Legalizzare la droga, proibire gli allevamenti intensivi

Non mangio carne da qualche mese, se si eccettuano le pochissime occasioni in cui mi capita a tiro qualcosa di allevato in modo tradizionale.
Non lo faccio perché l'allevamento intensivo, oltre ad essere mostruoso in relazione al trattamento che subiscono gli animali, non è minimamente sostenibile sul piano ambientale; e in più perché migliaia di studi scientifici dimostrano, al di là di ogni ragionevole dubbio, che consumare carne -e a maggior ragione quel tipo di carne- due o tre volte la settimana non solo non serve, ma è addirittura nocivo.
Così, invece di spendere cento euro al mese di carne comprandola tutti i giorni al supermercato, me li gioco in un colpo solo quando mi capita, mangiando carne biologica una volta ogni cinque o sei settimane.
Chi si comporta diversamente, ostinandosi a foraggiare gli allevamenti intensivi per ingozzarsi di fettine pressoché tutti i giorni, non danneggia solo se stesso, ma anche gli altri: perché contribuisce a distruggere l'ambiente in cui vivono, alimenta uno spreco insensato di risorse alimentari ed energetiche, favorisce la diffusione di malattie influenzali che finiscono per diffondersi e colpire indiscriminatamente tutta la popolazione.
Eppure, ad oggi, è assolutamente libero di farlo.
Sapete cosa? E' davvero curioso che i paesi occidentali se ne strafottano di tutelare la salute di questi divoratori di carne e -soprattutto- quella di chi li circonda e poi insistano a proibire la droga, che in un regime antiproibizionista farebbe del male solo a chi la consuma: è curioso, ridicolo e insensato.
Tanto da mettere in luce in che razza di sistema ipocrita ci tocchi campare e quante fregnacce ci vengano somministrate tutti i giorni.
Fosse per me, giacché la logica non è un'opinione, legalizzerei la droga e proibirei gli allevamenti intensivi.
Ne guadagnerebbe il concetto di onestà intellettuale, oltre che la salute di tutti.

Questo post è stato pubblicato il 22 febbraio 2012 in ,,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

43 Responses to “Legalizzare la droga, proibire gli allevamenti intensivi”

  1. Che brutta cosa: scambiare un proibizionismo con un altro.

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  2. Quanto sono d' accordo, noi alla carne prodotta tradizionalmente o biologica siamo passati da quando ho sposato un vegetariano. Meno carne ma più buona.

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  3. @Radix: che brutta cosa, quando uno non capisce che differenza c'è tra proibire una cosa che fa male solo alla salute di chi la fa, e vietarne una che fa male pure agli altri. Bruttissima.

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  4. la logica è ineccepibile ... ma a non guadagnare più sarebbero i soliti noti e notabili, una lobby potente e armata; la loro logica del loro profitto per ora è ahimé vincente

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  5. non guadagnerebbero più i soliti noti e notabili - la loro logica del loro profitto è per ora ahinoi vincente

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  6. Ho 24 anni e sono 6 che non mangio né carne né pesce e sto benissimo, soprattutto con me stesso (sottolineo che non lo faccio per motivi di salute).

    Complimenti per la scelta (anche se preferisco il totale vegetarianesimo).

    Un'altra cosa da non sottovalutare è l'allevamento intensivo a cui sono sottoposte le galline da uova e spesso cercare al supermercato quelle con scritto sopra "Galline allevate a terra" non basta.
    Come si può leggere infatti su http://paradisiverdi.ucoz.com :

    Un codice alfa numerico identifica ogni uovo:
    il primo numero Indica la tipologia di allevamento

    0 = biologico (1 gallina per 10 metri quadrati su terreno all'aperto, con vegetazione)

    1 = all'aperto (1 gallina per 2,5 metri quadrati su terreno all'aperto, con vegetazione)

    2 = a terra (7 galline per 1 metro quadrato su terreno COPERTO di PAGLIA 0 SABBIA) - CAPANNONI PRIVI DI FINESTRE e luce sempre accesa!

