30 settembre 2011

Cristo sarebbe inorridito

Poi, ogni tanto, succedono cose così: un parroco stringe la mano a dei profughi e allora una signora si incazza col sindaco, perché con quelle stesse mani il parroco dà la comunione al figlio.
Io, che non frequento la religione ma due o tre cose le ho lette, continuo a domandarmi perché questa gente si prima professi cristiana, e poi faccia cose per cui Cristo sarebbe inorridito.
Mah.

I miei amici radicali

In estrema sintesi, ritengo che l'indecente situazione delle carceri italiane, sulla quale ho più volte espresso il mio punto di vista in modo inequivocabile, abbia poco e niente a che spartire, se non in virtù di una flebile assonanza riconducibile al significato generale della parola "giustizia", con il voto di ieri sul ministro Romano.
Il sospetto è che i miei amici radicali (non posso utilizzare la parola "compagni", credo, perché secondo la definizione pannelliana il fatto che non sia più iscritto al partito vale a sottrarmi la qualifica di "radicale") abbiano voluto approfittare di una circostanza che potesse dar loro un minimo di visibilità per porre all'attenzione dell'opinione pubblica una questione cruciale colpevolmente ignorata dalla politica e silenziata dai mezzi di informazione.
Ebbene, pur comprendendone le motivazioni, debbo rilevare che personalmente non condivido questo modo di procedere: non solo perché negli anni, con ogni evidenza, si è rivelato controproducente per i radicali, ma soprattutto perché non sono affatto sicuro che sia utile per la causa (lo ripeto, cruciale) che perseguono.
Dopodiché, come al solito, può darsi che qualcosa mi sfugga.
Ma se sfugge a me, che oltre ad avere un quoziente intellettivo nella norma ho bazzicato Torre Argentina per un bel po' (e continuo a bazzicarla, sia pure con minore frequenza), forse i miei amici radicali dovrebbero considerare l'ipotesi che sfugga a un mucchio di altra gente.
E prendere atto, finalmente, che si tratta di un problema determinato anche da loro.

29 settembre 2011

Generatore automatico di telefonate non intercettate che scagionano da ogni accusa

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28 settembre 2011

Riflettere, accantonare, ringraziare

Internet, parliamoci chiaro, è uno strumento micidiale.
Il fatto che lo abbia detto uno che fino al 2005 era ministro delle telecomunicazioni dovrebbe indurci, nell'ordine:
  1. a riflettere una volta di più sul mistero rappresentato dall'inclusione del nostro paese nel G8;
  2. ad accantonare definitivamente qualsiasi illusione sulla banda larga;
  3. a ringraziare il cielo se questi non ci hanno ancora proibito di usare il telefono.
Saluti.

Tu chiamale se vuoi tentazioni

Leggendo le esternazioni del cardinal Bagnasco su Berlusconi Sandro Bondi si è improvvisamente accorto che la chiesa dovrebbe offrire una guida lontana da ogni "tentazione politicista".
Peccato, però, che fino al giorno prima se ne fosse sistematicamente dimenticato: a partire dal 2005, quando i vescovi misero in piedi una vera e propria campagna per l'astensione nei referendum sulla fecondazione assistita, e poi negli anni successivi, durante i quali la chiesa ha partecipato attivamente al dibattito politico sul testamento biologico, sulle coppie di fatto, sul matrimonio gay, sulla contraccezione d'emergenza, sulla pillola abortiva, sull'eutanasia, sulla ricerca scientifica, sulle staminali embrionali e via discorrendo.
Bisogna ritenere che Bondi abbia cambiato idea anche a proposito di quegli interventi, e che quindi sia disposto a riconsiderare i temi a cui si riferivano in senso più liberale? Oppure, come credo, le "tentazioni politiciste" dei vescovi sono censurabili solo se si riferiscono al suo capo, mentre rimangono tollerabili, se non addirittura gradite, in tutti gli altri casi?
Sapete com'è, sarebbe il caso di saperlo: tanto per capire fino a che punto i cattolici che votano il PdL sono disponibili a far finta di niente.

27 settembre 2011

Generatore automatico di definizioni di blogger del ministro Rotondi

Visto che oggi il ministro Rotondi mi ha dato del "blogghista internettauta", non mi sono potuto esimere.

