A scuola di semplificazione

Roberto Calderoli a pagina 2 del Corriere della Sera di oggi:

Devo ammettere che la vicenda della tenda [di Gheddafi a Roma] mi è piaciuta: non posso che rimanere colpito da una persona che arriva e impone il rispetto delle sue origini e delle sue tradizioni.
La tenda di Gheddafi in mezzo a Villa Pamphili sì, mentre un poveretto che vuole pregare per il suo Dio no? Calderoli porta proprio bene i panni del ministro per la semplificazione: ecco a voi un caso di scuola del detto "due pesi due misure".

Questo post è stato pubblicato il 31 agosto 2009 in . Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

5 Responses to “A scuola di semplificazione”

  1. finchè sono ricchi e potenti li ammira...

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  2. Ho tralasciato la sua ulteriore dichiarazione, che nel folklore generale non fa neanche più testo: "W la Libia, W la Realpolitik"!

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  3. a calderò.... ma vafangul!

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  4. Con tutta la buona volontà, Calderoli non sfugge al lapsus: "imporre" le proprie tradizioni...

    O forse sono io che non capisco e proprio quello Calderoli intendeva: cioè che apprezza non chi chiede rispetto e pari dignità, ma chi fa la voce grossa e fa delle proprie tradizioni una mera bandiera, da sventolare più alta delle altre... molto leghista!

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