    3 = IN GABBIA (25 GALLINE PER METRO QUADRATO IN POSATOI CHE OFFRONO 15 CM . PER GALLINA) - UNA SCATOLA Di SCARPE PER TUTTA LA LORO VITA

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  7. E' difficile farlo capire. Ho condiviso su FB il video di Byoblu sugli allevamenti di pollame.. la sofferenza di quelle povere bestie nel video ha indotto la mia ragazza a comprare solo uova con codice identificativo "0" e una proprietaria di un alimentari a vendere solo quel tipo di uova.

    Esiste un bel video sull'allevamento intensivo?
    Di quelli che smuovano i cervelli anestetizzati... perchè quello serve.

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  8. Parole sante.
    Farei anche di più. Istituirei il BIOLOGICO in agricoltura come attività normale, mentre costringerei ad estenuanti certificazioni, balzelli, controlli, verifiche, chi intende coltivare in maniera tradizionale con colture che non rispettano la stagionalità, impoveriscono i terreni, ed utilizzano una quantità smodata di prodotti fossili in forma di fertilizzanti.

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  9. @Metilparaben Solo perché dai per scontato due cose:
    1. che il sistema di produzione e distribuzione della droga (anche legale, tipo tabacco) "facciano male "fa male solo alla salute di chi la fa"
    2. Che la produzione di carne faccia male agli altri
    Per esempio, la diffusone delle malattie animali è favorita dagli allevamenti allo stato semibrado (per lo più biologici): le cose non sono chiare e semplici come le presenti.

    A me non piace nessun proibizionismo, perché sempre portatori di una ideologia buono/cattivo.
    Mi spiace, non ci sono proibizionismi buoni.

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  10. Vedo che l'unico esempio che citi è quello delle malattie. Non una parola sui costi ambientali. Prendo atto che secondo te anche proibire alle industrie di scaricare i rifiuti a mare sarebbe cattivo in quanto proibizionismo. La pensiamo diversamente.

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  11. Condivido la critica agli allevamenti intensivi (soprattutto dopo la mezza bufala degli allevamenti a terra che ancora vengono confusi con i free range) ma il fatto che mangiare carne 2-3 volte a settimana ci faccia male è solo pseudoscienza allarmista. Migliaia di studi, oltre ogni ragionevole dubbio? Come direbbero su Wikipedia, "citation needed".

    Che poi, con tutta la gente che conosco che mangia carne 2 volte al giorno, convincerli a mangiarla 2-3 volte la settimana sarebbe già un passo avanti notevole.

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  12. Concordo con quanto dici, con una piccola variante:
    anziché proibire gli allevamenti intensivi basterebbe imporre una "tassa ambientale", così da far ricadere i costi di cattive pratiche dove è giusto che vadano a cadere, invece che sulla collettività.
    Mi spiego: se gli antibiotici per uso animale fossero tassati in ragione del fatto che il loro uso aumenta la diffusione di batteri antibiotico-resistenti, se gli allevamenti intensivi dovessero pagare per quanto inquinano l'aria e l'acqua, la carne "industriale" cesserebbe di essere così assurdamente economica come è oggi, la gente comprerebbe meno carne, ne comprerebbe di più sana, e i danni alla collettività causati dagli allevamenti intensivi diminuirebbero.

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  13. Suvvia, facevo un esempio in un commento al post (mica un trattato).
    Le aziende pagano per la produzione di rifiuti.
    Possiamo discutere se pagano abbastanza. Ma questo non vuol dire vietare: vuol dire internalizzare i costi pubblici.
    Ma un maiale biologico inquina uguale. Anzi, secondo alcune ricerche un po' di più.
    http://www.blonkmilieuadvies.nl/en/publications/pub_1005_cf_pork.php
    (anche se io considero molto poco affidabili questi calcoli di carbon footprint).

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  14. @Radix: un maiale biologico inquina di più? Può essere. Ma quanti sono i maiali biologici, e quanti quelli degli allevamenti industriali? Il che, tradotto, significa: quanto maiale c'è effettivamente bisogno di mangiare, e quindi di allevare? Quali conseguenze ambientali siamo disposti a sopportare (tutti, comprese le generazioni future) per la voglia incontrollabile (di alcuni) di ingozzarsi di maiale dalla mattina alla sera pagandolo due soldi (e quindi, in ultima analisi, facendo pagare la differenza agli altri)?

