Gian Enrico Rusconi, su La Stampa di ieri, ci regala un articolo lucidissimo sullo stato dell'arte della politica italiana.
Quando Berlusconi è al governo, si fa un gran parlare della "società civile" e delle sue istanze. Secondo Rusconi, invece ci si dovrebbe concentrare su
come ricostruire una democrazia funzionante in una società civile in decomposizioneSe è vero che Berlusconi si appresta a
cambiare alcune regole del sistema politico in senso presidenzialistaè altrettanto vero che per riuscire nel suo obiettivo può contare sulla
complicità della cosiddetta società civileInfatti,
non c'è dubbio che l'idea di competenze decisionali più forti per il governo è sempre più popolare in ItaliaInvece che parlare di "crisi della democrazia" tout court è più appropriato focalizzare l'attenzione sulla mutazione del regime democratico verso un "populismo democratico" che,
con le sue caratteristiche plebiscitario-mediatiche, è pur sempre un modo di rispondere e surrogare a deficit di rappresentanza e di decisione del sistema democratico esistente.E' ironico pensare, poi, che è da sinistra che provengono le istanze politiche (quelle di una politica "vicina alla gente", del leader avulso "dai giochi di Palazzo") di cui Berlusconi sembra oggi volersi far portatore... a modo suo.