La gallina fa l'uovo e al gallo fa male il culo

PROBLEMA

Il candidato consideri che i principali quotidiani online hanno deciso di presentare nel modo che segue il discorso preparato da Joseph Ratzinger per il suo intervento alla Sapienza:

Corriere della Sera:


La Repubblica:


La Stampa:


Il candidato consideri altresì che detto discorso, pubblicato integralmente da diversi giornali, contiene -tra gli altri- i seguenti passaggi:
Di fronte ad una ragione a-storica che cerca di autocostruirsi soltanto in una razionalità a-storica, la sapienza dell’umanità come tale – la sapienza delle grandi tradizioni religiose – è da valorizzare come realtà che non si può impunemente gettare nel cestino della storia delle idee.
(...)
Ma verità significa di più che sapere: la conoscenza della verità ha come scopo la conoscenza del bene.
(...)
Differenziandosi dalle filosofie neoplatoniche, in cui religione e filosofia erano inseparabilmente intrecciate, i Padri avevano presentato la fede cristiana come la vera filosofia, sottolineando anche che questa fede corrisponde alle esigenze della ragione in ricerca della verità.
(...)
Se però la ragione – sollecita della sua presunta purezza – diventa sorda al grande messaggio che le viene dalla fede cristiana e dalla sua sapienza, inaridisce come un albero le cui radici non raggiungono più le acque che gli danno vita.
(...)
Che cosa ha da fare o da dire il Papa nell’università?
Invitare sempre di nuovo la ragione a mettersi alla ricerca del vero, del bene, di Dio e, su questo cammino, sollecitarla a scorgere le utili luci sorte lungo la storia della fede cristiana e a percepire così Gesù Cristo come la Luce che illumina la storia ed aiuta a trovare la via verso il futuro.
Dica il candidato, alla luce di tali affermazioni da un lato, e del modo in cui sono state presentate dai giornali dall'altro, se sia davvero il Papa a doversi lamentare della censura.

Questo post è stato pubblicato il 17 gennaio 2008 in ,,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

18 Responses to “La gallina fa l'uovo e al gallo fa male il culo”

  1. Cari Amici, il Pontefice non ha bisogno del mio appoggio. Occorre però,avere il coraggio di riconoscere che il Papa è l'ultimo dei giacobini:in effetti è l'unico che parla di Uguaglianza, Fratellanza e Libertà. Altri parlano di egoismi,di rivendicazioni, di denari e/o di mercato. C'è a chi basta. A me piacerebbe qualcosa di più. Ciao a tutti.

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  2. Troppo prudente, l'esimio commentatore sopra.

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  3. I passi da te segnalati, considerati nel contesto di tutto il discorso, non hanno proprio nulla di censorio o di dittatoriale. Il Papa a invitato tutti ad ascoltare la Chiesa e a non far finta che non esista solo perchè è una voce con 2000 anni di storia! Mi pare logico che in funzione della sua esperienza abbia tutto il diritto ad essere quantomeno ascoltata!
    Anche perché, teoricamente il diritto ad essere ascoltato dovrebbe essere di tutti...

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  4. ... scusa, forse ti sei dimenticato la parte in cui da cui si nota la vera censura...

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  5. Affermare che la scienza dovrebbe ricercare Dio è un attentato alla laicità. Rigiratela come vi pare, ma Dio, per la scienza, è una perdita di prezioso tempo.

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  6. Anonimo, il punto è che nel suo vocabolario la parola "ascoltare" equivale ad obbedire.

    A prescindere dal culto che si professa bisogna comunque modellare la propria vita alla tradizione cristiana cattolica, perchè SOLO la chiesa possiede la verità ultima.

    Altrimenti si mette a rischio addirittura il bene stesso dell'umanità e la pace tra i popoli, dice.

    Allora riflettiamo: posso, in quanto non cristiana, vivere secondo la morale che mi appartiene o mi è consentito solo se questa non cozza con il cristianesimo, pena lo spauracchio della distruzione del genere umano?

    Perchè nel secondo caso mi pare non solo una dittatura ma pure una dittatura giustificata con una petizione di principio alquanto spudorata.

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  7. Con tutto il rispetto, ma hai tagliato un passaggio fondamentale del discorso. Infatti il testo originale recita così: “Che cosa ha da fare o da dire il Papa nell’università? Sicuramente non deve cercare di imporre ad altri in modo autoritario la fede, che può essere solo donata in libertà. Al di là del suo ministero di Pastore nella Chiesa e in base alla natura intrinseca di questo ministero pastorale è suo compito mantenere desta la sensibilità per la verità; invitare sempre di nuovo la ragione a mettersi alla ricerca del vero, del bene, di Dio […]”
    ...per favore, almeno citiamo correttamente! Senza tagliare le parti "scomode"!