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  15. http://atitoloprovvisorio.blogspot.com/2011/12/bon-ton-tavola-non-si-parla-testa-vuota.html

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  16. Chi decide quanta carne un cittadino deve mangiare? quanti maiali, polli e mucche (biologici o no) ci devono essere?
    Quante sigarette fumare, quante canne farsi? Quante volte andare in bagno?
    Quanto giornali stampare (la produzione di carte inquina pure più dei maiali)?

    Lo Stato?

    Mi sembravi libertario e antiproibizionista. Ma evidentemente mi sbagliavo.
    Come ti dicevo una cosa è discutere di internalizzare i costi pubblici, una cosa proibire.
    L'esempio serviva solo a mostrare che le cose non sono semplici come le fai tu. E ho ben detto che a questi studi credo poco. I bias metodologici sono enormi.

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  17. Quante sigarette fumare, come morire, in che religione credere o non credere,quante pippe farmi lo decido io, perché la decisione riguarda solo me. Fermarmi al semaforo rosso, quante pallottole sparare da un fucile e verso chi, dove smaltire i rifiuti, guidare nella corsia giusta e non contromano, quello lo decide lo stato, perché riguarda la salute di tutti gli altri. Hai un concetto ben strano dell'essere libertario, sai?

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  18. @Metilparaben

    Ma a quel punto, il maiale, non potrebbe permetterselo solo chi ha il denaro?

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  19. Mi spiace ma secondo il tuo ragionamento fumare è come mangiare carne (si spreca un sacco di terreno per il tabacco, la produzione inquina parecchio, comporta elevati costi sanitari a carico della collettività).

    Ti ripeto: le aziende (tutte, compresi gli allevamenti industriali e biologici) pagano per gli impatti ambientali.

    Io non voglio uno Stato che mi dice cosa devo o non devo mangiare. In questo sono assolutamente libertario.

    Se non vuoi mangiare la carne, sei liberissimo di farlo.
    Io non fumo e non mi drogo. Ma son convinto che chi vuole farlo, deve poterlo fare (poi, se si droga o beve alcool e guida, questa è tutta un'altra questione...)

    Io non voglio convincerti a mangiare carne. Voglio convincerti che vietare agli altri di farlo è sbagliato (soprattutto perché la questione non è semplice come la metti tu)

    RispondiElimina
  20. Anche in questo caso non posso che essere d'accordo. Ma permettimi una battuta, visto che in logica sono laureato: la logica non è un'opinione, ma la via per l'alienazione rispetto all'omologazione, naturalmente il tutto subordinato ai valori (assiomi) di riferimento e agli ambiti di applicazione. L'omologazione è una brutta cosa, ma se vuoi provare a essere logico fino in fondo e riesci a non divenire un disadattato, per favore spiegami come si fa.

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  21. Complimenti a chi inizia la via del vegetarismo!
    Per chi volesse prove scientifiche della tossicità della carne c'è lo studio del Dott. C. Campbell, definito "The China Study". cfr. http://www.libreriauniversitaria.it/china-study-studio-piu-completo/libro/9788862290562?gclid=CKT-j4HIsa4CFU2GDgodEVYlPQ
    C'è anche un video molto interessante, realizzato a partire dallo studio stesso, con interventi di professionisti della nutrizione: http://www.tvanimalista.info/video/salute/equilibrio-delicato/

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  22. "Non mangio carne da qualche mese, se si eccettuano le pochissime occasioni in cui mi capita a tiro qualcosa di allevato in modo tradizionale."
    ...
    io faccio così, perché non fate come me.
    se anche i "libertari" ci cascano, è ben lungo il tunnel... infinito direi.

