Sapete qual è la novità?
Da oggi potrete mentire alla polizia, ai carabinieri, alla guardia di finanza; potrete raccontare una panzana al vostro professore di italiano, alla vostra maestra, ai vostri genitori; potrete inventarvi una balla tutte le volte che vi farà comodo, che vi servirà per salvarvi il culo, che vi sarà utile per evitare di essere messi davanti alle vostre responsabilità.
D'altra parte se lo fa il presidente del consiglio, dicendo alla questura che una ragazza marocchina è la figlia di Moubarak, perché non dovreste provarci anche voi, inventando che il tizio che dorme in una vostra casa non è un inquilino in nero ma un cugino venuto a trovarvi dall'Australia, o sostenendo che non avete la patente perché siete appena stati derubati da due individui con l'accento straniero, oppure blaterando che non avete potuto studiare perché vostra madre ha avuto una colica renale?
Da oggi, amici, si apre una nuova era, nella quale ogni individuo non sarà più giudicato per quello che vale, per la bontà delle sue intenzioni o per il valore di ciò che fa, ma per la sua abilità nel propinare al prossimo menzogne sempre più spudorate.
La verità, quella, lasciamola agli sfigati.
31 ottobre 2010
30 ottobre 2010
Sempre l'ultima a morire
Marco Platti (The Queenfather) per Metilparaben.
Ero indaffarato con mio figlio G, 16 mesi, ed il suo pranzetto a base di pasta con broccoli, spinaci e pollo (tutti cucinati da zero, perché sono un vero e proprio Bree Van De Kamp di “Casalinghe Disperate” se non lo sapevate ... Magari però senza le manie di precisione.... No, vabbe’... Ho pure quelle... Però non ho I capelli rossi e non indosso I collier di perle…), quando ho notato una piccola rivoluzione in TV.
Durante una puntata di "Humf" (uno dei cartoni preferiti di G) il protagonista, un esserino peloso che dovrebbe essere un maschietto, insisteva a voler giocare a "principesse" con la sua amichetta Loon, perché anche ad Humf "piaceva sedersi su una montagna di cuscini come una principessa, almeno quanto piaceva a Loon".
Benedetta ingenuità.
Ero indaffarato con mio figlio G, 16 mesi, ed il suo pranzetto a base di pasta con broccoli, spinaci e pollo (tutti cucinati da zero, perché sono un vero e proprio Bree Van De Kamp di “Casalinghe Disperate” se non lo sapevate ... Magari però senza le manie di precisione.... No, vabbe’... Ho pure quelle... Però non ho I capelli rossi e non indosso I collier di perle…), quando ho notato una piccola rivoluzione in TV.
Durante una puntata di "Humf" (uno dei cartoni preferiti di G) il protagonista, un esserino peloso che dovrebbe essere un maschietto, insisteva a voler giocare a "principesse" con la sua amichetta Loon, perché anche ad Humf "piaceva sedersi su una montagna di cuscini come una principessa, almeno quanto piaceva a Loon".
Benedetta ingenuità.
Pene d'Amore
Da sentimentale quale sono, cresciuta col mito dantesco del "Amor ch'a nullo amato, amar perdona", provo una stretta al cuore quando penso che un uomo che fa dell'amore il suo vessillo , un uomo che ama (le donne), che aiuta le bisognose con caritatevole devozione; non venga ricambiato, ri-amato, o almeno compreso
29 ottobre 2010
Per me ha già vinto
Si respira aria buona, voglia di cambiare, poca pazienza e poca voglia di comprendere le vecchie logiche della politica consunta, i sotterfugi, la non linearità, le polemiche, le invidie. Qui, dicevo, si respira aria buona, aria nuova, pulita, profumata. Si ascoltano idee costruite in maniera inusuale: Stefano ha messo in piedi il suo programma nel corso dei millemila incontri con le persone che si occupano dei più disparati argomenti. E' professore di urbanistica, lui. Per tutto il resto, deve aver pensato, vale la pena di ascoltare chi ne sa più.
Così, mentre Valerio Onida è ormai in polemica anche con se stesso (e mi piange il cuore perchè era uno dei miei miti personali), mentre Giuliano Piasapia dichiara - non richiesto - di NON essere comunista, mentre Sacerdoti che, non me ne voglia, ma nessuno sa chi sia, Boeri procede, con fatica e leggerezza insieme, con impegno e col sorriso.
Comunque vada, per me, ha già vinto.
Con disciplina ed onore
Recita l'art. 54 della Costituzione:
I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore.Bunga Bunga?
Avanti il prossimo (54 e 55)
La strage continua. E continua ancora.
- Pierpaolo Ciullo, 39 anni - 2 gennaio - carcere di Altamura, asfissia con gas;
- Celeste Frau, 62 anni - 4 gennaio - carcere Buoncammino di Cagliari, impiccagione;
- Antonio Tammaro, 28 anni - 7 gennaio - carcere di Sulmona, impiccagione;
- Giacomo Attolini, 49 anni - 8 gennaio - carcere di Verona, impiccagione;
- Abellativ Sirage Eddine, 27 anni - 14 gennaio - carcere di Massa, impiccagione;
- Mohamed El Aboubj, 25 anni - 16 gennaio - carcere S. Vittore di Milano, asfissia con gas;
- Ivano Volpi, 29 anni - 20 gennaio - carcere di Spoleto, impiccagione;
- Detenuto tunisino, 27 anni - 22 febbraio - carcere di Brescia, impiccagione;
- Vincenzo Balsamo, 40 anni - 23 febbraio - carcere di Fermo, impiccagione;
- Walid Aloui, 27 anni - 23 febbraio - carcere di Padova, impiccagione;
- Alessandro Furuli, 42 anni - 24 febbraio - carcere di Vibo Valentia, impiccagione;
- Roberto Giuliani, 47 anni - 25 febbraio - carcere di Rebibbia (Roma), impiccagione;
- Giuseppe Sorrentino, 35 anni - 7 marzo - carcere di Padova, impiccagione;
- Angelo Russo, 31 anni - 10 marzo - carcere di Poggioreale a Napoli, impiccagione;
- Detenuto italiano, 47 anni - 27 marzo - carcere di Reggio Emilia, asfissia on gas;
- Romano Iaria, 54 anni - 3 aprile - carcere di Sulmona, impiccagione;
- Carmine B., 39 anni - 7 aprile - casa circondariale di Benevento, impiccagione;
- Daniele Bellante, 31 anni - 13 aprile - carcere di Rebibbia a Roma, impiccagione;
- Giuseppe Palumbo, 34 anni - 23 aprile - carcere di Firenze, impiccagione;
- Gianluca Protino, 34 anni - 26 aprile - carcere di Teramo, impiccagione;
- Eraldo De Magro, 57 anni - 6 maggio - carcere di Como, impiccagione;
- Vasiline Ivanov Kirilov, 33 anni - 8 maggio - carcere di San Vittore a Milano, impiccagione;
- Domenico Franzese, 45 anni - 16 maggio - carcere Cavadonna di Siracusa, impiccagione;
- Aldo Caselli, 44 anni - 20 maggio - carcere di Reggio Emilia, impiccagione;
- Detenuto extracomunitario, 30 anni - 29 maggio - carcere di Lecce, impiccagione:
- Alessandro Lamagna, 34 anni - 6 giugno - carcere di Salerno, impiccagione;
- Francisco Caneo, 48 anni - 12 giugno - carcere Opera di Milano, impiccagione;
- Luigi Coluccello, 34 anni - 15 giugno - carcere di Lecce, impiccagione;
- Antonio Di Marco, 43 anni - 15 giugno - carcere Bicocca di Catania, asfissia con gas;
- Thomas Göller, 43 anni - 23 giugno - semilibertà a Bolzano, ?;
- Yassine Aftani, 22 anni - 27 giugno - questura di Agrigento, impiccagione;
- Marcello Mento, 37 anni - 29 giugno - carcere circondariale di Giarre (CT), impiccagione;
- Santino Mantice, 25 anni - 1° luglio - carcere di Padova, impiccagione;
- Antimo Spada, 35 anni - 14 luglio - carcere delle Vallette di Torino, impiccagione;
- Rocco Manfrè, 65 anni - 18 luglio - carcere di Caltanissetta, impiccagione;
- Italo Saba, 53 anni - 18 luglio - carcere di Sassari, impiccagione;
- Andrea Corallo, 39 anni - 23 luglio - carcere Bicocca di Catania, recisione della carotide con un rasoio;
- Corrado Liotta, 44 anni - 27 luglio - carcere di Siracusa, impiccagione;
- Mohamed Hattabi, 43 anni - 5 agosto - carcere di Brindisi, impiccagione;
- Riccardo Greco, 50 anni - 11 agosto - carcere di Rebibbia a Roma, impiccagione;
- Ramon Berloso, 35 anni - 20 agosto - ospedale di Udine, impiccagione;
- Matteo Carbognani, 34 anni - 22 agosto - carcere di Parma, impiccagione;
- Raffaele Panariello, 30 anni - 25 agosto - carcere di Sulmona, asfissia con gas;
- Ivan Maggi, 22 anni - 8 settembre - carcere di La Spezia, impiccagione;
- Francesco Consolo, 32 anni - 9 settembre - carcere di Poggioreale a Napoli, asfissia con gas;
- Detenuto marocchino, 22 anni - 22 settembre - carcere di Venezia, impiccagione;
- Bruno Minniti, 23 anni - 23 settembre - carcere di Reggio Calabria, impiccagione;
- Ajoub Ghaz, 26 anni - 26 settembre - carcere di Ancona, avvelenamento con farmaci;
- Mirco Sacchet, 27 anni - 27 settembre - carcere di Belluno, impiccagione;
- Antonio Granata, 35 anni - 5 ottobre - carcere di Poggioreale a Napoli, impiccagione;
- D.M., 28 anni - 8 ottobre - carcere di Siracusa, impiccagione;
- Carmelo Di Bartolo, 42 anni - 12 ottobre - carcere di Ravenna, impiccagione;
- Simone L., 35 anni - 14 ottobre - carcere di Pistoia, impiccagione;
- G.P., 55 anni - 28 ottobre - carcere di Foggia, impiccagione;
- Detenuto sloveno, 32 anni - 29 ottobre -carcere della Dozza di Bologna, impiccagione.
