Delle due l'una

Nella migliore delle ipotesi (sic) siamo al cospetto di una monaca bugiarda (Catechismo della Chiesa Cattolica, art. 2476(1)) che si fa pagare per mandare in galera un innocente (Catechismo della Chiesa Cattolica, art. 2536(2)); nella peggiore, di un frate che contravviene all'obbligo della castità (Catechismo della Chiesa Cattolica, art. 2337(3)) stuprando una suora (Catechismo della Chiesa Cattolica, art. 2356(4)), e per difendersi non si fa scrupolo di infamarla rilasciando dichiarazioni a un giornale (Catechismo della Chiesa Cattolica, art. 2494(5)).
Fate un po' voi.

(1) 2476. Falsa testimonianza e spergiuro. Un'affermazione contraria alla verità, quando è fatta pubblicamente, riveste una gravità particolare. Fatta davanti ad un tribunale, diventa una falsa testimonianza. Quando la si fa sotto giuramento, è uno spergiuro. Simili modi di comportarsi contribuiscono sia alla condanna di un innocente sia alla assoluzione di un colpevole, oppure ad aggravare la pena in cui è incorso l'accusato. Compromettono gravemente l'esercizio della giustizia e l'equità della sentenza pronunciata dai giudici.

(2) 2536. Il decimo comandamento proibisce l'avidità e il desiderio di appropriarsi senza misura dei beni terreni; vieta la cupidigia sregolata, generata dalla smodata brama delle ricchezze e del potere in esse insito. Proibisce anche il desiderio di commettere un'ingiustizia, con la quale si danneggerebbe il prossimo nei suoi beni temporali.

(3) 2337. La castità esprime la raggiunta integrazione della sessualità nella persona e conseguentemente l'unità interiore dell'uomo nel suo essere corporeo e spirituale. La sessualità, nella quale si manifesta l'appartenenza dell'uomo al mondo materiale e biologico, diventa personale e veramente umana allorché è integrata nella relazione da persona a persona, nel dono reciproco, totale e illimitato nel tempo, dell'uomo e della donna. La virtù della castità, quindi, comporta l'integrità della persona e l'integralità del dono.

(4) 2356. Lo stupro indica l'entrata con forza, mediante violenza, nell'intimità sessuale di una persona. Esso viola la giustizia e la carità. Lo stupro lede profondamente il diritto di ciascuno al rispetto, alla libertà, all'integrità fisica e morale. Arreca un grave danno, che può segnare la vittima per tutta la vita. È sempre un atto intrinsecamente cattivo. Ancora più grave è lo stupro commesso da parte di parenti stretti (incesto) o di educatori ai danni degli allievi che sono loro affidati.

(5) 2494. L'informazione attraverso i mass-media è al servizio del bene comune. La società ha diritto ad un'informazione fondata sulla verità, la libertà, la giustizia e la solidarietà. Il retto esercizio di questo diritto richiede che la comunicazione nel suo contenuto sia sempre vera e, salve la giustizia e la carità, integra; inoltre, nel modo, sia onesta e conveniente, cioè rispetti scrupolosamente le leggi morali, i legittimi diritti e la dignità dell'uomo, sia nella ricerca delle notizie, sia nella loro divulgazione.

Questo post è stato pubblicato il 08 marzo 2008 in ,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

3 Responses to “Delle due l'una”

  1. stando al post sotto, comunque sia, non c'è sod-dis-fa-zio-ne

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. ...il Cattorgasmo della Chiesa Cattolica!

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