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  23. bravo! ti manca poco.... toglila del tutto, risparmierai di conseguenza in soldi e in salute. L'impatto ambientale? è ormai provato che l'industria degli allevamenti inquina piû delle auto (dati FAO). Non dimenticarti il 3° mondo che viene sfruttato per creare i mangimi dati agli animali che si mangiano gli occidentali. Dovrebbero mettere anche sulla carne "nuoce gravemente alla salute". per saperne di piû sui 1000 motivi che dovrebbero farci riflettere ad abbandonare la dieta onnivora per noi, per chi muore di fame, per gli animali, per la terra... www.saicosamangi.info

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  24. @ROM & @MPB

    Una eventuale decisione, seppur cripticamente dittatoriale se ontologicamente considerata in assoluto, di proibire la gestione degli allevamenti in ottica intensiva può fare solo del bene. Infine il messaggio da veicolare - nell'ormai ultracivilizzato 2012 - sarebbe abbastanza semplice (e comprensibile anche per gli imperialisti che ci vorrebbero come bidoni da riempire): meglio meno merda in corpo e più ambiente da vivere e allora mangiamo meno, meglio e tutti.

    Tanto per rilevare un possibile paradosso, starebbe meglio anche chi crede, in nome di un liberismo che deve essere sempre interiore ma che deve mediare col bene comune, di dover avere un margine di influenza sulla eventuale decisione della comunità di proibire in generale l'intensività in zootecnia. Sulla decisione beninteso, non sul fatto in sè e per sè in fase di formulazione della sua una opinione (spero fondata), come dovrebbe SEMPRE essere per un libertario puro. Perché nell'attuale diversificazione delle tipologie di allevamento non c'è liberalizzazione vera, ma solo una logica di SFRUTTAMENTO che - ricordiamocelo - è la primaria, rozza, miope e SURCLASSATA voglia predatoria dei capitalisti 1.0: nel 2012 tale diversificazione può serenamente non esseere indice di libertà, corretta gestione o giusta tutela delle libere iniziative imprenditoriali.

    Le nostre madri non ci trinciavano le manine quando mettevamo naso e bocca ovunque assaggiando di tutto o no (anche se il mondo è così diversificato io non devo per forza replicarlo)? Ecco, il punto è: la comunità deve sempre avere un ruolo "forte" nelle indicazioni sui temi importanti (sanità, alimentazione, trasporti, scuola, sicurezza)? Secondo me, ancora sì. Siamo ancora troppo umani, tanto per citare uno che capiva bene di queste cose.

    La libertà è cosa importante: dobbiamo goderne tutti. Ma nel modo migliore. E i modi, nel 2012, sono migliorati.

    Scusate la lunghezza del commento.

    O no?

    Grazie MET per i tuoi POST

    RispondiElimina
  25. La realtà è che l'industria della carne non riuscirebbe a reggersi sulle sue gambe senza consistentissimi aiuti fiscali e sovvenzioni da parte degli stati o dell'unione europea. Se qualcuno vuole avere un'idea della situazione statunitense, legga Foer: "Se niente importa". La situazione in Europa è simile se non peggiore.

    Posso permettermi, in tranquillità da tuo lettore assiduo, di consigliarti di prenderla con un po' più di calma? Sembri molto acido negli ultimi post. Sono temi pesanti e anche pensando che tu abbia ragione al 100% (e quale mai essere umano ha ragione al 100%? ) non puoi pensare che non sviluppino reazioni forti in tutti coloro che hanno torto.
    Io per esempio, come ho già espresso, non sono molto d'accordo sulla liberalizzazione di alcune singole sostanze particolarmente nocive e che creano dipendenza particolarmente veloce e potente, ma per stabilire chi di noi due ha ragione ci vorrebbe un esperimento sociale. Finchè un esperimento sociale del genere non c'è, le nostre posizioni restano teorie senza dimostrazione: non è motivo per insultarsi. (diverso è il caso verso chi interviene in modo aggressivo o provocatorio nella conversazione). Ripeto le mie scuse se ho trasceso anch'io nei giorni scorsi, e saluto,

    Scialuppe

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  26. @Radix Omnium Malorum: se ti dispiace uno stato che ti vieta di torturare altre creature senzienti, ti dispiacerà anche uno stato che ti vieta di stuprare, di picchiare, di perseguitare. Altrimenti vuoi solo uno stato a misura tua, che vieta ciò che non ti piace, e ti lascia libero di fare ciò che vuoi.

