L'aula approvò

Un giorno il sindaco Vandalo si ritrovò sulla scrivania una decina di pagine dattiloscritte raccolte in una cartellina trasparente: si trattava di uno studio statistico del dipartimento dei vigili urbani, dal quale emergeva che nell'ultimo anno più della metà delle risse che avevano avuto luogo nella piazza centrale del paese era stata posta in essere da individui che avevano bevuto almeno una birra.
Il sindaco Vandalo rifletté un paio d'ore e pensò che tra le due circostanze esistesse un evidente nesso causale, confortato dal parere di una quantità di consulenti secondo i quali l'assunzione di bevande alcoliche poteva effettivamente incrementare l'aggressività: perciò riunì il consiglio comunale e fece approvare, con il voto contrario di un solo consigliere, una severa ordinanza nella quale si proibiva agli esercenti di vendere birra, vino e superalcolici oltre le nove di sera, pena l'irrogazione di cospicue sanzioni pecuniarie.

Le risse nella piazza centrale, effettivamente, diminuirono drasticamente, ma il sindaco non fece in tempo a godersi la soddisfazione del suo successo che i vigili urbani dovettero segnalargli una nuova emergenza: da un'analisi statistica risultava che il settantacinque per cento delle scazzottate che erano avvenute davanti al municipio nell'ultimo biennio avevano avuto come protagonisti cittadini che avevano mangiato una pizza.
Il sindaco Vandalo si meravigliò alquanto, rifletté un paio di settimane e alla fine si persuase che tra le due circostanze dovesse esistere una relazione, confortato dal parere di un certo numero di consulenti secondo i quali la laboriosa digestione dell'amido poteva dar luogo ad un peggioramento dell'umore: perciò riunì nuovamente il consiglio comunale e fece approvare, con il voto contrario di un solo consigliere -lo stesso dell'altra volta-, una nuova ordinanza con cui si vietava ai ristoratori di vendere pizze dopo il tramonto, pena l'irrogazione di sanzioni pecuniarie raddoppiate rispetto a quelle dell'ordinanza precedente.

Le scazzottate davanti al municipio, effettivamente, scesero quasi a zero, ma neppure allora il sindaco poté dormire sugli allori, perché i vigili urbani gli fecero recapitare un ulteriore, incredibile studio: più del novanta per cento dei pestaggi che avevano avuto luogo nella piazzetta con la fontana negli ultimi dieci anni erano stati posti in essere da persone che si erano appena tagliate i capelli.
Il sindaco Vandalo rimase decisamente perplesso: così, nonostante il parere di uno sparuto gruppo di consulenti, secondo i quali la provvisoria crisi di identità che le persone sperimentavano dopo aver cambiato acconciatura poteva dar luogo a reazioni incontrollate, dovette convocare il consiglio comunale senza avere in mente alcuna proposta.
L'unico a chiedere la parola, nell'indecisione generale, fu il consigliere che si era opposto durante le votazioni precedenti. Dopo essersi alzato in piedi, egli si schiarì la voce e fece notare al consiglio che nella piazza centrale del paese c'erano quasi soltanto bar, che i locali davanti al municipio erano tutte pizzerie, che la piazza con la fontana era praticamente disabitata, eccezion fatta per la bottega del barbiere.
Non c'era da meravigliarsi, quindi, del fatto che in quei posti si picchiassero quasi esclusivamente persone che avevano bevuto un goccetto, che avevano mangiato una pizza o che si erano fatte tagliare i capelli: si trattava semplicemente delle ragioni per cui quegli individui si trovavano là, e non c'era alcun elemento per affermare che fossero anche i motivi per cui una parte -peraltro minoritaria- di loro aveva deciso di prendersi a sberle.
Piuttosto, proseguì il consigliere, il sindaco avrebbe dovuto chiedersi perché tanti abitanti del paese fossero così nevrotici da picchiarsi continuamente: forse a causa del servizio bus, che funzionava poco e male costringendo la gente a massacranti code in automobile? O forse per colpa del fatto che nessuno avesse progettato uno straccio di area ricreativa per i ragazzi, e l'unico punto di aggregazione fosse quell'inferno di centro commerciale? O magari a causa della sporcizia che infestava ogni angolo del paese e faceva venire la depressione alle persone appena mettevano un piede fuori di casa?
Il consigliere ringraziò, terminò l'intervento, si sedette.
L'aula rimase in silenzio per un paio di minuti buoni.
Poi il sindaco Vandalo si scosse, prese la parola e propose un'ordinanza che consentiva ai barbieri di tagliare i capelli solo nelle ore dei pasti e in presenza di una pattuglia dei carabinieri: per tutto il resto del giorno, pena l'arresto, solo shampoo e tinture.
L'aula, col voto contrario del solito consigliere, approvò.

Questo post è stato pubblicato il 02 gennaio 2012 in ,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

8 Responses to “L'aula approvò”

  1. STRA-OR-DI-NA-RIO.
    Se non hai nulla in contrario la ripubblico sul mio blog, specificando ovviamente link e autore

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  2. Grazie.
    In effetti viene il dubbio che questa mania di salvare la gente da sé stessa sia soltanto un altro alibi.

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  3. Grazie.
    In effetti viene il dubbio che questa mania di salvare la gente da sé stessa sia soltanto un altro alibi.

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  4. Bellissimo apologo, che tra l'altro ci ricorda uno dei principi basilari della statistica, spesso ignorato dai più.

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  5. La questione dell'approfondire le ragioni dietro le cose senza limitarsi alla condanna superficiale credo sia ben più generale e si può applicare anche ad altri fatti di cronaca delle ultime ore. Ad esempio, l'esternazione di Grillo sulla questione Equitalia ed il modo in cui è stata accolta dai vari politic(ant)i.

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  6. E' sempre un piacere passare di qui :)

    A volte forse le cose sembrano un po troppo semplici, ma sicuramente illuminanti.

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