutriva dei sospetti (avvalorati dalla chiacchiere serpeggianti nel paese), ha tentato di gettare la moglie nelle fiamme: trattenuto dal cognato, ha infine rinunciato, ma pare comunque intenzionato a chiedere il divorzio e a votare AN alle prossime elezioni.

Coverciano
Misteriosa apparizione durante il ritiro degli azzurri prima della partita amichevole contro il Sudafrica: nel fuoco delle cucine è apparsa inequivocabilmente la sagoma delle gambe di Alex Del Piero, con tanto di calzettoni e scarpini. La Gazzetta dello Sport sostiene che si tratti dell'ennesima pressione esercitata dalle alte sfere per indurre il CT Roberto Donadoni a convocare il fantasista della Juventus. Aldo Biscardi, da parte sua, ha annunciato che dedicherà alla vicenda una puntata speciale del Processo.

Roma
Misteriosa apparizione durante il rogo organizzato da Militia Christi per bruciare alcuni libri ritenuti immorali: nelle fiamme è apparsa la figura di Fuffi, il cocker di un esponente di spicco dell'organizzazione, scomparso in circostanze imprecisate circa un mese fa. Secondo la dirigenza dell'associazione il miracolo conferma che il sequestro è stato posto in essere da esponenti dalla lobby omosessuale-ebraica-radical chic.

Washington
Misteriosa apparizione durante la festa di compleanno di Jenna Bush, figlia del Presidente degli Stati Uniti: nella fiammella di una delle candeline è apparso distintamente uno dei fantasmi che secondo la giovane infesterebbero la Casa Bianca. L'immagine, visibile soltanto per alcuni secondi, è stata prontamente fotografata dal pusher della ragazza.

16 ottobre 2007

Cannibalismo clericale

Da Repubblica.it:
Il cannibale ricorda di aver amato molto da bambino la favola di "Hansel e Gretel", che gli leggeva la madre, trovando particolarmente "interessante quando Hansel deve essere mangiato": "Voi non immaginate nemmeno quanti Hansel si aggirano su internet". A suo dire, in Germania ci sarebbero oltre 10mila tra cannibali e potenziali vittime che cercano di mettersi in contatto tra loro via internet.
Non per essere nazionalista, ma mi corre l'obbligo di sottolineare che in Italia i cannibali sono milioni.
E per incontrarsi non hanno nemmeno bisogno del pc.

Ermetismo clericale

Il Cardinale Javier Lozano Barragán, Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, si esprime sulla fecondazione assistita:
L’essenza della vita si sostanzia nell’eterno dualismo tra opposizione di contraddizione e opposizione di contrarietà. Dall’opposizione tra privazione e possessione nasce il fondamento vitale e la relazione. L’opposizione di contraddizione si risolve nella morte, l’opposizione di contrarietà nella ‘mutua donazione’ attraverso l’incarnazione e il sacrificio del Figlio di Dio.
Dite la verità: non è un modo davvero charmant per dire che le persone sterili possono attaccarsi al cazzo e tirare forte?

15 ottobre 2007

Commenti video

Allora, gente: questo servizio dovrebbe consentirvi di lasciarmi un messaggio video direttamente qua sul blog. Come al solito, non resisto alla tentazione: se vi va (ammesso che questo arnese funzioni davvero) attaccate il microfono, attivate la cam, cliccate su "Add a video comment" (la crocetta bianca su sfondo azzurro) in basso a sinistra e dite quello che volete. Nella colonna a destra ho messo un link permanente, in modo che possiate lasciare il vostro commento anche quando questa pagina sarà risucchiata verso il basso dagli altri post. Chissà, magari tra un po' si potrebbero mettere insieme tutti i commenti e cavarne un bel video. Vi aspetto.

GET YOUR OWN BLIPBACK!

L'ovvio

L’ovvio è quel che non si vede mai, finché qualcuno non lo esprime con la massima semplicità. (Kahlil Gibran)

Dal Corriere della Sera:

Richard Brunstrom, capo del corpo di polizia del Galles del Nord, ha proposto di legalizzare tutte le droghe. Secondo il poliziotto, uno dei più rispettati del Regno Unito, il proibizionismo è fallito perché il numero dei drogati è cresciuto enormemente negli ultimi anni, il prezzo delle sostanze è in calo costante e la criminalità organizzata realizza profitti enormi con lo spaccio.

L'uovo di Milingo

Leggendo sulla Stampa che Milingo non può entrare in Italia perché il Vaticano gli ha revocato il passaporto mi è tornato in mente un vecchio adagio romano, secondo il quale capita spesso che la gallina faccia l'uovo e al gallo faccia male il culo.
Se non fosse che il culo, nella fattispecie, è il nostro, ci sarebbe perfino da lasciarsi scappare una risata.

