«Il piacere delle piccole cattiverie ci risparmia più di una cattiva azione». (Proverbio cinese)
«Certo, se tu non credi all’esistenza di Dio, come posso aiutarti, sorella mia? Come puoi trovare qui quello che cerchi? Non posso accogliere tutti, posso solo dare una esperienza che puoi trovare ridicola o rivelatrice di qualcosa. Vuoi portarlo avanti? Coraggio! Non sarai mai sola. Il Signore ti donerà tanta Grazia quanta Croce. Vuoi abortire? A volte Dio si fa conoscere attraverso storie di aborto, attraverso lo strazio e il nonsenso che ti invade dopo aver fatto quella scelta. Forse tuo figlio si vuole donare per salvare te, permettendoti di conoscere il tuo Padre che ti ama tanto. Ma sarai tu a pagare il conto: sappi che se ti stai illudendo di avere una vita normale dopo questa scelta, sei vittima di un inganno. Avrai una non-vita. E questo non è un punto di vista religioso. E' un fatto medico. La sindrome post abortiva non perdona. Prova a fare ricerche con questo nome». (La quercia millenaria)
Ma cosa hai linkato? Qui non si legge niente...
RispondiEliminaimmagino tale profondo pensiero sia stato partorito (scusate ma nn ce l'ho fatta a trattenermi!) da chi l'ha sperimentato sulla sua pelle...well, io ho abortito per liberissima scelta personale 10 anni fa, e di 'sta sindrome neanche l'ombra...vivo tranquilla senza assolutamente nessun rimorso o simili; forse non sarà carino o rispettoso da dire ma x me è come se avessi dimenticato - bada bene NON rimosso, senza alcuno sforzo o traumi di sorta; sarò mica anormale????? ;)
RispondiEliminaSembra un discorso da predicatore medioevale.
RispondiEliminaE' allucinante !!
Sono esperienze troppo profonde epersonali x parlarne col rischio di banalizzarle...il rispetto x la vita e la consapevolezza che essa non ci appartiene totalmente fino al punto di negarla non sono cose che si possono spiegare, ma si hanno scritte nel cuore e beato chi ce l'ha!!Io mi sono trovata nella condizione di poter abortire un feto malformato col consiglio dei medici, ma se ho fatto una cosa buona nella mia vita è stata quella di seguire il mio istinto a dare la vita e non a negarla, sapendo che posso decidere tante cose, ma non chi ha diritto a nascere e chi no! Io sono contenta che mia madre non mi abbia abortito! E voi? La vita è Vita!!!
RispondiElimina"La vita è Vita!!!"
RispondiEliminaE la dignità della persona umana, naturalmete, un optional...
Certo, salviamo la dignità dell'essere umano... facendolo fuori. Bello! Complimenti a chi per guarire una malattia fa fuori il malato. Se a uno di voi pensatori arriva una ischemia e si istupidisce, allora la madre gli spari, così è un idiota di meno a scrivere su questo blog. Ma in che schifo di mondo credete di vivere?
RispondiEliminaA te che proprio oggi hai saputo che quella gravidanza così accolta, quel bambino già così amato, quel sogno che custodivi dentro di te, ha dei problemi, problemi seri. A te il mio ricordo… della disperazione di quella sera. Delle lacrime che uscivano da sole, niente e nessuno fungeva da barriera. Il dolore straziante, lacerante, quasi già un rimpianto… e la domanda che bruciava, ti toglieva il fiato. Una domanda senza risposta…. Che faccio? Cosa faccio, mio Dio?
RispondiEliminaIo sono già morta. Che sia per un aborto terapeutico, che sia per un bambino nato morto, che sia per una perdita spontanea, una parte di me, è già morta con lui.
