
30 giugno 2009
Dal Lingotto ai Nuovi Democratici: “quelli che nessuno stava aspettando”

Il Madoff di Arcella
Che si parli di questo

il discorso cambia poco.
Lo so, lo so: adesso salterà fuori qualcuno (magari un po' incazzato, ché essere incazzati su questo blog negli ultimi giorni pare sia di moda, faccia figo, insomma conferisca al titolare dell'ira un certo charme, oltre a dare una forza insperata, peraltro non riscontrabile nel contenuto ma appunto soltanto nella forma, alle sue argomentazioni) a precisare che si tratta di due casi diversi, e che non si può paragonare uno che vende titoli a un altro che chiede soldi per sortilegi, filtri d'amore e stronzate simili.
Sta di fatto, però, che paragonare, mettere a confronto, trovare qualcosa in comune tra due fatti diversi è un'attività accattivante, senz'altro rivelatrice di qualcosa (che quel qualcosa, poi, sia più o meno importante, è un altro discorso) e soprattutto assai poco rassicurante: e si sa che da secoli è il bisogno di rassicurazione, non il desiderio di comprensione, che spinge molti individui a prepararsi una serie di caselline accuratamente circoscritte nelle quali infilare una per una le immagini e le situazioni nelle quali gli capita di imbattersi, in modo da poterle percepire immancabilmente come altro da sé e relegarle in un batter d'occhio nel mucchio delle cose che non fanno paura (brutta bestia, la paura, nevvero? Quando si ha paura si finisce perfino per pensare, il che, ne converrete, è la cosa poco rassicurante per antonomasia).
Finita la divagazione (che peraltro dovevo a qualche dispensatore di urla scomposte senza costrutto che ultimamente si è affaccendato a commentare da queste parti), torniamo al post.
Cambia poco, dicevo.
A quanto mi risulta, infatti, il buon Madoff prometteva rendimenti da capogiro, rispetto ai quali qualsiasi persona ragionevole avrebbe dovuto comportarsi esattamente come avrebbe fatto nel caso del (figlio del) mago di Arcella: dubitare (perdonate il breve ritorno nella divagazione, ma anche dubitare è poco rassicurante, e cosa volete farci se un rompicoglioni come me, anche in questo caso, non può esimersi dall'operare un paragone?).
Se questi truffatori da quattro soldi (anche Madoff, non solo il figlio del mago) avessero a che fare con persone che hanno la brutta abitudine di coltivare il dubbio, ci risparmieremmo un sacco di fastidi: tra i quali quello, assai penoso per la verità, di trovarci con qualche migliaio di persone sul lastrico intente ad inveire contro il rubagalline che li ha rapinati contando sulla loro coglioneria, e in qualche caso sulla loro voglia di approfittare, purchessia, di un vantaggio che pure non riuscivano a giustificare razionalmente in alcun modo.
Credere senza pensare: questo mi pare il guaio dei nostri tempi, alla faccia di tutti quelli che pretendono di riscontrarlo invece nella tendenza opposta, denominata alternativamente "pensiero debole", "scientismo", "fiducia cieca nella ragione" e chissà che altro.
La verità, amici, è che di questi tempi si pensa poco, e corrispondentemente si tende a credere troppo.
Contro ogni evidenza, oppure (che è peggio) facendo dell'evidenza una curiosa giustificazione del nostro (spesso irrefrenabile) stimolo a chiudere gli occhi.
29 giugno 2009
Schiarirsi le idee con l'aiuto dell'elefantino rosso..
Testa o croce

I casi di pedofilia a volte non arrivano nemmeno al 4% dei sacerdoti.Orbene, se l'italiano (il portoghese, nel caso di specie, ma fa lo stesso) ha ancora un significato, affermare che in certi casi la percentuale di pedofili tra i preti è inferiore al 4% equivale a dire che in altri casi quella percentuale viene superata, e quindi, grosso modo, a concludere che in media la quota di pedofili tra i sacerdoti si aggira intorno al 4%. Sottolineato che si tratta di una stima fornita da un cardinale, e non da uno dei soliti senzadio che si fa in quattro dalla mattina alla sera per mettere in cattiva luce la Chiesa, si rileva che in tutto il mondo operano attualmente circa 400mila preti cattolici, e che quindi, se la matematica non è un'opinione, dovrebbero essere in circolazione una cosa come 16mila sacerdoti pedofili. Non starò qui a sindacare se il numero appena calcolato, in assoluto, debba considerarsi alto o basso (anche se a me pare alto, ma questo è un altro discorso): quello che mi interessa, piuttosto, è impostare la questione in termini percentuali. Già, perché se la medesima quota fosse riscontrabile in altre categorie professionali, dovremmo concludere che in Italia ci sono circa 8mila avvocati pedofili, 12mila medici pedofili, 32mila insegnanti pedofili; più genericamente, circa 800mila tra i cittadini italiani, conteggiando i soli maschi di età superiore a 16 anni, sarebbero potenzialmente dei violentatori di minori. Roba da rabbrividire, evidentemente, ma mi rendo conto che sto divagando: sarete d'accordo, tuttavia, sul fatto che si tratta di un divagare tutt'altro che inutile, poiché dà l'idea della moltitudine di persone (e in questo caso di individui pericolosi) che può nascondersi dietro a un numerino apparentemente insignificante. Scherzi dell'aritmetica, si direbbe, ma è ora di tornare al punto. La stima del cardinale Hummes, tradotta in frazione (ricordate? è un'operazione che ci hanno insegnato alle scuole elementari, tanto per restare in tema), ci dice che un prete su 25 è pedofilo: e che, corrispondentemente, quando si porta un bambino in un oratorio, in una parrocchia o in un altro ambiente del genere, c'è una probabilità su 25 che il malcapitato possa ricevere delle molestie; se in quel posto c'è un solo prete, ovviamente, ché l'impietoso calcolo statistico prevede l'incremento di quella possibilità all'aumentare del campione selezionato, fino a configurare (statisticamente, s'intende) una vera e propria certezza qualora i sacerdoti, nel caso concreto, siano proprio 25. Insomma, traducendo gli aridi numeri in vivo linguaggio corrente, la stima del nostro amico cardinale (ripeto, non di un laicista incallito) ci suggerisce che portare un bambino in un posto dove ci sono una decina di preti significa regalargi una possibilità del 50% di ricevere degli abusi: una specie di roulette russa con tre pallottole su sei che farebbe impallidire, e di brutto, perfino il più sconsiderato giocatore d'azzardo. Tutto questo preambolo, eminenza, al solo scopo di porle una semplice domanda: siamo proprio sicuri che la comunità dei credenti debba sentirsi rassicurata dalle notizie che le ha dato?
Esorcismo omosessuale