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  8. Nell'impossibilità di poter parlare all'Università la Sapienza di Roma con la garanzia che non vi fossero contestazioni, il Pontefice vi ha platealmente rinunciato, cogliendo l'occasione per denunciare il clima di intolleranza che si era ingenerato a seguito dell'invito a lui rivolto.
    Sua Santità Benedetto XVI ha così provato su di sè, come anche tanti semplici cittadini - oggi e nel passato - cosa significa il rifiuto della tolleranza come strumento di confronto.
    I liberi pensatori non possono che condannare questo, come ogni altro evento, in cui il dialogo e la tolleranza soccombono di fronte all'intolleranza ed all'arroganza di ogni dogmatismo.
    Ci si piò soltanto augurare che ciò che oggi è accaduto al Papa, più che una sterile e pretestuosa polemica, diventi un momento di riflessione sulla strada delle libertà di tutti, le cui tappe sono il dialogo, la chiarezza, la tolleranza ed il rispetto: cioè i cardini del libero pensiero, che esprime le sue idee con la forza della ragione, ripudiando le ragioni della forza.

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  9. nell'impossibilita di andare alla sapienza' gia che voleva fare qualcosa' poteva andare a portare un po di conforto agli ammalati ai metalmeccanici in sciopero a vedere come veramente stanno le cose a napoli e alla fine pregare pregare per tutte vittime delle guerre.Ho l'impresione che queste cose la disturbino.allora meglio fare passerelle con ermellini e orpelli vari.

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  10. E' solo questione di EDUCAZIONE! Di cui carenti sono la squadriglia autrice di tale comportamento incivile, deludente, razzista e INGNORANTE.
    Qualcuno più che frequentare L'ATENEO, potrebbe e dovrebbe, frequentare un propositivo corso di Galateo.

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  11. Sono sempre più convinto che tutta questa storia sia stata montata ad arte. Il vittismo che sta manifestando la Chiesa per voce di Ruini è inquietante esattamente quanto la "solidarietà" dimostrata dall'intera cast..ehm classe politica e giornalistica. Prevedo tempi duri per la laicità (non che prima fossero tempi migliori eh..)

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  12. Bello il concetto intermittente della democrazia dei clericali. Non vi aderiscono, ne' nel loro tristo statarello teocratico ne' fuori, sono maestri di censura (chi si è inventato l'indice dei libri proibiti?), hanno sempre condannato il libero pensiero e la modernità, salvo poi invocarla (a sproposito) quando sembra loro che fa comodo.
    Chiagne e fotti, si diceva della chiesa.
    In democrazia ci si scambiano idee e critiche. Chi pretende di sentenziare sul mondo e sulla politica, chi pretende di partecipare alla vita pubblica e al tempo stesso pretende di non poter esser criticato è un disonesto.
    Disonesto (e digiuno dei concetti base della democrazia) è anche chi scambia il diritto alla critica per intolleranza. La cosa piu' comica della storia: il pensiero del papa, che parla a reti unificate tutti i giorni a tutto il mondo, sarebbe stato "censurato"...incredibile.

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  13. Non intervengo quasi mai nei commenti del mio blog. Mi accingo a farlo, perché leggere un cattolico che dà del razzista agli altri merita almeno una riflessione. Appena smetto di ridere, giuro, scrivo qualcosa.

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  14. Meno male che non vuole imporre la fede, allora dovrebbe incominciare a stare zitto visto che l'Italia è uno stato che non ha nulla a che vedere con il Vaticano.

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  15. Quando il Papa parla di cercare la verità, e di arrivare a conoscere Dio, lo fa invitando a usare la ragione (senza riduzionismi: come se la scioenza sperimentale fosse l'unico modo di conoscere razionale dell'uomo). Dio lo conoscono miliardi di persone in tutto il mondo e lo hanno conosciuto gli uomini di tutti i tempi (a cominciare da Platone e Aristotele).
    San Paolo, scrivendo ai Romani (1,18 ss), li avvisa anche delle conseguenze di un cecità verso la verità:
    "In realtà l'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell'ingiustizia, poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha loro manifestato. Infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l'intelletto nelle opere da lui compiute, come la sua eterna potenza e divinità; essi sono dunque inescusabili, perché, pur conoscendo Dio, non gli hanno dato gloria né gli hanno reso grazie come a Dio, ma hanno vaneggiato nei loro ragionamenti e si è ottenebrata la loro mente ottusa. Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti e hanno cambiato la gloria dell'incorruttibile Dio con l'immagine e la figura dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.
    Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi, poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore.
    Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s'addiceva al loro traviamento. E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d'una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno, colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cu-pidigia, di malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori, maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa."

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  16. "gli autori di tali cose meritano la morte"... ma che bel messaggio.

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  17. Questo papa afferma in ogni occasione che la ragione e la scienza, senza il calore della fede non valgono nulla.
    Quest'uomo ignora del tutto il principio della RECIPROCITA' che sta alla base della Giustizia. Costui viene per imporre la sua morale, fatta di assenza di dubbi.
    "Il dubbio non è piacevole, ma la certezza è ridicola. Solo gli imbecilli son sicuri di ciò che dicono". (Voltaire)

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  18. Temo che, più che altro, i redattori delle testate non abbiano proprio capito l'astrusità del papapensiero.

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