La Repubblica intervista Vincenzo Canterini, Questore di Genova all’epoca dei fatti della Diaz:
«A distanza di sei anni ci sarà qualcosa che si rimprovera di quella notte. O no?»
«Mi rimprovero di non essere riuscito a imporre una soluzione diversa da quella che poi fu adottata. Ma è anche vero che non ne ebbi modo».
«Quale soluzione diversa?»
«Suggerii a chi comandava in quel momento di tirare all’interno della scuola qualcuno dei potenti lacrimogeni di cui avevamo dotazione. E di aspettare che chi era dentro uscisse. Ma non ci fu verso».
«A chi lo suggerì?»
«All’allora vicecapo della polizia e capo dell’Antiterrorismo Arnaldo La Barbera».
«Arnaldo La Barbera è morto. Non può né confermare, né smentire».
«E infatti faccio a fatica e mi dispiace doverne parlare».
Sta di fatto che facendo una piccola ricerca su internet saltano fuori un paio di dichiarazioni del suddetto La Barbera, allora capo dell’Ucigos, immediatamente dopo i fatti:
«La perquisizione doveva essere fatta per dare un senso alla polizia, ma, nello stesso tempo, arrivato sul posto rimasi molto perplesso sull’operazione perché percepii un generale e complessivo stato di tensione (…) Raggiunsi il collega comandante del reparto Mobile di Roma, Vincenzo Canterini, e gli dissi: “Passiamo mano, andiamo via. Non è cosa”».
Dal sito Filastrocche.net:
Affacciata al balcone
c’è la figlia del dottore.
Forza, avanti chi si fa?
Zero, uno, due e tre:
tocca proprio a te!
nemmeno pietà.
RispondiEliminaminchia sei anni!
RispondiEliminaci sono pentiti mafiosi che parlano prima.
@anonimo2-> nessuna.
RispondiElimina@poldone-> eggià.