Dall’agenzia di notizie cattolica Zenit:
Di fronte alla imperante logica del profitto, il Papa ha invitato a realizzare una “conversione” dei beni economici finalizzata non al tornaconto personale, ma ai bisogni dei più poveri.
(…)
Successivamente, il Pontefice ha invocato Maria affinché “aiuti i cristiani ad usare con saggezza evangelica, cioè con generosa solidarietà, i beni terreni, ed ispiri ai governanti e agli economisti strategie lungimiranti che favoriscano l’autentico progresso di tutti i popoli”.
Da Wikipedia:
Monsignor Marcinkus fu presidente dell’Istituto per le Opere di Religione (IOR), la banca del Vaticano, dal 1971 al 1989. (…) Si parla di una banca senza sportelli dal grande potere finanziario, ramificata anche nel settore privato.
(…)
All’inizio degli anni ottanta, il nome di Marcinkus fu collegato a scandali finanziari riportati in prima pagina sulla stampa di tutto il mondo.
In particolare, fu accertato che lo IOR a quel tempo diretta da Marcinkus, aveva avuto un ruolo primario nel crack del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi, in un complicato “risiko bancario” che aveva come ulteriori protagonisti personaggi discussi come Michele Sindona o il “venerabile maestro” della loggia massonica P2, Licio Gelli.
(…)
Oltre a questi scandali, alcuni saggisti arrivarono ad ipotizzare che il monsignore fosse coinvolto, insieme al cardinale Villot, all’epoca segretario di stato, nella morte di papa Albino Luciani, Giovanni Paolo I, il cui pontificato durò solo 33 giorni e col quale esisteva una forte ostilità.
(…)
Fu detto che, pochi giorni prima di morire, il Papa avrebbe convocato i principali responsabili delle finanze vaticane per verificare come venivano gestiti gli ingenti capitali curiali, ma non fece in tempo ad approfondire l’argomento.
Fin dai primi giorni del pontificato, il Papa espresse la necessità di un ritorno ad una povertà evangelica della Chiesa, affermando di voler procedere ad una profonda revisione della presenza del Vaticano nei mercati finanziari mondiali, gestione in quegli anni affidata all’arcivescovo statunitense Paul Marcinkus.
(…)
Nel 1987 venne indagato, e venne emesso un mandato di cattura, dalla magistratura italiana in rapporto al crack dell’Ambrosiano, ma dopo pochi mesi la Corte di Cassazione annullò il mandato in base alle regole stabilite con i Patti lateranensi (Marcinkus era in possesso di un passaporto diplomatico vaticano).
(…)
Papa Giovanni Paolo II tenne Marcinkus in Vaticano per sette anni prima di congedarlo alla sua Arcidiocesi di Chicago.
Mi punge vaghezza che Maria tenda a distrarsi con una certa facilità.
Vedi quanto sono generosi? Ti risparmiano anche la fatica di fare ironia...
RispondiEliminaQuoto uyulala!
RispondiEliminaCerta gente ha proprio la faccia come il ....