Ambiente, diritti, mobilità, costi della politica.
Roma, finalmente, si muove: ammesso che i romani ci diano una mano a farla muovere.
Appena ci danno il via -e manca poco- partiranno otto referendum comunali, uno più importante dell'altro:
- meno traffico, più trasporto pubblico e car sharing, raddoppio della rete ciclabile, pedonalizzazione del centro storico;
- stop al consumo del territorio
- strategia rifiuti zero: riuso, riciclo, porta a porta in tutta la città;
- mare libero e navigabilità del Tevere;
- welfare dei servizi alla persona;
- riduzione dei costi dell'apparato amministrativo e trasparenza totale su appalti e spese comunali;
- istituzione del registro dei testamenti biologici;
- riconoscimento e sostegno alle famiglie di fatto.
Restate sintonizzati: ci sarà davvero bisogno di tutti.
D'accordo su tutto tranne che sul "mare libero", visto l'ineducazione del romano medio, irrimediabilmente in geometrico peggioramento.
RispondiEliminaIn quanto alla navigabilità del Tevere, la domanda sorge spontanea: e come mi passi le "cataratte" dell'isola Tiberina?... che poi, se non sbaglio, ce ne sono altre più concrete a valle.
Per le "cataratte" le possibilità sono due: o rendere navigabile uno dei due "rami" (gli esperti assicurano che è possibile), oppure bipartire le linee, nel senso di immaginarne una che arrivi fin là e un'altra che parta di nuovo subito dopo.
RispondiEliminaPremesso che non sono di Roma, sono andato a leggere il link proposto da metil e la prima cosa che mi è venuta in mente è stata "ma che razza di referendum sono?". Non voglio fare il bastian contrario, ma devo ammettere che alcuni di questi referendum sono (per essere generosi d educati) al quanto senza senso. Ma facciamo le cose con ordine.
RispondiEliminal) MENO TRAFFICO, MENO SMOG, PIÙ MOBILITÀ
il problema di Roma è più o meno simile a quello di Napoli e cioè che su una superfice assai ridotta di territorio vivono un numero assai elevato di persone il tutto in una città antica e quindi con vie strette, quindi con questo referendum non si risolveranno i problemi perchè a meno che non impedisci alle persone che vivono nel centro di possedere o di utilizzare le macchine le cose non cambieranno. Inoltre c'è da valutare anche che non basta la volontà (per quanto popolare) di intraprendere certe iniziative perchè un cattivo piano del traffico può fare più danni che non lasciare tutto invariato.
2) + AMBIENTE – CEMENTO
nulla da dire al più che vedo difficile la creazione di "ogni raggio di 500 metri un’area “attrezzata” per bambini, anziani e disabili". ma è solo pessimismo.
3) RIFIUTI ZERO
Porta a porta su una superfice comunale di circa 3 milioni di abitanti? è ridicolo solo pensarlo. non fosse altro che per cause numeriche! quanti lavoratori richiederebbe l'azienda atta alla raccolta dei rifiuti? e quanto costerebbero??
4) MARE LIBERO E NAVIGAZIONE TEVERE
sul mare libero ricordo che i lidi sono provvisti di contratti anche ventennali che non si possono cancellare unilateralmente, almeno non senza ritrovarsi coperti di cause che il comune perderebbe e che sarebbe poi costretto a risarcire milioni di euro con il rischio di fallimento (visti già i debiti che il comune di Roma si porta sulle spalle).
5) WELFARE DEI SERVIZI ALLA PERSONA
Nulla da dire salvo chiedere però "come si vuole procedere?".
7) TESTAMENTO BIOLOGICO
8) FAMIGLIE DI FATTO
Fortissimamente contrario ad entrambi perchè sono due cose su cui deve esprimersi lo stato non un comune, sarebbe assolutamente sbagliato non che discriminatorio avere un comune nei quali si esercitano dei diritti che (che trovo sacrosanti tanto le coppie di fatto quanto il testamento biologico) e il resto del paese che non può accedere agli stessi diritti, siamo forse diventati improvvisamente tutti leghisti?
6 ) RIDUZIONE COSTI E TRASPARENZA
Ho lasciato deliberatamente il quesito numero 6 per ultimo perchè mi domando come si possa chiedere ridurre i costi di un comune facendone spendere un botto per questi referendum. è un po' come istituire una tassa per ridurre le tasse. Se si vogliono tagliare i costi bisogna in retealtà cominciare a denunciare gli sprechi, e non una denuncia politica, ma rivolgendosi alla magistratura, ai carabinieri, alla finanza ecc. ecc. denunciando assenze sprechi e favoritismi