Una questione di pericolo

Sarà pure "ipocrisia" o "populismo di ritorno", come dice Don Ildefonso Chessa: ma sta di fatto che a Lucio Dalla hanno concesso i funerali religiosi e a Piergiorgio Welby no; e che -guarda caso- Piergiorgio Welby aveva fatto della sua morte una battaglia politica, mentre Lucio Dalla -legittimamente- della sua omosessualità no.
Il punto, credo, non sta né nel populismo né nell'ipocrisia, ma nel pericolo: Welby, in ragione dei fini che si prefiggeva, era semplicemente più pericoloso di Dalla. Tutto qua.
Il resto è aria fritta, o sbaglio?

Questo post è stato pubblicato il 05 marzo 2012 in ,,,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

11 Responses to “Una questione di pericolo”

  1. C'è un motivo semplicissimo, che è poi lo stesso per cui ai suicidi non veniva concesso il funerale cattolico fino a poco tempo fa.

    Un suicida muore in peccato mortale e senza la possibilità di pentirsi del suo gesto. Poi la chiesa ha deciso che, in realtà, c'è sempre la possibilità che nell'ultimo sitante uno chieda perdono a dio,e quindi ora anche ai suicidi è concesso il funerale (credo). Nel caso di Welby è morto in peccato mortale e, dato che ne ha fatto una battaglia, si può presumere che non si sia pentito all'ultimo istante, quindi "ha da bruciare all'inferno".

    X Dalla la stessa cosa, era gay ma dato che non lo diceva è chiaro che in punto di morte si è pentito, per tutta la vita non ha resistito ma vista la sua spiritualità sicuramente ha chiesto perdono prima di morire e quindi tutto ok.

    Ha una logica tutto questo? non deve averla, stiamo parlando di fede.

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  2. è facile. Potendo decidere arbitrariamente chi s'è pentito all'ultimo secondo e chi no, fanno quel cazzo che pare loro.
    Che ci sta benissimo se vuoi fare un circolo privato. Un po' meno quando le minchiate che dici hanno quel metro e mezzo di rilevanza pubblica.

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  3. ma che grande assurdità!!!
    Anch3Basta, naturalmente non ce l'ho con te, non parlo della tua assurdità, probabilmente hai ragione nello spiegare la "logica" della chiesa. Però è fin troppo evidente che logica non è. Significa attaccarsi a delle idiozie, "nell'attimo prima di morire". Ma veramente la chiesa utilizza questi metodi? altro che fede..questa è idiozia pura.
    E' un arrampicarsi sugli specchi per cercare di svincolare le loro ritrosie contro i gay, anche perché Dalla non penso che si sia "pentito" del suo essere in punto morte..ma soprattutto, di cosa doveva pentirsi????è questo il punto a cui la chiesa non vuole fare nessun passo indietro.

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  4. @giovans

    sfondi una porta aperta, se sei passato dal mio blog vedrai che sparo continuamente ad alzo zero sulla chiesa e su idiozie come queste.

    Purtroppo non sono assurdità, è davvero la motivazione con la quale è stato rifiutato il funerale a Welby.

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  5. ma in pochi si scandalizzano perchè nel nostro Paese il pensiero laico è quasi inesistente.

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  6. Come ti si può dar torto? Questione di pericolo. E di coraggio.

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  7. non mi sembrano due argomenti sullo stesso piano, l'omosessualità e l'eutanasia sono cose differenti, e mi fa specie che si mescoli sempre un po' tutto, ci vorrebbe un bel ragionamento ampio intorno, ciao

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  8. Welby non voleva la Chiesa nella sua vita. Il suo suicidio era un atto deliberato contro uno dei punti della fede cattolica. Il suicida rifiuta consapevolmente il dono della vita. Ognuno è libero di pensarla come vuole ovviamente, ma non si può chiedere i funerali religiosi per uno che non vuole la vita. Welby ha scelto di rifiutare la fede e i funerali religiosi sarebbero stati una violenza a ciò in cui credeva.
    L'omosessualità non è un rifiuto della vita e nessuna norma del diritto canonico permetterebbe di rifiutare il funerale religioso a una persona omosessuale.

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  9. Chiesa Cattolica, c'è altro di più vecchio ed anacronistico??
    Però fossi stato Welby o Dalla il rito religioso non l'avrei semplicemente voluto.

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  10. Dalla non aveva bisogno di dire che era gay perchè esserlo faceva parte della sua vita privata. Era un ottimo musicista:quella era la sua professione che esercitava nella sfera pubblica. Il funerale è un rito pubblico e la chiesa è stata ben felice di aprofittarne per sfruttare la sua notorietà. La battaglia di Welby è sopratutto la battaglia della chiesa contro Welby e delle aree politiche interessate.

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