La zuppa e il pan bagnato: una replica di Andrea Tornielli

Andrea Tornielli, editorialista del Giornale, risponde a un post che ebbi a scrivere qualche mese fa a commento di un suo articolo:

«Leggo solo ora, con imperdonabile ritardo, le allegre critiche al mio articolo. Ribadisco che non si possono fare dei titoli virgolettati attribuendo al Papa (o a chicchessia) parole che non ha detto. E quelle parole (“Non votate leggi contro natura”), non le ha dette. Saluti. a.t.».

Mentre ringrazio Tornielli per l’attenzione che ha voluto riservarmi, mi corre l’obbligo di rilevare, preliminarmente, che le mie critiche al suo articolo erano tutt’altro che allegre; ciò premesso, mi permetto di riassumere brevemente la materia del contendere.
Sul Giornale del 15 marzo 2007 l’editorialista, occupandosi di alcune dichiarazioni attribuite dai quotidiani a Joseph Ratzinger, scriveva:

«”No a leggi contro natura”, “Vietato votare leggi contro natura”, “Il Papa ai politici cattolici: non votate leggi contro natura”…Erano questi i titoli che per tutta la giornata di martedì hanno campeggiato sulle home page nei siti web dei principali quotidiani. (…) C’è un problema, però. Scorrendo con attenzione le 138 pagine dell’esortazione post-sinodale Sacramentum caritatis quelle parole non si trovano. Provare per credere. Il Papa non le ha mai scritte».

Tornielli, quindi, lamentava il fatto che al Papa fossero state attribuite delle frasi che, in realtà, egli non aveva mai pronunciato, ma subito dopo aggiungeva:

«Il Pontefice dice -in positivo- che i politici cattolici “devono sentirsi particolarmente interpellati dalla loro coscienza, rettamente formata, a presentare e sostenere leggi ispirate ai valori fondati nella natura umana”. Tutto qui».

Nel post mi limitavo a sottolineare che il ragionamento di Tornielli appariva alquanto singolare, se è vero (come credo sia vero) che proibire a qualcuno un comportamento ed obbligarlo al comportamento opposto sono due concetti quasi perfettamente equivalenti, o perlomeno abbastanza sovrapponibili da indurre a ritenere che l’uno non possa essere utilizzato per dimostrare l’infondatezza dell’altro.
E’ quello di cui continuo ad essere convinto anche adesso, dopo aver riletto, a distanza di tre mesi, l’articolo in questione; tanto che, dovessi riscrivere oggi quel post, non sarei capace di immaginare un titolo più appropriato di quello che scelsi allora: “La zuppa e il pan bagnato”.
Se poi Tornielli desidera semplicemente che venga ammessa l’assenza, nell’esortazione del Papa, del virgolettato riportato da alcuni quotidiani, non ho alcuna difficoltà a farlo; a patto che lui, altrettanto onestamente, si renda disponibile a convenire con me che la sostanza, al di là della mera letteralità, fosse pressoché identica.
Cordialmente.
A.C.

Questo post è stato pubblicato il 18 giugno 2007 in . Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

9 Responses to “La zuppa e il pan bagnato: una replica di Andrea Tornielli”

  1. eh il capriccio, quando fa 'ste robe qui, che maramaldeggia sui cadaveronzoli cattotalebani, a me, dicevo, il capriccio, quasi che mi fa sangue.

    Quasi eh, poi mi ricordo tutto il resto.

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  2. E' che come l'hai messa tu si nota perfettamente il nocciolo del discorso: l'imposizione da parte di uno stato straniero di vari diktat sulle leggi del nostro...

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  3. Questo caso è l'esemplificazione di come da noi sia in auge il vizio di attaccarsi alla forma (in modo anche barocco, a volte) per non parlare delle sostanze.

    Un sorriso panbagnato
    Mister X di Comicomix

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  4. hai ragione alessandro, e' il classico caso di zuppa o pan bagnasco.

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  5. Proviamo con la segnaletica stradale…
    Se c'è un cartello di direzione obbligatoria a destra cosa significa? Mmm, che è vietato andare diritto o svoltare a sinistra. Ehi, funziona!

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  6. "panbagnasco" è galattica :)))

    "Different thoughts are good for me"
    Già, confrontarsi con chi pensa diversamente è stimolante, mi solleva dalla noia di pensare fra me e me e allarga la visuale. Purché l'interlocutore sia forte nel dubbio, che non abbia la verità in tasca e che non sia troppo preso dal titillare il proprio narcisismo. Diversamente cado in una noia mortale.

    E com'è una coscienza rettamente formata?

    Buona serata v.

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  7. @ comicomix ha detto...

    "Questo caso è l'esemplificazione di come da noi sia in auge il vizio di attaccarsi alla forma (in modo anche barocco, a volte)"

    Salto di palo in frasca ma, a proposito di barocco, i 25 diconsi 25 milioni di euri per restaurare la cattedrale barocca di Noto, non gridano forse vendetta?

    Un saluto

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  8. Vi ricordate p.za Fontana, Pinelli,Valpreda, e Tortora e Giorgina Masi ed i tanti affabulatori occultatori e avvelenatori e stravolgitori di notizie ? Ricordo in quei tempi un grido disperato urlato su di un muro : quandi vedi un giornalista, picchialo ! Tu non sai perchè,lui sì!
    Evidentemente si vuol ricreare quel clima !
    Sono costernato ed afflitto, ho bisogno di un lungo periodo di riposo, sono stufo di commentare sempre la solita merda !
    A domani!

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  9. @anonimo2-> come si dice, è la somma che fa il totale...

    @leilani-> diciamo vari per non dire che ce n'è uno al giorno.

    @comicomix-> già...

    @poldone-> panbagnasco è geniale!

    @marcoz-> visto?

    @astime-> catechismo, catechismo.

    @fuffaforte-> un saluto a te.

    @illibertario-> e domani (cioè oggi) si ricomincia...

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