    @Paraben: Complimenti. Al tuo ragionamento manca solo una 1 cosa: l'ipocrisia di stato è tanto più forte quanto la carne, con tutti i suoi malefici, non solo è permessa, ma è per di più sovvenzionata col denaro pubblico e, nel caso di produzioni dop,doc,igp,igt, persino protetta e sostenuta. I salumi (bio o meno) potenziano al quadrato gli effetti negativi della salute, e l'impatto ambientale, eppure lo stato si vanta di proteggerne la produzione

    RispondiElimina
  27. @jinocchio Non parlo di religione. Ognuno ha la sua. Finché non prova a impormela va tutto bene.

    Ripeto: se vuoi essere vegetariano, io non ho niente da dirti.
    Permettimi di continuare a mangiare quello che mi pare (e che fa parte della mia cultura).

    Tutta l'agricoltura europea è sovvenzionata. Anche la frutta e le zucchine (gli agricoltori, per esempio, hanno l'IVA forfettaria, fino a oggi non pagavano l'ICI/IMU come gli altri, ci sono barriere commerciali per la frutta, possono utilizzare lavoratori stagionali che è il massimo del precariato, ecc.). È in buona compagnia con quella USA.
    È un sistema discutibile (che ha molti difetti, ma non mi sembra questo il tema) e che serve a mantenere quelle produzioni a Km 0 che piacciono tanto (e che in un mercato libero sarebbero in parte spazzate via).

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  28. Noto che i toni sono molto accesi. Ed è un male, perché si potrebbe finire per essere ideologici. Ma veniamo al merito.
    Premessa: le proteine animali, nutritivamente, ci servono. Magari qualche dottrina vegana - new age - antroposofica sostiene il contrario, ma i dietologi la pensano in questo modo.
    - Il proibizionismo (di alcool, droghe o carni come ipotizzato) è insensato a detta degli economisti (non a detta degli alcolizzati o dei fattoni) in quanto inefficiente economicamente.
    - Tutto dovrebbe poter essere allocato sul mercato (cioè scambiabile), e tutto dovrebbe avere un prezzo (un litro di latte così come una sigaretta o uno spogliarello, ma anche la salute, la vita umana e 500 ettari di parco hanno un prezzo). Certi beni e certi servizi, tuttavia, producono costi sociali indesiderati: il fumo, le armi, l'alcool ad esempio aumentano le spese sanitarie del territorio dove è permesso lo scambio di questi beni. Idem l'inquinamento, diretta conseguenza dello sviluppo antropico.
    - L'allevamento intensivo su larga scala, e tutto il conseguente vastissimo sistema produttivo indotto produce danno alla collettività in molti modi, ne elenco alcuni:
    1. enorme consumo di territorio destinato alla produzione di mangime (centinaia di milioni di ettari a mais e soia negli states, in russia e in america latina, all'80% OGM)
    2. Necessità di smaltimento di milioni di tonnellate di liquami, con inquinamento di acque superficiali e suolo
    3. La chimica di sintesi (antibiotici e ormoni) indispensabile negli allevamenti intensivi aumenta ancora di più i costi ambientali
    - In sostanza, quanto ci costa una bistecca? Pochissimo, rispetto al "costo reale" che l'ambiente e i paesi sottosviluppati sopportano per farci mangiare così tanta carne.
    - Proibire l'allevamento intensivo è chiaramente una provocazione da parte di Metilparaben. È semplicemente impossibile smantellare in questo modo un INTERO SISTEMA PRODUTTIVO MULTINAZIONALE così radicato.
    - Nel migliore dei mondi possibili, dovremmo estensivizzare gli allevamenti e i terreni di produzione del mangime e riconvertire tutte le centinaia di migliaia di strutture industriali chimiche, mangimistiche e di trasformazione, con investimenti esorbitanti. Chi lo può stabilire, di trasformare completamente un sistema produttivo come quello della carne? Forse il WTO? E semmai lo facesse, chi paga?

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  29. Grande Ale! Sono vegetariana da 9 anni proprio x queste ragioni! Se sei interessato ti consiglio il libro "se niente importa". A presto!

