Indotta concezione

Giuseppe Longo commenta su Avvenire il lancio sul mercato del nuovo iPhone:

«Nella nostra multicolore e affaccendata civiltà delle macchine l'offerta tecnologica supera largamente la domanda, creando bisogni, e soddisfacendoli, prim'ancora che vengano percepiti. Quando però il bisogno è stato suscitato non si torna indietro: chi potrebbe vivere oggi senza cellulare? Eppure i nostri padri non l'avevano, non ne sentivano il bisogno, anzi non lo concepivano neppure».
Non fa una piega: se i nostri padri non ne avevano bisogno, significa che non serve neanche a noi. Anzi, siccome stavo leggendo l'articolo su internet, adesso spengo, mi faccio una doccia (con l'acqua fredda, s'intende) e vado a farmi una bella passeggiata (a piedi, ci mancherebbe).
Quanto alle opinioni di Longo, magari continuerò a leggerle sull'Avvenire di carta: anche se, per dirla tutta, i padri dei padri dei nostri padri il giornale non l'avevano, non ne sentivano il bisogno.
Anzi, non lo concepivano neppure.
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Questo post è stato pubblicato il 30 giugno 2007 in . Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

5 Responses to “Indotta concezione”

  1. D'altra parte anche Longo stesso una volta non esisteva, né se ne sentiva il bisogno. E, non fosse per l'ogino-knaus praticato dai suoi genitori secondo i dettami di Santa Madre Chiesa, a momenti neanche lo concepivano!

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  2. Ma che bella faccia da ****.

    I pagani, i cristiani ariani, i catari, insomma quelli ammazzati o convertiti con la forza, sentivano così tanto il bisogno di Santa Madre Chiesa? Non si è fatto loro percepire quello che non percepivano?

    Almeno nel caso dell'iPhone parliamo di un'offerta che si può rifiutare...

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  3. Consiglio di seguire il ragionamento a catena fino all'invenzione della ruota. Neanche di quella c'era bisogno. XD

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  4. «Nella nostra multicolore e affaccendata civiltà delle religioni l'offerta di nuova dottrina supera largamente la domanda, creando bisogni, e soddisfacendoli, prim'ancora che vengano percepiti. Quando però il bisogno è stato suscitato non si torna indietro: chi potrebbe vivere oggi senza sentirsi un povero peccatore? Eppure i nostri padri non ne sentivano il bisogno, anzi non lo concepivano neppure».

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