Pd: le 3 mozioni a confronto [di Alice Bassi]

Ricalcando lo schema già proposto da Stefano Ceccanti, ho deciso giorni fa di scrivere una nota sulle differenze tra i programmi dei tre Candidati alla Segreteria del PD (Dario Franceschini, Ignazio Marino, Pierluigi Bersani). Avverto che, per offrire una visione a tutto tondo, ho preso in considerazione anche alcune interviste e presentazioni dei programmi dei tre candidati. Cercherò di utilizzare parole estremamente semplici, così che le differenze risultino limpide, chiare e soprattutto obiettive, imparziali, per chiunque volesse leggerle. Ringrazio anticipatamente Vincenzo Compierchio, giornalista pubblicista, che mi ha condotta per mano in quest'analisi ed ha illuminato punti che, ai miei occhi, erano rimasti oscuri e impenetrabili. CONGRESSO PD: LE TRE MOZIONI A CONFRONTO NOVE PUNTI PER CERCARE LE DIFFERENZE TRA LE MOZIONI FRANCESCHINI, MARINO E BERSANI 1. La forma del Partito Democratico. Franceschini: DIFESA DELLE PRIMARIE sia per l'elezione del Segretario nazionale che per quelli delle singole Regioni e locali; gli elettori non iscritti al PD contribuiscono in occasione delle grandi scelte. Restituire pieni poteri all'assemblea costituente, che viene eletta con le Primarie dai cittadini, e che invece ultimamente è stata sostituita dalla "Direzione Nazionale". Marino: DIFESA DELLE PRIMARIE; COINVOLGIMENTO E COSTANTE APERTURA DEL PARTITO a tutti i suoi aderenti e sostenitori; partecipazione costante dei cittadini alle decisioni del Partito, anche attraverso gli strumenti che la nostra era della tecnologia ci fornisce; coinvolgimento dei Circoli nelle scelte del PD. Bersani: RIFORMA DELLE PRIMARIE, in modo che non siano aperte per l'elezione dei Segretari; diritto di voto per le cariche interne destinato ai soli tesserati del PD, gli altri possono contribuire solo dove lo Statuto lo permette; favorevole all'indizione di Primarie nel caso in cui si tratti di scegliere il candidato premier della coalizione di Governo. Conclusioni: Franceschini e Marino auspicano un'apertura del Partito Democratico, che con Marino si verifica a tutto tondo, mentre con Franceschini si parla di contributo dei non iscritti solo in occasione delle grandi scelte. Bersani vuole che questi partecipino solo quando lo Statuto lo permette. Inoltre, Bersani si ritiene favorevole alle Primarie solo in occasione della scelte del leader della coalizione di Governo, ossia: PD + alleanze con altri Partiti. 2. La posizione del PD nel sistema politico; PD e Alleanze. Franceschini: CENTROSINISTRA (senza trattino), il PD deve essere il perno della coalizione di Governo (= PD + alleanze). Non è da escludere un'alleanza con l'UDC (sponsorizzata da Francesco Rutelli), ma è disilluso in merito, differenze fra le due realtà di Partito; non vuole alleanze con Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani, che hanno portato in passato ad alleanze frammentarie e litigiose; alleanze sui punti programmatici del PD. Marino: AREA PROGRESSISTA; vuole che gli alleati si organizzino intorno ai punti del Programma del PD; non auspica alleanze con Partiti definiti, bensì con tutta l'area progressista che voglia aderire e sostenere i punti programmatici della linea politica (che deve essere chiara e limpida) decisa dal PD; il PD deve essere il perno della coalizione di Governo. Bersani: SINISTRA - CENTRO-SINISTRA; auspica alleanze con tutti, dall'UDC a Rifondazione Comunista, sulla base di punti programmatici (NB.: Casini ha rifiutato qualsiasi alleanza preveda anche la presenza di Rifondazione e dei Comunisti Italiani). Conclusioni: Franceschini