Cosa faccio? Nessuna risposta dona più sollievo di un’altra. Sei in un labirinto senza vie d’uscita, ti giri affannosamente alla ricerca di una luce, ma niente. Il buio più totale, la tua devastante solitudine, dove neppure chi più ti ama al mondo, tuo marito, o un altro figlio, possono entrare. Sola. Sola col tuo dolore, e con la tua coscienza, e la tua maternità frustrata, devastata, negata. Il tuo corpo trasformato, pronto, accogliente, diventa una bara. Il futuro sognato, immaginato, si sgretola, non esiste più, torna la quotidianità… la tua prima rinuncia.
Cosa fa una persona normale, con una vita normale, quando si trova di fronte ad un dramma come questo? Come si può decidere della propria vita e di quella del proprio figlio così? Di fronte ad un medico che spesso non sa accompagnare il dolore di una madre, di una famiglia, che anzi spinge per una decisione o per l’altra… la decisione che solo il nucleo interessato può prendere, e a volte la sola donna, assumendosi anche il rischio di essere sola in questo.
Cominci a proiettarti, nella speranza di poter decidere in un modo o in un altro, usando la tua fantasia…. Un incubo….Immagini di tenere questo figlio, e ti vedi già, rinchiusa in un ospedale a vita, con tuo figlio come un vegetale… per tutta la tua vita, sempre così. Oppure ti immagini di abortirlo, e già ti vedi con gli incubi notturni di tuo figlio ancora vivo chiuso in un sacchetto della spazzatura… poi ti immagini di andare avanti, e di farlo nascere già morto… lo sforzo, il dolore, tutto inutile.
Cosa faccio? Cosa faccio? E se tu rivolgessi a me questa domanda? Cosa potrei risponderti?
Ti direi: amica mia, coraggio. Ho vissuto il tuo stesso dolore. Alla fine sono stata ripagata abbondantemente, ma questo strazio l’ho vissuto tutto, senza risparmiarmi nulla, per tanti lunghissimi mesi. Come posso dare una risposta “umana”, la risposta che darebbe una persona qualsiasi? Io mi sono appoggiata a quella poca fede che ho acquisito nel corso della mia vita. Un bel giorno ho sentito parlare di Dio, e ho deciso di approfondire la conoscenza.
Oggi potrei dire che Lui mi ha voluta e scelta e mi ha attirata a Lui. Come posso dire: se non te la senti, abortisci… quando questo Dio mi ha insegnato ad amare la Vita in qualunque forma si presenti? Come posso dire che per me l’aborto è minore di un altro dolore, quando vedo in esso la più grande, nascosta, forma di morte che una donna si possa dare da sola? Posso solo capirti, amarti come sei, nella tua fragilità di essere umano, nella tua paura, nella tua solitudine. Posso abbracciarti e consolarti, invitarti a dare un nome al tuo bambino, dirti di pregare assieme a Lui perché il Signore ti doni di nuovo la Pace. E una vita nuova. Ma non posso nasconderti la verità. Cioè che nel cercare la tua vita, puoi trovare la morte. E invece nell’accogliere una situazione di morte, puoi trovarci la vita.
Sembra una cosa senza senso, persino crudele. Ma di persone che hanno fatto entrambe le scelte ne ho conosciute tante. Ho sentito donne, che hanno rinunciato al proprio figlio, dire che se tornassero indietro, lo terrebbero com’è… devo dire la verità: non ho mai sentito una mamma che ha accolto il suo figlio malato, dire: “vorrei che morisse”. Mai. Sono donne che vivono per un respiro, per un sorriso di quel loro grandissimo amore. Io non riesco ad essere imparziale.
Come può una persona che è riuscita a vivere nella pace una situazione terribile come era la mia quando mi si è presentata, stare zitta? Mi viene voglia di gridarlo dai tetti: Dio non dona mai una sofferenza più grande di quella che le tue spalle possono sopportare!!! Dio permette che la sofferenza ti tocchi per consentirti di conoscerlo, di guardare a Lui!