C'è dramma e dramma, c'è pena e pena
Dai giornali di oggi apprendiamo che Silvio Berlusconi prova molta pena, tanto da segnalarla per l'affidamento (dice lui) o da regalarle un'Audi (dice lei) per una ragazzina marocchina che gli ha "raccontato una storia drammatica".
Dai giornali dei mesi precedenti, invece, si evince che il premier non provi analoga compassione per tutti gli africani che finiscono nei lager di Gheddafi in base agli accordi stipulati dal nostro governo col dittatore libico.
Chissà, si vede che la loro storia non è abbastanza "drammatica".
Dai giornali dei mesi precedenti, invece, si evince che il premier non provi analoga compassione per tutti gli africani che finiscono nei lager di Gheddafi in base agli accordi stipulati dal nostro governo col dittatore libico.
Chissà, si vede che la loro storia non è abbastanza "drammatica".
28 ottobre 2010
Nicole Minetti, Ruby e il listino di Formigoni
Proviamo a fare un paio di conti insieme:
- le prime firme sul listino di Formigoni alle elezioni regionali risultano autenticate in data 13 febbraio 2010;
- l'annuncio della candidatura di Nicole Minetti (candidatura della quale molti si domandano il motivo) è del 18 febbraio 2010, cioè cinque giorni più tardi;
- si tratta, peraltro, di una decisione ancora non definitiva: prova ne sia il fatto che il posto della Minetti è considerato ancora "a rischio" il 23 febbraio 2010;
- alla fine Nicole entra nel listino, ma la sua candidatura è sostenuta da firme che i cittadini hanno apposto quando il suo nome ancora non c'era, perché logicamente non poteva esserci: il che, oltre ad essere palesemente irregolare, denota una singolare disponibilità ad andare incontro ad eventuali ricorsi e contestazioni pur di fare in modo che l'igienista dentale venga eletta;
- ora salta fuori che Nicole Minetti è implicata (e stando a quanto dice Repubblica indagata) nella vicenda di Ruby, la minorenne marocchina che ha raccontato di aver partecipato alle feste a casa Berlusconi.
E noi ci aspettiamo la banda larga da questa gente?
Il noto network dell'odio sta producendo effetti nefasti sempre più visibili.(Fabrizio Cicchitto, capogruppo PDL alla Camera, 27 ottobre 2010)
I social network tradiscono la loro naturale vocazione a luogo di libero scambio di opinioni per trasformarsi in catalizzatori di odio e megafoni per minacce e insulti.(Eugenia Roccella, sottosegretario alla salute, 20 ottobre 2010)
E' sufficiente navigare sui blog o su Facebook per scoprire, ad esempio, gruppi con centinaia di iscritti, intitolati "Io odio Belpietro". E l'odio non può che generare quanto accaduto ieri sera a Milano.(Viviana Becalossi, deputata PDL, 3 ottobre 2010)
Certe accuse che si leggono spesso anche sui siti internet poi possono dare a qualche mente malata lo spunto ad agire.(Roberto Maroni, ministro degli Interni, 2 ottobre 2010)
Su Facebook si leggono dei veri e propri inni all'istigazione alla violenza. Negli anni 70, che pure furono pericolosi, non c'erano questi momenti aggregativi che ci sono su questi siti.Renato Schifani, presidente del Senato, 17 dicembre 2009)
Internet e i social network stanno diventando, ogni giorno di più, canali e strumenti di diffusione di odio e veleno.(Gabriella Carlucci, sindaco di Margherita di Savoia, 14 dicembre 2010)
E’ scandaloso e moralmente inaccettabile ciò che stiamo leggendo in queste ore su internet e nei social network.(Andrea Ronchi, ministro delle Politiche Comunitarie, 14 dicembre 2009)
Il popolo del web, da Youtube a Twitter passando per Facebook, dimostra che in Italia c'è un popolo di decerebrati frutto di un impoverimento culturale.(Giancarlo Galan, ministro delle Politiche Agricole, 14 dicembre 2009)
Se passa il concetto che uno può scrivere impunemente queste cose, c’è il rischio che poi a qualcuno venga in mente di metterle in atto.(Roberto Maroni, ministro degli Interni, 22 ottobre 2009)
Dai bingo bongo al bunga bunga
Umberto Bossi, 4 dicembre 2003:
Evidentemente per cambiare tutto basta sostituire un paio di vocali.
E il gioco, come suol dirsi, è fatto.
A Milano le case si danno prima ai 42 mila lombardi che aspettano un alloggio e non al primo bingo bongo che arriva.Ruby, minorenne marocchina, ai pm di Milano:
Il bunga bunga? Silvio mi disse che quella formula l'aveva copiata da Gheddafi: è un rito del suo harem africano.Ricapitoliamo: i bingo bongo no, il bunga bunga sì.
Evidentemente per cambiare tutto basta sostituire un paio di vocali.
E il gioco, come suol dirsi, è fatto.
27 ottobre 2010
Cautela differenziata
Non c'è che dire, viviamo in un paese singolare.
Tanto per fare un esempio, se quindici italiani entrano in un internet point bengalese a volto coperto picchiando i clienti, sfasciando tutto e gridando "sporchi negri" si parla di "ipotesi razzismo":
mentre se uno sconosciuto avvicina Daniele Capezzone in mezzo alla strada, gli dà un cazzotto e si dilegua, allora si dà subito la colpa allo "squadrismo di sinistra":
Che volete, si vede che le ipotesi vanno formulate con cautela solo quando fa comodo.
Tanto per fare un esempio, se quindici italiani entrano in un internet point bengalese a volto coperto picchiando i clienti, sfasciando tutto e gridando "sporchi negri" si parla di "ipotesi razzismo":
Che volete, si vede che le ipotesi vanno formulate con cautela solo quando fa comodo.