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MetilparaRibalta

A partire da domani, tutti i mercoledì alle 13:00 su Radio Popolare Roma, sarò ospite di Ribalta per somministrarvi a voce qualcuna delle mie solite scempiaggini.
Mentre ringrazio Luca Sappino e Matteo Marchetti per aver raschiato il fondo del barile fino ad arrivare a me, colgo l'occasione per comunicare loro che ognuno ha gli opinionisti che si merita.
Sono cose che danno da pensare.

26 settembre 2011

Quando i nodi verranno al pettine

Non che personalmente ci tenga granché, a quello che dicono i vescovi: anzi, chi legge questo blog sa bene mi sono pronunciato spesso e volentieri in senso assai critico verso le loro esternazioni, specie quando hanno riguardato i temi della laicità dello stato, della libertà di scelta degli individui e via discorrendo.
Quelli del PdL, invece, no.
Quelli del PdL hanno sempre sostenuto di tenerle in somma considerazione, le opinioni dei prelati, precisando di non intravedere alcuna ingerenza nei loro interventi e di volersi adoperare per perseguire il cosiddetto "bene comune" così come costoro lo andavano delineando: è quello che è successo a proposito delle coppie omosessuali, tanto per dirne una, o del testamento biologico, o della pillola RU486, o ancora della fecondazione assistita.
Adesso che i vescovi censurano il comportamento del loro leader, tuttavia, non mi pare di riscontrare negli esponenti della maggioranza analoga attenzione: ci saranno, va da sé, le solite dichiarazioni nelle quali illustri membri dell'esecutivo sosterranno solennemente che Bagnasco non si riferiva specificamente a Berlusconi, che il suo discorso è da intendersi in senso molto più ampio e generale, che le sue parole non devono essere strumentalizzate a fini politici.
Si tratta, però, di tentativi velleitari che non cambiano la sostanza delle cose: i membri della maggioranza sono disponibilissimi ad attenersi ai precetti di Santa Romana Chiesa quando fa comodo, salvo cercare di ignorarli, peraltro adducendo argomentazioni di assai dubbia consistenza, in tutti gli altri casi.
Anche di questo comportamento, oltre a tutta una serie di altre circostanze difficilmente giustificabili, il PdL si troverà a dover rispondere politicamente nei confronti dei propri elettori.
Quando i nodi verranno al pettine, s'intende.
Ma la sensazione è che manchi poco, e che si tratti di nodi belli grossi.

Generatore automatico di mirabolanti infrastrutture italiane che favoriscono la ricerca scientifica

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Bavaglio a parte, vogliono obbligarci a mentire?

Non so se ho capito bene, ma a quanto pare tra qualche giorno potrebbe accadere più o meno quanto segue:
  • io scrivo una cosa che riguarda il signor X (tipo che camminando per strada l'ho visto far fare al suo cane la cacca sul marciapiede senza raccoglierla con l'apposito sacchetto);
  • al signor X non piace quello che ho scritto (magari perché è un personaggio pubblico e non gli va di far sapere in giro che inzacchera impunemente i marciapiedi strafottendosene di chi ci deve passare);
  • il signor X, indispettito, mi manda una mail invitandomi a rettificare quello che ho scritto;
  • da quel momento, a prescindere dalla verifica della fondatezza di ciò che ho scritto (vale a dire indipendentemente dal fatto che il signor X abbia effettivamente omesso di raccogliere la cacca del suo cane, magari davanti ad altre dieci persone), io ho 48 ore di tempo per pubblicare sul blog una rettifica (cioè, supponendo che quello che ho raccontato risponda al vero, per ritrattare scrivendo una cosa falsa);
  • se non opero la rettifica entro le 48 ore possono farmi pagare una multa dell'importo massimo di dodicimila euro.
Ora, io voglio sperare di aver capito male: perché se avessi capito bene si tratterebbe non soltanto di una norma liberticida, ma di una disposizione che in determinate condizioni costringerebbe i blogger a scrivere addirittura delle bugie; visto e considerato che tali sarebbero, a meno che non mi sfugga qualcosa, le rettifiche di circostanze che rispondono al vero.
Passi (si fa per dire) metterci il bavaglio: ma obbligarci a mentire, abbiate pazienza, non vi pare un tantino troppo?