Vi siete indignati quando qualcuno ha sostenuto che i gay sono malati?
Be', non avete visto ancora niente.
Già, perché qualche geniale esponente della Chiesa americana ha pensato bene di andare oltre questa semplice interpretazione scientista, e di spararla decisamente più grossa: gli omosessuali sono posseduti.
Ragion per cui, evidentemente, non debbono essere curati, bensì esorcizzati.
Mentre vi invito a cliccare qua per leggere coi vostri occhi la cronaca dello schifo che vi sto raccontando, mi prendo la libertà di sottoporvi un sintetico parere: invece di preoccuparsi di quelli che andrebbero guariti e di quelli che andrebbero liberati dal demonio, sono convinto che sarebbe il caso di iniziare a chiedersi se vi sia qualcuno che andrebbe arrestato.
Chiudendolo a triplice mandata.
Lezioni a luci rosse

Ciellini maledetti
La vicenda in breve: da anni in alcune scuole medie di Milano si svolge un progetto dell'Asl che porta operatori specializzati nelle classi per spiegare il sesso ai ragazzi e rispondere alle loro domande; qualche giorno fa una circolare dell'Asl ha stabilito che i suddetti operatori non dovranno più entrare in contatto diretto con gli studenti, ma si rivolgeranno agli insegnanti o ai genitori. Che poi spiegheranno tutto ai diretti interessati. Sorvoliamo per il momento sul genio necessario per ideare un sistema educativo in cui l'informazione inviata dall'unica persona che sa di cosa si parla, prima di raggiungere il destinatario, deve necessariamente essere filtrata da un intermediario incompetente col classico effetto "telefono senza fili". Sorvoliamo sul fatto che l'educazione sessuale indiretta è come invitare a cantare a scuola Aretha Franklin ma farla ascoltare ai ragazzi esclusivamente nell'interpretazione della maestra di scienze. Sorvoliamo anche su tutti i bellissimi momenti che caratterizzeranno sia la fase operatori-adulti - E questo è un preservativo. Serve a trattenere lo sperma. (Rumori di disapprovazione) (Ha detto sperma?) - A trattenere cosa? - Lo sperma. - Può smettere di dirlo, per favore? sia la fase adulti-ragazzi - E questo è un prsrvtv. Serve a trttnrlsprm. - A trattenere cosa? - Lo sprm. - Lo sperma? - Puoi smettere di dirlo, per favore? e veniamo al punto. Come sottolineato anche da un gentile ma cattolico commentatore in un altro post, gli operatori dell'Asl "hanno ricevuto il divieto perché hanno oltrepassato troppo il limite"**. Già a Maggio, infatti, il mai abbastanza citato settimanale Tempi, diretto dal mitico Luigi Amicone, denunciava gli eccessi del progetto in un articolo firmato da Rodolfo Casadei. Rodolfo Casadei, se non lo conoscete, ve lo spiego io leggendovi alcuni titoli tratti dalla prima pagina del suo blog: "Al Cairo uno sciagurato Obama"; "Se a torturare gli animali sono i musulmani Wwf e Greenpeace girano la testa"; "I comunisti hanno un problema col nucleare"; "Vauro censurato? Se l'è meritata, anche se la censura in sé è sbagliata". L'articolo del Casadei si intitola "Un innocuo sapore di fragola - Il sesso chiedi e gusta spiegato alle scuole medie". Inizia così. Strano posto, il territorio della provincia di Milano: se in una famiglia a una bambina capita di ritrovarsi sotto il banco a scuola un disegno pornografico con annessa legenda secondo la quale lei fa sesso a pagamento con suo fratello, quei genitori si vedranno portare via i figli perché non hanno esercitato a dovere la loro responsabilità di adulti. Se invece altri adulti insegnano a dei ragazzini di 13-14 anni come si pratica il sesso orale, spiegano che in caso di gravidanza possono ricorrere all’aborto senza parlare coi loro genitori o che l’età giusta per avere i primi rapporti sessuali è 15-16 anni, a questi adulti non succederà niente di male, anzi: lo Stato li pagherà per il loro lavoro, perché quello che stanno facendo si chiama, proprio così, “educazione sessuale”. Bisogna ammettere che è una disparità inammissibile. Ne ho un'altra. Strano posto, il territorio della provincia di Milano: se in un bar entra un ragazzo dall'accento meridionale che chiede se per cortesia gli potete cambiare cento euro, quel