L'etica differenziata dello stato italiano

Poi uno va a comprarsi le sigarette e si accorge che è diventato normale mettersi in coda alla cassa perchè davanti a lui ci sono quattro o cinque persone che grattano compulsivamente dei bigliettini di carta nell'illusione di portarsi a casa il gruzzolo che consentirebbe loro di cambiare vita.
E allora riflette, quello che era andato a comprarsi le sigarette, sul fatto che lo stato prima lucra allegramente sul fumo e sul gioco d'azzardo, e poi vorrebbe darci a bere che non sarebbe etico guadagnare sulla prostituzione e sulla droga: ragion per cui, in modo molto etico, delega la gestione di tali attività alla malavita organizzata.
Poi, curiosamente, c'è chi si lamenta del fatto che qualcuno, ad uno stato del genere, finisce per non credere più.

Questo post è stato pubblicato il 14 marzo 2012 in ,,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

20 Responses to “L'etica differenziata dello stato italiano”

  1. Senza contare che sembrano prenderti per il sedere alla televisione. sei bombardato di pubblicità sui vari giochi sisal (da qualche giorno anche il bingo!) e poi senti una vocina che dice "gioca responsabilmente"... incommentabile.

    Ne avevo parlato anche io il mese scorso (Vampiri di stato all'attacco) sul mio blog.

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  2. In principio si potrebbe essere d` accordo, ma ci sono due punti di attenzione:
    1) le cose stanno cosi` non solo in Italia, ma pressoche` in ogni altro paese del mondo;
    2) una buona parte (probabilmente la maggior parte?) della popolazione italiana, e non solo il governo, e` contro la legalizzazione delle droghe e della prostituzione.

    Saluti,
    Gigi

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  3. Ok... però la soluzione quale sarebbe... lucrare su tutto?

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  4. io non fumo, ma quando ho fatto la fila per comprare un biglietto della partita, nella fila accanto ho potuto oltretutto notare che la maggior parte di chi comprava i vari gratta e perdi erano vecchi pensionati... sono d'accordo, e rilancio: anche la prostituzione, se esercitata da persone che lo fanno per scelta e non schiave/i sfruttati, va legalizzata

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  5. ops non avvo visto che avevi citato la prostituzione nel post, sorry

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  6. @gigi
    1)se gli altri mangiano merda non vuol dire che faccia bene
    2)non credo, gran parte degli italiani sarebbe favorevole alla riapertura delle case chiuse

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  7. @Anch3Basta
    1) Quello che per te vuol dire mangiare merda per altri puo` non avere lo stesso significato/sapore
    2) Hai delle prove per quello che dici?

    Gigi

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  8. @gigi (poi passa sul mio blog eventualmente che qui diventa un flame)

    1)ti traduco in italiano "se lo fanno in tutto il mondo non è detto che sia giusto" :)
    2)tu hai usato una frase affermativa, io un "credo" :)

    comunque si, credo che agli italiani andrebbe benissimo riaprire le case chiuse, non lo dicono apertamente per non aver paura di passare da puttanieri ma se avessero modo di deciderlo in un voto segreto ho la sensazione che i si sarebbero almeno l'80%

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  9. @gabrieleporri
    ...anche la disperazione si concretizza con scelte, peccato che siano indotte dalle condizioni di vita e dalla inconsistenza morale e culturale per poterle superare. Chi vende il proprio corpo necessità di sciocchi, che non essendo in grado di costruirsi un piacere o una felicità propria, si illudono di raggiungerla a pagamento.
    Equiparare la pochezza interiore rispetto a chi ne fa virtù è come asserire che i mezzi giustificano il fine, ma così non è.

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  10. Ah adesso ho capito perché non ti accanisci sui danni ambientali provocati dalle sigarette, sei un fumatore :)

    Ma la domanda che lucrare su gioco d'azzardo e su sigarette non sia sbagliato e che invece di legalizzare dovremmo "proibire culturalmente" (fare in modo che nessuno abbia motivo per fumare o per giocare d'azzardo) anche quello? :)

    No, la logica dice che: se ci sono n cose permesse ma dannose, meglio permettere altre cose dannose :)

    Wow.

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  11. "Ma la domanda che lucrare su gioco d'azzardo e su sigarette non sia sbagliato e che invece di legalizzare dovremmo "proibire culturalmente" (fare in modo che nessuno abbia motivo per fumare o per giocare d'azzardo) anche quello? :)"

    proibire culturalmente... cosa hai intenzione di minacciare? il broncio? l'inferno?
    ...auguri...