Lavoro e disabilità
Ricevo dall'amico (fraterno, è il caso di dirlo) Federico Girelli, presidente del Comitato Siblings, e pubblico davvero volentieri, perché si tratta di un tema che mi sta molto a cuore.
Sono stati pubblicati gli atti del Seminario "Lavoro e disabilità", organizzato a giugno del 2008 dalla Fondazione Giulio Pastore e dal Comitato Siblings Onlus – Sorelle e fratelli di persone con disabilità.
Il volume, curato dal sottoscritto, ha ricevuto la promozione scientifica del Centro di Ricerca Interdipartimentale per gli Studi Politico-costituzionali e di Legislazione comparata dell’Università degli Studi Roma Tre (C.R.I.S.P.E.L.).
A circa dieci anni dal'’approvazione della legge 68/1999, significativamente intitolata "Norme per il diritto al lavoro dei disabili", abbiamo provato a verificare la vitalità del suo spirito, improntato alla valorizzazione della "abilità residua" delle persone con disabilità attraverso un inserimento "mirato" nel mondo del lavoro.
Per misurare l'attuale concretezza del "diritto al lavoro dei disabili" si è scelto non solo di delineare il quadro normativo di riferimento e la giurisprudenza, ma anche di presentare alcune esperienze di inserimento lavorativo realizzate "sul campo" da parte di chi quotidianamente opera per assicurare la migliore qualità della vita delle persone con disabilità.
Per acquistare il libro, che costa 12,50 euro, è possibile anche contattare direttamente via mail la casa editrice.
Ti pareva che non era colpa di un "network"?
Fabrizio Cicchitto sull'aggressione a Daniele Capezzone:
Ammesso e non concesso (secondo me, ad esempio, le cose non stanno così, ma passiamo oltre) che un certo numero di persone si stia scientificamente dedicando a seminare, coltivare e far crescere l'odio nel nostro paese allo scopo di scatenare eventi come quello di ieri, la lingua italiana ci consentirebbe di chiamarlo in molti modi: un gruppo, una cerchia, una cricca, una banda, un'organizzazione, perfino un'associazione per delinquere.
Sta di fatto, però, che per individuare quelle fantomatiche persone Cicchitto sceglie un termine straniero come "network", e io credo che non lo faccia a caso: ormai sembra essere assai in voga l'abitudine di addebitare qualsiasi nefandezza che abbia luogo sul suolo della repubblica a Facebook, ai forum, ai blog e a internet in generale, tanto per dare un colpetto alla libertà di informazione, specie se proveniente "dal basso", ogni volta che se ne presenta l'opportunità; e la deprecabile vicenda di ieri non è che l'ennesima, ghiotta occasione di evocare quel mondo in senso negativo, sia pure in modo subliminale, utilizzando all'uopo una parola ad hoc.
Sappiate aspettare, e vedrete che alla fine anche l'aggressione a Daniele Capezzone (aggressione che, lo ripeto a scanso di equivoci, condanno senza riserve) sarà alla fine della fiera colpa nostra: e che, dai e dai, le parole "network", "web", "blog" e chi più ne ha più ne metta finiranno per diventare sinonimi di "mafia", "banda armata", "eversione violenta", "squadrismo".
E' solo questione di tempo.
Il noto network dell'odio sta producendo effetti nefasti sempre più visibili.Ora, detto che a mio modo di vedere chi dà un cazzotto a un altro è un delinquente, e come tale andrebbe perseguito, vi inviterei a soffermarvi sulla terminologia utilizzata dal capogruppo del PDL alla Camera.
Ammesso e non concesso (secondo me, ad esempio, le cose non stanno così, ma passiamo oltre) che un certo numero di persone si stia scientificamente dedicando a seminare, coltivare e far crescere l'odio nel nostro paese allo scopo di scatenare eventi come quello di ieri, la lingua italiana ci consentirebbe di chiamarlo in molti modi: un gruppo, una cerchia, una cricca, una banda, un'organizzazione, perfino un'associazione per delinquere.
Sta di fatto, però, che per individuare quelle fantomatiche persone Cicchitto sceglie un termine straniero come "network", e io credo che non lo faccia a caso: ormai sembra essere assai in voga l'abitudine di addebitare qualsiasi nefandezza che abbia luogo sul suolo della repubblica a Facebook, ai forum, ai blog e a internet in generale, tanto per dare un colpetto alla libertà di informazione, specie se proveniente "dal basso", ogni volta che se ne presenta l'opportunità; e la deprecabile vicenda di ieri non è che l'ennesima, ghiotta occasione di evocare quel mondo in senso negativo, sia pure in modo subliminale, utilizzando all'uopo una parola ad hoc.
Sappiate aspettare, e vedrete che alla fine anche l'aggressione a Daniele Capezzone (aggressione che, lo ripeto a scanso di equivoci, condanno senza riserve) sarà alla fine della fiera colpa nostra: e che, dai e dai, le parole "network", "web", "blog" e chi più ne ha più ne metta finiranno per diventare sinonimi di "mafia", "banda armata", "eversione violenta", "squadrismo".
E' solo questione di tempo.
26 ottobre 2010
Le rivoluzionarie teorie filosofiche di Rocco Buttiglione
L'ufficio stampa di Rocco Buttiglione precisa il pensiero del presidente dell'UDC, che ieri aveva paragonato i gay a quelli che evadono il fisco:
Ci pensate? Grazie all'intuizione di Buttiglione da domani potrete dire a chi volete cose del tipo "è sbagliato essere alto un metro e ottantacinque, secondo me dovresti smetterla", oppure "te la vuoi piantare o no, di essere abruzzese?", o anche "è sbagliato avere gli occhi marroni, se non la smetti subito non ti parlo più".
Si tratta con ogni evidenza di una nuova frontiera della filosofia, in base alla quale gli individui potranno finalmente essere giudicati per quello che sono, oltre che per quello che fanno.
D'altronde uno che è stato professore di filosofia ed etica sociale di certe cose se ne intende.
Sul piano politico e sociale io sono contro ogni discriminazione contro i gay. Ma moralmente penso che sia sbagliato. Ma ci sono tante cose che sono moralmente sbagliate e che la legge non deve perseguire. Nel simpatico contesto della trasmissione i conduttori Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro gli hanno chiesto di fare degli esempi. Il presidente ha risposto: Per dirne una, l'adulterio, il trattare male le persone, non pagare le tasse, non dare i soldi ai poveri.Siamo di fronte ad una nuova, sconvolgente teoria: secondo Buttiglione essere qualcosa (nel caso di specie, essere gay) e comportarsi in un certo modo (evadere il fisco, picchiare una persona e mettere le corna alla moglie) sono due categorie perfettamente assimilabili, tant'è che entrambe possono essere oggetto di un giudizio, sia pure soggettivo, che distingua tra "giusto" e "sbagliato".
Ci pensate? Grazie all'intuizione di Buttiglione da domani potrete dire a chi volete cose del tipo "è sbagliato essere alto un metro e ottantacinque, secondo me dovresti smetterla", oppure "te la vuoi piantare o no, di essere abruzzese?", o anche "è sbagliato avere gli occhi marroni, se non la smetti subito non ti parlo più".
Si tratta con ogni evidenza di una nuova frontiera della filosofia, in base alla quale gli individui potranno finalmente essere giudicati per quello che sono, oltre che per quello che fanno.
D'altronde uno che è stato professore di filosofia ed etica sociale di certe cose se ne intende.
Quanto vale un burundese?
Dopo la sentenza che ha ridotto il risarcimento ai familiari di un lavoratore morto perché era albanese ho usato la stessa tabella su cui si è basato il giudice per calcolare a quanto avrebbero diritto i parenti di lavoratori provenienti da paesi ancora più "sfigati".
Leggete i risultati sul sito dell'Espresso, rabbrividite e se avete voglia di commentare fatelo a questo link.
Leggete i risultati sul sito dell'Espresso, rabbrividite e se avete voglia di commentare fatelo a questo link.