La destra che avanza

A Gianfranco Fini sono serviti trentacinque anni per capire che il fascismo fu un male e quindici per rendersi conto che Berlusconi confondeva il consenso popolare con il diritto all'immunità assoluta.
Per capire che l'elezione di Nicole Minetti al consiglio regionale non è stata una grande idea, invece, Alemanno ha impiegato solo un anno e mezzo.
Sono ammirato: vuoi vedere che avanti di questo passo finiranno perfino per accorgersi delle cose mentre succedono?

23 settembre 2011

Perché quella lista non mi convince

Mettere alla gogna(*) pubblica delle persone perché si esprimono pubblicamente contro il riconoscimento dei diritti degli omosessuali pur essendo omosessuali mi pare un'operazione priva di senso.
Lo avrebbe, un senso, se quegli individui riuscissero in qualche modo ad ottenere per se stessi ciò che vogliono impedire agli altri gay: sposarsi in comune, adottare dei figli, entrare nell'asse ereditario del(la) compagno (a) e via discorrendo.
Siccome, però, i politici in questione quei diritti non li esercitano, al pari di tutti gli altri omosessuali, l'unica cosa che si può concludere è che le loro battaglie politiche si rivolgono in primo luogo contro loro stessi; che ai divieti -invero, a mio parere, odiosi- che cercano di perpetuare costoro si sottomettono per primi, senza colpo ferire e senza pretendere privilegi; che della loro omosessualità hanno fatto una questione privata, da esercitare nel segreto delle mura domestiche, esattamente come vorrebbero che facessero tutti gli altri, con ciò dimostrando -sia pure attraverso una posizione che personalmente ritengo aberrante- il massimo della coerenza.
L'ormai celeberrima lista dei politici gay e omofobi, quindi, può servire al massimo a dimostrare che i soggetti in questione sono degli autolesionisti.
Mi pare un po' pochino, sinceramente, per rivelare arbitrariamente al paese gli affari loro.
---
(*) A beneficio di chi ha avanzato riserve in proposito, nella circostanza per "gogna" si intende la rivelazione pubblica dell'orientamento sessuale di un individuo contro la sua volontà, e non la circostanza che si tratti di un orientamento omosessuale. Così, tanto per sgomberare il campo da equivoci.

La clemenza non c'entra niente

Mi rendo conto che si tratta di una posizione che molti definirebbero paradossale e provocatoria, ma credo che il dibattito sul tema dell'amnistia, che negli ultimi tempi è tornato nuovamente al centro dell'iniziativa politica radicale, sia stato abbondantemente superato dai fatti.
Il punto, allo stato attuale delle cose, non è stabilire se l'amnistia sia una misura effettivamente utile a risolvere gli annosi problemi della giustizia e delle carceri italiane, ma prendere atto che la stragrande maggioranza dei detenuti viene ospitata in strutture e con modalità del tutto illegali: e che quindi quei detenuti dovrebbero essere liberati immediatamente non in virtù di un provvedimento di clemenza (l'amnistia, appunto), ma in base al banale ragionamento secondo cui non è tollerabile che lo stato (lo stato, dico, non l'anonima sequestri) continui a tenerli segregati violando sistematicamente quanto stabilito dalla legge.
Ci si attrezzi subito per adeguare le condizioni dei detenuti alla legislazione vigente, allora: oppure, al limite, si modifichi quella legislazione legalizzando le condizioni disumane delle nostre carceri, ammesso e per niente concesso che ciò venga consentito dall'unione europea, dall'onu, dalla dichiarazione dei diritti dell'uomo e via discorrendo; altrimenti si prenda atto che lo stato italiano non dispone delle competenze minime che sono indispensabili per svolgere l'attività carceraria, ci si metta da parte e si rinunci ad esercitarla finché ciò non avvenga.
Se siete del tutto incapaci di operare come dovreste, allora liberi tutti, senza neppure bisogno dell'amnistia: è una questione di logica, di legalità e perfino di decenza.
La clemenza, abbiate pazienza, non c'entra niente.

22 settembre 2011

Generatore automatico di sottili figure retoriche su Vendola

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Sindaco Alemanno, permette una parola?