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  12. poi i paraculi ti scrivono anche "gioca responsabilmente" ..ma vaff!!!

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  13. Educare... sostenere psicologicamente chi ha bisogno invece che lasciarli allo sbando dei gratta e vinci... dare un senso alla vita delle persone... ci sono migliaia di modi per inibire il desiderio... seminare cultura non può fare che bene, ovvio che i risultati saranno a lungo termine e non domani.

    Ovvio che per uno che ragiona in bianco e nero, proibire-legalizzare, tutto ciò non può essere minimamente concepibile...

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  14. @Mattia Paoli
    ...regolamentare la stupidità è una perdita di tempo...e come cercare di fare un buco nell'acqua.

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  15. Favorevole alla riapertura delle case chiuse e droghe leggere.
    La prostituzione non la combatti comunque, è in molte forme, per lo meno là sarebbero più controllati.

    Basta usarle "responsabilmente"

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  16. Per matica: se regolamentare la stupidità è una perdita di tempo, figurati legalizzarla.

    Che poi io non ho proposto di regolarla, ho proposto di prevenirla, e non è una missione impossibile, è solo una gran faticata e soprattutto una "investimento" a lungo termine.

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  17. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  18. Il post iniziale si può riassumere così: visto che lo stato è incoerente/ipocrita nel mantenere legali alcune cose profondamente sbagliate, rendiamolo coerentissimo facendogli legalizzare TUTTE le cose sbagliate/pericolose/dannose. :)

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  19. @Mattia Paoli
    Vorrei puntualizzare che per regolamentare un'attività e/o un comportamento si necessità che gli stessi siano legalizzati e/o autorizzati. Quindi il primo e la conseguenza del secondo. Leggo...non ho proposto di regolarla, ho proposto di prevenirla...Prevenire, se l'italiano non è un'oppinione, significa sanzionare o inibire comportamenti che potrebbero essere posti in essere, quindi equivale a reprimere. Quindi si può asserire che "prevenire" sia molto peggio di "reprimere", perché se il secondo necessità di comportamenti oggettivamente compiuti, il primo non necessità che detti comportamenti si concretizzino e l'azione sanzionatoria è lasciata alla soggettività di chi la applica, che a secondo dei tempi può variare.
    Un esempio aberrante di prevenzione è la “guerra preventiva”, ove uno stato si arroga il diritto di dichiarare guerra ad un altro stato, non ha fronte di un attacco o della manifesta volontà di porlo in essere, ma bensì sulle ipotetiche capacità di poterlo attuare.
    Continuare a parlare di quello che potrebbe essere, è un modo come un altro per non parlare del presente e quindi di affrontare la realtà, e tutto ciò, aldilà dei sofismi adotti, si può tradurre in un unico concetto che si riassume in un termine:ipocrisia.
    Ipocrisia che tu individui nello stato, dimenticando che lo stato siamo noi nella sua espressione di maggioranza. Non cercare lontano quello che è molto più vicino a te. Leggi il post di “Anch3Basta”
    che è un inno all'ipocrisia, ove asserisce che l'80% della popolazione sarebbe favorevole alla legalizzazione della prostituzione a patto che ciò avvenga con un voto segreto, per timore di essere taggati come “puttanieri”.
    Che altro aggiungere, chiunque abbia un barlume di ragione converrebbe con me che regolamentare la stupidità e la superficialità è una perdita di tempo. L'unico sentimento che può riscattare la loro presa in considerazione è la pietà...in quanto essi non sanno quello che dicono.

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  20. @Matica
    naturalmente io voterei per riaprirle anche con voto palese :) era una risposta a gigi.
    L'italia è un paese di ipocriti dove è giusto predicare bene e razzolare male se riesci a non farti scoprire.

    In italia se vai a puttane di nascosto sei un padre di famiglia integerrimo, se ti beccano un puttaniere.

    La prosituzione non la puoi eliminare, del resto tutti noi ci prostituiamo in un modo o nell'altro: una gentilezza al datore di lavoro, un favore ad un conoscente e così via.

    C'è poi chi "vende" il corpo per vantaggi e non per soldi. Il giovincello che seduce un'attempata vedova, la starlette che si fa mantenere dal grasso e sfatto produttore, la sposina che ha preferito un "buon partito" rispetto all'amore di gioventù... sempre di prostituizione si tratta.

    E' solo meno esplicita (e più ipocrita)

    Dato che non la debelli meglio legalizzarla, così come le droghe, almeno i soldi non finiscono in mano alla malavita, ci vengono pagate sopra le tasse, si combattono le malattie veneree e così via.

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