Famiglie senza targa
Quella che segue è una chat, o meglio parte di una chat, di qualche sera fa. I protagonisti, in rigoroso ordine di apparizione, sono Rossa Innaturale e Marco, un caro amico.
Rossa Innaturale: ...ma insomma... come stai?
Marco: Bene, ma ai limiti di una crisi di stanchezza... Sopravvivo con 4 ore di sonno per notte e finirò con l'addormentarmi mentre cammino prima o poi... Stiamo finendo di mettere i dentini... Dico "stiamo" perchè è un’esperienza dolorosa per entrambi, credimi! Ma passerà... Deve passare!!! :0)
RI: Ti capisco... o meglio, non ti capisco visto che di figli non ne ho, ma posso immaginare :D
M: Quando abbiamo deciso di avere un figlio sapevamo che sarebbe stato bello (e faticossisssssimo), ma non avremmo mai immaginato quanto!!! Ma perché non ci pagano a noi genitori che restiamo a casa? Vabbè, scherzi a parte, ne vale veramente la pena... Dentizione a parte, avere G è di un bello che la metà basta... Ti giuro, già dalla nascita ci ha fatto dimenticare i 3 anni passati tra laboratori di analisi, studi di professionisti di vario tipo e voli aerei internazionali a non finire (tu poi sai che io piuttosto che volare me la farei a nuoto e non so neanche nuotare...).
Esulta, amico omosessuale, stiamo migliorando!
Amico omosessuale, oggi per te è un giorno importante: finora ti avevano dato del deviato, del culattone, del malato, del pedofilo, del ladro, del depravato, perfino del fungo velenoso.
Oggi, invece, si limitano a darti dell'evasore fiscale: lo vedi, che stiamo migliorando?
Ci vorrà tempo, evidentemente, ma piano piano le cose si risolveranno: e magari nel 2040 o giù di lì si limiteranno a dire che sei come quelli che mettono la macchina in divieto di sosta, o saltano la fila alla posta, o lasciano l'ascensore aperto mandando a piedi tutto il condominio.
Il futuro, insomma, è radioso: niente matrimonio e adozione come avviene nei paesi civili, ci mancherebbe, ma avanti di questo passo tra una trentina d'anni te la caverai con una multa.
Accontentati, no?
Oggi, invece, si limitano a darti dell'evasore fiscale: lo vedi, che stiamo migliorando?
Ci vorrà tempo, evidentemente, ma piano piano le cose si risolveranno: e magari nel 2040 o giù di lì si limiteranno a dire che sei come quelli che mettono la macchina in divieto di sosta, o saltano la fila alla posta, o lasciano l'ascensore aperto mandando a piedi tutto il condominio.
Il futuro, insomma, è radioso: niente matrimonio e adozione come avviene nei paesi civili, ci mancherebbe, ma avanti di questo passo tra una trentina d'anni te la caverai con una multa.
Accontentati, no?
79 - 30 = 49
Si chiamava Simone La Penna ed era stato arrestato per detenzione di stupefacenti.
Il 26 novembre 2009 è morto in carcere, dopo aver perso 30 chili ed aver chiesto inutilmente di essere curato.
Per la sua morte sono indagati sette fra medici e infermieri.
La sensazione, per nulla rassicurante, è che si tratti di un nuovo caso Cucchi.
Ci sarebbe da chiedersi quante vicende come questa succedano, nel nostro paese, senza che se ne sappia nulla.
Grazie a Daniela per la segnalazione.
Il 26 novembre 2009 è morto in carcere, dopo aver perso 30 chili ed aver chiesto inutilmente di essere curato.
Per la sua morte sono indagati sette fra medici e infermieri.
La sensazione, per nulla rassicurante, è che si tratti di un nuovo caso Cucchi.
Ci sarebbe da chiedersi quante vicende come questa succedano, nel nostro paese, senza che se ne sappia nulla.
Grazie a Daniela per la segnalazione.
25 ottobre 2010
Questa non è politica, ma cinema
Non c'è che dire: il tormentone della maggioranza che regge, poi invece no, anzi forse sì, ma anche no e allora si va a votare subito, anzi a marzo, anzi no perché i finiani sono fedeli al programma, però coi dovuti distinguo, quindi il rischio c'è, poi non c'è più, poi c'è di nuovo ma non si capisce bene e via discorrendo fino alla nausea dovrebbe interessare, e parecchio, agli italiani, giacché in ultima analisi riguarda l'immediato futuro del paese in cui vivono.
Invece, fateci caso, la sensazione è che i protagonisti di questa avvincente quanto interminabile saga continuino ad alimentarla come se fosse una loro vicenda privata, in un delirio assoluto di autoreferenzialità completamente avulso da ciò che interessa realmente agli italiani.
Non è che ci sia uno scollamento, più o meno pronunciato, della politica rispetto alla cosiddetta società civile: questi, ormai, si occupano proprio di altro, come se fossero gli interpreti di una produzione hollywoodiana che va in onda tutti i giorni, senza soluzione di continuità, sulle prime pagine dei giornali e sugli schermi televisivi.
In pratica sono attori, non politici: e quello che mettono in scena tutti i giorni non è il proverbiale teatrino del quale tutti abbiamo sentito parlare, ma un kolossal in piena regola con tanto di riflettori, scenografia, battage pubblicitario e intriganti anticipazioni del "dietro le quinte".
Anche quella che sta finendo è stata una giornata dura, ma domani si va in scena un'altra volta, per scrivere un nuovo, memorabile capitolo di questa trama avvincente: nelle case degli italiani si accendono le televisioni su cui andranno in onda gli highlights, poi il profumo di un soffritto sempre più misero riempirà le case, e infine il sonno dei giusti calerà sul paese, che già da domani mattina sarà pronto a ingozzarsi avidamente con i nuovi sviluppi della sceneggiatura.
Nel frattempo, dissolvenza.
Invece, fateci caso, la sensazione è che i protagonisti di questa avvincente quanto interminabile saga continuino ad alimentarla come se fosse una loro vicenda privata, in un delirio assoluto di autoreferenzialità completamente avulso da ciò che interessa realmente agli italiani.
Non è che ci sia uno scollamento, più o meno pronunciato, della politica rispetto alla cosiddetta società civile: questi, ormai, si occupano proprio di altro, come se fossero gli interpreti di una produzione hollywoodiana che va in onda tutti i giorni, senza soluzione di continuità, sulle prime pagine dei giornali e sugli schermi televisivi.
In pratica sono attori, non politici: e quello che mettono in scena tutti i giorni non è il proverbiale teatrino del quale tutti abbiamo sentito parlare, ma un kolossal in piena regola con tanto di riflettori, scenografia, battage pubblicitario e intriganti anticipazioni del "dietro le quinte".
Anche quella che sta finendo è stata una giornata dura, ma domani si va in scena un'altra volta, per scrivere un nuovo, memorabile capitolo di questa trama avvincente: nelle case degli italiani si accendono le televisioni su cui andranno in onda gli highlights, poi il profumo di un soffritto sempre più misero riempirà le case, e infine il sonno dei giusti calerà sul paese, che già da domani mattina sarà pronto a ingozzarsi avidamente con i nuovi sviluppi della sceneggiatura.
Nel frattempo, dissolvenza.
Avanti il prossimo (53)
Anche volendo escludere dal conteggio i casi dubbi come questo, la lista continua ad allungarsi con impressionante puntualità.
Avanti così, nell'indifferenza di chi dovrebbe occuparsene.
Avanti così, nell'indifferenza di chi dovrebbe occuparsene.
