Molti blogger, me compreso, si sono occupati spesso e volentieri delle dichiarazioni di Gabriella Carlucci, ricavandone copioso materiale per post più o meno esilaranti.
Fino ad ora, tuttavia, nessuno ha mai pensato di soffermarsi sulla scatola nella quale tali esternazioni sono collocate, vale a dire sul suo blog: si tratta di una carenza grave, giacché, come potrete riscontrare nel seguito di questo post, nel caso di specie il contenitore è non meno interessante del contenuto, e sembra quindi meritevole di essere esaminato anch'esso con una certa attenzione.
La prima immagine su cui vale la pena di soffermarsi è quella della testata, nella quale qualcuno ha pensato bene di piazzare la linguetta dei contatti proprio sopra a quella della homepage, in modo tale che per scegliere l'una o l'altra non è sufficiente il mouse, ma c'è bisogno di un attrezzo da orafo.
Ed eccoci al primo post, nel quale si rende doverosamente omaggio ai militari italiani caduti in Afghanistan: tutti tranne uno, evidentemente, ché l'immagine è più larga del consentito e nessuno ha avuto l'alzata d'ingegno di ridimensionarla.
Ma non è finita qua. Dopo pochi centimetri c'è un'altra celebrazione, quella di Mike Bongiorno, nella quale l'Onorevole realizza un piccolo capolavoro: le righe sono formattate come una poesia di Neruda e le etichette sono piazzate a mo' di graffito nel bel mezzo del post, il quale a sua volta sconfina nel titolo del post successivo, nascondendo dietro il calendario parte del testo e rendendolo quindi illeggibile. Che si tratti di un tocco di originalità? Chissà...
Anche il post successivo presenta qualche aspetto singolare: stavolta si va a capo in modo ancora diverso dal precedente, come in quelle poesie nelle quali è la forma del testo scritto, oltre che il suo contenuto, ad essere importante: questo testo, in particolare, guardato ruotando la testa sembra un pettine a cui manca qualche dente. Che intenda simboleggiare una moderna "scapigliatura"?
L'impaginazione, per la verità, non sembra il pezzo forte del blog nemmeno in altre sue parti: nel post che vedete qua sopra, ad esempio, il testo è allineato a sinistra, mentre in quello immediatamente successivo
è giustificato; che sia una declinazione dello spirito animatore della Casa delle Libertà (facciamo un po' come cazzo ci pare)? Oppure una libera espressione artistica della protagonista (che com'è noto si occupa di cultura da mane a sera)? Mah...
L'immagine che vedete qua sopra è invece un tipico esempio di "gigantismo del titolo": trattasi di una grave patologia che affligge i blogger, allorché si trovano in difficoltà nell'elaborare una minima sintesi di quello che scrivono (in alcuni casi, i più estremi, l'indecisione arriva a vette tali da costringere il malcapitato a rimettere nel titolo tutto il testo del post, così uno non si sbaglia e buonanotte).
Quest'altro post, invece,induce a chiedersi che relazione ci sia tra una sentenza della Cassazione e il logo di Explorer: non aiuta, per svelare il mistero, cliccare su quest'ultimo,
il che lascia intendere che la nostra amica abbia voluto concretizzare in questa forma arcana la sottile inquietudine che attanaglia l'uomo moderno quando si viene a trovare davanti al dubbio.
Il senso di indeterminata irrealtà aumenta se uno dà un'occhiata alla colonna laterale, nella quale, tra gli articoli recenti, figurano dei post che, com'è agevole riscontrare dall'immagine che segue, non sono stati ancora pubblicati:
Posto che l'effetto finale è tanto straniante da fare invidia a una pagina di Joyce, suggerirei di cambiare il nome del widget intitolandolo "articoli futuri": così, tanto per mantenere un minimo di coerenza logica e al contempo aprire uno spiraglio verso il domani.
Il quadro è completato dai pulsanti dei feed: come sarebbe, direte voi, mancano le immagini? Macché, ignoranti che non siete altro: si tratta di un modo come un altro per simboleggiare lo sradicamento dell'uomo moderno dalle proprie radici (cristiane, s'intende) e mettere in luce i disastri che il laicismo ha prodotto nella civiltà contemporanea.
La tag cloud rappresenta una vera e propria ciliegina sulla torta: osservandola, infatti, si deduce che la padrona del blog si chiama Gabriella Carlucci, che è del PdL e che ricopre la carica di Vice Presidente per la Commissione Bicamerale per l'Infanzia. Tutte cose che sapevamo già senza andare sul blog, direte voi: e i contenuti? Be', amici, adesso chiedete davvero troppo.
Nel concludere questa breve illustrazione mi corre l'obbligo di proporvi una riflessione altrettanto veloce: quello che avete appena visto è il blog del parlamentare che si sta occupando di mettere insieme una nuova legge su internet.
Ecco, fate un po' voi.