ragazzo si vedrà trattato come una specie di terrorista e la banconota sarà esaminata dall'intero staff più la donna delle pulizie. Se invece un armadillo attraversa la tangenziale est senza prima guardare a destra e a sinistra e viene investito da un tir a pedali, a questo armadillo non succederà niente di male, anzi: il datore di lavoro di mio zio lo pagherà in nero, perché quello che sta facendo si chiama, proprio così, "autolavaggio". Ma ovviamente sto scherzando. Casadei non è stupido come voglio farlo sembrare. Con il suo parallelo lui implicava delle cose molto acute e intelligenti: primo (banale), che insegnare il sesso ai quattordicenni è sbagliato; secondo (suggerito dal parallelo), che sottrarre i figli a qualcuno per un disegno sconcio invece è stato giusto; terzo (affinché quel parallelo abbia un minimo di senso), che in quel caso il problema era il fatto che i figli avessero delle idee sconce, e non il (forzatissimo) sospetto che il disegno fosse una testimonianza di abusi subiti. Ma come - dice Casadei - quando una bambina SA LE COSE DI SESSO la togliete giustamente ai genitori che non le hanno strappato gli occhi e le orecchie in tempo, - "Sesso a pagamento"? Chi ti ha insegnato queste cose? - L'ho sentito dalla maestra. - Quella troia! e ora lasciate che un branco di persone competenti insozzi i nostri figli con informazioni utili e chiare su qualcosa che comunque in un modo o nell'altro scopriranno a breve? Ma è assurdo. Questi sono compiti che devono essere lasciati ai genitori. - Papà, cos'è una troia? - E' una signora che si fa pagare per fare delle cose. - Come la mamma? Casadei continua: a quanto pare "fra le informazioni trasmesse ai ragazzi c’è pure il fatto che possono rivolgersi ai servizi sanitari per interrompere un’eventuale gravidanza senza parlarne coi genitori". Sì, lo so che è vero, ma sarebbe meglio se non glielo dicessimo. Anzi, sai cosa sarebbe ancora meglio? Se non gli dicessimo neanche che possono abortire. Sai le risate quando lo scopriranno troppo tardi. Ma il meglio arriva poco dopo: Una delle ossessioni degli adolescenti maschi, si sa, è la misura del membro: nelle domande l’argomento torna spesso. «Cosa succede se il membro maschile è molto lungo?», diceva per esempio una domanda. Risposta: «Non succede nulla, la profondità della vagina è sette centimetri, più in là non si va. Anche Rocco Siffredi ha a disposizione solo quello spazio». L’aver evocato il Rocco nazionale ha indotto domande improvvisate sull’argomento: ma come fanno i pornoattori a fare quello che fanno? E per di più senza il profilattico che voi ci state caldamente consigliando? Risposta: «Quello che vedete al cinema è un montaggio di immagini. Nessun rapporto dura così a lungo come fanno vedere. E l’eiaculazione avviene sempre fuori dalla vagina». Un tempo c’era chi bigiava la scuola per frequentare cinema a luci rosse, adesso non c’è più bisogno: vai a lezione ed è quasi la stessa cosa. Quasi? Non essere diplomatico, Rodolfo, diciamola tutta: è la stessa identica cosa. Nominare Rocco Siffredi o vederlo in azione su uno schermo largo dodici metri fa lo stesso effetto. E io leggendo che la vagina è profonda sette centimetri e che l'eiaculazione avviene fuori, ragazzi. Altro che YouPorn. -------- * L'ultima volta ho notato che alcuni lettori faticano a cogliere il sarcasmo e si offendono: tanto vale dargli un buon motivo. ** Quando oltrepassate il limite, ricordatevi di oltrepassarlo solo un pochino.28 giugno 2009
Piccolo Tributo a Michael Jackson
Palloncino clericale

27 giugno 2009
Non è più tempo per i vampiri

26 giugno 2009
Bipartitismo clericale

Mentre fantastico sulla possibilità che qualcuno tenti un colpo di mano predisponendo una lista-civetta (magari intitolata a San Pietro), e mi chiedo se sia previsto un ballottaggio, qualora uno dei due candidati non raggiunga al primo turno l'agognata soglia del 50% più un voto, vi invito a riflettere su un particolare: la religione non era quella che doveva unire il mondo in un afflato universale?
Sapete com'è, se non riescono a mettersi d'accordo neanche in 400...
Integralismo abortista

