Ora, io non so che intenzioni abbiano i genitori del piccolo Davide Marasco, nato con la Sindrome di Potter e attualmente ricoverato presso l'Ospedale Pediatrico «Giovanni XXIII» di Bari; magari vogliono davvero che prosegua le terapie, e se così fosse, essendomi pronunciato sin dall'inizio sulla necessità che siano loro a scegliere, non avrei nulla da dire.
Cionondimeno, le indicazioni con le quali il Tribunale di Bari ha accompagnato il provvedimento che ha restituito loro la potestà genitoriale è un piccolo capolavoro di ipocrisia:
«Continuare a prestare la massima collaborazione nei confronti dei sanitari aderendo a tutte le indicazioni che saranno loro impartite, con l'avvertenza che in caso di inottemperanza potranno essere adottati nuovamente nei loro confronti provvedimenti limitativi della potestà genitoriale».In altre parole, i termini della vicenda sono i seguenti: vi restituisco la potestà su vostro figlio, e quindi la libertà di scegliere cosa ritenete meglio per lui, purché scegliate come vi impongo di scegliere.
Il che equivale a dire che non ve la restituisco affatto, quella libertà, o meglio (peggio, per essere onesti, molto peggio) fingo di ridarvela, togliendomi di torno tutti i rompicoglioni che mi schiamazzavano intorno e al tempo stesso lascio sospesa la minaccia di togliervela di nuovo se non fate esattamente come vi dico.
E poi non venite a raccontarmi che in Italia non c'è la democrazia, eh?
Grazie di aver inserito il testo del dispositivo. Lo trovo stomachevole! ma che potestà è questa?
RispondiEliminaio spero che quella creatura non debba soffrire a lungo.
perdonate il cinismo
marina