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Segretario nazionale di successo della CIGL dal 1994 al 2002, entra in politica un anno dopo il termine del mandato, si candida alle comunali con i DS e nel giugno 2004 viene eletto sindaco di Bologna.
Appena insediato Cofferati cerca di impedire la manifestazione "Street Rave Parade" giunta alla sua nona edizione, motivando: "È mio dovere quale pubblico amministratore difendere i cittadini anche da loro stessi". Non gli riesce, ci riprova nel 2006 e va a finire che litiga col Questore di Bologna per non aver represso la manifestazione attraverso l'uso di squadre anti sommossa, come da lui richiesto.
Bisticcia anche con i partiti della sinistra radicale che appartengono alla coalizione che lo sostiene, poi si allea con AN per potenziare la vigilanza (la sinistra radicale, col cuore infranto, esce dalla giunta comunale e lo appoggia “esternamente”).
Pone in essere una serie di iniziative fondamentali, se la prende coi lavavetri, fa sgomberare (temporaneamente) diversi campi abusivi, lancia una campagna contro i graffiti, fa bandire dalla Fiera CioccoShow le statuette falliche di cioccolato dedicate a Rocco Siffredi, fa chiudere prima i locali notturni, riesce pure a far polemica col presidente del Bologna calcio.
Insomma, litiga con chiunque, fa fuori, con la serialità di un killer, tutti gli amici e si guadagna il soprannome di “sindaco sceriffo” (a dirla tutta, questo premio, lo vince ex-aequo con il sindaco leghista di Treviso Giancarlo Gentilini).
Per fortuna, a consolarlo per gli azzuffi e le baruffe, c’è la compagna Raffaella che lo rende papà alla soglia dei sessant’anni.
Il 30 maggio 2008 lascia tutti con una faccia di tolla dichiarando: mi ricandido a Bologna.
Il 10 ottobre del 2008 ci ripensa e annuncia: non mi ricandido, scelgo di passare più tempo con la mia compagna e con mio figlio. Anche perché, a sentire i bolognesi, avrebbe preso non più di un voto, il suo. Io dentro di me ho pensato: dev’essere dura per un politico di primo piano, ritirarsi senza ammettere che non potrebbe fare altrimenti.
Siamo ad oggi: con una piroetta degna del miglior Nureyev, Cofferati si candida alle Europee, addirittura da capolista. E' un pezzo grosso, lui.
Franceschini gli fornisce la giustificazione, un po’ come quella che si portava a scuola: “l´impegno come primo cittadino di una città importante come Bologna «richiede una presenza di dodici ore al giorno per sette giorni alla settimana», mentre l´incarico da europarlamentare lascerebbe più spazio per la famiglia".
Ora facciamo un mini-sondaggio, amici miei, come giudicate la scelta del PD (oramai data per certa) di candidare Cofferati alle prossime Europee? Vi sembra un candidato credibile?
La scelta del Pd? Un suicidio di masse... qua più che chiederci se Cofferati sia un candidato credibile sarebbe meglio domandarci - e mi dispiace dirlo - se il Pd sia ancora un partito credibile!
RispondiEliminaIo torno ad ascoltare Guccini, se non ti dispiace.
Mandiamo Guccini alle europee...
RispondiEliminaOrmai è come sparare sulla Croce Rossa. Che tristezza questo PD...
RispondiEliminaIo credo che il Pd debba rinnovarsi da dentro. Penso che nuove leve debbano avvicendarsi alle vecchie dirigenze, ormai stanche e vecchie e, almeno in apparenza, incapaci di operare senza perdere il contatto con la propria gente. Che infatti non capisce più. Esuli del Pd, secondo la perfetta definizione di Ilvo Diamanti. La scelta di candidare Cofferati capolista nel collegio Nord Ovest, ahimé, va nel senso opposto. Invito a votare chiunque non sia capolista!
RispondiEliminacupio dissolvi
RispondiEliminaChe tristezza
RispondiEliminaa me più che la scelta di cofferati mi pare poco credibile il pd. anzi, per niente credibile, "diciamo".
RispondiEliminaImpresentabile.
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