L'occasione mi è gradita per ribadire che farsi in quattro allo scopo di evitare che i giovani siano informati sulla contraccezione, fingendo al contempo che sia lontanamente ipotizzabile (oltre che auspicabile, ma questo è un altro discorso) fare in modo che si astengano dai rapporti sessuali, non vuol dire essere dalla parte della vita, ma al contrario significa essere favorevoli all'aborto. O meglio, per amor di precisione, significa essere favorevoli all'idea di porre le ragazze nelle condizioni di dover abortire, onde poterle mettere successivamente in croce a forza di rimproveri, anatemi e sensi di colpa.
Insomma, cari amici che censurate l'informazione sessuale nelle scuole con la scusa del vostro singolare concetto di sana sessualità, non posso fare a meno di dirvelo: levatevi dalla testa la fantasia di essere antiabortisti.
E soprattutto smettete di farlo credere a noi.
Torino, Lingotto, 27 giugno 2009
Messaggio - a reti unificate - dei Piombini democratici:
«Dopo settimane di attese e discussioni, dopo oltre 700 email e 80 contributi ricevuti, ci saremo da oltre 40 province italiane. Ci ritroviamo sabato 27 giugno, a Torino, Due anni dopo una delle più grandi promesse tradite della politica italiana degli ultimi tempi: il discorso del Lingotto. Un discorso pieno di promesse che non sono state mantenute, di intenzioni non corroborate dai fatti, di impegni non esauditi, di speranze destinate a finire in un cassetto. Lo abbiamo detto e scritto e più volte: non siamo una corrente, non ci interessa cercare la posizione più conveniente in vista del congresso. Noi siamo il Partito Democratico, e non vogliamo andare al congresso di questo partito per scegliere se consegnarlo a un leader della Margherita o a un leader dei Ds. Ci vediamo a Torino per lanciare un progetto: non il nostro progetto, ma quello del Partito Democratico, vero ospite d'onore. Un grande e moderno progetto di cambiamento e ricostruzione del centrosinistra italiano, della politica italiana, e dell’Italia. Negli ultimi tempi ci siamo visti, ci siamo letti, ci siamo scritti più volte. Sappiamo cos'abbiamo in comune: vogliamo un partito che sia veramente democratico, che sia laico e autonomo dalle chiese e dai gruppi di pressione, che sia moderno e all'altezza delle sfide che ci sono davanti, che sia di sinistra. Ci vediamo domani a Torino per mettere insieme le nostre idee, per confrontarci e costruire insieme il nostro progetto. I lavori saranno aperti da un saluto del sindaco di Torino, Sergio Chiamparino. Durante la mattinata, poi, ci concentreremo sul congresso che ci aspetta, sulla forma partito e il ruolo degli iscritti e dei circoli, sulle possibili modifiche da apportare allo statuto. Nel pomeriggio, invece, discuteremo di idee e proposte concrete per economia, diritti civili, comunicazione. Insomma: quale partito, quale congresso, quale paese intendiamo costruire. Il treno del cambiamento passa da lì, il 27 giugno. Dove noi tutti saremo. A domani dunque».
25 giugno 2009
Viaggio... Per il passaporto!

Uno di loro, anzi il migliore

Ne parlavo proprio l'altra sera, e ne parlavo più o meno così: che differenza c'è tra Berlusconi che sbraita contro i magistrati e il tizio a cui hanno fatto la multa per divieto di sosta, che se la prende col vigile e cerca di farsela togliere? Che differenza c'è tra Berlusconi che chiama Obama a gran voce destando lo sdegno della Regina d'Inghilterra, e quelli che parlano al cinema strafottendonese degli altri e mandandoli affanculo se si permettono di proporre un timido "shhh"? Che differenza c'è tra Berlusconi che si circonda di Previti, Mills, Ghedini e chi più ne ha più ne metta a togliergli le castagne dal fuoco, e gli italiani che danno due lire a un avvocato qualsiasi per fare ricorso contro le contravvenzioni, nella speranza che tra giudice di pace e prefetto decorrano i termini e possano evitare di pagarle? Che differenza c'è tra Berlusconi con Palazzo Grazioli pieno zeppo di escort che vanno e vengono, e le sfilate rombanti di SUV davanti ai bar di tutta Italia che dalle sette in poi iniziano a traboccare di spritz, gin lemon e mojito, con annesse mignotte e cocaina tirata nel parcheggio arrotolando cinquanta euro?
Nessuna, evidentemente: è semplicemente una questione di proporzioni.
Per cui, gente, converrete con me che Berlusconi ha ragione da vendere: gli italiani (o meglioalcuni italiani, anzi per dirla tutta la maggioranza degli italiani) lo vogliono così.
Berlusconi è uno di loro: per l'esattezza, quello che ha portato al massimo livello, trasformandola in un fattore strategico decisivo per acquisire il massimo del potere, la protesta becera contro il vigile urbano che ti ha fatto la multa.
Gli altri, quelli che non lo vogliono, tendono a dimenticarsene un po' troppo spesso.
Divide et impera