Cristo è risorto dai morti! La tua morte, la tua Croce può diventare gloriosa, se ti appoggi a Lui, se gli permetti di assumere su di sé il tuo dolore, se lo vivi con Lui! La morte è stata vinta1 Gesù l'ha vinta! La tua morte di questo momento, è già stata vinta in Cristo, per mezzo di Cristo. Siamo tutti già morti, ma viventi per Dio in Cristo Gesù. "In realtà non sono più io che vivo, ma Cristo che vive in me", diceva S. Paolo. "Offrite i vostri corpi come sacrificio vivente a lui gradito". Voi mamme di questo mistero, siate degne di gestare nuovamente Cristo Crocifisso... le benedizioni scenderanno a pioggia su di voi, è ESPERIENZA DI TUTTI COLORO I QUALI HANNO ACCOLTO LA VITA PER POI RESTITUIRLA A DIO! Non è una cosa senza senso! Non è un accanimento! Non è egoismo! Non è la stessa cosa allungare la mano su tuo figlio oggi! E non solo perchè precludi a Dio la possibilità di operare un miracolo, ma perchè non puoi tu farti signore della vita e della morte. Un altro lo è! Questa signoria non ti appartiene... ma Dio ti dà ogni strumento spirituale perchè tu possa vivere la tua storia oggi.
Certo, se tu non credi all’esistenza di Dio, come posso aiutarti, sorella mia? Come puoi trovare qui quello che cerchi? Non posso accogliere tutti, posso solo dare una esperienza che puoi trovare ridicola o rivelatrice di qualcosa. Vuoi portarlo avanti? Coraggio! Non sarai mai sola. Il Signore ti donerà tanta Grazia quanta Croce. Vuoi abortire? A volte Dio si fa conoscere attraverso storie di aborto, attraverso lo strazio e il nonsenso che ti invade dopo aver fatto quella scelta. Forse tuo figlio si vuole donare per salvare te, permettendoti di conoscere il tuo Padre che ti ama tanto. Ma sarai tu a pagare il conto: sappi che se ti stai illudendo di avere una vita normale dopo questa scelta, sei vittima di un inganno. Avrai una non-vita. E questo non è un punto di vista religioso. E' un fatto medico. La sindrome post abortiva non perdona. Prova a fare ricerche con questo nome.
… “Sei tu che hai creato le mie viscere e mi hai tessuto nel seno di mia madre. Ti lodo, perche’ mi hai fatto come un prodigio; sono stupende le tue opere, tu mi conosci fino in fondo.
Non ti erano nascoste le mie ossa, quando venivo formato nel segreto, intessuto nelle profondita’ della terra. Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi e tutto era scritto nel tuo libro; i miei giorni erano fissati, quando ancora non ne esisteva uno.
Quanto profondi per me i tuoi pensieri, quanto grande il loro numero, o Dio; se li conto sono piu’ della sabbia, se li credo finiti, con te sono ancora.
SALMO 139 (La Sacra Bibbia)
ECCO, TANTO PERCHE' LE CITAZIONI DI ALTRE NON VANNO ESTRAPOLATE, SOPRATTUTTO SENZA IL CONSENSO. ABBI IL CORAGGIO DI METTERE TUTTO L'ARTICOLO, E FORSE APPAIONO PIU' CHIARE QUELLE 10 RIGHE APPARENTEMENTE COSI' ASSURDE. E COSA C'E' DI ASSURDO NEL VISSUTO PIENAMENTE UMANO DI UNA MADRE, E NEL COMBATTIMENTO, NELLA SCELTA? PROVA AD OBIETTARE SUI MIEI PENSIERI, SACROSANTI COME I TUOI, ORA.
se per te è lo stesso obietto io..."Ma sarai tu a pagare il conto: sappi che se ti stai illudendo di avere una vita normale dopo questa scelta, sei vittima di un inganno. Avrai una non-vita. E questo non è un punto di vista religioso. E' un fatto medico. La sindrome post abortiva non perdona."