Egregio Sindaco Alemanno,
con la presente Le comunico che quelli come me -i quali rappresentano la maggior parte della popolazione romana- non sono soliti uscire di notte se non hanno alcun motivo lecito per farlo.
In ragione di ciò, non Le sfuggirà che quando emette un'ordinanza che proibisce a quelli come me di bere una birra o un bicchiere di vino dopo una certa ora della sera, Ella sottrae loro qualsiasi motivo lecito per andare in giro, costringendoli quindi a restarsene a casa.
Ne consegue, logicamente parlando, che durante la notte nelle strade di Roma rimangono solo coloro che, strafottendosene di fare due chiacchiere in compagnia, hanno un motivo illecito per uscire: i quali, specularmente a quanto sottolineato in precedenza, rappresentano una sparuta minoranza della popolazione romana.
A questo punto, ne converrà, quelli come me finiscono per trovarsi in una situazione piuttosto sgradevole: giacché quando sono costretti ad uscire di casa nottetempo per qualche necessità non attraversano strade pullulanti di persone intente a chiacchierare amabilmente tra loro, ma si trovano a dover passare in mezzo a una specie di deserto popolato unicamente dai pochi individui ancora in giro, vale a dire quelli che escono per delinquere; il che, ne converrà, mette in serio pericolo la loro -di quelli come me, intendo- incolumità.
Da tutto quanto precede, egregio Sindaco, consegue che a parere di chi scrive le Sue ordinanze per la sicurezza stanno trasformando Roma in una città sempre meno sicura.
Che ne dice, non sarebbe il caso di rifletterci un attimo?

22 settembre

Il 22 ottobre, mi segnalano, non il 22 settembre. E naturalmente hanno ragione. Lascio qua così com'è il post, ché non è mia abitudine nascondermi quando sbaglio. Il contenuto, va da sé, non cambia di una virgola, fatta eccezione per la tirata d'orecchi ai giornali, che oggi non avevano alcun anniversario da commemorare. Credetemi, ci penso -e ne parlo- da ieri sera, ed ero tanto convinto che fosse così che non ho controllato. Scusatemi.
---
Due anni fa un uomo affidato ai carabinieri e ai medici del servizio pubblico moriva ridotto così.
Evidentemente si tratta di una vicenda marginale, perché i giornali non se ne ricordano neanche per uno straccio di commemorazione buttata là tanto per buttarcela.
A me, invece, sembra uno dei fatti più dolorosamente significativi degli ultimi anni, secondo per importanza soltanto alla disinvoltura con cui molti -troppi- sembrano volersene dimenticare.
Sta di fatto, però, che senza memoria non può esistere lo stato di diritto, né tantomeno il senso di umanità che ne è il presupposto.
Ecco, per quel poco che vale da queste parti quella memoria è ancora viva: più viva, se possibile, di due anni fa.
Tutto qua.

21 settembre 2011

Voi seminate vento, gli altri raccolgono tempesta

Sarete contenti, adesso.
Avete accuratamente fatto in modo che gli animi si esasperassero oltre ogni limite: gli animi degli immigrati trattati come deportati e quelli della popolazione stremata da una situazione insostenibile.
Mi piacerebbe davvero pensare che quello che succede a Lampedusa sia il risultato di una politica sull'immigrazione miope ed ottusa: invece temo proprio che si tratti di una strategia costruita a bella posta per mettere italiani e stranieri su barricate contrapposte, per scatenare la solita guerra tra poveri, per soffiare benzina sul fuoco e infine ricavarne consenso promettendo sicurezza, pugno duro, tolleranza zero.
Chi semina vento raccoglie tempesta, dice il proverbio: invece voi il vento l'avete seminato, ma lasciate che a raccogliere la tempesta siano gli altri.
Non c'è che dire, siete dei geni.

Il governo dei sinonimi

Colpa dei media. E poi, a seguire, totale faziosità politica, esautorazione delle prerogative nazionali e democratiche degli stati, radicalizzazione della vita politica, valutazioni effimere, opinioni autorevoli ma non libri sacri, declassamento mediatico, valutazioni dettate dai retroscena, giudizi non affidabili, ingerenze politiche, valutazioni molto discutibili.
Per la serie: governeranno pure maluccio, ma come lo usano loro, il dizionario dei sinonimi e dei contrari, non lo sa usare nessuno.