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  30. senza tante bandierine fa sicuramente bene mangiare qualcosina di meno, con la pancia un po' piu' vuota si capisce meglio chi ce l'ha non per scelta.
    ciao

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  31. Prova dirlo al capraro stanco alla sera, quanto gli và meglio farsi due tiri di canna oppure bere superalcolici legali che putrefano gli intestini, quale diritto hanno i politici di rovinare la vita alle persone che per loro libero arbitrio vorrebbero inebriarsi un pochino dopo una giornata di sforzi, e farlo in modo sano.

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  32. Anch'io sono quasi-vegetariano per motivi praticamente identici, ma:
    1) "Consumare carne due-tre volte la settimana è nocivo" [citazione necessaria] - Se migliaia di studi lo dimostrano in maniera schiacciante, ne puoi per favore citare una misera decina?
    Sono scettico su "dimostrano" (che lascerei alle scienze esatte) e "al di là di ogni ragionevole dubbio". Se davvero è così evidente perché hai iniziato a non mangiare carne solo da qualche mese?
    2) Per quanto riguarda uso di suolo e inquinamento, tanto fa l'allevamento quanto il tabacco (o la cannabis), e il ragionamento di ROM non fa una piega. Ti quasi-cito:
    "quanto tabacco c'è effettivamente bisogno di fumare, e quindi di coltivare? Quali conseguenze ambientali siamo disposti a sopportare (tutti, comprese le generazioni future) per la voglia incontrollabile (di alcuni) di fumare dalla mattina alla sera pagando le sigarette due soldi (e quindi, in ultima analisi, facendo pagare la differenza agli altri)?"
    Veramente, non vedo a cosa tu ti possa appigliare per sostenere che il maiale va vietato e le sigarette no.

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  33. Giusto parlarne, ma bisogna anche fare qualcosa.
    Supportare la PETA, per esempio.. http://www.peta.org

    Gigi

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  34. Bene parlarne, bisognerebbe fare qualcosa, pero`.
    Come supportare il PETA.

    Gigi

    RispondiElimina
  35. vorrei sapere quali sono le migliaia di studi che citi. un po' di bibliografia? intanto non si può generalizzare perchè il consumo di carne dovrebbe dipendere anche dall'età. io arresterei quei genitori vegetariani che non fanno mangiare carne e latte vaccino ai propri figli piccoli, per esempio. un abuso di carne è senz'altro nocivo, ma fra l'abuso e il veganesimo ci sono delle vie di mezzo più salutari. del resto è nocivo qualunque consumo esclusivo, per stare bene bisogna mangiare tutto e in modo vario, nelle giuste proporzioni. detto questo, quando non esistevano gli allevamenti intensivi la popolazione non stava meglio, la carne la mangiavano solo i ricchi, c'erano molte malattie dovute alla denutrizione. oggi c'è il problema opposto, è vero, ma se è per questo anche merendine e fritti non fanno bene alla salute. si tratta sempre di quantità, e anche di statistiche. mi piacerebbe sapere qualche cifra in più, ragionare sui rischi/benefici, sul numero di morti/malati in percentuale rispetto ai consumatori abituali di una certa cosa (che sia la carne, l'alcol, il tabacco o una certa droga), e poi possiamo discutere. con il proibizionismo non si risolve nulla ma per favore non mettiamo sullo stesso piano cose che non hanno niente a che fare l'una con l'altra. e se vogliamo evocare studi scientifici e motivazioni razionali per favore facciamolo con cognizione di causa. mi sembra che la scienza serva solo quando ci fa comodo per dimostrare ciò che più ci piace. ma se non si conosce a fondo il metodo scientifico e la letteratura completa sull'argomento è meglio stare zitti.
    PS: davvero possiamo fidarci di più di quegli allevamenti "biologici"? davvero quegli animali sono più sani, e il consumo delle loro carni più sicuro per noi? credo che a priori nessuno lo sappia, i casi particolari sono tanti. per favore smettiamola di sparare sentenze senza cognizione di causa.

    RispondiElimina
  36. "Fosse per me, giacché LA LOGICA NON E' UNA OPINIONE, legalizzerei la droga e proibirei gli allevamenti intensivi."....non ti resta che prendere un treno piombato dalla Finlandia, puntare su Mosca e San Pietroburgo, e liberare l'umanità, quanto meno la parte slava.......

