Nonsense

Gianfranco Fini tuona: «Welby è cosciente, non può chiedere di morire. Chi assecondasse la sua volontà sarebbe un omicida». Mentre mi domando come Piero potrebbe chiedere di morire se non fosse cosciente, corro compulsivamente a consultare Wikipedia alla voce “nonsense”: «Il termine “nonsense” deriva dall’inglese e significa letteralmente: senza senso. Ciònonostante, spesso ci si riferisce ad un concetto od una intera proposizione per indicare che potrebbe non avere significato dal punto di vista del significante, piuttosto che del significato. Talvolta ci si riferisce ad un’idea chiamandola un nonsense, intendendo che la scelta effettuata non è ben ragionata e ponderata; in questi casi la parola “nonsense” diventa sinonimo di follia». Si tratta quindi di attribuire a Fini, alternativamente, il vezzo di essersi voluto esibire in un sottile calembour, oppure la disgrazia di essere stato vittima di improvvisa follia; nell’indecisione, una certezza rimane: se Welby fosse stato incosciente, avrebbe senz’altro affermato che non si può staccare la spina di una persona incapace di esprimere la propria volontà. Ha proprio ragione Piero quando dice: «Io credo che si possa, per ragioni di fede o di potere, giocare con le parole, ma non credo che per le stesse ragioni si possa “giocare” con la vita e il dolore altrui».

Questo post è stato pubblicato il 07 dicembre 2006. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

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