I governi tecnici non esistono

Joël Robuchon, il celeberrimo cuoco francese, prepara il purè di patate utilizzando un'enorme quantità di burro; alcuni esponenti della cucina moderna, invece, ne utilizzano pochissimo, e a volte usano soltanto un filo d'olio d'oliva.
Si tratta, in entrambi i casi, dell'opera di cuochi professionisti: vale a dire, per utilizzare un termine di grande attualità, di tecnici.
Da ciò si desume con una certa evidenza un significativo insegnamento: il fatto che una cosa venga fatta da qualcuno che è un esperto del campo, cioè un tecnico, non significa affatto che quello sia l'unico modo possibile per farla; altri esperti, cioè altri tecnici altrettanto validi, potrebbero essere convinti che quella cosa vada fatta in modo completamente diverso, senza per questo risultare meno efficace.
Il fatto è che negli ultimi tempi stanno cercando di convincerci che i provvedimenti del governo Monti, in quanto adottati da tecnici, siano gli unici potenzialmente in grado di fronteggiare la crisi; che non sia possibile, proprio perché sono dei tecnici a proporli, immaginarne di diversi; e che quindi quei provvedimenti siano ineludibili, col risultato che opporvisi rappresenta un atteggiamento semplicemente irresponsabile, e che solo chi si rassegni a condividerli possa essere considerato realmente interessato al bene comune.
Ebbene, io resto convinto che per ottenere lo stesso risultato esistano assai spesso, per non dire sempre, strade "tecniche" diverse; che la scelta tra queste strade consista proprio nella dimensione politica; che criticare un governo tecnico, di conseguenza, non equivalga automaticamente ad essere degli sfascisti, ma semplicemente ad avere un'opinione politica diversa.
Insomma, io credo che i governi tecnici non esistano: e che quelli che oggi si allineano con grande sfoggio di gravità alle decisioni di Monti non abbiano affatto il monopolio della responsabilità.
Tutto qua.

Questo post è stato pubblicato il 10 dicembre 2011 in ,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

8 Responses to “I governi tecnici non esistono”

  1. sono perfettamente d'accordo: sembra una banalità ma tutti fingono di non vederla

    [correggi il titolo "con"="non"]

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  2. Ottima riflessione, che però mi sento di dover completare:
    Al giorno d'oggi quella che viene definita una scelta tecnica assume una credibilità immensa da parte del popolo, e questo perché negli ultimi 30 anni abbiamo visto la politica ridursi ad un servizio sociale per gente senza spina dorsale, per mafiosi, per corrotti, per gente che non ha fatto politica ma ha pensato solo ai fatti propri (vedi Razzi a "Gli Intoccabili", La7). Questa è la prima volta da 30 e passa anni che vediamo all'opera delle persone competenti. Ma come tutte le competenze hanno una loro ricetta, per seguire la tua metafora. Dovremmo riempire il parlamento di tecnici, di gente che ne capisce in qualcosa, di gente che va lì a mettere a disposizione le sue conoscenze in materia piuttosto che le sue conoscenze umane, al servizio del paese invece che al servizio proprio o di qualche gruppo o lobby che lo gestisce.

    Fino a quando non cambierà questo (e so che non cambierà mai, non così facilmente) questi governi tecnici saranno l'attuazione del volere dei colossi dell'economia, della gente benestante che per non sentire troppo la crisi la scarica su di noi...

    Dobbiamo portare competenze e non personalità in parlamento. Purtroppo anche questa è una deformazione portata in auge dall'avvento della televisione e soprattutto della televisione spazzatura, virus nato dalle reti mediaset e ormai sparso in tutto il panorama televisivo italiano...

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  3. Questo è vero, interessante come esempio quello dei cuochi. Però, se ci pensi, le patate come ingrediente le usano tutti.
    Quindi, penso anch'io che ci possano essere diversi modi di uscire da una crisi economica, ma diversi fino ad un certo punto: bisogna alzare le tasse, si può scegliere a chi alzarle (insomma, chi far pagare), il che è una questione di destra o sinistra. Il problema, però, è che è la destra ad aver vinto le ultime elezioni politiche, e questo non è colpa della finanza....
    Almeno, questa è la mia opinione.

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  4. Un governo è fatto solo di uomini politici e non di tecnici. Un tecnico è colui che sa dare un'aggiustatina a tutto, che è in grado di effettuare manutenzioni e riparazioni. Un vero esperto.
    In politica non ci sono esperti ma solo politici.

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  5. Un governo è fatto solo di uomini politici e non di tecnici. Un tecnico è colui che sa dare un'aggiustatina a tutto, che è in grado di effettuare manutenzioni e riparazioni. Un vero esperto.
    In politica non ci sono esperti ma solo politici.

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  6. Come diceva ieri Michele Serra, Monti non fa azioni di sinistra perché non è di sinistra, nel governo troviamo persone tutto sommato di destra.
    Almeno ora abbiamo una destra sensata di fronte: una volta finita l'emergenza speriamo ci si possa confrontare - politicamente - con una destra di questo tipo, e non dover tornare riabbassare lo scontro politico al livello del burlesque.

    Complimenti per l'esempio del purè :)

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  7. lo scopo di un governo tecnico non è fare la miglior cosa possibile, ma salvare la nave che affonda buttando al mare qualche passeggero a casaccio e prendendosi l'impopolarità che un governo "politico" non vorrebbe mai.

    Perché non fare la cosa migliore possibile, cioè buttare al mare solo quelli più grassi che neanche remano? semplice, perché votano tutti (o quasi) per lo stesso partito

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  8. In Italia c'è appena stato uno dei peggiori pogrom degli ultimi anni. Non c'è scappato il morto solo perchè le vittime sono scappate per i campi. Sto facendo il giro di tutti i principali blog che conosco per sollecitare tutti a scrivere due parole di indignazione in proposito.

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/12/10/torino-stuprata-smentisce-fiaccolata-finisce-lincendio-campo/176718/

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