RispondiEliminaquesto come lo chiami? io, terrorismo psocologico; tu, come? anatema, maledizione, colpevolizzazione..il fatto è che voi nn vi fate i c..i vostri, ma assurgete dalla vostra condizione, dalla vostra fede (che dovrebbe essere un fatto moolto privato), dal vostro particulare ad un immenso, globale generale: "guarda che è così, tu nn lo capisci, ma ti assicuro che è così", senza elevarvi che ognuno di noi, intendo i 6mld di esseri umani che popolano qs pianeta, ha una sua coscienza che se x caso è diversa dalla vostra nn significa che sia sbagliata. voi (come tutte le religioni e le sette; anzi, no: forse gli ebrei sono meno invadenti, ma potrei sbagliarmi) avete la vostra parola che deve essere parola x tutti..se è un fatto medico (che tipo di fatto? è linguaggio specialistico "fatto medico"?), dovrebbe verificarsi ogni volta, no? (quindi io mi sto illudendo e sto vivendo una non-vita a qs punto; bello, nn mi conosci e già sai di me più cose di quante ne sappia io; e poi si parla di miracoli...) ma forse, la scienza medica nn è un scienza esatta, come invece lo è la religione...solo i vostri pensieri, le vostre opinioni sono sacrosante&intoccabili; quelle degli altri no..parafrasando Orwell, "tutti gli umani sono uguali, ma alcuni umani sono più uguali degli altri".
No, non è la fede a decidere tutto, nè le sette o altri deliri che ti vengono in mente. Io parlo di un fatto medico. E del fatto che tu te ne freghi di aver ucciso la tua creatura, l'unica spiegazione che dò, è nel nome con cui ti firmi. Quello spiega tutto. Si può essere sufficientemente "black", da arrivare ai massacri atroci che si leggono ogni giorno sui giornali e non provare il minimo senso di colpa, (tipo l'omicidio del piccolo Tommaso, tipo altre cose che magari ti avranno fatto orrore viste in tv, ma tra le tante cose ci sono milioni di creature ancora nel grembo delle madri che vengono smembrati e uccisi in nome della "dignità umana"... ma che inganno pauroso! ... quindi, in un certo senso, il fatto che tu mi contraddici per me è irrilevante, soprattutto di fronte a delle vere madri realmente disperate per la perdita di un bambino che desideravano con tutto il loro cuore. Detto ciò, lascio per sempre questo blog, che, ricambiando i vostri complimenti è assolutamente terrificante per lo Spirito. Mi copro col Sangue di Gesù e vi auguro di conoscere un tale grande Amore da piangere su quello che scrivete ogni giorno. Gloria a Dio, che è un Dio buono e che mi permette di gioire di un figlio handicappato più di quanto avresti gioito tu per un figlio sano. Che Dio ti perdoni e che tu possa essere (davvero) felice. Buon Natale.
RispondiEliminacontinui a non capire, e la cosa né mi sorperende né mi preoccupa..mi spieghi per piacere cos'è un "fatto medico"? vorrei una definizione precisa, quasi da dizionario, ok? fatto medico, sinonimo per caso di fatto oggettivo? evento puntualmente verificabile? non mi sembra proprio...inoltre, continuo a rimarcarti la differenza, senza imbarcarmi in battaglie filosofiche/teosofistiche ecc ecc: io rivendico, come essere umano, il diritto di pensare e vivere la MIA VITA secondo il mio pensiero, nn certo secondo il tuo o di chi altri si voglia. non pretendo assolutamente che il mio lifestyle sia valido per altri, ma che che possa averne invece pari dignità, cosa che invece voi NON riconoscete; il vostro insegnamento "non giudicate se non volete essere giudicati" lo usate come ogni cosa a vostro piacimento. io