Gianfranco Rotondi sulla morte di Lucio Magri:
Onestamente non riesco a nascondere il rammarico per una scelta che non posso comprendere, ma della quale è opportuno non parlare per evitare che il dibattito ideologico si sovrapponga al doveroso omaggio che la democrazia italiana deve a questo protagonista assoluto della vicenda democratica italiana, specie in un momento di eclissi della politica.Vediamo se ho capito: siccome stiamo attraversando un momento di eclissi della politica, secondo Rotondi è bene non parlare della morte di un essere umano mediante suicidio assistito per evitare che ne scaturisca un "dibattito ideologico".
Strano, perché a me era parso di capire che fossero proprio i dibattiti ideologici, il cuore della politica: e che evitare quei dibattiti sia il presupposto perfetto per determinare l'eclissi di cui l'ex ministro sembra dolersi.
La realtà, quella vera, è che la relazione causale delineata da Rotondi andrebbe diametralmente invertita: non è opportuno tacere perché c'è l'eclissi della politica, ma l'eclissi della politica c'è e continuerà ad esserci finché si continuerà a tacere.
Del resto a me hanno insegnato che la democrazia consiste appunto nel decidere dopo aver parlato delle cose, onorevole Rotondi, e che gli inviti al silenzio appartengono a scenari politici tutt'affatto diversi.
Che ne dice, vogliamo dirci come la pensiamo, oppure preferiamo aggravare l'eclissi finché non sarà diventata irreversibile?
Lungi da me da fare l'avvocato di Rotondi, ma non mi sembra che abbia detto chissà quale bestialità. E' morto Magri, è il momento di commemorarlo senza approfittarne per tirare l'acqua al proprio mulino, sia in un senso che nell'altro.
RispondiEliminaUn pò come quando è successo il fatto di Eluana Englaro, si poteva (e si doveva) starsi un pò zitti ("Può anche procreare").
Ci sono tempi, modi e luoghi per ogni cosa. La morte ha bisogno del necessario silenzio e di questo ne sono convinto.
Più che altro, tutti a dire che bisognerebbe fare un minuto di silenzio e non usare questo evento per una dibattito ideologica (che non è un male di per se, né Rotondi afferma questo) e tutti là a far la corsa della dichiarazione "Non condivido/non capisco/non blabla, non dovrei dirlo, ma lo dico". Stesso errore che fa Rotondi.
Che se voleva essere aderente al suo proposito, poteva semplicemente dire "La democrazia italiana deve a questo protagonista assoluto della vicenda democratica italiana un rispettoso omaggio, specie in un momento di eclissi della politica."
a uno come Rotondi deve essere impedito di riprodursi. L'inutilità seduta sulla poltrona di ministro
RispondiEliminaDici cose giustissime, come quasi sempre, ma in questo caso fai un po' di artifici retorici. Rotondi semplicemente dice che non è opportuno confondere, sovrapporre il dibattito ideologico e il cordoglio per la scomparsa di Magri. Ossia, parliamone pure, ma a bocce ferme, perché altrimenti la sua critica al suicidio assistito potrebbe sembrare un attacco a Magri. Ora, pur con tutto il disprezzo per Rotondi, effettivamente la democrazia è discutere e confrontarsi, ma proprio per farlo al meglio sarebbe bene evitare di farlo in momenti emotivamente coinvolgenti. Detto ciò, sappiamo benissimo che Rotondi non ha affatto voglia di parlarne e ha solo paura che si apra un dibattito causato dall'evento, come un anno fa per la morte di Monicelli, però le sue parole sono formalmente condivisibili...
RispondiElimina