Bavaglio a parte, vogliono obbligarci a mentire?

Non so se ho capito bene, ma a quanto pare tra qualche giorno potrebbe accadere più o meno quanto segue:

  • io scrivo una cosa che riguarda il signor X (tipo che camminando per strada l'ho visto far fare al suo cane la cacca sul marciapiede senza raccoglierla con l'apposito sacchetto);
  • al signor X non piace quello che ho scritto (magari perché è un personaggio pubblico e non gli va di far sapere in giro che inzacchera impunemente i marciapiedi strafottendosene di chi ci deve passare);
  • il signor X, indispettito, mi manda una mail invitandomi a rettificare quello che ho scritto;
  • da quel momento, a prescindere dalla verifica della fondatezza di ciò che ho scritto (vale a dire indipendentemente dal fatto che il signor X abbia effettivamente omesso di raccogliere la cacca del suo cane, magari davanti ad altre dieci persone), io ho 48 ore di tempo per pubblicare sul blog una rettifica (cioè, supponendo che quello che ho raccontato risponda al vero, per ritrattare scrivendo una cosa falsa);
  • se non opero la rettifica entro le 48 ore possono farmi pagare una multa dell'importo massimo di dodicimila euro.
Ora, io voglio sperare di aver capito male: perché se avessi capito bene si tratterebbe non soltanto di una norma liberticida, ma di una disposizione che in determinate condizioni costringerebbe i blogger a scrivere addirittura delle bugie; visto e considerato che tali sarebbero, a meno che non mi sfugga qualcosa, le rettifiche di circostanze che rispondono al vero.
Passi (si fa per dire) metterci il bavaglio: ma obbligarci a mentire, abbiate pazienza, non vi pare un tantino troppo?

Questo post è stato pubblicato il 26 settembre 2011 in ,,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

12 Responses to “Bavaglio a parte, vogliono obbligarci a mentire?”

  1. Riproporre la norma per l'ennesima volta è qualcosa di osceno... l'obbligo di rettifica potrebbe comportare la chiusura di moltissimi blog personali che NON hanno alle spalle una redazione tale da garantire lettura dei messaggi nelle 48 ore... oltre a obbligare, come giustamente sottolineato, un blogger a scrivere cose false...

    Fabrizio
    http://www.laboratorionapoletano.com

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  2. Passi il bavaglio il cazzo. Non bisogna abbassare la guardia neanche per scherzo, neanche per gioco, neanche per negare che si sta abbassando la guardia. Le parole sono importanti.

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  3. La diffamazione nell'ordinamento italiano gia` funziona cosi`. Al "diffamatore" non e` concesso di fornire prova delle veridicita` delle sue affermazioni. E` una norma ridicola e schifosa. Fanno eccezione solo i giornalisti (credo) in base al principio di liberta` di informazione.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Diffamazione_%28diritto_italiano%29
    http://it.wikipedia.org/wiki/Exceptio_veritatis

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  4. puoi scrivere una cosa del genere: " mi sembrava di aver visto il signor X far fare la cacca sul marciapiede al cane senza pulire, ma siccome non ho 12.000 euro in tasta, ho sicuramente preso un abbagli, il signor x non permetterebbe mai al proprio cane di defecare senza poi raccogliere la sua cacchetta"

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  5. se dovesse passare davvero, potremmo fare così: http://mazzetta.splinder.com/post/25586835/una-legge-liberticida-e-comunista-contro-i-siti-di-berlusconi

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  6. Penso sarebbe l'unico caso di ordinamento giuridico che legittima la menzogna. Manco Mussolini era arrivato a tanto.

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  7. A me sta già succedendo una cosa del genere.
    Ho scritto un post quest'estate in seguito ad una bruttisimma esperienza presso il pronto soccorso della Mangiagalli di MIlano.
    La dottoressa mi ha lasciata in lacrime sul lettino, fregandosene delle mie condizioni e sbagliando -pure- la diagnosi.
    Sono uscita piangendo quella sera dal pronto soccorso e quando sono guarita ho scritto un post per raccontare l'accaduto riportando nome e cognome della ginecologa infame che mi aveva visitata.

    Venerdi ho ricevuto l'intimazione dal suo avvocato a rimuovere le parti diffamatorie dal post. Il mio avvocato mi ha consigliato di togliere solo il nome della dottoressa mantenendo la testimonianza di malasanità. Mi ha spiegato che se io pubblico nome e cognome di una persona in relazione ad un fatto negativo e disdicevole....si tratta di diffamazione. Ma la libertà d'opinione qua, dove stracazzo l'abbiamo messa???

    Il resto della storia lo potete trovare qui
    http://www.matiseivista.com/2011/08/state-alla-larga-dalla-mangiagalli-di.html

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  8. in realtà nessuno obbliga a mentire; il diritto di rettifica consiste nel far pubblicare gratuitamente dichiarazioni dei soggetti interessati dalla pubblicazione di immagini, dichiarazioni, notizie ritenute lesive della loro dignità o contrarie a verità. Il disegno di legge non cambia nella sostanza nulla, dal momento che già adesso (come si vede nel post di Zitella Acida) è possibile essere accusati di diffamazione. Tanto rumore per nulla, anche perché credo ci sarà molto da discutere su cosa si intende per "sito informatico".

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