nn giudico le tue scelte, o le scelte di altri, proprio perché sono personali, e dettate dal proprio vissuto che è univoco e indiscutibile, per certi versi. ma PRETENDO lo stesso trattamento dagli altri. qualcuno che mi dice che a causa della mia scelta la mia vita sarà una non-vita, che io mi illudo, cosa fa se non giudicare (secondo il suo metro, poi)? e se io facessi la stessa cosa con te? se io ti dicessi che la tua è una scelta egoistica, che hai sacrificato all'altare del tuo dio, del tuo ego, la vita di una persona? cosa mi diresti? mi daresti della pazza, dell'illusa ecc ecc, vero? che nn ho capito niente della vita e di tutto ciò che significa.. "il fatto che tu mi contraddici per me è irrilevante"..e figurati per me, cara...siete voi che avete 'sta smania di evangelizzazione..anche se nn ti serve, ti assicuro della mia buona salute, sia fisica che mentale. e a proposito, il mio nick è semplicemente il titolo di una bellissima canzone, che probabilmente nn conoscerai, che è tutto il contrario di ciò che il titolo fa presupporre; inoltre, è un modo per tenere un feeling con una personcina, un cosa di famiglia, direi :)
RispondiEliminaNo, io non ti sto giudicando, .... mi dici come ti chiami? almeno l'iniziale! Non ti giudico, te lo garantisco. Scrissi quell'articolo in risposta a una domanda che mi fece una persona: "Tu hai fatto una scelta di fede. Ma se venisse una persona non credente, in attesa di un bimbo malato, che tipo di risposta daresti?". Dissi a questa persona: "Non posso dare una risposta non di fede, sarebbe uno snaturarmi. Non posso, per rispetto al suo ateismo, omettere quello che è una verità incarnata nella mia vita. Non lo è nella sua? La rispetto. Ma se lo chiede a me, parlo io. Se lo chiede a chi non ha fede, ha la risposta che vuole". Ora, se rileggi quell'articolo dopo questa premessa, si capisce il conflitto che leggi.
RispondiEliminaQuando parlo di "fatto medico", parlo di ciò che gli psicologi hanno validato come una risultante al post-aborto. Depressione, ansia, disturbi bipolari, difficoltà a concepire nuovamente, smottamento ormonale, attacchi di panico, e quant'altro. Non è "la" regola, ma è la stramaggioranza dei casi, pur se con delle varianti. Mi spiego: nelle persone ad esempio non credenti, i disturbi possono essere molto modesti al punto da essere trascurati, rimossi, o "sublimati" con altre cose: il sesso? le dipendenze (fumo, alcool, droghe), lo shopping compulsivo, lo stordimento da discoteca, il cambiare continuamente partner alla ricerca di emozioni? Può darsi uno di questi, può darsi nessuno...
Nelle persone credenti, invece, il conflitto aumenta, perchè all'amore per Dio, di pari passo va una presa di coscienza, che non è il pensiero ereditato da altri come fossero marionette. E' che quel seme innestato in te col Battesimo, un seme che trae vita e principio dall'Amore, se viene annaffiato (quindi se sei credente e praticante) diventa una pianta, la tua coscienza SA discernere il bene e il male, e riesci a riconoscere come male oggettivo il sopprimere la vita altrui. Perchè? Perchè riconosci Dio solo come autore della vita e a nessuno è permesso decidere l'inizio o la fine. Questo comprende anche la fecondazione artificiale, infatti.
Ora veniamo alla mia vita: credi davvero che io abbia scelto di salvare la vita a mio figlio per egoismo personale, o per idolatria (idolatria? Verso Dio? Adorare Dio è il cuore del cristianesimo, adorare altre cose è idolatria).
