Roberto Colombo, direttore di biologia molecolare e genetica umana all'Università Cattolica di Milano, su Eluana Englaro:
La paziente non subisce nessun tipo di trattamento che possa ricadere nella fattispecie dell’«accanimento terapeutico»: al contrario, essa viene curata amorevolmente dal personale medico e infermieristico che la assiste e le assicura l'idratazione, l'alimentazione, il ricambio, la mobilizzazione ed altre cure nella forma che corrisponde ai suoi bisogni fisiologici essenziali. Perché privarla di tutto questo per porre fine ai suoi giorni? (...) I giudici hanno considerato l'idratazione e l'alimentazione fornite a Eluana come "atti medici", al pari di terapie che possono essere intraprese o sospese in ogni momento, sulla base della considerazione della loro efficacia o futilità clinica. Occorre invece sciogliere l’equivoco: anche se posti in essere da personale qualificato come sanitario, la natura di sostegno vitale essenziale per l’esistenza del soggetto non muta.Facciamo mente locale. Secondo Colombo i trattamenti a cui Eluana Englaro è sottoposta non sono pratiche terapeutiche, ma atti destinati al suo sostentamento: ragion per cui, conclude il Professore, quei trattamenti sono obbligatori, e di conseguenza non possono in alcun caso essere sospesi. Orbene, non v'è dubbio che sull'inquadramento dell'alimentazione e dell'idratazione artificiale si può discutere; ed è ragionevolmente possibile che, studiando fino all'ultima riga tutta la letteratura sull'argomento, si finisca per concludere che non si tratti effettivamente di terapie. Sta di fatto, però, che il punto è altrove. Il padre di Eluana si batte da vent'anni per un motivo di disarmante semplicità: siano essi configurabili come cure o come semplici gesti di sostentamento, Eluana quei trattamenti non li voleva: dal che si desume che la chiave di lettura della vicenda deve essere il rispetto della volontà di un essere umano concreto, e non l'esigenza di conformarsi a chissà quale criterio astratto, sia pure individuato con inattaccabile precisione. Se fino a questo punto siamo d'accordo, spiegatemi una cosa: dove sta scritto che una persona ha il diritto di sottrarsi legittimamente ad una terapia, ma non può rifiutarsi di essere sottoposta a qualcosa di diverso? Vi sembra ragionevole che un malato immobilizzato in un reparto ospedaliero possa legittimamente rinunciare alla sua puntura quotidiana di antibiotico, ma sia obbligato ad acconsentire, senza poter pronunciare una sillaba, nel caso in cui un infermiere decida che è il caso di tagliargli i capelli, di fargli la barba o di ingozzarlo di minestra con il cucchiaio? La verità è che Eluana Englaro se ne strafotteva, della distinzione tra trattamenti terapeutici e atti destinati al sostentamento del suo corpo: semplicemente, non voleva avere addosso le vostre manacce, e finché ha avuto fiato per farlo l'ha detto e ripetuto; poi non ha avuto più voce, e a quel punto ne avete fatto ciò che volevate, fregandovene della sua volontà e tenendo in vita il suo corpo in omaggio ad una serie di principi che non erano i suoi. Se aveste un decimo del rispetto per la persona del quale vi adornate, vi vergognereste alla sola idea di mettere il naso fuori di casa. Altro che pontificare sui giornali.
Si lascerà finalmente morire un corpo, non Eluana. Il suo corpo che viene tenuto in vita vegetale. Perchè i teologi di morale non studiano a fondo questo fatto di un corpo vivo solo per le sue funzioni vegetative? Solo lo spirito si mette in contatto con il mondo circostante e percepisce il mondo intorno a lui. Per quello che riguarda la volontà della persona, quanti sono coloro che, quando gli metti il sondino, se lo strappano. Tanti rifiutano il cibo e te lo sputano. Eluana va rispettata!
RispondiEliminaMina
"Perché privarla di tutto questo per porre fine ai suoi giorni?"
RispondiEliminaPerchè è morta nel 1992.
Potrà anche essere che noi non siamo il nostro cervello ma sicuramente siamo nel cervello e a maggior ragione i cattolici dovrebbero essere favorevoli a lasciare che la sua anima, l'unica parte di lei che ancora rimane, vada dove deve andare senza rimanere attaccata a un corpo che non funziona più.
Bah.
Se si vergognassero minimamente Metil, non sosterrebbero le cose che dicono credendo di avere ragione.
RispondiEliminaIo penso soprattutto ai genitori. Come possono superare il grande dolore di quella perdita se non possono dare un addio definitivo alla figlia? Ce l'hanno praticamente sempre sotto gli occhi, ciò equivale a una ferita aperta e i cattolici non fanno che buttarci sopra del sale.
RispondiEliminama soprattutto perchè questo Roberto Colombo non si occupa delle materie di competenza della sua cattedra di biologia molecolare e genetica umana. la risposta non può essere che una.
RispondiEliminaIl vescovo di Mantova lancia la sfida: «Lasciatela alle cure di chi l'ama». «Rispetto il suo dolore ma, adesso che ha ottenuto, dallo Stato la possibilità di avere in mano la vita di sua figlia, consegni questa vita a chi vuole amarla ancora lasciandola vivere così. Papà Beppino lasci Eluana dov'è, dove chi l'ha seguita e nutrita in questi anni continuerà a farlo ancora con amore»
RispondiEliminaIo lancio un'altra sfida: trovare qualcuno che sia più stronzo del vescovo di Mantova.
(e - già che ci siamo - troviamo anche qualcuno che aggiusti le virgole agli articolisti del corriere)
Diventeremo on paese civile il giorno in cui l'eutanasia sara' disponibile ai liberi cittadini.
RispondiEliminaChi non la vuole potra' semplicemente evitarla. E' ora che i fascisti clericali la smettano di imporre il loro volere a chi lo rifiuta.
"Perché privarla di tutto questo per porre fine ai suoi giorni?"
RispondiEliminasembra quasi esserci un filo d'invidia: che sia la vita (vita?) che desidererebbe l'esimio professore?
Mi sorgeva in questo momento un dubbio..
RispondiEliminaMa il gruppetto del Vaticano S.p.A. non blaterano tanto basandosi su un libro secondo il quale,una certa divinità ha dato il LIBERO ARBITRIO all'uomo?
Quindi..se un uomo decide così,loro chi sono per imporre la loro opinione ed il loro volere?
Al massimo,sempre che esista un regno del Post-morte...saranno cavoli di chi ha scelto in una determinata maniera no?
@Klochov: ma senz'altro il pertinace segaiolo rino fisichella e il sempiterno testa di cazzo giuliano ferrara (anche se ammetto che è una bella sfida).
RispondiEliminaA tutti questi pezzi di merda atei devoti/clericalfascisti/bigotti auguro la fine che l'amata Sabina auspica per natzinger: il sogno sarebbe che avvenisse in questa vita, senza aspettare l'inferno....
Giovanna
@Klochov: vuoi un nome? Giuliano Ferrara. Raggiunge vette inarrivabili per noi comuni mortali.
RispondiEliminaOk, ok, non era una sfida difficile in effetti. Concentriamoci su un correttore di bozze per il corriere (ah, e per luca volonté)
RispondiEliminad-k mi hai rovinato la giornata con la lettura di quelle idiozie! Non ci sono piu' pomodori marci da tirare a questo bacchettone?
RispondiElimina@joe: di pomodori marci ce ne sarebbero ancora...ma anche questi utlimi lo schi(v/f)ano. Il problema è serio! :D
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