Eugenia Roccella sul Secolo d’Italia:
«I Dico, così come la biotecnologia, introducono una “rottura” tra noi e noi, tra l’uomo e le sue radici».
Argomentazione apparentemente logora, quella delle radici, eppure ancora di gran moda.
E’ in base ad essa che sempre più spesso, nelle serate estive, qualcuno propone di andare tutti insieme a ballare la pizzica e la taranta, per riscoprire le comuni radici culturali e provare tutti insieme sensazioni di sconosciuto appagamento.
Sarà che ognuno ha le radici che ha, oppure, più probabilmente, quelle che si merita.
Io, da parte mia, continuo a guardare alle biotecnologie con interesse, a sostenere che le coppie di fatto dovrebbero avere gli stessi diritti delle altre, a declinare gli inviti estivi per la pizzica e per la taranta.
Ci vada la Roccella, a ballare scalza.
Io me ne sto a casa a sentire i Clash.
Da salentino, mi accodo al fastidio per la recente moda della pizzica (e a proposito, dopo Epitaph e Moonchild io propongo anche 21st Century Schizoid Man).
RispondiEliminaPerché no? Proposta accolta.
RispondiEliminaBenefattore :))
RispondiEliminaTroppo buono.
RispondiEliminaPosso dissentire? Da neofita della pizzica e taranta (non sono una pulzella ma ai tempi miei non si usavano), solo molto tardivamente ho ritrovato delle "radici" forse a lungo rinnegate, e in cui non ho trovato appagamento ma "passione". Non sono fanatica di alcunché per cultura, mentalità, DNA forse e so che intorno al ritrovamento di certe "tradizioni" si fa un gran commercio, non sono un'ingenua! Ma una pizzica a piedi scalzi me la farei. Sulle coppie di fatto però la penso esattamente come te, nonostante la pizzica. Vi consiglierei di leggere il breve romanzo di Angelo Morino (un torinese! al di sopra di ogni sospetto) "Rosso Taranta", dove con grande sagacia si trovano accostamenti, consonanze e vicinanze non improbabili tra le "tarantate" e gli omosessuali. Mi fermo qui però e vi saluto perché non é il luogo e il momento giusto per approfondire. Ciao a tutti da Giulia.
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