L'omofobia e la mistificazione della "discriminazione al contrario"

L'argomentazione più significativa con cui la maggioranza ha affossato la legge sull'omofobia in parlamento è più o meno questa: se prevedessimo delle aggravanti per i reati commessi ai danni degli omosessuali si verrebbe a creare una categoria di persone privilegiate rispetto agli altri, col risultato che anziché combattere una discriminazione finiremmo per creare una "discriminazione al contrario".
Argomento suggestivo, se non fosse del tutto infondato.
Perché nessuno si è mai sognato di immaginare, neppure nelle sue fantasie più surreali, che un reato qualsiasi debba essere considerato più grave se viene commesso nei confronti di un gay: quello che si è chiesto è che un reato venga considerato più grave se è ispirato da omofobia.
Il che, abbiate pazienza, è tutta un'altra cosa: un conto è dire -questa sì che sarebbe una "discriminazione al contrario", e difatti nessuno si è mai sognato di ipotizzarla- che rubare il portafoglio sull'autobus a un omosessuale dovrebbe essere considerato più grave grave che portarlo via a un altro; un altro è chiedere -e la legge si occupava proprio di questo- che un delitto venga giudicato con maggiore severità se la sua motivazione è l'odio nei confronti degli omosessuali in quanto tali.
La differenza non è difficile da capire, vero? Anche perché si tratta, mutatis mutandis, dello stesso principio che sta alla base dell'aggravante per odio razziale, tuttora in vigore nel nostro ordinamento.
Eppure la favola della "discriminazione al contrario" continua ad imperversare, come se fosse sostenuta da un minimo di logica, quando è fin troppo evidente che non ne ha neanche un po'.
Non si tratta certo di una novità: come al solito ci prendono per scemi mescolando le parole, mistificandole, cambiandone il senso e piegandole a quello che fa più comodo a loro; e molti di quelli che non sono toccati dalla questione in prima persona glielo lasciano fare, accontentandosi di spiegazioni superficiali e tirando i remi in barca un giorno sì e un giorno no, perché spaccare il capello in quattro è un po' una fatica, mentre sorbettarsi senza fiatare quattro cazzate messe in croce è senz'altro più comodo.
Poi, alla fine, verrà il giorno in cui quelle quattro cazzate conterranno qualcosa che danneggerà direttamente anche loro: e allora se ne accorgeranno, quant'è brutto doversele ingoiare senza battere ciglio anche se non vogliono dire niente.
Ma forse, a quel punto, sarà davvero troppo tardi.

Questo post è stato pubblicato il 27 luglio 2011 in ,,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

9 Responses to “L'omofobia e la mistificazione della "discriminazione al contrario"”

  1. La cosa bella è che la gente sente i discorsi che fa questa classe politica e poi esclamano "Hanno ragione!! Ma perché dovrebbe essere più grave se io picchio un gay?"

    E quello che hai spiegato te (e che dovrebbe essere lampante per tutte le persone dotate anche solo di un neurone uno) lo dovrebbe spiegare il Ministro per le Pari Opportunità.

    E invece, no. Lei si è astenuta. Ma vaff...

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  2. Quando mai una spiegazione di questa clase politica è andata al di la di qualche slogan facilmente memorizzabile? Del resto anche la chiesa si è espressa nello stesso modo per paura di non poter più attaccare gli omosessuale, fondamentalmente è gente che vuole essere libera di odiare, e certa che le vittime non avranno alcuna difesa.
    Italia sempre più piccola e meschina.

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  3. Condivido la riflessione. Ciononostante non me la prenderei troppo (il crimine e comunque reato), mentre e urgente che la politica crei le condizioni affinche la cultura omofoba (che troviamo tutti i giorni nelle battute sceme tipo 'meglio che io stia con il sedere rivolto al muro', nell'uso degli insulti ) venga sradicata con la scuola, la tv.internet la sua parte lo fa, ma non arriva proprio li dove dovrebbe.

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  4. Ministro Carfagna un'occasione persa per farci mettere da parte il calendario del 2005 di Max...purtroppo continua a rimanere la sua espressione più alta!
    Ossequi

    http://ilpianofortedidio.blogspot.com/

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  5. Io però non ho capito come funzionerebbe l'aggravante in questione: se l'omofobo mena il gay urlando "morte ai gay" non c'è problema, ma se sta zitto? se gli tira una coltellata al buio e scappa? si deve presumere l'omofobia perchè è gay la vittima? perchè se è così rientriamo nella semplificazione "menare un gay è per definizione più grave che menare un etero" e questa cosa sì che è incostituzionale

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  6. @Diego: non si presume proprio niente: l'aggravante andrà positivamente provata come tutti gli elementi della fattispecie penale e ci mancherebbe altro.
    Aggiungo, Metil lo dice tra le righe ma va esplicitato, che l'aggravante deve operare anche se la vittima non è gay affatto ma viene attaccata perché creduta tale: per questo la norma non protegge banalmente i gay ma la civile convivenza.

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  7. Gasparri ha appena detto a Paola Concia, su rai 3, che una legge contro l'omofobia permette ai gay di essere maggiormente tutelati se gli vanno a rubare in casa (nonostante la Concia avesse appena sottolineato quello che tu hai scritto nel post) ed ha aggiunto che se lei ricorre all'inseminazione aritficiale discrimina gli uomini eterosessuali ..volare alti sulle ali dell'idiozia.

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  8. Diego: è una legge CONTRO L'OMOFOBIA, non A TUTELA DEGLI OMOSESSUALI. Sembra la stessa cosa, ma c'è una sottile, fondamentale, differenza.
    Se do un pugno ad un tizio all'ufficio postale perché mi supera nella fila, non è che questo può uscirsene dopo con la polizia che è gay e scatta l'aggravante per omofobia, perché risulterebbe lampante che, non sapendo che fosse gay, la motivazione del mio gesto sarebbe da ricercare nel fatto che mi ha superato nella fila e non nel suo orientamento sessuale.
    Se invece do un pugno ad un tizio all'ufficio postale perché, mentre stava in fila davanti o dietro di me, si stava baciando col proprio compagno, allora risulterà evidente che l'ho fatto per omofobia.
    Certo, ci sono anche dei casi in cui l'omofobia può confondersi con gesti apparentemente corretti, come nei (tanti) casi in cui i poliziotti sono particolarmente solerti a fermare e addirittura arrestare coppie gay che amoreggiano in luoghi appartati ma pubblici mentre quasi mai nulla fanno alle coppie etero. Ma è per questo che esistono gli avvocati ed i giudici, no?

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  9. Mah... Sarà che qui in UK la legge contro OGNI discriminazione sessuale è a posto da anni, ma a me sembra proprio la guerra tra poveri in Italia....
    La stessa idea che l'introduzione di una legge contro l'omofobia ed i reati a questa connessi sia un modo di innalzare i gay al di sopra della costituzione, la dice lunga sull'opinione che lo stesso governo ha della giustizia italiana. Qualcosa che, ancora prima di tutelare e proteggere, fa gli interessi di tizio o rende intoccabile caio. "C'è troppo rischio di abuso quindi tenetevi i cazzotti in faccia, dettati da qualsiasi motivo, e pagatevi un buon avvocato."

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