Echi cinematografici

Dal Corriere.it:

Pensioni, tensione sullo scalone.

Questo post è stato pubblicato il 02 luglio 2007 in . Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

2 Responses to “Echi cinematografici”

  1. Esegesi della metafora

    Il senso della metafora si coglie e si consuma nei primissimi istanti del filmato. I marinai con i sacchi sulle spalle, che evidentemente rappresentano il potere, si dileguano ben presto. E con essi il tesoretto (i sacchi), portato agilmente e con estrema leggerezza fuori campo cinematografico, ovvero sottratto alla vista del contribuente. Il fatto che dei marinai, ripresi di spalle, non si scorga il volto e anzi sembrino scherzare tra loro, e la loro agilità nel saltare, quasi, lo scalone, sono paradigma, appunto, dell’intoccabilità del potere (vuoi di destra vuoi di sinistra) e della loro totale estraneità a ciò che, nella finzione scenica, sta per accadere.
    Quello che segue non è che l’eterna resa dei conti tra le parti sociali (già analogamente descritta nella Corazzata Potemkin, seppure per altri scopi narrativi), che infatti scocca alle 12 in punto, facile citazione di Mezzogiorno di fuoco: il bambino in carrozzella (i lavoratori dipendenti che piangono per la scomparsa delle loro pensioni) e la mamma, che con fatica salgono lo scalone aiutati dal sindacato Kevin Costner, giunti alla sommità vedono, loro malgrado, sciolgersi drammaticamente il patto tra generazioni, mentre il sindacato e la Confindustria sono troppo occupati a scambiarsi pungenti scortesie. Il bambino precipita, indifesi e malcapitati viaggiatori, tra cui altri marinai (i lavoratori precari) soccombono nello scontro a fuoco nel mezzo dello scalone, la cui ascesa risulta per essi simbolicamente impossibile (e qui si noti il contrasto con i primi marinai del tutto risparmiati dalla sparatoria, e il parallelismo dei fardelli, che qui ricadono con pesantezza sui loro corpi esanimi). Infine l’uomo occhialuto rappresenta il debole governo attuale, ostaggio impotente prima e poi platealmente sotto l’implacabile mira di un Andy Garcia/Almunia che tiene ben salda la carrozzella ai piedi dello scalone.

    ricky

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  2. Fantastico! Io, però, di fighi come Kevin intorno al tavolo sullo scalone pensionistico non ne vedo proprio. Che uomo, ammazza tutti i cattivi e salva il bambino. Nel nostro caso l'unico bambino che ci si cura di salvare è il governo Prodi.Bambino nel senso di incapacità di agire, non certo per innocenza.

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