- Pierpaolo Ciullo, 39 anni - 2 gennaio - carcere di Altamura, asfissia con gas;
- Celeste Frau, 62 anni - 4 gennaio - carcere Buoncammino di Cagliari, impiccagione;
- Antonio Tammaro, 28 anni - 7 gennaio - carcere di Sulmona, impiccagione;
- Giacomo Attolini, 49 anni - 8 gennaio - carcere di Verona, impiccagione;
- Abellativ Sirage Eddine, 27 anni - 14 gennaio - carcere di Massa, impiccagione;
- Mohamed El Aboubj, 25 anni - 16 gennaio - carcere S. Vittore di Milano, asfissia con gas;
- Ivano Volpi, 29 anni - 20 gennaio - carcere di Spoleto, impiccagione;
- Detenuto tunisino, 27 anni - 22 febbraio - carcere di Brescia, impiccagione;
- Vincenzo Balsamo, 40 anni - 23 febbraio - carcere di Fermo, impiccagione;
- Walid Aloui, 27 anni - 23 febbraio - carcere di Padova, impiccagione;
- Alessandro Furuli, 42 anni - 24 febbraio - carcere di Vibo Valentia, impiccagione;
- Roberto Giuliani, 47 anni - 25 febbraio - carcere di Rebibbia (Roma), impiccagione;
- Giuseppe Sorrentino, 35 anni - 7 marzo - carcere di Padova, impiccagione;
- Angelo Russo, 31 anni - 10 marzo - carcere di Poggioreale a Napoli, impiccagione;
- Detenuto italiano, 47 anni - 27 marzo - carcere di Reggio Emilia, asfissia on gas;
- Romano Iaria, 54 anni - 3 aprile - carcere di Sulmona, impiccagione;
- Carmine B., 39 anni - 7 aprile - casa circondariale di Benevento, impiccagione;
- Daniele Bellante, 31 anni - 13 aprile - carcere di Rebibbia a Roma, impiccagione;
- Giuseppe Palumbo, 34 anni - 23 aprile - carcere di Firenze, impiccagione;
- Gianluca Protino, 34 anni - 26 aprile - carcere di Teramo, impiccagione;
- Eraldo De Magro, 57 anni - 6 maggio - carcere di Como, impiccagione;
- Vasiline Ivanov Kirilov, 33 anni - 8 maggio - carcere di San Vittore a Milano, impiccagione;
- Domenico Franzese, 45 anni - 16 maggio - carcere Cavadonna di Siracusa, impiccagione;
- Aldo Caselli, 44 anni - 20 maggio - carcere di Reggio Emilia, impiccagione;
- Detenuto extracomunitario, 30 anni - 29 maggio - carcere di Lecce, impiccagione:
- Alessandro Lamagna, 34 anni - 6 giugno - carcere di Salerno, impiccagione;
- Francisco Caneo, 48 anni - 12 giugno - carcere Opera di Milano, impiccagione;
- Luigi Coluccello, 34 anni - 15 giugno - carcere di Lecce, impiccagione;
- Antonio Di Marco, 43 anni - 15 giugno - carcere Bicocca di Catania, asfissia con gas;
- Thomas Göller, 43 anni - 23 giugno - semilibertà a Bolzano, ?;
- Yassine Aftani, 22 anni - 27 giugno - questura di Agrigento, impiccagione;
- Marcello Mento, 37 anni - 29 giugno - carcere circondariale di Giarre (CT), impiccagione;
- Santino Mantice, 25 anni - 1° luglio - carcere di Padova, impiccagione;
- Antimo Spada, 35 anni - 14 luglio - carcere delle Vallette di Torino, impiccagione;
- Rocco Manfrè, 65 anni - 18 luglio - carcere di Caltanissetta, impiccagione;
- Italo Saba, 53 anni - 18 luglio - carcere di Sassari, impiccagione;
- Andrea Corallo, 39 anni - 23 luglio - carcere Bicocca di Catania, recisione della carotide con un rasoio;
- Corrado Liotta, 44 anni - 27 luglio - carcere di Siracusa, impiccagione;
- Mohamed Hattabi, 43 anni - 5 agosto - carcere di Brindisi, impiccagione;
- Riccardo Greco, 50 anni - 11 agosto - carcere di Rebibbia a Roma, impiccagione;
- Ramon Berloso, 35 anni - 20 agosto - ospedale di Udine, impiccagione;
- Matteo Carbognani, 34 anni - 22 agosto - carcere di Parma, impiccagione;
- Raffaele Panariello, 30 anni - 25 agosto - carcere di Sulmona, asfissia con gas;
- Ivan Maggi, 22 anni - 8 settembre - carcere di La Spezia, impiccagione;
- Francesco Consolo, 32 anni - 9 settembre - carcere di Poggioreale a Napoli, asfissia con gas;
- Detenuto marocchino, 22 anni - 22 settembre - carcere di Venezia, impiccagione;
- Bruno Minniti, 23 anni - 23 settembre - carcere di Reggio Calabria, impiccagione;
- Ajoub Ghaz, 26 anni - 26 settembre - carcere di Ancona, avvelenamento con farmaci;
- Mirco Sacchet, 27 anni - 27 settembre - carcere di Belluno, impiccagione;
- Antonio Granata, 35 anni - 5 ottobre - carcere di Poggioreale a Napoli, impiccagione;
- D.M., 28 anni - 8 ottobre - carcere di Siracusa, impiccagione;
- Carmelo Di Bartolo, 42 anni - 12 ottobre - carcere di Ravenna, impiccagione;
- Simone L., 35 anni - 14 ottobre-carcere di Pistoia, impiccagione.
Ecco come Tiscali continua a prendermi soldi
State a sentire cosa mi succede:
Vi lascio con una domanda: è possibile, in un paese civile, che uno sia costretto a queste vie crucis solo perché i suoi interlocutori sanno benissimo che per poche decine di euro non vale la pena di fare una causa? Vi pare un comportamento decente?
A voi la risposta.
- ad aprile di quest'anno decido di cambiare operatore telefonico a casa e di passare da Fastweb a Tiscali;
- telefono a Tiscali e sottoscrivo il contratto;
- dopo quattro o cinque giorni Fastweb mi richiama e mi fa una controfferta che decido di accettare;
- esercito un diritto che mi viene attribuito dalla legge, recedendo dal contratto stipulato telefonicamente con Tiscali attraverso una raccomandata con avviso di ricevimento entro il termine dei dieci giorni lavorativi dalla stipula;
- ricontatto l'incaricato di Fastweb che mi ha fatto la controfferta e aderisco;
- dopo qualche altro giorno ricevo da Fastweb una lettera con cui mi si invita, giacché i nostri rapporti sono cessati, a restituire il router presso un loro punto vendita;
- richiamo Fastweb per sapere cosa sia successo, e mi viene detto che non ho potuto aderire alla controfferta perché nel frattempo Tiscali ha già provveduto alla migrazione della linea telefonica, ragion per cui se voglio restare con loro dovrò stipulare un nuovo contratto, cosa che faccio immediatamente;
- contatto Tiscali per chiedere conto dell'accaduto e mi spiegano che effettivamente avevano portato a termine la migrazione prima che arrivasse il mio recesso, si scusano per l'inconveniente e comunque mi confermano che la raccomandata è stata inviata nei termini e validamente ricevuta -cosa che peraltro ho già avuto modo di verificare dalla cartolina di ritorno che mi è arrivata- e quindi il mio recesso dal contratto è stato effettuato in modo corretto, con la conseguenza -peraltro esplicitamente confermata dall'operatrice- che non mi addebiteranno alcunché;
- dopo qualche settimana senza telefono e internet (quisquilie), finalmente quelli di Fastweb mi contattano e mi portano a casa la linea nuova;
- a luglio, sfogliando l'estratto conto della carta di credito, mi accorgo che nonostante il recesso effettuato nei termini di legge e in barba alle rassicurazioni telefoniche ricevute, Tiscali mi ha addebitato l'importo di 17,98 euro;
- rassegnato ad averci rimesso quei soldi e convinto che sia finita là, mi dimentico della vicenda, finché oggi controllo gli estratti conto della carta di credito di agosto, settembre ed ottobre e mi accorgo che Tiscali mi ha addebitato le ulteriori somme di euro 9,95, ancora 9,95 e infine 29,29: in tutto, compreso il primo addebito, fa un totale di euro 67,17, che io ho pagato senza alcun motivo e senza usufruire di alcun servizio;
- chiamo ancora il servizio clienti di Tiscali -perdendo altro tempo, ma chissenefrega, no? Tanto il tempo è il mio, mica il loro- e mi confermano ancora una volta che a loro risulta la raccomandata di recesso da me inviata nei termini, ma allo stesso tempo dicono che a loro il servizio risulta ancora attivo: rispondo che non può essere, perché a casa ho una linea Fastweb e si sa che nello stesso cavo non possono mica passare due linee;
- l'operatrice, a questo punto, mi dice che devo mandare a Tiscali la fattura da cui si evince che ho stipulato il contratto con Fastweb (ma perché devo farlo io? Non lo sanno da soli, che la loro linea a casa mia non è mai arrivata?) e chiedere lo storno delle fatture di Tiscali (fatture che per inciso non ho mai ricevuto, altrimenti mi sarei accorto prima di quello che stava succedendo).