20 settembre 2011

Generatore automatico di intercettazioni di racconti di imprese sessuali

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19 settembre 2011

L'aritmetica alternativa di Bossi

Facendo un giretto sul sito dell'ISTAT si può apprendere con una certa facilità che Italia nord-orientale e Italia nord-occidentale ospitano complessivamente 27.763.261 abitanti, dei quali 3.801.466 sotto i 14 anni e 2.934.839 sopra i 75.
Ciò varrebbe a concludere, giacché 27.763.261 meno 3.801.466 meno 2.934.839 fa 21.026956, che quando Bossi parla di milioni di padani pronti a fare la rivoluzione, spingendosi fino a quantificare l'ammontare esatto di detti milioni nella cifra di venti, intende dire che più o meno tutti i residenti del settentrione con un'età che consente lo scontro fisico, non importa se uomini o donne, simpatizzano per la Lega così convintamente al punto da essere disposti ad imbracciare le armi per ottenere la secessione.
Eppure mi era parso di aver capito che da quelle parti gli altri partiti, compresi quelli della sinistra, qualche votarello l'avevano racimolato.
Che dite, sono io che non so fare i conti o è lui che usa un'aritmetica alternativa?

18 settembre 2011

Generatore automatico di magliette da consigliere regionale

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17 settembre 2011

Cambiare tutto perché nulla cambi

1975, sui giornalini per ragazzi

2011, su internet
Per la serie: non è detto che disponendo di strumenti più sofisticati la gente diventi necessariamente più sveglia.

Il vero scandalo si chiama regime

Sarò sincero: quello che trovo davvero scandaloso non è la circostanza che uno vada con delle escort e rivendichi il diritto di farlo perché sono affari suoi, ma il fatto che il suo governo si sia reso protagonista di una vera e propria crociata contro la prostituzione, e più in generale di una politica sistematicamente impegnata a formulare giudizi morali sugli stili di vita delle persone.
Ne consegue che a mio parere il punto non sono le orge, ma il fatto che a noi venga proibito praticamente tutto mentre costoro rivendicano per se stessi il diritto di fare quello che vogliono senza essere giudicati, comportandosi come cittadini di serie A e retrocedendo tutti gli altri al rango di servi.
Questo, a casa mia, si chiama regime.
Ed è di questo, per come la vedo io, che dovremmo preoccuparci davvero.

16 settembre 2011

Generatore automatico di persecuzioni ai danni del premier

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Non aver la mania di abitare con me

Quando uno che da decenni ammannisce agli italiani il mito di se stesso come simbolo vivente di imperitura giovinezza, eterno vigore, prodigiosa vitalità, è costretto a difendersi dichiarando pubblicamente di essere un vecchio facoltoso che invita gente a cena pur di avere intorno qualche cristo che rida alle sue barzellette e lo ascolti cantare, vuol dire che il fondo del barile è stato prima raschiato, poi scartavetrato e infine consumato del tutto.
Per la serie: tristezza, per favore vai via.

15 settembre 2011

Il compromesso che fa la differenza

Il punto dolente, per come la vedo io, non è il fatto che Massimo D'Alema abbia segnalato l'esistenza della "sensibilità di un mondo cattolico che si sente urtato" dall'idea dei matrimoni gay: se così fosse potrebbe trattarsi non solo di una (corretta) constatazione dettata dal buon senso, ma addirittura del tentativo -sia pure espresso in modo velato- di mettere in guardia coloro che si battono per i diritti degli omosessuali contro le insidie che incontreranno lungo il cammino.
Il problema, secondo me, è il fatto che D'Alema si sia spinto ad aggiungere che con quelli che si sentono "urtati", è necessario addivenire ad un "ragionevole compromesso": il che equivale a dire, se non capisco male, che a suo parere la "sensibilità" del mondo cattolico non costituisce solo un ineludibile elemento di contesto del quale sarebbe bene tenere conto, ma anche e soprattutto un limite oggettivo all'entità delle richieste che possono essere legittimamente avanzate.
In altre parole, D'Alema non ha detto "tenete gli occhi aperti, ragazzi, ché questi vi faranno sputare sangue", ma si è spinto verso un'esortazione del tipo "se costoro, in ragione della cultura di cui sono intrisi, si sentono 'urtati' da voi, mi pare giusto che non rivendichiate dei diritti che pure vi spetterebbero in nome dell'esigenza di non disturbarli".
A me, personalmente, sembrano due istanze molto diverse tra loro: e mentre la prima mi pare un'indicazione strategica ispirata da un sano realismo, in quanto tale utile e perfino preziosa, la seconda ha tutta l'aria di essere un'affermazione politica difficilmente conciliabile, acrobazie a parte, con l'appartenenza ad un partito che si dichiara progressista.
Correggetemi (dico sul serio) se sbaglio.