non chiude all'idea di un'alleanza con l'UDC, ritenendola però improbabile a causa delle differenze sostanziali fra le realtà dei due Partiti; Bersani vuole un'alleanza allargata a tutto il centro-sinistra. Sia Marino che Bersani - e anche Franceschini - vogliono alleanze sulla base dei punti programmatici del PD, ma la differenza sta nel fatto che Bersani vuole un'alleanza a base allargata a tutto il centro-sinistra, mentre Marino vuole alleanze non con Partiti bensì con persone che condividono i punti del Programma del PD e che si riconoscano nell'area progressista del Paese. 3. PD e mondo del Lavoro. Franceschini: ABBATTERE LE STORICHE BARRICATE che vedono contrapposti lavoratori e imprenditori e renderli protagonisti di un unico progetto comune, secondo un principio di solidarietà reciproca. Marino: LOTTA ALLA PRECARIETA'; superamento della concezione di "lavoratore dipendente" in favore della diffusione di una cultura "auto-imprenditoriale" = ogni persona spende la propria professionalità e il proprio talento in un MERCATO DEL LAVORO FLESSIBILE; RIFORMA PROFONDA DEL MERCATO ITALIANO in senso meritocratico e liberale, puntando tutto sulla FORMAZIONE PROFESSIONALE del singolo individuo, premiato per il TALENTO E NON per una RACCOMANDAZIONE; riforma degli ammortizzatori sociali -> REDDITO e quindi potere d’acquisto A CHI SI RITROVA MOMENTANEAMENTE SENZA LAVORO. FLESSIBILITA', quindi, ma NON PRECARIETA'. Bersani: ABBATTERE LE STORICHE BARRICATE che vedono contrapposti lavoratori e imprenditori e renderli protagonisti di un unico progetto comune, secondo un principio di solidarietà reciproca. Conclusioni: I progetti di Franceschini e Bersani sono identici: i lavoratori e gli imprenditori devono collaborare a un progetto comune, superando le storiche differenze fra loro. Marino amplia il programma: vuole una riforma del mondo del lavoro, che deve diventare flessibile, rispettoso di chi vi entra e anche di chi vi esce. Reddito a chi resta senza lavoro. Selezioni e premi basati sul talento e non sulle raccomandazioni. Formazione professionale continua. 4. Sistema politico. Franceschini: BIPOLARISMO e NON PARLAMENTARISMO; le alleanze vanno scelte prima dell'elezione al Parlamento; no al sistema proporzionale (che favorisce la rappresentatività ma anche la frammentarietà); sostiene il sistema MAGGIORITARIO (che favorisce la governabilità e la compattezza). Marino: BIPOLARISMO; le alleanze vanno scelte prima dell'elezione al Parlamento; no al sistema proporzionale (che favorisce la rappresentatività ma anche la frammentarietà); sostiene il sistema MAGGIORITARIO (che favorisce la governabilità e la compattezza); COLLEGI UNINOMINALI -> i cittadini scelgono i propri rappresentanti; NO alle LISTE BLOCCATE. Bersani: PARLAMENTARISMO RAFFORZATO -> Rafforzamento della funzione legislativa del Parlamento; no al sistema maggioritario (che favorisce la governabilità e la compattezza); sostiene il sistema PROPORZIONALE (che favorisce la rappresentatività ma anche la frammentarietà). Conclusioni: Franceschini e Marino conducono un'analisi simile, con la differenza che Marino aggiunge il suo no alle liste bloccate e il sì alla possibilità dei cittadini di scegliere singolarmente tutti i loro rappresentanti. Bersani preferisce il sistema proporzionale alla tedesca, fortemente voluto da D'Alema, che favorisce la rappresentatività per più Partiti ma che - ne abbiamo avuto esperienza - frantuma la maggioranza e la governabilità del Paese. 