Vi lascio con una domanda: è possibile, in un paese civile, che uno sia costretto a queste vie crucis solo perché i suoi interlocutori sanno benissimo che per poche decine di euro non vale la pena di fare una causa? Vi pare un comportamento decente?
A voi la risposta.
La scuola si libera dei disabili
I dati parlano chiaro: nella provincia di Roma c'è in media un solo insegnante di sostegno ogni tre persone che ne avrebbero bisogno. Il che (ho un fratello con sindrome Down e parlo con assoluta cognizione di causa) sta a significare che molti bambini e ragazzi con disabilità frequenteranno la scuola con grandi difficoltà, o addirittura che saranno costretti a rinunciare.
L'effetto finale di questa situazione è che la scuola si sta progressivamente liberando dei disabili.
Stiamo diventando davvero un paese di serie C.
L'effetto finale di questa situazione è che la scuola si sta progressivamente liberando dei disabili.
Stiamo diventando davvero un paese di serie C.
24 ottobre 2010
Letti per voi
Solo per farvi sapere che a partire da oggi, sul sito dell'Unità, andrà in onda una rassegna stampa settimanale dei giornali e dei blog curata da Francesca Fornario e da me.
Qua il video della prima puntata.
Qua il video della prima puntata.
Cosa mi farebbero, se potessero?
Non so se la cosa vi è chiara: Frattini ha affermato esplicitamente che sarebbe auspicabile un'alleanza tra cristianesimo e islam per fronteggiare la vera minaccia che incombe sulla civiltà umana, rappresentata dall'ateismo e dal relativismo.
Ora, visto e considerato che la maggioranza di cui il ministro degli esteri fa parte si scaglia un giorno sì e l'altro pure contro i musulmani, cui cerca sistematicamente (e impunemente) di negare un considerevole numero di diritti civili, mi chiedo con una certa angoscia che sorte riserverebbe a quelli come me se solo avesse le mani libere per farlo.
Non oso immaginarlo.
Ora, visto e considerato che la maggioranza di cui il ministro degli esteri fa parte si scaglia un giorno sì e l'altro pure contro i musulmani, cui cerca sistematicamente (e impunemente) di negare un considerevole numero di diritti civili, mi chiedo con una certa angoscia che sorte riserverebbe a quelli come me se solo avesse le mani libere per farlo.
Non oso immaginarlo.
Arriverà il turno di tutti
Siccome quando posto dal Blackberry mettere i link è una rogna, vi inviterei prima ad andarvi a cercare da soli la notizia completa sul sito del Piccolo, e poi a riflettere su quello che sta capitando al nostro povero paese, che almeno per quanto riguarda l'inserimento dei disabili nel mondo della scuola e del lavoro ha una legislazione più avanzata rispetto a quella di molti altri.
La verità, mi pare, è che dalle nostre parti si stia cercando di cancellare minuziosamente qualsiasi elemento di progresso, facendo leva sugli istinti più bassi delle persone e dando voce alle loro istanze più meschine, becere, reazionarie.
Omosessuali, immigrati, terroni, islamici, atei e adesso anche disabili: poco alla volta, statene certi, arriverà il turno di tutti.
Si tratta solo di stabilire quando sarà il vostro.
La verità, mi pare, è che dalle nostre parti si stia cercando di cancellare minuziosamente qualsiasi elemento di progresso, facendo leva sugli istinti più bassi delle persone e dando voce alle loro istanze più meschine, becere, reazionarie.
Omosessuali, immigrati, terroni, islamici, atei e adesso anche disabili: poco alla volta, statene certi, arriverà il turno di tutti.
Si tratta solo di stabilire quando sarà il vostro.
23 ottobre 2010
Il massimo riserbo
Mi fa piacere, dico davvero, che gli inquirenti mantengano "il massimo riserbo" sulla vicenda: però sarei ancora più felice se la stessa riservatezza fosse adoperata quando gli stupratori -presunti, e spesso addirittura innocenti- sono stranieri e le vittime italiane.
Altrimenti, ne converrete, si finisce per dare la sensazione che in questo paese lo stato di diritto valga un giorno sì e un giorno no.
Altrimenti, ne converrete, si finisce per dare la sensazione che in questo paese lo stato di diritto valga un giorno sì e un giorno no.
22 ottobre 2010
No, che non è uguale per tutti
In aula ci sentiamo noi gli accusati, forse la giustizia non è uguale per tutti.Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, a un anno dalla sua morte.
Mi faccia una Lega
Non è tanto il fatto che siamo in caduta libera, a sorprendermi, quanto la profondità dell'abisso.
Ho paura che questo non sia ancora il fondo: preparatevi a tutto.
Ho paura che questo non sia ancora il fondo: preparatevi a tutto.
sTATO DI dIRITTO
Nella solita e reiterata arroganza di un civile e democratico "stato di diritto", l'unico mezzo per diffondere la verità e azionare le menti è la memoria storica.
Se questo paese avesse un briciolo di memoria storica certe cose non potrebbero continuare a succedere. In uno "stato di diritto" non ti dicono che Cucchi era un tossico. In uno "stato di diritto" non ti dicono che è stato uno sparo deviato. In uno "stato di diritto" non ti dicono che Aldrovandi era troppo ubriaco. In uno "stato di diritto" non ti dicono che Spoletini è inciampato, che Giuliani tirava una bomba, che Paolo Di Brescia era troppo agitato, che Rasman... che Bianzino... avanti il prossimo, che potrebbe essere ognuno di noi in questo "stato di diritto".
Un anno fa moriva Stefano Cucchi; in questi giorni leggo di un dolore che continua ad essere calpestato e umiliato da chi strumentalizza la lotta disperata per la ricerca di verità e giustizia di un fratello, di un figlio; è repressione, violenta, di corpi prima, di ciò che lasciano dopo.
La famiglia Aldrovandi riceve due milioni di euro come risarcimento, in cambio lo stato chiede alla famiglia di non costituirsi parte civile nei procedimenti ancora aperti: quanto vale la vita di un figlio?
Non ho una risposta, non ho una risposta a una domanda che mai avremmo dovuto porci.
La sentenza di primo grado condanna Luigi Spaccarotella a sei anni di carcere per omicidio colposo: ha allargato le gambe, ha sparato a braccia distese, ha mirato verso l'auto in cui viaggiava Gabriele e ha fatto fuoco; da li a poco Gabriele moriva, sotto gli occhi inermi e disperati dei suoi amici, di un mio amico che gli era seduto accanto; il sangue di Gabriele schizzatogli addosso dopo lo sparo è ancora sul suo corpo, lo vede tutte le volte che si guarda allo specchio, lo sente, tutte le volte che si tocca.
Non è per vendetta, è per giustizia, G I U S T I Z I A, che senso ha la parola giustizia nel nostro "stato di diritto"? Che valore ha? Ne ha? Come fa ad averne mentre i pastori vengono caricati e manganellati in sardegna, gli studenti a Milano, gli aquilani a Roma?
A Terzigno gente perbene che protesta per difendere la propria salute, il proprio territorio, il futuro dei propri figli è assediata e caricata; è la verità che si manifesta con ferocia, è la violenza la modalità per controllare il dissenso, violenza che non risparmia nessuno, cieca e incontrollata contro tutti, contro una donna incinta, anche, e giornalisti.