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  37. Proibire gli allevamenti intensivi è una bellissima utopia, ma purtroppo non penso sia praticabile.
    Anche io credo che si possa vivere benissimo senza mangiare carne; abbiamo bisogni di proteine, è vero ma non necessariamente di origine animale. Per nutrirsi in maniera equilibrata basta conoscere un po'gli alimenti, sforzarsi di trovare nuove ricette, rivalutare i legumi, imparare a cucinare la verdure (che sempre e solo bollite hanno effetti depressivi..)

    Quanto agli studi sui benefici di una dieta vegetariana, non ha nessun senso mettersi a citare o linkare: tanto in rete si legge tutto e il contrario di tutto e poi bisognerebbe davvero sapere chi li finanza certi studi per valutarne la credibilità. Molto più semplice provare: smettere di mangiare carne per un periodo, vedere come si sta, dopo un certo tempo farsi delle analisi del sangue. Tutto qui. Chi sta male, ha scompensi, soffre, diventa anemico, torni pure alla carne... ma solitamente non accade a nessuno.

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  38. Chi dice che non si possono allevare bambini nutrendoli in modo puramente vegetariano sbaglia di grosso, vittima di pregiudizi.
    Diverso è il discorso per il veganesimo.
    Il vegetarianesimo è relativamente facile, basta prestarci un poca di attenzione e avere un minimo di cognizione di causa. Il veganesimo non è assolutamente per tutti, alcune persone non lo reggono per quanto attentissime e con ottime competenze alimentari. Di questo ultimo punto parlo per esperienza "quasi" diretta, di una persona a me molto vicina che ha dovuto fare un passo indietro per necessità fisiologiche.

    RispondiElimina
  39. "Magari qualche dottrina vegana - new age - antroposofica sostiene il contrario, ma i dietologi la pensano in questo modo."
    Non tutto l'ambiente medico la pensa così, al di là del fatto che si voglia dividere nettamente la questione mettendo da una parte la "suprema verità medica" (fino a quando non verrà falsificata) e dall'altra la new age & co. Vedi per es. SSVN - http://www.scienzavegetariana.it/, per l'Italia, oppure all'estero V. Messina (http://www.vegnutrition.com/about/index.html) o i Campbell (http://www.tcolincampbell.org/)

    RispondiElimina
  40. http://www.fnbnews.com/article/detnews.asp?articleid=31370&sectionid=1

    Carne in vitro, la soluzione

    Gigi

    RispondiElimina
  41. @metilparaben
    All'articolo io aggiungerei il disboscamento di intere foreste vergini per far posto all'agricoltura per sostenere gli allevamenti intensivi di bovini e quant'altro.
    Ad oggi il consumo di carne è la principale causa di disboscamento!

    RispondiElimina
  42. Sapete cosa? E' davvero curioso che i paesi occidentali se ne strafottano di tutelare la salute di questi divoratori di carne e -soprattutto- quella di chi li circonda e poi insistano a proibire la droga, che in un regime antiproibizionista farebbe del male solo a chi la consuma: è curioso, ridicolo e insensato.

    Non sei pago di aver fatto lo smargiasso dandoti arie di quello che si basa su numeri e statistiche in un post in cui più di un commentatore ha rilevato come i dati che proponevi suggeriscono l'esatto contrario della tua tesi (le cose lecite fanno un macello di morti, quelle illecite relativamente pochi), senza che tu dicessi una parola su questo dandoti invece alla moltiplicazione dei post (cos'è, un modo di sviare il discorso?). No, devi scrivere ancora simili spacconate prive completamente di riferimenti alla realtà. Perchè, sai, esiste una sostanza in un deciso regime antiproibizionista. L'alcol. Che notoriamente nel mondo crea danni sono a chi lo consuma.

    RispondiElimina
  43. Quindi parliamo delladroga, che in un regime antiproibizionista farebbe del male solo a chi la consuma; ci puoi spiegare quale meccanismo, se la cannabis fosse legale, porterebbe i ragazzi a non guidare quando la assumono?

    RispondiElimina

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