5. Laicità. Franceschini: LAICITA' COME PRINCIPIO -> Tutti possono esprimere la propria opinione personale, in totale libertà, anche che vada contro il principio della laicità stessa; dialogo, LAICITA' TEORICA; riconoscimento coppie di fatto, che sono però non assimilabili alle famiglie classiche. Marino: LAICITA' COME METODO -> Apprendimento e dialogo costante e reciproco; laicità come bussola, metodo ed obiettivo; interesse concreto e promozione legislativa di misure in difesa dei DIRITTI CIVILI, INDIVIDUALI E COLLETTIVI = diritto a non partorire, diritto a fecondare artificialmente, diritto alla ricerca, diritto di unirsi civilmente (omosessuali ed eterosessuali), diritto a morire; DIRITTO DI LIBERA SCELTA DI COSA FARE DELLA PROPRIA VITA. Bersani: LAICITA' COME PRINCIPIO -> Tutti possono esprimere la propria opinione personale, in totale libertà, anche che vada contro il principio della laicità stessa; dialogo, LAICITA' TEORICA; riconoscimento coppie di fatto, che sono però non assimilabili alle famiglie classiche. Conclusioni: Bersani e Franceschini si muovono su strade identiche: la laicità resta teorica, un principio da seguire ma che non vincola a determinate scelte legislative. Per entrambi, le coppie di fatto non sono assimilabili alle famiglie "normali", anche se si propongono di riconoscerle e fornire un contratto di convivenza. Marino è di avviso diverso: la laicità deve essere il metodo, non solo un principio al quale ispirarsi ma anche un vincolo per la promozione di leggi in difesa dei diritti civili, individuali e collettivi di tutte le persone. In merito alle coppie di fatto, auspica un completo riconoscimento e un complesso di leggi che porti alla parificazione dei loro diritti giuridici rispetto a quelli di tutte le altre famiglie. Vuole istituire le unioni civili sullo stampo delle Civil Partnerships inglesi per le coppie omosessuali e legalizzare l'adozione anche per gli individui single. 6. Politica e Giustizia: Franceschini: RECIDERE I RAPPORTI TRA MAFIA E POLITICA; CERTEZZA DELLA PENA per i delinquenti; risolvere il CONFLITTO D'INTERESSI; LOTTA AL DDL INTERCETTAZIONI; favorire l'efficienza ma non la politicizzazione della MAGISTRATURA. Marino: RECIDERE I RAPPORTI TRA MAFIA E POLITICA; CERTEZZA DELLA PENA per i delinquenti; risolvere il CONFLITTO D'INTERESSI; LOTTA AL DDL INTERCETTAZIONI; favorire l'efficienza ma non la politicizzazione della MAGISTRATURA; DIFESA del PLURALISMO E LIBERTA' dell'INFORMAZIONE. Bersani: UGUAGLIANZA di tutti di fronte alla LEGGE; risolvere il CONFLITTO D'INTERESSI; LIBERTA' D'INFORMAZIONE; i vertici del Governo devono dare il BUON ESEMPIO alla Pubblica Amministrazione, che va riformata per garantire un SISTEMA MODERNO di certezze e GARANZIE GIURIDICHE. Conclusioni: Le tre mozioni sono simili, su questo punto; una differenza è la sottolineatura che Marino e Bersani pongono in favore del pluralismo e della libertà d'informazione, mentre Franceschini non ne parla. Bersani, inoltre, conduce un'analisi approfondita sulla necessità di riforma della Pubblica Amministrazione e sul buon esempio che i vertici di un Governo devono dare ai funzionari pubblici, in modo che il rapporto fra sicurezza e legalità possa trarne proficuo vantaggio. 