Ho paura di chi indossa una divisa e rappresenta lo "stato", l'istituzione. Ho paura di questo "stato", di queste istituzioni.
Agenti hanno ucciso, altri continuano a farlo e questo "stato di diritto" glielo consente con una sconcertante impunità; violenza incontrollata da chi la aziona ma controllata, decisa, stabilita, ordinata.
Se questo paese avesse un briciolo di memoria storica certe cose non potrebbero continuare a succedere. In uno "stato di diritto" non ti dicono che Cucchi era un tossico. In uno "stato di diritto" non ti dicono che è stato uno sparo deviato. In uno "stato di diritto" non ti dicono che Aldrovandi era troppo ubriaco. In uno "stato di diritto" non ti dicono che Spoletini è inciampato, che Giuliani tirava una bomba, che Paolo Di Brescia era troppo agitato, che Rasman... che Bianzino... avanti il prossimo, che potrebbe essere ognuno di noi in questo "stato di diritto".
Un anno fa moriva Stefano Cucchi; in questi giorni leggo di un dolore che continua ad essere calpestato e umiliato da chi strumentalizza la lotta disperata per la ricerca di verità e giustizia di un fratello, di un figlio; è repressione, violenta, di corpi prima, di ciò che lasciano dopo.
La famiglia Aldrovandi riceve due milioni di euro come risarcimento, in cambio lo stato chiede alla famiglia di non costituirsi parte civile nei procedimenti ancora aperti: quanto vale la vita di un figlio?
Non ho una risposta, non ho una risposta a una domanda che mai avremmo dovuto porci.
La sentenza di primo grado condanna Luigi Spaccarotella a sei anni di carcere per omicidio colposo: ha allargato le gambe, ha sparato a braccia distese, ha mirato verso l'auto in cui viaggiava Gabriele e ha fatto fuoco; da li a poco Gabriele moriva, sotto gli occhi inermi e disperati dei suoi amici, di un mio amico che gli era seduto accanto; il sangue di Gabriele schizzatogli addosso dopo lo sparo è ancora sul suo corpo, lo vede tutte le volte che si guarda allo specchio, lo sente, tutte le volte che si tocca.
Non è per vendetta, è per giustizia, G I U S T I Z I A, che senso ha la parola giustizia nel nostro "stato di diritto"? Che valore ha? Ne ha? Come fa ad averne mentre i pastori vengono caricati e manganellati in sardegna, gli studenti a Milano, gli aquilani a Roma?
A Terzigno gente perbene che protesta per difendere la propria salute, il proprio territorio, il futuro dei propri figli è assediata e caricata; è la verità che si manifesta con ferocia, è la violenza la modalità per controllare il dissenso, violenza che non risparmia nessuno, cieca e incontrollata contro tutti, contro una donna incinta, anche, e giornalisti.
Ho paura di chi indossa una divisa e rappresenta lo "stato", l'istituzione. Ho paura di questo "stato", di queste istituzioni.
Agenti hanno ucciso, altri continuano a farlo e questo "stato di diritto" glielo consente con una sconcertante impunità; violenza incontrollata da chi la aziona ma controllata, decisa, stabilita, ordinata.
La voce dell'odio
Annozero di questa sera è partito toccando le punte più alte della tv dell'odio e della istigazione all'intolleranza. (...) Che pena. Che vergogna. Il servizio pubblico che diventa la voce dell'odio.Questa la dichiarazione di Gasparri, che si riferisce alla puntata di ieri di Annozero (della quale non vorrei parlare visto che ho spento la tv un paio di lustri fa).
Quello che invece vorrei sottolineare è che Gasparri ha ragione, perdinci! Basta con queste dichiarazioni che tendono solo alla deflagrazione momentanea che serve a nascondere una pochezza di idee e una bassezza di intenti!
Sono d’accordo con l’onorevole. Sono stanca di questi toni gretti, di queste accuse palesemente false, di queste dichiarazioni tese a screditare le persone – inventando o distorcendo fatti – quando non si può, non vuole o non si è in grado di controbattere in altri modi. A maggior ragione se chi le fa utilizza un servizio o un incarico pubblico.
Mi aspetto quindi, di concerto con le intenzioni espresse così chiaramente dall’onorevole, che non si ripeteranno dichiarazioni di questo tipo:
Senza contare le dichiarazioni omofobe, xenofobe, “ofobe” in genere.
- Il questore di Roma, evidentemente in preda a stress o in crisi etilica ...
- (di Pietro) È meglio lui del Duce.
- Con Obama alla Casa Bianca Al Qaeda forse è più contenta.
- Santoro e il presunto comico Vauro sono due volgari sciacalli che vomitano insulti.
- (Biagi) È come il confetto Falqui, basta la parola.
- Salvatore Borsellino era disistimato dal fratello.
- Don Sciortino non è un sacerdote, fa bisboccia e non usa la tonaca.
- C'è uno sfigato di Ballarò che passa la vita a inseguirci ed è venuto anche qui. Solo che oggi non ci sono gossip o polemiche e non ha un cazzo da fare.
- Annozero è una pagina oscura della vita italiana. Un'area sottratta ai valori della libertà e della democrazia. Sì. Sono i mandanti morali della violenza in atto.
- Anche dal risultato delle regionali arrivano notizie negative per il partito della morte. La pillola abortiva Ru486 non circolerà facilmente. E questa è una buona notizia.
- Bisognerebbe dargli una medaglia, premiarlo altro che dimissioni, per quanto accaduto a Genova. De Gennaro e la sua squadra sono riusciti a contenere i danni di una teppa violenta: bisognerebbe premiarlo e dargli una medaglia perchè quelli che hanno messo a soqquadro Genova erano bande di criminali»:: «A mio avviso – ha spiegato Gasparri - De Gennaro non si deve dimettere neanche nel caso di condanna definitiva. Anzi, lo dobbiamo ringraziare per quanto accaduto a Genova. Contrastare quei farabutti è stato un motivo di merito. Dobbiamo ringraziare lui e i suoi collaboratori per quanto hanno fatto.
- Sul caso Emergency-Afghanistan il governo italiano deve intervenire, ma per le ragioni opposte a quelle citate da certi personaggi. Già in occasione di altre vicende emersero opinabili posizioni e contatti di questa organizzazione. Ora che ci fossero armi in luoghi gestiti da questa gente si è visto chiaramente su tutte le televisioni. Il nostro governo deve tutelare la reputazione dell'Italia che impegna le proprie Forze armate in Afghanistan e in altre parti del mondo a tutela della pace e della libertà minacciate dal terrorismo. Chi dovesse vigilare poco, e siamo generosi a limitarci a questo, crea un gravissimo danno. Ci riferiamo ad Emergency. L'Italia non può essere danneggiata da queste situazioni. La nostra linea è chiara. Quella di altri no.
Ma, visto che notoriamente “so’ na persona de core”, voglio dare all’onorevole non tanto il beneficio del dubbio, ma citando le sue parole, l’assoluzione attraverso una certezza.
21 ottobre 2010
20 ottobre 2010
Antonio, Ambrogio e Andrea
Nella perizia che i radicali hanno fatto eseguire sulle firme del listino di Formigoni alle elezioni regionali ci sono delle vere e propria chicche.
Questi tre signori, ad esempio, si chiamano Antonio, Ambrogio e Andrea; però, curiosamente, firmano tutti e tre nello stesso identico modo:
Che volete, sono i miracoli di Firmigoni...
Questi tre signori, ad esempio, si chiamano Antonio, Ambrogio e Andrea; però, curiosamente, firmano tutti e tre nello stesso identico modo:
Firmigoni totale
La notizia di oggi è che i Radicali hanno pubblicato tutto quello che avreste voluto sapere di Formigoni e non avete mai osato firmare. Ecco a voi i nove (dicasi nove!) motivi di irregolarità delle firme sul suo listino:
La domanda sorge spontanea: che altro deve succedere perché Formigoni si dimetta?