14 ottobre 2007

Le operette immorali/ 3: Dialogo tra il Grande Inquisitore e Casini.

L’azione si svolge al centro della Romanità, alcuni anni dopo che il Grande Inquisitore ha compiuto il proprio capolavoro ricacciando Gesù nel suo regno celeste. Il funzionario, ormai più che novantenne, si è ora incurvato, ma nel fondo dei suoi occhi guizza talvolta una corrusca scintilla, e le labbra gli si aggrottano ancora come ai bei tempi quando, sfilacciata nel tepore della sera, dal mare spirava una brezza corposa che lambiva i grandiosi autodafè e roghi solenni sui quali bruciavano migliaia di eretici a maggior Gloria di Dio e della Romanità tutta. Ora che pure Gesù è stato tolto di mezzo, il potere del Grande Inquisitore è sterminato: ad un suo gesto le folle si curvano e spaccano, e poi si ricompongono armoniosamente, ed è il suo cuore la legge dell’intero paese. E tuttavia, a turbare tale perfetto equilibrio, in questi giorni è comparso in piazza un personaggio nuovo, misterioso, discendente diretto e preferenziale di nostro signore Gesù Cristo e che tramite Lui, nella Sua infinita misericordia, vuole visitare di nuovo il Suo popolo. Ha già compiuto diversi miracoli, il più clamoroso dei quali è stato creare AUSL e municipalizzate di trasporti con più personale che utenti. Le genti sono ormai attratte verso di Lui da una potenza irresistibile, Lo circondano, Gli crescono intorno, Lo seguono ovunque. Egli passa in mezzo a loro col Suo gessato blu, silenzioso, brizzolato, con i santini elettorali in mano. Il sole della lottizzazione arde nel Suo sorriso, i raggi del rimpasto, dei congressi di corrente e delle assemblee di sezione si sprigionano dai Suoi occhi e, inondando gli uomini, ne fanno tremare i cuori in una rispondenza d’interesse consociativo. Egli tende loro le braccia, li benedice e dal contatto di Lui, e perfino dalle Sue vesti, emana una rinfrescante forza clientelare. Ma – fermi uomini! – ecco che un vecchio, presidente di una cooperativa bianca, sfinito dai controlli della Guardia di Finanza, grida dalla folla: “Signore, permettimi di evadere ancora, e io Ti voterò”, ed ecco che cade ai suoi piedi un’ordine dall’alto volto a insabbiare tutto, e il povero vecchio Lo vota. Il popolo piange e bacia la terra dove Egli lascia cadere i santini. I dipendenti pubblici gettano fiori dinanzi a Lui, cantano e Lo acclamano: “Dopo averLo visto, non ho più voglia di fare un cazzo, e già che prima...”. “E’ Lui, è Lui”, ripetono tutti, “dev’essere Lui, non può esser che Lui”. Egli si ferma sul sacrato della cattedrale nel preciso momento in cui portano nel tempio, fra i pianti, una candida bara senile aperta: c’è dentro una vecchia insopportabile di settant’anni, devotissima di Padre Pio, unica figlia di un insigne cittadino che già aveva donato alla gloriosa Chiesa di Roma, morta di crepacuore perché avrebbe tanto voluto abbeverare le giovani menti con la purezza dell’insegnamento religioso, ma era talmente stolida, ignorante e bigotta che il Provveditorato ne rigettò la domanda. “Egli risusciterà la vecchia e lottizzera' la scuola”, grida dalla folla un manipolo di devoti insegnanti di religione in aspettativa ansiosi di diventare di ruolo e mettere le mani su benefici e prebende.
Ma ecco risuonare a un tratto il grido di un sindacalista CISL, che si getta ai Suoi piedi: “Se sei Tu, risuscita la nostra creatura!”, esclama, tendendo le braccia verso di Lui. Il corteo si ferma, la bara è deposta sul sacrato ai Suoi piedi. Egli la guarda con pietà e le Sue labbra pronunziano piano, come in un soffio, ancora una volta: “Zozmel ad pugneti... Scavte de cazz!”