Io ho fatto tutto quanto possibile a livello medico (senza ovviamente scadere MAI nell'accanimento) per regalare al mio bambino, la cosa per me più amata assieme alle sue sorelle, una possibilità di vita. Ho usato dei mezzi messi a disposizione dalla vita, e secondo il libro biblico del Siracide, da Dio stesso: "Onora il medico, poichè anche il Re ha bisogno di lui per la sua salute". Quando i medici mi dissero che non c'era più nulla da fare, ho accettato che mio figlio probabilmente sarebbe morto. Lo avrei partorito morto. Non ho scelto di eliminarlo prima "tanto deve morire", non volevo essere io a decidere quando e come. Sempre perchè considero i miei figli come un dono di Dio,... sono chiamata a custodirli, a gestarli, a partorirli, a crescerli con amore, e a lasciarli liberi di essere cosa Dio desidera loro siano. Io mi sono messa come strumento. Ho pregato il mio Padre Celeste con tutte le forze. Come Gesù nel Getsemani ho detto: "Padre, se puoi fai il miracolo di restituire la vita a questa creatura. Ma se i tuoi progetti sono altri,sia fatta la tua volontà". Questo mi ha dato tanta pace. Vedi che non ti voglio evangelizzare per forza, ma è la mia esperienza, posso semplicemente donartela così come è, senza edulcorarla, senza pretendere un applauso, ma i fatti sono questi, cosa altro potrei raccontare? Ti voglio testimoniare che ho provato PACE nell'attendere anche la morte del mio bambino, e questa pace non proveniva da me, è stato Dio a regalarmela, è stata la fede in LUi, il sapere che comunque sarebbero andate le cose, io potevo continuare a vivere perchè mi sentivo amata come figlia, infinitamente.
Io non so perchè dieci anni fa tu hai fatto questa scelta, e non desidero assolutamente giudicare. Però immagina una mamma che desidera totalmente vedere il suo bambino (e guarda che non era il primo era il terzo! quindi non c'era fanatismo o isteria in questo desiderio, era proprio vedere in lui un dono, comunque lui fosse), e sapendo che è talmente malato che morirà, lo accompagna fino alla fine, non ne decide la morte anticipata. Per due motivi: 1)perchè il credere in Dio mi fa indubbiamente credere nel miracolo (che poi è pure successo!!! ed ecco perchè ne parlo) 2) perchè se a una delle mie due figlie sane, viene diagnosticata una malattia mortale, io non le butto nell'immondizia, non le uccido, ma le accompagno con amore fino all'ultimo secondo nel loro percorso di sofferenza... la vita va vissuta sempre!
Contro due persone che hanno scelto l'eutanasia di fronte a malattie inguaribili e che hanno fatto tanto scalpore, ce ne sono milioni che accettano il loro stato e si concedono il lusso di benedire Dio o di condurre una vita il più possibile ricca e piena secondo quello che gli è possibile fare. HO conosciuto persone che sono morte di cancro, benedicendo il Signore... dei santi. Questo è possibile.
Forse nessuno ti ha mai annunciato l'amore di Dio per quella che tu sei... perchè è proprio così che Dio ti ama. Oppure hai conosciuto solo preti "stronzi" (perchè ce ne sono, chi dice di no?).
Io mi ero allontanata dalla Chiesa dopo la cresima, facevo la mia vita. Le mie storie con uomini, usavo tutto quanto era nelle mie possibilità per sfuggire da tante cose, dalle mie sofferenze famigliari... sono stata una bellissima ragazza, non mi era difficile fare questo.
Poi ho conosciuto Gesù. E mi ha cambiato la vita. Mi ha dato la pace e l'amore che cercavo dentro gli uomini senza poterle trovare. In quel momento ho potuto amare davvero in modo disinteressato quel ragazzo così semplice, che oggi è mio marito e che un tempo non avrei manco considerato.
Vorrei poter sentire in quello che scrivi la pace, la quiete dello spirito, e non questa rabbia inespressa che invece colgo. Mi piacerebbe conoscerti anche per scusarmi dei toni aggressivi di ieri... ho sentito usare la mia vita e ciò che ho scritto per farne del sarcasmo... io ho totale rispetto di chi mi racconta la sua storia, e questo mi ha inasprita. Ma io sono anche altro, e sono sicura anche tu. Nel mio sito c'è un numero di telefono e spesso rispondo io. Se vuoi, chiamami, così capiamo chi siamo senza dare spettacolo in questo posto. Ciao, buona domenica.
Sabrina.
"Se a uno di voi pensatori arriva una ischemia e si istupidisce, allora la madre gli spari, così è un idiota di meno a scrivere su questo blog."
RispondiEliminaTu continui a scrivere....
http://rassegnastampa.totustuus.it/modules.php?name=News&file=article&sid=2583
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