Così, qualche giorno fa, il capodelegazione della Lega Nord nella giunta regionale Lombardia e assessore al Territorio Daniele Boni definiva inammissibile che gli immigrati si radunassero nei giardinetti pubblici, e nel frattempo un paio di finanzieri italiani che se ne andavano a zonzo per Milano con l'auto di servizio avevano l'alzata d'ingegno di violentare una prostituta (rumena, s'intende, così come s'intende che per saperlo bisogna leggersi l'articolo, ché nel titolo non era evidentemente il caso di specificarlo).
Mentre rilevo en passant che Boni, a quanto mi risulta, non ha ritenuto di commentare la seconda notizia definendola intollerabile, vi giro una domanda decisamente angosciosa: al posto di un immigrato che vive a Milano sareste tranquilli ad uscirvene dai giardinetti separandovi dagli altri, oppure vi guardareste intorno con una certa circospezione?
24 giugno 2009
Dieci semplici regole
1 – Se è giovane, non va bene perchè è troppo giovane;
2 – Se non è così giovane, non va bene perchè non è davvero giovane;
3 – Se sta al suo posto, dovrebbe osare di più;
4 – Se osa di più, dimostra immaturità e impazienza;
5 – Se è parente di, “è parente di”;
6 – Se non è parente di, “ma chi cazzo è”;
7 – Se si esprime con proprietà tecnica, parla come i vecchi;
8 – Se usa un linguaggio meno ingessato, “ma come cazzo parla”;
9 – Se arriva dalla società, deve fare esperienza nel partito;
10 – Se arriva dal partito, è cooptato.
Via: qui.
La regola che conferma la regola

Secondo Don Antonio Sciortino, direttore del noto periodico, sarebbe infatti necessario un intervento esplicito della Chiesa, la quale dovrebbe pronunciarsi ufficialmente e condannare con fermezza la situazione di degrado morale nella quale è precipitata la politica del nostro paese.
Ebbene, siccome sono uno dei pochi che considera ancora l'onestà intellettuale qualcosa di più di un semplice ammennicolo di cui agghindarsi quando si esce a cena con gli amici, vi dirò come la penso: siccome gli interventi pubblici del Vaticano aventi ad oggetto le vicende politiche italiane mi sono assai sgraditi quando riguardano temi sui quali la Santa Sede esprime posizioni in disaccordo con le mie (leggasi eutanasia, fecondazione assistita, aborto, contraccezione e via discorrendo), non vedo perché essi dovrebbero incontrare il mio favore allorché esprimano, sia pure per grandi linee, punti di vista che personalmente condivido.
Trattasi, lo ribadisco, dei rappresentanti di uno stato estero: riterrei appropriato, pertanto, che le loro opinioni sulle vicende politiche del nostro paese le tenessero per sé.
Di qualsiasi vicenda si tratti.
Dalla lettera di Francesco ai peccatori..