7. Lavoro e Welfare. Franceschini: Sviluppare istituti di WELFARE non solo statali ma territoriali e sociali; PARITA' TRA I GENERI garantita da una selezione basata SUL TALENTO; QUOTE ROSA; SOSTEGNO DELL'OCCUPAZIONE FEMMINILE; RIFORMA PENSIONI -> all'interno di una fascia di età comune per uomini e donne, ognuno sceglie il proprio pensionamento in base alle proprie condizioni di lavoro e familiari; DISINCENTIVI AL PRECARIATO. Marino: RIFORMA SOCIETA' -> non più basata su raccomandazioni, ma sul MERITO; PARITA' TRA I GENERI garantita da una selezione basata sul TALENTO; RIFORMA DEL LAVORO -> dal precariato si passa al lavoro FLESSIBILE, che permette l'impiego della professionalità di ciascuno e un arricchimento personale; SALARIO MINIMO per chi perde il lavoro; CONTRATTO UNICO A TEMPO INDETERMINATO CON SALARIO MINIMO GARANTITO; FORMAZIONE CONTINUA; CONGEDO PARENTALE OBBLIGATORIO ANCHE PER I PADRI. Bersani: SOSTEGNO ALL'IMPIEGO FEMMINILE; innalzare la qualità dei SERVIZI; REDDITO MINIMO di inserimento; SALARIO MINIMO per chi perde o non trova lavoro; INNALZAMENTO FLESSIBILE E VOLONTARIO DELL'ETA' PENSIONISTICA. Conclusioni: su questo punto, i tre candidati parlano in modo molto simile. Franceschini parla degli istituti del Welfare, Marino propone riforme del mondo del lavoro e della società e Bersani, come gli altri due, punta anche sul sostegno all'impiego femminile e nell'inserimento dei giovani. Non ci sono, fra i tre, sostanziali differenze. 8. Ambiente ed energia. Franceschini: TECNOLOGIA, ADATTABILITA' DEL SISTEMA PRODUTTIVO; investire sull'AMBIENTE per tutelare l'economia italiana. Marino: ECOLOGISMO; ENERGIE RINNOVABILI; NO AL NUCLEARE; RIUSO-RICICLO-DISTRUZIONE; SOSTEGNO COSTANTE al MEZZOGIORNO con ogni mezzo; RIFIUTI ZERO; INCENTIVI per la RIDUZIONE dell'EMISSIONE di AGENTI INQUINANTI; CARBON TAX; NUOVE TECNOLOGIE: eolico d'alta quota, solare a concentrazione, produzione energia dagli scarti dell'agricoltura, energia geotermica di terza generazione; TRATTAMENTO RIFIUTI per ridurre all'osso la parte da incenerire -> avvicinamento all'obiettivo dei "rifiuti zero"; RIDUZIONE IVA sui PRODOTTI ECOLOGICI; TASSARE LE AUTO MAGGIORMENTE INQUINANTI; INCENTIVI locali perché le compagnie edilizie si concentrino sulla RISTRUTTURAZIONE e sull'ADEGUAMENTO ENERGETICO-AMBIENTALE degli edifici già esistenti; PIANO SCUOLA NAZIONALE per promuovere la cultura dell'eco-sostenibilità; APPALTI VERDI in tutte le forniture della PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. Bersani: TECNOLOGIA, GREEN ECONOMY; FONTI RINNOVABILI e programma di crescita per il MEZZOGIORNO; difesa e rispetto per l'AMBIENTE come rispetto verso la nostra stessa casa. Conclusioni: tutti e tre i candidati propongono programmi su basi ambientaliste; in particolare, i programmi di Franceschini e Bersani risultano molto simili fra loro. Marino conferma ciò che contengono le mozioni dei suoi due colleghi ed offre alternative e proposte: no al nucleare, energie rinnovabili e nuove tecnologie, riforma dello stoccaggio dei rifiuti, incentivi al riciclaggio, incentivi/disincentivi per chi utilizza o non utilizza i prodotti ecologici, adeguamento energetico-ambientale degli edifici, promozione dell'eco-sostenibilità fin dalla prima infanzia, progetti verdi per le città. 9. Nucleare. Franceschini: NO AL NUCLEARE DEL PASSATO, troppo costoso e pericoloso. Marino: NO AL NUCLEARE IN OGNI FORMA, scorie radioattive non gestibili e dannosissime; FINANZIARE LA RICERCA per un PIANO ENERGETICO NAZIONALE che punti sulle ENERGIE RINNOVABILI; INCENTIVI/DISINCENTIVI FISCALI per quanto riguarda i processi produttivi. Bersani: non ne parla. Conclusioni: Bersani non tocca neppure l'argomento, mentre Franceschini e Marino si pronunciano in sfavore del nucleare. Da una parte, Franceschini si dice contrario al nucleare del passato perché troppo dannoso e costoso, mentre Marino propone alternative e si dice contrario a qualsiasi forma di energia nucleare: citando Carlo Rubbia, premio Nobel per la Fisica, l'uomo non è in grado di gestire lo stoccaggio delle scorie radioattive, che restano dannosissime per milioni di anni.