14 settembre 2011

Non solo pur non, ma proprio perché

Immagino che questo post, così come alcuni dello stesso tenore, sarà sgradito a molti.
Nondimeno, mi corre l'obbligo di sottolineare che non sono d'accordo né con l'iniziativa dei due artisti napoletani che hanno confezionato un provocatorio maxiposter raffigurante il duce allo scopo di chiedere la chiusura della sua cripta di Predappio, né con la reazione del comune di Napoli, che ha disposto la copertura del manifesto con una striscia azzurra.
Tutto ciò, naturalmente, non solo pur non essendo fascista, ma proprio perché non sono fascista.
Chi vuole capire capisca.

13 settembre 2011

Settembre

Le case abbarbicate sul fianco della montagna parevano biscotti.
Gli venne in mente che da bambino gli piaceva contarle, avvolto nell'asciugamano con cui sua madre lo aveva aspettato mezz'ora a riva sgolandosi per farlo uscire dall'acqua.
Ricordò l'amaro del mare in fondo alla bocca, i capelli pieni di sale appiccicati alla fronte, il vento freddo che faceva accapponare la pelle delle gambe scoperte, la doccia della sera in piedi nella vasca, la cena in giardino col golfino di lana.
Per un istante pensò di regalarglieli, quei ricordi.
Poi mise la mano in tasca e sentì il duro dell'astuccio. Era ora di andare.
Salì in macchina proprio mentre iniziavano a cadere le prime gocce.
Una decina di chilometri e avrebbe dimenticato tutto.
Sent from my Blackberry®

12 settembre 2011

Generatore automatico di aiuti a famiglie disagiate

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08 settembre 2011

Come se il problema fosse la blasfemia

Il bello è che Sacconi si scusa preventivamente per la barzelletta a causa del fatto che si tratta di "un esempio un po' blasfemo", avendo ad oggetto delle suore.
Evidentemente il fatto che la storiella parli di donne violentate e precisi che l'unica ad essere stata risparmiata è stata quella che ha detto di no, con ciò sottintendendo che tutte le altre sono state stuprate perché hanno detto di sì, secondo il ministro è roba da ridere, per la quale non vale la pena di scusarsi.
Non so, a voi pare che se avesse sostituito le suore, che so io, con delle studentesse, ci sarebbe stato qualcosa di divertente?

07 settembre 2011

La cancellazione degli omosessuali

Diciamoci la verità: il fatto che la più seguita rete televisiva pubblica del paese abbia l'alzata d'ingegno di censurare una fiction nella quale ha luogo un matrimonio tra omosessuali è roba che sarebbe lecito aspettarsi in paesi come l'Iran.
Evidentemente la circostanza che in Italia i gay non possano sposarsi non basta più: occorre che l'argomento non venga neppure evocato, che sia del tutto espunto dal dibattito pubblico, che nelle case se ne parli il meno possibile.
Del resto, perché limitarsi a discriminare qualcuno quando puoi cancellarlo del tutto?

Non s'era detto che era dannoso?

Silvio Berlusconi, 5 marzo 2009:
E' dannoso per l'interesse di tutti noi che ci siano dei media che continuino a rappresentare la crisi come qualcosa di definitivo e di tragico.
Comunicato del PdL, 6 settembre 2011:
Il Consiglio dei Ministri si è riunito d'urgenza oggi, alle ore 18:40 a Palazzo Chigi e ha dato il proprio assenso a porre la questione di fiducia sulla "manovra" in discussione al Senato. Il ricorso alla fiducia è lo strumento regolamentare che consente una celere conversione del decreto-legge, come impone la gravità della crisi finanziaria internazionale.