"Avevo pensato a questa lettera come ad una missiva privata a te solo riservata. Ma ho poi pensato, che riferendosi a 'scandali', accuse pubbliche e pubbliche fantasticherie di dominio pubblico, fosse meglio che essa fosse pubblica, e pubblicata in un giornale che non è mai stato dedito né al gossip né alle minacce né al ricatto".Tralasciando il delirio di pubbliche, pubbliche, pubblico, pubblica e pubblicata il tutto in sole due righe, è noto che l'ex Presidente non sia mai stato un purista della lingua, la cosa che balza subito all'occhio è la frase "pubbliche fantasticherie di dominio pubblico". Ora, dopo un piccolo controllo - non che ve ne fosse bisogno - di "fantasticherie" menzionate dall'ex referente politico di Gladio (sua ammissione) non ne ho trovata traccia, a meno di non voler considerare tali le foto, le testimonianze rese ai magistrati, l'inchiesta stessa della magistratura di Bari (che fino a prova contraria altro non fa se non il lavoro a cui è preposta) e le affermazioni sull'utilizzatore finale propinateci da Ghedini che, più che difese, suonano come ammissioni. Continua Cossiga:
Ritengo che i giudizi sulla vita privata di una persona che non attengano alla funzione pubblica esercitata - e in particolare la vita eufemisticamente chiamata 'sentimentale' ma più esattamente 'sessuale' - debbano essere distinti dai giudizi politici.Delle due l'una: o come asserito più o meno ironicamente da Tabucchi, l'Italia è davvero un paese a statuto speciale, oppure il Presidente Emerito (conosciuto sul quotidiano Libero sotto lo pseudonimo di Franco Mauri) vuol darci ad intendere che, i festini, le minorenni, le escort e chi più ne ha più ne metta - anche volendo tralasciare il lato di dubbia moralità che ne esce - non rischiano di esporre un Premier ad ogni sorta di ricatto, rendendolo così inadatto a ricoprire in assoluta libertà il suo ruolo. Che poi il Premier in questione sia Silvio Berlusconi e che "assoluta libertà" non gli si addica, beh questo è un altro discorso..
E ancora:
1 - "Villa Certosa è indifendibile e penetrabilissima" si continua a dare per scontato che il punto focale sia che ciò che accade nel privato debba rimanere nascosto, il problema non sembrano essere i vari Topolanek in erezione che si aggirano tra nugoli di ragazze a malapena maggiorenni, quanto il fatto che si venga beccati sul fatto. In pratica: caro amico, continua a fare i porci comodi ma cerca di tenerlo nascosto..
2 - " Non mi consta che altri due sciupafemmine come Kennedy e Clinton abbiano mai chiesto scusa al loro popolo". Bene, a quanto pare all'ex compagno di partito di Buttiglione e Mastella (vedi UDR) consta male, celebre è infatti il discorso di Clinton in diretta tv - del quale qui trovate l'intera trascrizione - " mi assumo la completa responsabilità per le mie azioni sia in pubblico che in privato. Ed è per questo che stasera ho deciso di parlarvi... Questo costituisce per la mia persona un grave errore di giudizio e uno sbaglio personale di cui sono unicamente e completamente responsabile... Ho ingannato la gente, compresa mia moglie. Ne sono profondamente dispiaciuto." Se non sono scuse queste...
E su questa linea, due altri consigli: vendi Villa La Certosa, o meglio regalala allo Stato o alla Regione Sarda: è indifendibile e 'penetrabilissima'. Lascia anche Palazzo Grazioli, che ha ormai una fama equivoca. Fanne, ad esempio, la sede di rappresentanza ufficiale in Roma del Partito popolare europeo, e trasferisciti per il lavoro e per abitarvi a Palazzo Chigi: non ti mancano i soldi per renderlo meno kitsch e più confortevole. Non chiedere scusa a nessuno, salvo che ai tuoi figli, quelli almeno che hai in comune con Veronica. Non mi consta che gli altri due grandi sciupafemmine come Kennedy e Clinton abbiano mai chiesto scusa al loro popolo".
Ultimo ma non meno interessante:
Curiosa affermazione da parte di un ex Presidente della Repubblica e in quanto tale anche "capo" dei magistrati, sembrerebbe voler consigliare di usare i soldi pubblici per dare aumenti ai magistrati, non perchè lavorino di più al servizio dei cittadini, quanto per tentare di "ingraziarseli".
Al limite del buffo la chiosa finale, dove l'ex Ministro dell'Interno all'epoca del governo Andreotti III si proclama, quasi a fare tenerezza, un non più giovane figurante del teatrino della politica della Prima Repubblica.
Cerca un armistizio con l'Associazione nazionale magistrati: porta alle lunghe la legge sulle intercettazioni e quella sulle modifiche del Codice di procedura penale e da' ai magistrati un consistente aumento di stipendio... ...Ma questi, ben lo comprendo, sono soltanto consigli di un non piu' giovane figurante del teatrino della politica della Prima Repubblica. Con affetto ed amicizia. Francesco Cossiga".
A scanso di equivoci, mi preme ricordare che quel simpatico e bonaccione nonnetto, è lo stesso buontempone che propose al Ministro dell'Interno Maroni la sua soluzione per contenere il dissenso universitario nei confronti della legge 133/2008: evitare di chiamare in causa la polizia, ma screditare il movimento studentesco infiltrando agenti provocatori, e solo allora, dopo i prevedibili disordini, "le forze dell'ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale".
23 giugno 2009
TG1: Tele Giudizio 1
“Le smentite a ripetizione rivelano solo che abbiamo una classe politica nuova che non ha ancora assimilato il fatto che un politico è un uomo pubblico in ogni momento della sua giornata e che deve comportarsi e parlare come tale. […] Quattro anni fa, e cioè in tempi non sospetti, scrissi che la nomina di Giampaolo Sodano alla Rai nasceva dai salotti di Gbr, la televisione di Anja Pieroni. Oggi penso che se noi avessimo raccontato di più la vita privata dei leader politici forse non saremmo arrivati a tangentopoli, forse li avremmo costretti a cambiare oppure ad andarsene. Non è stato un buon servizio per il paese il nostro fair play: abbiamo semplicemente peccato di ipocrisia. Di Anja Pieroni sapevamo tutto da sempre e non era solo un personaggio della vita intima di Craxi. La distinzione fra pubblico e privato è manichea: ripeto, un politico deve sapere che ogni aspetto della sua vita è pubblico. Se non accetta questa regola rinunci a fare il politico”ma soprattutto
"io penso che l' opinione pubblica sia perfettamente in grado di giudicare come stanno le cose."Poi, evidentemente, ha cambiato idea. Vedi anche: qui.
Ci proviamo?

