Il fallimento del PrimoMarzo e un grido di dolore su cui riflettere

Del Primomarzo, il cosiddetto "Sciopero degli Stranieri", quest'anno si è sentito poco e niente. La terza edizione è stata un fallimento totale.
Eppure, solo due anni fa nel 2010, aveva portato a manifestare, per la prima volta in Italia con quelle dimensioni, oltre trecentomila persone, Italiani e stranieri uniti, in più di 60 città.
Per ora - e ripeto per ora - non voglio entrare nel merito delle responsabilità di chi ha portato al fallimento un progetto tanto grandioso, ma vorrei sottoporvi un grido di dolore che ho ricevuto da GCM e sul quale ritengo, dovremmo tutti fermarci qualche minuto a riflettere.

Ho scioperato ieri,01 Marzo contro il cosiddetto sciopero degli immigrati battezzato “Primo Marzo senza di NOI”. L’ho boicottato nel senso francese e accademico del termine, preferendo rimanere a lavorare. In fatti mi chiedo perché debbano scioperare gli immigrati. Per la mia piccola intelligenza non c’è a fatto un motivo valido.Qualcuno dice che dobbiamo rivendicare più diritti, più considerazione...denunciare le discriminazioni, il razzismo, la xenofobia della nazione che ci ospita. Siamo d’accordo. Ma mi viene a chiedermi se gli immigrati abbiano mai avuto considerazione per loro stesi, per altri immigrati. Vado in giro per l’Italia e vedo i sudamericani e i nordafricani mi discriminano perché sono “nero”. Le ragazze africane si vergognano in mia compagnia. Si sentono rispettabili solo in compagnia di un “bianco”. Il mio connazionale prega perché io non possa trovare un lavoro in Italia sennò sarò anch’io “ricco” e la famiglia potrà essere felice come la sua. Nelle associazioni etniche ci si picchia, ci si auto flagella, ci si calunnia... I ragazzi delle seconde generazioni, che sono nati o cresciuti in Italia mi hanno amministrato le cattiverie più pesanti. E talvolta, le lacrime di queste auto discriminazioni auto distruttrici qualche italiano BIANCO me le ha asciugate. Dato questo, e per tanti altri motivi, non ho aderito allo sciopero del primo marzo. Ho scioperato contro gli immigrati che dovrebbero prima pulire a casa loro, valorizzarsi, rispettarsi, non fare differenze tra di loro, prima di chiedere qualsiasi cosa agli altri. Allora il “primo marzo” avrà un senso senza di noi...

Questo post è stato pubblicato il 02 marzo 2012 in . Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

4 Responses to “Il fallimento del PrimoMarzo e un grido di dolore su cui riflettere”

  1. Forse dobbiamo rivalutare i vecchi concetti di "coscienza di classe" e di sfruttati e sfruttatori ...

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  2. sottoscrivo, certo non può essere una scusa che noi "bianchi" usiamo "perchè io dovrei pormi il problema della discriminazione se questi si discriminano tra di loro..."

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  3. sarebbe possibile avere un'intera classe politica di GCM per cortesia? anche a pagamento. astenersi perditempo.

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