Morire di AIDS, ma democristiani

Correva il mese di dicembre del 1988, avevo poco più di vent'anni e l'allora ministro della Salute Carlo Donat Cattin, esponente di spicco della DC, fece recapitare a me e ad altri milioni di italiani una lettera in cui si diceva che per prevenire il virus dell'HIV occorreva praticare la castità.
Corre il mese di dicembre del 2011, sono passati ventitré anni e durante la giornata mondiale contro l'AIDS, su esplicita indicazione del Ministero della Salute, i conduttori RAI non pronunciano neanche una volta la parola "profilattico".
Vuoi mettere la soddisfazione di morire di AIDS, ma democristiani?

Questo post è stato pubblicato il 02 dicembre 2011 in ,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

8 Responses to “Morire di AIDS, ma democristiani”

  1. Se c'erano dei dubbi sulla libertà intellettuale di Balduzzi, direi che ce li siamo tolti...

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  2. he si, sono le piccole soddisfazioni di una vita. :-/

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  3. come volevasi dimostrare, i governi cambiano i coglioni restano!

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  4. Aderisci alla campagna anti VatItalia "prevenire è meglio che pregare" :D

    ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere

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  5. Racazzi proteggetevi è meglio! che morire democristiani

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  6. Proposta:PARTE DEL CANONE RAI DOVRA' SERVIRE PER COMPRARE PROFILATTICI. http://ilmalpaese.wordpress.com/2011/12/02/parte-del-canone-rai-dovra-servire-per-comprare-profilattici/

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  7. Ciao, conoscete Cesvi? È un' organizzazione umanitaria italiana che dal 2001 è impegnata nella lotta all’AIDS nell’Africa subsahariana. Quest'anno il progetto “Fermiamo l’AIDS sul nascere” compie dieci anni. Tramite l’SMS solidale al 45509, dal 27 novembre al 19 dicembre sarà possibile donare 2 euro.

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  8. " una lettera in cui si diceva che per prevenire il virus dell'HIV occorreva praticare la castità"
    Non mi pare avendo letto il testo! Ecco il punto 4.

    4. Per una persona sana, la prima regola alla quale è consigliabile attenersi è quella di un’esistenza normale nei rapporti affettivi e sessuali. Per comportarsi con equilibrio esistono almeno ragioni igieniche, se si dà poco peso a quelle morali. La regola, secondo molti medici, vale anche per i sieropositivi. Si può fare dell’ironia sulla castità. Essa però è indicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come prima scelta di comportamento dei sieropositivi, delle persone non malate di AIDS, ma portatrici del virus, che, se hanno senso della responsabilità, devono fare in modo di non trasmettere l’infezione.

    E poi la storia del Ministero della Salute siamo sicuri sia vera?

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