I dati Censis, amici, parlano piuttosto chiaro: alle ultime europee e amministrative quasi tutti gli elettori hanno deciso per chi votare guardando i TG e i talk show televisivi, mentre soltanto il 2 (dicasi due) per cento dei cittadini si è preso la briga di informarsi attraverso internet.
I risultati di questa situazione (per la verità decisamente penosa) sono sotto gli occhi di tutti: il nostro paese è in coda a tutte le classifiche mondiali sulla libertà di informazione, e diventa sempre più difficile, per i pochi che continuano a sviluppare qualche anticorpo al dilagante processo di trasformazione dei cittadini in telespettatori, reperire notizie, opinioni e punti di vista che non siano graditi al regime.
Delle due l'una: o ci rassegnamo e ci dedichiamo al calciomercato (il che, detto per inciso, mi dispiacerebbe assai, visto che sono della Lazio e sono piuttosto stanco di leggere sul giornale roboanti titoli sull'ingaggio di perfetti sconosciuti), oppure ci rimbocchiamo le maniche e facciamo quello che possiamo.
Ebbene, gente, quello che nel caso di specie possiamo fare è provare a fare in modo che la lotta per un'alternativa nella rete diventi una cosa seria: proprio per questo il 26 e il 27 giugno a Chianciano nascerà un'associazione radicale a difesa delle libertà digitali, per una democrazia che possa svilupparsi senza intermediazione (leggi propaganda) in ogni parte della società, e per una comunicazione online che riesca non solo ad informare, ma soprattutto a coinvolgere le persone.
Saranno due giorni (la sera del 26 e la mattina del 27) in cui cercheremo di togliere il dibattito sulle tecnologie digitali e su internet dalle mani dei tecnici riconsegnandolo non solo ai cittadini che usano la rete, ma più in generale a tutti coloro che hanno voglia di attivarsi nella società, ma trovano partiti ed istituzioni chiusi su se stessi e incapaci di rinnovarsi.
I lavori si svolgeranno presso il Centro Congressi Excelsior di Chianciano, Via Sant’Agnese (Piazza Italia) e inizieranno venerdi' 26 alle ore 21 per concludersi sabato 27 alle ore 12.Io sarò là sabato mattina per esporre un paio di idee sul mondo dei blog che mi frullano in testa da un po'.
Che fate, venite anche voi?
22 giugno 2009
Ah, mi perdoni, non avevo capito che lei è una baldracca

21 giugno 2009
APRIAMO L'AMBASCIATA ITALIANA A TEHERAN
Una bella storia italiana

20 giugno 2009
L'Italia del Tg1: chi l'ha vista?

- IRAN
- REFERENDUM
- INCIDENTE CON KITE SURF
- COMMENTI AL PORTO DI NAPOLI SUI "PIRATI"
- BRIVIDI PER L'ATTESA DEL PAPA DOMANI A S. GIOVANNI ROTONDO
- ABRUZZO, "VITA DA SFOLLATI"
- CONCERTO PER L'ABRUZZO
- SOMALIA E MINACCE DI AL-QAEDA
- ATTACCO IN IRAQ
- PEDOFILI SU INTERNET (SOLO Lì? PER IL TG1 Sì)
- PROCESSO MEREDITH
- FATTUCCHIERE DI VICENZA CHE HANNO SPILLATO 260.000€ A UNA CHE AVEVA IL "MALOCCHIO"(MA ESITONO ANCORA?!)
- GLI ALBERGHI IN SARDEGNA (E NON MANCA MAI L'INVIATO, IL SUPER ABBRONZATISSIMO CHE CON I NOSTRI SOLDI FA I SERVIZI SOLO NELLE METE DI VILLEGGIATURA!)
- VACANZE IN PULLMAN (L'ABBRONZATO S'E' BEN GUARDATO DAL SEGUIRE QUESTO SERVIZIO)
- GLI ITALIANI AI FORNELLI (SERVIZIO NON MOLTO IMPEGNATIVO: IL GIORNALISTA ROMANO VA SUA VIA DEL CORSO E CHIEDE LA PAGELLINA SUI PROPRI PIATTI AI PASSEGGIANTI)
- CACCIA ALLE BALENE
- OBAMA IN CARTONE ANIMATO
- SPORT
Cosa non troverete al Lingotto sabato 27 giugno [di Oleg Curci]

- - nessuna canzone popolare ne mi fido di te ...ad Ivano Fossati e Jovanotti è stato interdetto l'accesso nella provincia di Torino dalle 23 di venerdì 26
- - nessun brano del Piccolo principe ne stralci di film caldi d'africa
- - palchi rotanti e tavolette invisibili per discorsi memorabili
- - nessun vecchio che fa il giovane ne giovani vecchi
- - nessun congresso nel congresso in corridoio
- - nessuna votazione per alzata di delega...al limite si alza il gomito...ma solo sabato sera e senza guidare
- - nessun discorso che inizi con :" Vi porto il saluto del....improvvisamente assente per motivi istituzionali.."
- - non troverete Red Tv nemmeno YouDem...al limite Giacomo Cariello ed il suo ammasso di cavi e valigia, mamma e cagnolino....
No (tuoi) comment

Han perso le parole..

19 giugno 2009
Puntiglio laicista

Ci sono, purtroppo, anche situazioni, mai abbastanza deplorate, in cui è la Chiesa stessa a soffrire per l’infedeltà di alcuni suoi ministri. È il mondo a trarne allora motivo di scandalo e di rifiuto. Ciò che massimamente può giovare in tali casi alla Chiesa non è tanto la puntigliosa rilevazione delle debolezze dei suoi ministri, quanto una rinnovata e lieta coscienza della grandezza del dono di Dio, concretizzato in splendide figure di generosi Pastori, di Religiosi ardenti di amore per Dio e per le anime, di Direttori spirituali illuminati e pazienti.
Insomma, gente, avete capito?
Smettetela, una buona volta, di rilevare con quell'antipatico puntiglio le mancanze dei preti che stuprano i bambini: piantatela, scassacazzi che non siete altro, di perseguirli, di denunciarli, di processarli e, se del caso, di metterli in galera.
Sappiate chiudere un occhio, con cristiana disinvoltura, sulle colpe di questi sacerdoti, e beatevi piuttosto (questo sì, che è importante) del fatto che ce ne siano degli altri, i quali non sono avvezzi a simili pratiche e costituiscono pertanto degli esempi luminosi di ardente amore divino.
Questo, dice Ratzinger, giova alla Chiesa.
Lasciar correre.
E guardate che stavolta l'ha detto lui, mica un laicista come me.
Referendum elettorale: istruzioni per l'uso