. La vecchia si solleva nella bara, si siede e guarda intorno sorridendo, le carni avvizzite e cadenti ma pronte di nuovo a portare la battaglia del disegno intelligente nelle scuole, nelle mani ancora la stampata degli editoriali di Ferrara con la quale era distesa nella bara. Il popolo si agita, grida, singhiozza; ed ecco in questo stesso momento passare accanto alla cattedrale, sulla piazza, il cardinale Grande Inquisitore in persona. Con un solo cenno del capo egli ordina alle sue guardie di incatenarlo. Le guardie conducono l’erede del Salvatore in un tetro carcere umido ricavato da fredda pietra, all’interno del cortile del Sant’Uffizio: poi arriva la notte, ed il Grande Inquisitore in persona, con una fiaccola in mano, si reca a far visita al prigioniero. “Allora sei tu, non ti è bastata una volta, sei tornato a seminare scandalo fra il popolo, e sì che mi pareva di essere stato chiaro.” Ma, non ricevendo risposta, prosegue. “Vedo che non rispondi, che taci. E infatti, che potresti dire? So troppo bene quel che puoi dire. Del resto, non hai il diritto di aggiunger nulla a quello che Tu già dicesti una volta. Perché sei venuto a disturbarci? Sei infatti venuto a disturbarci, lo sai anche Tu. Ma sai che cosa succederà domani? Io non so chi Tu sia, e non voglio sapere se Tu sia Lui o soltanto una Sua apparenza, ma domani stesso io Ti condannerò e Ti farò ardere sul rogo, come il peggiore degli eretici, e quello stesso popolo che oggi baciava i Tuoi piedi e reclamava clientele si slancerà domani, a un mio cenno, ad attizzare il Tuo rogo, lo sai? Sí, forse Tu lo sai”, – aggiunse, profondamente pensoso, senza staccare per un attimo lo sguardo dal suo Prigioniero. “Bel lavoro hai fatto con questa marmaglia – continuò il Grande Inquisitore – Guardati attorno e dimmi: non è forse vero che ove ti volgi, ove giri il capo vedi soltanto macerie nere della vita, e un gregge di pavidi agnelli pronti a belare al primo sussulto di chi gli ordini di inchinarsi? Sai bene quale scompiglio porteresti ancora, contrapponendo la tua risibile ansia di libertà alla vera angoscia dell’uomo, quietata solo dal potersi prostrare davanti all’autorità incontestabile. Tu lo sai, che ho ragione. Tu lo sai, che l’autorità è indispensabile per marchiare quella vile creta di cui è fatto l’uomo, creatura così miserabile e vacua che talvolta io stesso ho schifo dei miei roghi, ma non per pietà, bensì per la vanità dei risultati. Posso bruciarne mille, diecimila, e ancora me li vedo attorno, sotto le mie finestre, a giocare con l’eresia come un bambino coi suoi balocchi, e piangere quando lo rompono”. “Non parli? E che potresti aggiungere? Lo vedi anche tu come muoiono dalla voglia di sottomettersi a noi, alla tagliente spada di Augusto e alla croce aguzza di Pietro. Rassegnati: hai fallito. Provati, ad aizzare l’uomo e la sua ridicola libertà contro di noi: li vedrai piangere come dei vitellini davanti ai nostri roghi già pronti. Anzi saranno proprio loro a dargli fuoco, senza aspettare il nostro ordine, per quella paura meschina che da sempre ne infetta i cuori. Adesso vattene, come hai già fatto, o farai la loro fine. Prova a restartene qua, e ti faccio un culo come un campanone. E sappi che nessuno avrà il coraggio di seguirti, di questa stirpe miseranda e irrimediabilmente bambinesca. Hai avuto fortuna, mi hai preso in un momento di buona: ma non sempre chi sfida l’autorità superiore che alberga in noi può avere lo stesso culo. Cazzi suoi”.
A questo punto il Grande Inquisitore, quasi spazientito, si alza. Si aspetta che il discendente del Salvatore lo baci come dieci anni prima, e poi scompaia. Ma il prediletto di Nostro Signore estrae una cartellina della Presidenza della Camera, avvicina la sedia, prende dolcemente la fiaccola dalla mano dell’inebetito Inquisitore, illumina i dati e per la prima volta dopo più di duemila anni, profferisce parola. Casini: “Ma Sua Eccellenza non deve preoccuparsi: come può facilmente vedere, ci stiamo muovendo esattamente nella direzione gradita a Sua Eccellenza”. Il Grande Inquisitore, incredulo, schianta sulla sedia. Quasi si accascia a tale affronto, gli ripassa davanti agli occhi la vita: l’emozione dei i primi roghi, la brillantezza faticosamente trovata nelle prime scomuniche, e poi tutte le crociate, le battaglie, le iniziative volte ad erodere chetamente il potere politico… eppure, qualcosa di doloroso ma anche di straordinariamente calmo gli irrompe nel cuore. Si ridesta, quietamente si riaccomoda. La confusa nebbia di un secondo prima si dissolve. Cerca le parole. Il ruolo gli impone di salmodiare ieraticamente, quasi con un tono impercettibile. Vorrebbe scandire sottovoce, e invece quasi urla di gioia. “Finalmente qualcuno con cui si può parlare, eccheccazzo”. Casini: “Vedo con piacere che Sua Eccellenza dimostra di non