Su Avvenire di oggi Andrea Natali, ginecologo alla Macedonio Melloni di Milano, commenta così l'iniziativa dell'Associazione Luca Coscioni sulla prescrizione della pillola del giorno dopo a chi se l'è vista rifiutare dal servizio pubblico:
Non basta una prescrizione fatta al bar o in un ambulatorio se non si sa chi si ha davanti: non è rispettoso per la persona.Suggerirei sommessamente al Dottor Natali di fare mente locale sui tanti medici di pronto soccorso che si rifiutano non soltanto di prescrivere la contraccezione d'emergenza, ma perfino di incontrare le donne che la richiedono, affidando all'infermiere di turno, o peggio a un cartello vergato a mano e appeso alla bell'e meglio da qualche parte, l'incombenza di comunicare la propria indisponibilità a chi chiede il loro aiuto. Dopo questa riflessione, chissà, potremmo anche prendere in considerazione l'idea di discutere su ciò che è rispettoso per la persona e ciò che non lo è. Saluti.
Il loro concetto di rispetto è: io ti rispetto, però tu devi fare come dico io e ti devi sottomettere. Bah!
RispondiEliminaIo suggerirei un'altra cosa al Dottor Natali... Ma molto sommessamente.
RispondiEliminava bene la pillola, solo non capisco perchè si dovrebbero intasare i pronto soccorso più di come sono già
RispondiEliminama mi facciano il piacere e vadano a parlare di rispetto da altre parti!
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