1. Primo quesito: premio di maggioranza alla lista che ottiene il maggior numero di voti e innalzamento della soglia di sbarramento (Camera dei Deputati). 2. Secondo quesito: premio di maggioranza alla lista che ottiene il maggior numero di voti e innalzamento della soglia di sbarramento (Senato). 3. Terzo quesito: abrogazione delle candidature multiple.Al momento vige il cosiddetto Porcellum (la legge elettorale definita “porcata” da Calderoli, suo autore). Si tratta di una legge elettorale con premio di maggioranza attribuito su base nazionale alla Camera dei Deputati e su base regionale al Senato (dove viene “vinto” dalla lista o coalizione che riceve il maggior numero di voti). I primi due quesiti hanno il fine di eliminare il collegamento tra diverse liste per evitare che il premio di maggioranza (pari al 55%) sia attribuito alle coalizioni e non alle singole liste. Se vince il SI’: A. il premio sarà attribuito alla singola lista più votata; B. l’innalzamento dello sbarramento renderà necessario che le liste raggiungano un consenso minimo del 4% alla Camera e dell’8% al Senato. La lista più votata otterrà la maggioranza dei seggi e le altre liste una rappresentanza di minoranza proporzionale ai voti presi, a patto che sia superato lo sbarramento. Poiché, inoltre, restano in vigore le norme relative all’indicazione del “capo della forza politica”, sulle schede ci sarà un unico simbolo, con un solo nome, per ciascuna lista. Il terzo quesito mira all’abrogazione delle candidature multiple: il candidato eletto in più circoscrizioni, con la legge attuale, deve scegliere uno solo dei seggi in cui è stato eletto, aprendo la strada ai candidati NON eletti, di “subentrare” nei seggi cui l’eletto rinuncia. Se il candidato eletto nei seggi X e Y rinuncia al seggio X, favorisce il primo dei non eletti nel seggio Y, se sceglie Y, favorisce il primo dei non eletti nel seggio X. Questo sistema, attualmente, riguarda circa un terzo dei parlamentari. Conseguenze della vittoria del SI’. Il sistema elettorale come modificato dal referendum indurrebbe i soggetti politici a perseguire la costruzione di un unico raggruppamento, aprendo in Italia una prospettiva bipartitica e riducendo fortemente la frammentazione. Inoltre l’eliminazione di composite e litigiose coalizioni imporrebbe una notevole semplificazione lasciando comunque un diritto di rappresentanza anche alle forze che non concorrano per ottenere la maggioranza dei seggi ma che superino gli sbarramenti. Ho sentito molti detrattori del referendum affermare che se passasse, Berlusconi non avrebbe più il puntello della Lega Nord e sarebbe definitivamente libero di fare ciò che vuole. A questi faccio notare che ogni volta che la Lega ha avanzato le proprie richieste al Pdl, Berlusconi ha concesso il proprio appoggio in cambio di altro appoggio per le proprie istanze. In altre parole, per fare un esempio, il Pdl vota il federalismo e la Lega in cambio vota le leggi vergogna sulla giustizia, sulle intercettazioni, sulla riforma dell’ordinamento giudiziario, sul Lodo Alfano. Mi pare che Berlusconi GIA’ faccia ciò che vuole. A tutti quelli che analizzano il referendum pensando all’attuale situazione politica, infine, ricordo che una legge elettorale non si valuta pensando agli odierni equilibri e alle attuali contingenze, ma guardando in prospettiva. E ricordo che siccome tutti abbiamo detto che la vigente legge elettorale, la “porcata” appunto, non ci piace, l’unica concreta possibilità di cambiarla che abbiamo a disposizione è il voto SI’ al referendum. SI VOTA DOMENICA 21 e LUNEDI’ 22 GIUGNO 2009. N.B. resterebbero comunque le liste bloccate. Gli ideatori del referendum hanno detto che non era tecnicamente possibile formulare un quesito per abrogarle (il referendum può solo abrogare una legge o parte di essa, non può “proporre”).
18 giugno 2009
Adesso, usateli

Io non so, e non voglio sapere, se scopate, quanto scopate, con chi scopate: però vi consiglio di usarli, i preservativi, in barba ai crociati che vi ammanniscono le loro idiozie sul peccato e la riproduzione naturale, agli imbecilli che vi lusingano a forza di "che vuoi che succeda, ci sto attento io", ai coglioni che "non ho mai fatto il test ma non sono né gay né tossico, figurati se l'ho preso".
C'è gente che ha dato il fritto, per fare in modo di mettere quei distributori nella vostra scuola.
Voi che ne dite: è il caso di sprecare tanto lavoro?