06 settembre 2011

Né tantomeno pensate

A quanto mi risulta siamo l'unico paese al mondo nel quale l'ufficio stampa del governo si occupa non solo delle dichiarazioni, ma perfino dei pensieri del premier.
Manca solo che ci somministrino qualche precisazione sui sogni erotici, e poi siamo a posto.

05 settembre 2011

Due volte disabile

A quanto pare le cose stanno così: la legge prevede che il deambulatore di un disabile possa essere sostituito al massimo ogni otto anni, con la conseguenza che se il disabile stesso utilizza quel deambulatore (anche) per andare al mare, e quindi lo usura in un tempo più ridotto, non può averne uno nuovo prima della scadenza del termine.
Il che, a meno che non ci sia qualcosa che mi sfugge, equivale a dire che quel disabile, il quale di suo sarebbe disabile una volta sola, finisce per diventarlo due volte: primo, perché ha difficoltà di deambulazione; secondo, perché la legge non gli consente neppure di usare lo strumento con cui si sposta per andare dove gli pare.
Onestamente, mi pare troppo.

02 settembre 2011

Macchianera Blog Awards: la votazione finale

La novità è che su Macchianera sono uscite le nomination per i Blog Awards 2011: Metilparaben è candidato alla vittoria finale nelle categorie "Miglior sito o blog", "Miglior sito o blog d'opinione", "Sito o blog con la migliore grafica" (wow), "Miglior sito o blog politico".
A questo punto non vi resta che andare a questa pagina ed esprimere i vostri voti per la vittoria finale: va da sé che sarei oltremodo felice se doveste scegliere me.
Io, siccome votare per se stessi non è elegantissimo, ho scelto nell'ordine Piovono rane, Makkox, L'isola dei cassintegrati, Spinoza, Leonardo, L'Unità, Il disinformatico, Dave blog, Giallo zafferano, Gli spietati, Bad taste, Malafemmena, Vitaminic, E io che mi pensavo, Makkox, Ciwati, Il lodo Ligabue, Un giorno da pecora, Twitter, Dania, Le parole dell'Assurda, Estrogeni, UomoMordeCane, Daniele Luttazzi, L'isola dei cassintegrati, Volevo fare solo la photoeditor, In coma è meglio, Turisti per caso.
Saluti.

Caos? Quale caos?

La Bertolini dichiara che non mettere le mani nelle tasche degli italiani è nel DNA del centrodestra, e intanto Berlusconi rilancia sull'aumento dell'IVA, che però a parere della Brambilla porterebbe solo ad una contrazione dei consumi; Cicchitto e Quagliariello sbandierano l'inasprimento della lotta all'evasione, che tuttavia Berlusconi definisce un'iniziativa da "socialismo reale", mentre gli stessi personaggi che si battono ferocemente contro le intercettazioni ritenendole inaccettabili violazioni della loro privacy partoriscono l'idea di mettere online i redditi di tutti gli italiani e Capezzone trova il modo di sostenere che tutto ciò rappresenta "un'accelerazione liberale e riformatrice".
Hanno una bella faccia tosta, la stampa e l'opposizione di sinistra, a blaterare che il governo è nel caos, eh?

01 settembre 2011

Generatore automatico di manovre finanziarie

Istruzioni: fare refresh per ottenere una nuova manovra finanziaria

Puntini

Segregazione, percosse, bruciature da sigaretta, ferite con arma da taglio, psicofarmaci.
Per gelosia.
Adesso i soliti negazionisti accorreranno in massa e si sperticheranno a giurare e spergiurare che il femminicidio è un'invenzione, che quelli come me sono dei visionari in preda al delirio, che dai cosiddetti casi singoli non si può desumere un piffero.
Intanto i casi singoli si moltiplicano con straordinaria prolificità, come un virus, e finiscono per prendersi tutto lo spazio che c'è.
Come i puntini numerati della Settimana Enigmistica.
Solo che la figura che formano è così chiara che per vederla non c'è nemmeno bisogno di unirli.