- Le firme “sognate”: 42
- Le firme “inesistenti”: 21
- Le firme subito invalidate dall’Ufficio elettorale: 244
- Le firme invalide per vizi di autenticazione: 526
- Le firme non autenticate: 26
- Le firme false: 473 certamente dalle stesse mani; seri indizi su altre 99
- Le firme impossibili (o “falso ideologico”): 1826
- Le firme doppie: alcune, da approfondire
- Le firme dei “veggenti”: 544 (ovvero: per le quali i certificati elettorali sono stati acquisiti in data antecedente alle autenticazioni)
La domanda sorge spontanea: che altro deve succedere perché Formigoni si dimetta?
Ecco a voi l'Italia dei plastici
Nell'Italia dei plastici succedono anche cose come questa: una lite in famiglia con calci, pugni e mobili rotti per una discussione sulla vicenda di Sarah Scazzi.
D'altronde è questo, il paese che cercano in tutti i modi di farci diventare.
D'altronde è questo, il paese che cercano in tutti i modi di farci diventare.
Con i fatti
La politica deve dimostrare con i fatti che la legge è davvero uguale per tutti.(Gianfranco Fini, 16 ottobre 2010)
Per i fatti cliccare qua.
19 ottobre 2010
Guardando Ballarò
Nel nostro paese il dibattito pubblico si è trasformato in una gigantesca parata di personaggi improbabili, caricaturali, grotteschi, che qualsiasi persona di spirito inviterebbe volentieri a cena per mostrarli dal vivo agli amici e scompisciarsi un paio d'ore tutti insieme.
Diciamoci la verità: questi individui sembrano venir fuori direttamente da un film di Monicelli, o per essere più attuali di Almodovar, con la non trascurabile differenza che il paese è nelle loro mani.
Il guaio è che si tratta di un paese vero.
Diciamoci la verità: questi individui sembrano venir fuori direttamente da un film di Monicelli, o per essere più attuali di Almodovar, con la non trascurabile differenza che il paese è nelle loro mani.
Il guaio è che si tratta di un paese vero.
Generatore automatico di libri alternativi a "Due anni di governo"
Istruzioni: fare refresh per ottenere un nuovo libro alternativo
Italiani brava gente
Nota: i commenti del gruppo Facebook "Lasciate lo zio di Sarah alla folla" sono letti da due robot professionisti. Le immagini sono quelle degli autori dei commenti. Testi e immagini sono originali e non sono stati minimamente modificati.
Serve aggiungere altro?.
(grazie a GianniGipi per la realizzazione e a Francesco per la segnalazione)
18 ottobre 2010
Pensierino del lunedì sera
L'unica cosa più terrificante del paese reale dipinto dal Grande Fratello è l'atteggiamento di chi si ostina a far finta che quel paese non esista.
Ministro Gelmini, non poteva usare Street View?
Siccome sono uno che vuole vederci chiaro, mi sono preso la briga di andarmi a guardare con Google Street View la scuola materna di Livorno nella quale, a dire di alcuni, sarebbero esposte delle bandiere comuniste: motivo per il quale il ministro Gelmini ha addirittura inviato sul posto degli ispettori.
Guardiamo la prima foto:
La strada a sinistra si chiama Via del Casino, e il portoncino rosso che vedete in quella strada è l'ingresso della scuola "incriminata"; la strada a destra, invece, è Via San Marco. Ci siete sin qui?
Bene, ora prima giriamoci verso destra:
e poi imbocchiamo Via San Marco:
Andiamo ancora avanti:
ancora un po':
e a questo punto giriamo la testa a sinistra:
poi alziamola:
e infine guardiamo più da vicino cosa c'è su quel muro:
Ah, ecco: la targa che celebra il PCI e le bandiere rosse ci sono (non sono proprio quelle che vedete qua, perché Street View non è in tempo reale, ma il posto è questo, come si rileva agevolmente da queste foto del Tirreno, delle quali riporto qua sotto la più significativa):
però sono collocate addirittura su un'altra strada rispetto a quella dell'asilo. Badate: non di fronte, non accanto, ma su un'altra strada, cioè su un lato esterno diverso del medesimo edificio, all'interno del quale, nel 1921, fu fondato il PCI.
A voi pare che questa cosa sia paragonabile alla scuola di Adro piena zeppa di simboli leghisti? A me, onestamente, proprio no.
Una sola domanda: la Gelmini non poteva usare Street View come me, per rendersi conto delle situazione?
Cioè, c'era bisogno di mandare sul posto degli ispettori pagati con i soldi pubblici?
Guardiamo la prima foto:
La strada a sinistra si chiama Via del Casino, e il portoncino rosso che vedete in quella strada è l'ingresso della scuola "incriminata"; la strada a destra, invece, è Via San Marco. Ci siete sin qui?
Bene, ora prima giriamoci verso destra:
e poi imbocchiamo Via San Marco:
Andiamo ancora avanti:
ancora un po':
e a questo punto giriamo la testa a sinistra:
poi alziamola:
e infine guardiamo più da vicino cosa c'è su quel muro:
Ah, ecco: la targa che celebra il PCI e le bandiere rosse ci sono (non sono proprio quelle che vedete qua, perché Street View non è in tempo reale, ma il posto è questo, come si rileva agevolmente da queste foto del Tirreno, delle quali riporto qua sotto la più significativa):
però sono collocate addirittura su un'altra strada rispetto a quella dell'asilo. Badate: non di fronte, non accanto, ma su un'altra strada, cioè su un lato esterno diverso del medesimo edificio, all'interno del quale, nel 1921, fu fondato il PCI.
A voi pare che questa cosa sia paragonabile alla scuola di Adro piena zeppa di simboli leghisti? A me, onestamente, proprio no.
Una sola domanda: la Gelmini non poteva usare Street View come me, per rendersi conto delle situazione?
Cioè, c'era bisogno di mandare sul posto degli ispettori pagati con i soldi pubblici?
Le coppie miste italiane ringraziano
Marco Rondini, deputato della Lega Nord:
Guardate che volendo ci si può riuscire, eh?
E' bastata la pubblicazione dei dati Istat 2009 sui residenti stranieri presenti in Italia per tornare ad assistere al "corteggiamento" fra Futuro e Libertà e il centrosinistra. Un "amore" che sembra non vedere ora di potersi finalmente dichiarare e sfociare in un "matrimonio"... magari di governo. Ovviamente, trattandosi di un'unione basata sulla comune intenzione di favorire l'immigrazione del nostro Paese, non può che trattarsi di "nozze miste". Che in linea di massima, durano poco e producono più danni che fortune.Al di là del merito, ovviamente, e a prescindere dal fatto che si potrebbero ricordare a Rondini gli sfolgoranti successi dei matrimoni non misti dei suoi colleghi di partito come Bossi, Calderoli, Castelli, Salvini ed altri che al momento mi sfuggono, mi corre l'obbligo di porvi un interrogativo: questi della Lega non riescono proprio a dire quello che pensano senza metterci dentro, in un modo o nell'altro, un'offesa gratuita agli immigrati?
Guardate che volendo ci si può riuscire, eh?
17 ottobre 2010
I ripensamenti di Francesco Giro
Ora che l'assassino è un romano e la vittima è una rumena, qualcuno si è accorto che "al carcere deve poter esistere una alternativa" e propone che l'omicida non venga messo in prigione.
Peccato che il soggetto in questione si chiami Francesco Giro e che ad aprile del 2007, quando la vittima era romana e l'assassina rumena, ebbe a dichiarare con preoccupazione che "Roma sta diventando una città fra le più insicure e le meno protette", il che pareva tutt'altro che compatibile con l'idea di una possibile scarcerazione.
Chissà, magari nel frattempo ha cambiato opinione.
Peccato che il soggetto in questione si chiami Francesco Giro e che ad aprile del 2007, quando la vittima era romana e l'assassina rumena, ebbe a dichiarare con preoccupazione che "Roma sta diventando una città fra le più insicure e le meno protette", il che pareva tutt'altro che compatibile con l'idea di una possibile scarcerazione.
Chissà, magari nel frattempo ha cambiato opinione.