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10 Responses to “Pd: le 3 mozioni a confronto [di Alice Bassi]”

  1. Brava! bel lavoro,complimenti!
    mi chiedo pero' se sei stata piu indulgente con Marino o è lui a essere stato meno retorico e piu propositivo con proposte e alternative concrete rispetto agli altri due che pare dicano cio che vorrebbero e non cosa farebbero...
    Mirko

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  2. Spero proprio non vinca franceschini, perché oltre ad essere il peggiore dei tre è anche colui che porta avanti la fallimentare linea veltroniana. Io farei una sintesi tra Bersani e Marino. Odio il maggioritario e preferisco il proporzionale alla tedesca, inoltre preferisco la politica delle alleanze di Bersani e sono contento dell'apertura a Rifondazione, perché la sinistra, comunista e non, è una grande risorsa di questo paese e non va assolutamente sprecata.

    P.S. Marino può dire quel che vuole sulle alleanze... non dimenticate che la base è più forte nei partiti di sinistra! Fare un'alleanza con Sinistra e Libertà, ad esempio, significherebbe automaticamente fare alleanze con persone, perché gli elettori di tale partito sono consapevoli e 'militanti'... per questo non vedo perché marino debba fare il distinguo

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  3. Bel post, ma per essere davvero Democratici andava confrontato anche il programma di Grillo, no?

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. Mi hai anticipato sui tempi.
    Avrei preparato un riassunto simile nei prossimi giorni.

    Sinceramente non so ancora chi voterò.

    Bersani è un uomo capace, con grande esperienza, ma dietro di lui c'è baffetto e un progetto di future alleanze che mi ricorda l'Ulivo.
    Franceschini ha salvato il partito alle europee, è un volto "sostanzialmente" nuovo, ha con lui la Serracchiani e Fassino, ma vomito a votare una mozione che annovera la Binetti e Rutelli tra le sue fila, non posso proprio

    Marino è quello che rispecchia i miei principi etico/morali alla perfezione e lo voterei ad occhi chiusi, tuttavia sono perplesso sulla sua capacità effettiva a capo del partito.

    Deciderò gli ultimi giorni..

    @Ringo de Palma
    Grillo è un detrattore del PD dall'alba dei tempi, quindi la sua mossa è stata solo una paraculata per sopperire all'evidente calo di visite del suo potente blog.
    Io l'avrei fatto correre, così alle primarie una volta per tutte gliela si dava nei denti e dopo doveva solo starsi zitto.
    In ogni caso questo giro non lo poteva correre per statuto (doveva presentare domanda entro il 26 Giugno), anche se regolarmente tesserato.

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  6. Beppe Grillo non concorre alla Segreteria del PD, quindi non ho confrontato il suo programma.
    Peraltro, il suo programma è assolutamente simile a quello di Ignazio Marino, che invece concorre e, se posso permettermi di esprimere un'opinione personale, lo fa anche mantenendo una compostezza e una correttezza che Grillo non ha mai avuto.
    A parte il fatto che Grillo è un condannato in via definitiva (che sia colpa sua o meno, questa è la sentenza che pende su di lui) e quindi non può mettersi a capo - secondo i suoi condivisibilissimi principi etico-politici - del Parlamento, ricordiamo che Grillo si è sempre battuto contro la partitocrazia, perciò decidendo di movimentare le acque entrando in un Partito ha tradito tutto ciò per cui si era battuto. Poi, dopo che si è reso conto che lo Statuto parla chiaro per tutti (anche se ho trovato ridicola la decisione del PD, peraltro non condivisa da Ignazio Marino, di vietargli perfino la tessera) e che quindi per legge non poteva candidarsi, ha fatto un'altra sparata sul fatto che avrebbe creato un suo Partito. E si è sempre battuto contro i Partiti. Come la mettiamo?
    E contiamo anche che è un leaderista, un populista, urla mentre un branco di persone lo seguono, non accetta il confronto né il dialogo; è in compenso un grande amante dei monologhi, oltre che delle bufale (basti ricordare che aveva finto di aver ricevuto una lettera dal Papa e una da un presidente Cinese, mi sembra di ricordare).
    E' vero che serve una rivoluzione culturale (e Ignazio Marino ha usato proprio queste parole per parlare del proprio programma), ma questo non significa che dobbiamo appellarci a una personalità goliardica, leaderista e populista non meno di Berlusconi o dei capi della Lega, per tanti versi, nonostante i suoi programmi siano nettamente opposti.

    Chiuso l'argomento Beppe Grillo, ringrazio tutti per i complimenti :-) mi ha fatto molto piacere poterli leggere e spero che ne arrivino molti altri. Ricevere complimenti per il mio lavoro è davvero bello per me, vi ringrazio di cuore...!!

    Per rispondere all'Anonimo dell'11 Agosto, Marino è stato obiettivamente più chiaro e propositivo, basta leggere le tre mozioni integralmente per capirlo senza la minima parzialità. Ho avuto anche esponenti per Bersani o per Franceschini che hanno chiaramente confessato che avrebbero sostenuto Marino per la sua mozione chiarissima e piena di idee e proposte concrete, se avessero potuto uscire dalle logiche di partito...