essere totalmente avverso alle nostre iniziative. Mi permetto di chiedere a Sua Eccellenza un esame, al termine del quale ho l’ardore di sperare di non riuscire del tutto sgradito a Sua Eccellenza”. Grande Inquisitore: “Cominciamo dai fondamentali: se – il giorno è ancora lontano, beninteso, ma se dall’alto della nostra magnanimità e perfetta amministrazione decidessimo di riconsegnare un briciolo di potere politico a voi… ehm… - (lo dice come con un groppo in gola) - …dicevo, a voi… ehm… a voi laici…, ecco, se un giorno un organismo sovranazionale si arrogasse il diritto di fare le pulci ai nostril bilanci e alle nostre giuste esigenze, quale risp…” Casini (lo interrompe sorridendo): “Tali ingerenze non potrebbero che provenire da cattedre discutibilissime, che la mia parte politica, ben versata nell’arte di trattare l’apatica indifferenza del gregge come consenso esplicito, non avrà difficoltà a smontare con sondaggi ben calibrati e ritagli di opinioni manipolate ben preparati”. Grande Inquisitore (quasi ringiovanito, parlando come fosse un ufficiale inquadratore che serra le reclute): “E se qualcuno rompe i coglioni con diritti civili e assurde pretese come divorzio e – non volesse il cielo – aborto?” Casini: “Stiamo giustappunto per deliberare l’assunzione di quindici milioni di nuovi poliziotti. Essi si incolleranno, uno per uno, ad ogni donna fertile del paese controllandone ogni mossa. Le seguiranno, le sorveglieranno istruendole, ed impedendo qualsivoglia infrazione al codice del catechismo che Sua Eccellenza si degnerà di suggerirci. Ad ogni sgarro, la derelitta verrà consegnata direttamente al braccio secolare di Sua Eccellenza. La proposta era, è della mia parte politica: una collaborazione fattiva con Sua Eccellenza per mandare quante piu' persone possibili in Paradiso”. Per la prima volta nella sua vita, una smorfia di ammirazione increspa il volto fiero del Grande Inquisitore. Grande Inquisitore: “Porco dio, ma allora dall’ultima volta qualcosa hai imparato!”. Casini: “Mi rallegro nel vedere che Sua Eccellenza valuta con non totale disdegno la nostra umiltà. Modestamente, lo facciamo per il bene del popolo: senza di noi, quel branco di miserabili deficienti si aggrapperebbe a principi illusori o, peggio ancora, non saprebbe dove andare. Pertanto noi crediamo che tutti farebbero bene ad ascoltare con attenzione gli insegnamenti di Sua Eccellenza. Non permetteremo mai che si attenti alla sacralità e indipendenza di Sua Eccellenza, anche in materia fiscale e finanziaria. Tutti siamo convinti che Sua Eccellenza ed il suo braccio secolare debbano essere riposati e ben nutriti per ammaestrare compiutamente il nostro povero e cieco gregge”. Grande Inquisitore (non osando credere ai suoi occhi, dicendo cose che neppure ha mai osato pensare): “E se mai qualcuno volesse dubitare della nostra, non dico della nostra… della nostra autorità ma… esequalcunovolessemaidubitaredellanostraverità?”. Casini: “Non scherziamo. Nulla può pretendere non dico di sostituirsi, ma di dubitare della verità. La quale, per definizione, è portatrice di libertà, ma della libertà giusta, non quella scriteriata del gregge. La libertà giusta, come la vera laicità, non possono che promanare dall’autorità incarnata nella centralità romana e, in ultima analisi, vidimata dallo strumento amministrativo di garanzia di Nostro Signore in terra, ovvero da Sua Eccellenza”. Grande Inquisitore (col piglio di un ventenne, giubilando): “E quindi?” Casini: “E quindi, dovendo muoverci in una determinata direzione, scegliendo fra una alternativa o l’illuminante e infallibile parola di Sua Eccellenza, noi sceglieremo sempre, senza eccezioni, Sua Eccellenza”. Il Grande Inquisitore ha ora il volto calmo, ma non pallido. Le ultime parole del Salvatore ne hanno schiarito la carne, ammorbidito le rughe. Stringe i pugni, dentro è come un leone, al rimpianto di non avere mai avuto prima di ora interlocutori alla sua altezza, prevale un sentimento di placida soddisfazione. Prende la torcia dalle mani del Salvatore, dice alle guardie di lasciarlo libero, e si abbandona esanime sulla sedia. Oggi, finalmente, ha potuto morire in pace. (Postato da Anskji su assillante invito del padrone di casa)