    Infine, ricordiamo una cosa: la TV e i giornali hanno parlato tanto di Beppe Grillo e di tutta questa faccenda, ma di Ignazio Marino non ne parlano praticamente mai.
    E sapete perché?
    Perché IGNAZIO MARINO fa più paura di Beppe Grillo, e questo - per quello che mi riguarda - è già un segno chiarissimo di quale sia la strada giusta da seguire, almeno per me.

    Spero che potrete farvi comunque le vostre idee, che siano a favore di Franceschini, di Bersani o di Marino: il mio lavoro vuole essere semplicemente chiaro, analitico e obiettivo. Potete comunque trovare le tre mozioni in versione integrale nei rispettivi siti ufficiali.

    Un affettuoso saluto a tutti!



    Alice Bassi.

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  7. grazie, ho trovato molto utileil confronto tra le tre mozioni. Devo dire che io sono per bersani anche se la sua mozione puo' sembrare meno esaustiva delle altre. in realta'io la trovo solo piu' sintetica e piu' facilmente assimilabile perche' meno dispersiva . bersani, non ce lo dimentichiamo , e' stato un ministro formidabile nell'ultimo governo di centrosinistra e se avesse potuto continuare a lavorare sarebbe sicuramente stato il vero uomo delle riforme , quelle vere e non propagandistiche e false come quelle di berlusconi. oltre che un ottimo segretario del partito credo che rappresenti un altrettanto ottimo leader per la prossima coalizione di centrosinistra. grazie alice

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  8. Ciao, attraverso un giro di mail ho ricevuto la tua sintesi. Grazie del lavoro ma trovo le parti che riguardano Bersani in parte inesatte, come ad esempio la parte sulle alleanza. Nessuno ha mai parlato di proporzionale, ma di bipolarismo su basi PROGRAMMATICHE DI GOVERNO.Così come trovo inesatta la parte sulle primarie, infatti questa è l'idea di RIFORMA DELLE PRIMARIE: 1) si chiede che le primarie avvengano su una base certa di riferimento, così come avviene negli Stati Uniti 2) si propongono le primarie per tutte le cariche istituzionali monocratiche 3) si propongono le primarie per i parlamentari. Le uniche primarie riservate agli iscritti sono quelle per scegliere il segretario.
    Scusami ma essendo la portevoce cittadina della mozione Bersani ci tenevo a fare delle precisazioni.
    Grazie comunque dell'impegno sulle primarie.
    Stefania Gasparini

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  9. Veramente Bersani sostiene (come D'Alema) un'alleanza aperta anche al centro con un sistema proporzionale alla tedesca; non ne parla nella mozione, ma ho chiarito fin dall'inizio del mio articolo che ho preso in considerazione anche interviste ed articoli usciti sui giornali.
    Come quello uscito su L'Unità, questa estate, in cui Bersani era intervistato e parlava della sua volontà di riformare il sistema delle primarie.

    .......................

    Bersani non ha una mozione più sintetica, bensì una mozione che non tocca alcuni temi fondamentali. Non considera le coppie di fatto come famiglie tradizionali, è favorevole al nucleare da sei anni (anche se nella mozione parla solo di nucleare sicuro, citandolo appena; peccato che il nostro premio Nobel per la fisica, Carlo Rubbia, che forse sul nucleare ne sa qualcosa più di Bersani, dica che ci vorranno decenni per arrivare a un sistema pulito e sicuro per fusione e non per fissione nucleare, e che nel frattempo non siamo in grado di gestire le scorie radioattive, che restano nocive per i noi, i nostri figli e i nostri nipoti per centinatia di anni; e nel frattempo, che facciamo? Andiamo in giro con le candele?). Il suo braccio destro, Enrico Letta, era pronto a sottoscrivere il decreto Berlusconi su Eluana Englaro, e senza neppure averlo ancora letto.
    In più congressi i relatori della sua mozione hanno gettato fango sulla vocazione maggioritaria del partito, dicendo che è una sciocchezza e che dovremmo coalizzarci ampiamente dall'UDC a RC, senza tener conto che Casini urla e chiarisce da MESI E MESI che non si alleerà MAI con il PD, se non forse localmente.
    Mi dispiace, ma chi fa leva sull'ignoranza delle persone non avrà il mio voto.
    Grazie a tutti.

    RispondiElimina

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